Legge sui fondi fiduciari in Repubblica Ceca
Legge sui fondi fiduciari
Versione corrente 01.12.2018 – 30.06.2020 (versione 6)
PARTE PRIMA – PARTE GENERALE (§ 1 – § 654)
PARTE SECONDA – DIRITTO FAMILIARE (§ 655 – § 975)
PARTE TERZA – DIRITTI DI PROPRIETÀ ASSOLUTA (§ 976 – § 1720)
PARTE QUARTA – DIRITTI DI PROPRIETÀ RELATIVI (§ 1721 – § 3014)
PARTE QUINTA – DISPOSIZIONI COMUNI, TRANSITORIE E FINALI (§ 3015 – § 3079)
Parte 2 – Disposizioni finali (§ 3080 – § 3081)
Disposizioni temporanee
89
LEGGE
del 3 febbraio 2012
Codice civile
Il Parlamento ha approvato la seguente legge della Repubblica ceca:
PRIMA PARTE
PARTE GENERALE
TITOLO I
OGGETTO E SUOI PRINCIPI DI BASE
Parte 1
Legge privata
§ 1
(1) Le disposizioni dell’ordinamento giuridico che regolano i diritti e gli obblighi reciproci delle persone creano, nella loro interezza, il diritto privato. L’applicazione del diritto privato è indipendente dall’applicazione del diritto pubblico.
(2) Se non espressamente vietato dalla legge, le persone possono concordare diritti e obblighi che si discostano dalla legge; gli accordi che violano la buona morale, l’ordine pubblico o la legge relativa allo status delle persone, incluso il diritto alla protezione dell’individuo, sono vietati.
§ 2
(1) Ogni disposizione di diritto privato può essere interpretata solo in conformità con la Carta dei diritti e delle libertà fondamentali e l’ordine costituzionale in generale, con i principi su cui si basa la presente legge, nonché con costante riguardo ai valori che protegge. Se l’interpretazione di una singola disposizione differisce solo nelle sue parole con questo ordine, deve cederla.
(2) Una disposizione statutaria non può avere un significato diverso da quello che deriva dal significato stesso delle parole nel loro contesto reciproco e dalla chiara intenzione del legislatore; tuttavia, nessuno può invocare le parole di un atto legislativo contro il suo significato.
(3) L’interpretazione e l’applicazione di una normativa legale non deve essere in conflitto con la buona morale e non deve portare a crudeltà o spietatezza che offendono i normali sentimenti umani.
§ 3
(1) Il diritto privato protegge la dignità e la libertà dell’uomo e il suo naturale diritto di prendersi cura della propria felicità e della felicità della sua famiglia o delle persone a lui vicine in modo da non arrecare un danno irragionevole agli altri.
(2) Il diritto privato si basa in particolare sul principio che
a) ognuno ha il diritto alla protezione della propria vita e salute, nonché alla libertà, all’onore, alla dignità e alla privacy,
b) la famiglia, la genitorialità e il matrimonio godono di una protezione giuridica speciale,
(c) nessuno, per mancanza di età, ragione o dipendenza, subirà un danno ingiustificato; tuttavia, nessuno può beneficiare indebitamente della propria incapacità di nuocere agli altri,
d) la promessa è vincolante e i contratti devono essere rispettati,
(e) il diritto alla proprietà è protetto dalla legge e solo la legge può determinare come sorge e cessa il diritto alla proprietà; e
f) a nessuno può essere negato ciò che è legittimamente suo.
(3) Il diritto privato deriva anche da altri principi di giustizia e legge generalmente riconosciuti.
§ 4
(1) Si ritiene che ogni persona indipendente abbia la mente della persona media e la capacità di usarla con cura e cautela ordinarie e che tutti possano ragionevolmente aspettarselo da lui nelle relazioni legali.
(2) Se l’ordine legale fa dipendere una determinata conseguenza dalla propria conoscenza, intendiamo la conoscenza che una persona che conosce nel caso acquisirà ragionevolmente nel considerare le circostanze che devono essere state ovvie nella sua posizione. Lo stesso vale se l’ordinamento giuridico associa una determinata conseguenza all’esistenza del dubbio.
§ 5
(1) Chiunque, pubblicamente o in contatto con un’altra persona, faccia domanda per la prestazione professionale come membro di una determinata professione o condizione, indica quindi che è in grado di agire con le conoscenze e la diligenza associate alla sua professione o condizione. Se agisce senza questa cura professionale, è a suo danno.
(2) La natura o la validità di un’azione legale non può essere messa in discussione contro la volontà dell’interessato semplicemente perché viene agita la persona che non ha l’autorizzazione necessaria per la sua attività o la cui attività è vietata.
§ 6
(1) Ognuno ha l’obbligo di agire onestamente nei rapporti legali.
(2) Nessuno può beneficiare del suo atto disonesto o illegale. Nessuno può beneficiare dello stato illegale che ha causato o sul quale ha il controllo.
§ 7
Si ritiene che colui che ha agito in un certo modo abbia agito onestamente e in buona fede.
§ 8
L’abuso manifestato dalla legge non gode di protezione legale.
Parte 2
Applicazione delle norme di diritto civile
§ 9
(1) Il codice civile regola lo stato personale delle persone.
(2) I diritti e gli obblighi privati di natura personale e patrimoniale sono regolati dal Codice Civile nella misura in cui non sono regolati da altre norme di legge. Le dogane possono essere visualizzate quando sono invocate dalla legge.
§ 10
(1) Se un caso legale non può essere deciso sulla base di una disposizione esplicita, deve essere valutato in conformità con la disposizione relativa al caso legale in termini di contenuto e scopo del caso legale più vicino al caso valutato.
(2) In assenza di una disposizione di questo tipo, una causa legale deve essere valutata in base ai principi di giustizia e ai principi su cui si basa la presente legge, in modo da giungere a una buona organizzazione dei diritti e tenendo conto dello stato delle scienze giuridiche e delle prassi decisionali stabilite. e doveri.
§ 11
Le disposizioni generali in materia di creazione, modifica e cessazione di diritti e obbligazioni derivanti da obblighi di cui alla parte quarta della presente legge si applicano mutatis mutandis alla creazione, modifica e cessazione di altri diritti e obbligazioni private.
Parte 3
Tutela dei diritti privati
§ 12
Chiunque si senta abbreviato nel proprio diritto può chiedere protezione a un’autorità pubblica (di seguito “autorità pubblica”). Se non diversamente previsto dalla legge, questa autorità pubblica è il tribunale.
§ 13
Chiunque cerchi protezione legale può ragionevolmente aspettarsi che la propria causa legale venga decisa allo stesso modo di un’altra causa legale che è già stata decisa e che è sostanzialmente la stessa della propria causa legale; a meno che la causa legale non sia decisa diversamente, chiunque richieda protezione legale ha il diritto a una spiegazione convincente del motivo della deroga.
§ 14
Auto-aiuto
(1) Ognuno può aiutarsi alla sua destra in modo ragionevole, se il suo diritto è in pericolo e se è ovvio che l’intervento del potere pubblico verrebbe in ritardo.
(2) Se esiste una minaccia imminente di interferenza ingiustificata con la legge, chiunque sia così minacciato in questo modo può evitarlo con sforzi e mezzi che devono apparire ragionevoli alla persona nella sua posizione alla luce delle circostanze. Tuttavia, se l’auto-aiuto è inteso solo a garantire un diritto che sarebbe altrimenti frustrato, la persona che vi è intervenuta deve rivolgersi all’autorità pubblica competente senza indebito ritardo.
TITOLO II
PERSONE
Parte 1
disposizioni generali
§ 15
(1) La personalità giuridica è la capacità di avere diritti e obbligazioni entro i limiti dell’ordine legale.
(2) L’auto-giustizia è la capacità di acquisire diritti per se stessi attraverso le proprie azioni legali e di impegnarsi in obblighi (di agire legalmente).
§ 16
Nessuno può rinunciare alla personalità giuridica o all’autonomia, anche in parte; se lo fanno, non deve essere preso in considerazione.
§ 17
(1) Solo una persona può avere ed esercitare diritti. L’obbligo può essere imposto solo alla persona e solo contro di lui l’adempimento dell’obbligo può essere applicato.
(2) Se qualcuno stabilisce un diritto o impone un obbligo a ciò che non è una persona, il diritto o l’obbligo devono essere attribuiti alla persona che, a seconda della natura della causa legale, appartiene.
§ 18
La persona è naturale o legale.
§ 19
(1) Ognuno ha diritti naturali innati, che sono già riconoscibili per ragione e sentimento e sono quindi considerati una persona. La legge stabilisce solo i limiti dell’applicazione dei diritti umani naturali e il metodo della loro protezione.
(2) I diritti naturali associati alla personalità di una persona non possono essere alienati e non possono essere revocati; se ciò accade, non viene preso in considerazione. Né tiene conto della limitazione di questi diritti nella misura contraria alla legge, alla buona morale o all’ordine pubblico.
§ 20
(1) Una persona giuridica è un dipartimento organizzato che la legge prevede di avere personalità giuridica o la cui personalità giuridica è riconosciuta dalla legge. Indipendentemente dall’oggetto della sua attività, una persona giuridica può avere diritti e doveri compatibili con la sua natura giuridica.
(2) le persone giuridiche di diritto pubblico sono soggette alle leggi in base alle quali sono state stabilite; le disposizioni della presente legge si applicano solo se compatibili con la natura giuridica di tali soggetti.
§ 21
Lo stato è considerato un’entità legale nel campo del diritto privato. Un altro regolamento legale stabilisce come lo stato agisce legalmente.
§ 22
(1) Una persona vicina è un parente diretto, un fratello e un coniuge o un partner ai sensi di un’altra legge che disciplina un’unione registrata (di seguito denominata “partner”); altre persone in una famiglia o in una relazione simile sono considerate vicine l’una all’altra se il danno subito da uno di loro è stato ragionevolmente percepito dall’altro come suo. Le persone vicine sono anche considerate persone affiatate o che vivono permanentemente insieme.
(2) Se la legge sulla protezione di terzi stabilisce condizioni speciali o restrizioni per i trasferimenti di proprietà, per il suo ingombro o trasferimento per l’uso a un altro tra persone vicine, tali condizioni e restrizioni si applicano anche a procedimenti legali simili tra un’entità legale e un membro del suo organo statutario o da chi influenza sostanzialmente la persona giuridica come suo membro o sulla base di un accordo o altro fatto.
Parte 2
Gli individui
Sezione 1
Condizioni generali
§ 23
L’uomo ha una personalità giuridica dalla nascita alla morte.
§ 24
Ognuno è responsabile delle proprie azioni se sono in grado di giudicarle e controllarle. Chiunque, per sua colpa, viene portato in uno stato in cui non sarebbe altrimenti responsabile delle sue azioni, è responsabile delle azioni intraprese in quello stato.
§ 25
Un bambino concepito è considerato nato se soddisfa i suoi interessi. Il bambino è considerato nato vivo. Tuttavia, se non sono nati vivi, sono considerati come se non fossero mai stati.
§ 26
Prova della morte
(1) La morte di una persona deve essere dimostrata da un documento pubblico rilasciato dopo l’esame del corpo della persona morta secondo le modalità prescritte.
(2) Se il corpo di una persona morta non può essere ispezionato nel modo prescritto, una persona deve dichiarare la persona morta anche senza movimento se la persona ha partecipato a un evento del genere che la sua morte appare certa in considerazione delle circostanze. Nella decisione, il tribunale determina il giorno che si applica al giorno della morte.
§ 27
Se la conseguenza legale dipende dal fatto che una persona è sopravvissuta a un’altra persona, e se non è certo quale di loro sia morto per primo, si ritiene che siano morti tutti contemporaneamente.
§ 28
(1) Se non si sa dove sia morta una persona, si ritiene che ciò sia accaduto dove è stato trovato il suo corpo.
(2) Il luogo in cui una persona dichiarata morta è il luogo in cui ha vissuto l’ultima volta vivo.
§ 29
Riassegnazione di genere
(1) Un cambiamento nel sesso di una persona si verifica con un intervento chirurgico e allo stesso tempo impedisce la funzione riproduttiva e la trasformazione dei genitali. La data della riassegnazione di genere è considerata la data indicata nel certificato rilasciato dal fornitore di assistenza sanitaria.
(2) La riassegnazione di genere non influisce sulle condizioni personali di una persona, né sulle sue circostanze personali e di proprietà; tuttavia, il matrimonio o l’unione registrata termina. Le disposizioni sugli obblighi e i diritti dei coniugi divorziati nei confronti del figlio comune e sui loro obblighi e diritti di proprietà nel periodo successivo al divorzio si applicano mutatis mutandis agli obblighi e ai diritti di un uomo e di una donna il cui matrimonio è terminato, al loro figlio comune e ai loro obblighi e diritti di proprietà nel periodo successivo allo scioglimento del matrimonio; il tribunale deciderà, anche senza una proposta, come ciascuno dei genitori si prenderà cura del bambino comune in futuro.
§ 30
Maggioranza
(1) Una persona diventa maggiorenne diventando un adulto. Raggiunge la maggiore età raggiungendo i diciotto anni.
(2) Prima di raggiungere la maggiore età, la piena proprietà viene acquisita riconoscendo l’indipendenza o concludendo un matrimonio. La legalità acquisita dalla conclusione di un matrimonio non viene persa né dallo scioglimento del matrimonio né dalla dichiarazione del matrimonio come invalida.
I minorenni
§ 31
Qualsiasi minore che non abbia acquisito la piena autonomia sarà ritenuto idoneo a compiere atti giuridici di natura commisurata alla maturità intellettuale e libera dei minori della sua età.
§ 32
(1) Se il rappresentante legale ha dato a un minore che non ha acquisito la piena autonomia, in conformità con le abitudini della vita privata, acconsente a una determinata azione legale o per raggiungere un determinato scopo, il minore è in grado di agire legalmente entro i limiti del consenso, se non espressamente vietato dalla legge; il consenso può successivamente essere limitato o revocato.
(2) Se ci sono diversi rappresentanti legali, sarà sufficiente che almeno uno di essi esprima la propria volontà nei confronti di terzi. Tuttavia, se diversi rappresentanti trattano insieme un’altra persona e se si contraddicono a vicenda, l’espressione di una di esse non deve essere presa in considerazione.
§ 33
(1) Se il rappresentante legale di un minore che non ha acquisito la piena autonomia dà il consenso al funzionamento indipendente di un impianto commerciale o altra attività lucrativa simile, il minore diventa ammissibile per gli atti relativi a tale attività. Il consenso del tribunale è necessario affinché il consenso sia valido.
(2) Il consenso di un tribunale sostituisce la condizione di una certa età, se è determinata per lo svolgimento di una determinata attività lucrativa da un’altra normativa legale.
(3) Il rappresentante legale può revocare il consenso solo con l’autorizzazione del tribunale.
§ 34
È vietato il lavoro dipendente di minori di età inferiore ai quindici anni o di minori che non hanno completato la scuola dell’obbligo. Questi minori possono svolgere attività artistiche, culturali, pubblicitarie o sportive alle condizioni stabilite da un’altra normativa legale.
§ 35
Un minore che ha compiuto i quindici anni può impegnarsi a svolgere un lavoro dipendente in conformità con un’altra normativa legale. Il giorno precedente il giorno in cui il minore completa la scuola dell’obbligo non può essere concordato come il giorno di inizio del lavoro.
§ 36
Un minore che non ha acquisito la piena autonomia non è mai, indipendentemente dal contenuto delle altre disposizioni, qualificato per agire in modo indipendente in quelle materie per le quali anche il suo rappresentante legale avrebbe bisogno del permesso del tribunale.
§ 37
Confessione di autonomia
(1) Se un minore che non è del tutto indipendente afferma che il tribunale gli concede l’autodeterminazione, il tribunale concede la petizione se il minore ha raggiunto l’età di sedici anni, se la sua capacità di sostenersi e ottenere i propri affari è dimostrata e se il legale rappresentante accetta la petizione. di un minore. In altri casi, il tribunale accorderà la petizione se è nell’interesse del minore per motivi gravi.
(2) Alle condizioni di cui al paragrafo 1, il tribunale concede anche l’autorità legale minore sulla proposta del suo rappresentante legale, se il minore è d’accordo con la proposta.
Sezione 2
Misure di sostegno in caso di compromissione della capacità giuridica dell’adulto
Dichiarazione preliminare
§ 38
In previsione della propria incapacità di agire legalmente, una persona può mostrare la volontà che i suoi affari siano gestiti in un certo modo, o che sia amministrato da una certa persona o che una determinata persona diventi il suo tutore.
§ 39
(1) Se la dichiarazione non assume la forma di un documento pubblico, deve essere fatta da un documento privato datato e confermato da due testimoni; il testimone deve indicare nel certificato le informazioni da cui può essere accertato.
(2) I testimoni possono essere solo persone che non sono interessate alla dichiarazione e al suo contenuto e non sono ciechi, sordi, muti o non familiari con la lingua in cui viene fatta la dichiarazione. I testimoni devono firmare la dichiarazione ed essere in grado di confermare la capacità del dichiarante di agire e il contenuto della sua dichiarazione.
(3) Se il contenuto di una dichiarazione resa da un atto pubblico è la designazione della persona che deve diventare un tutore, la persona che ha redatto l’atto pubblico deve inserire i dati su chi ha fatto la dichiarazione, che è chiamato come tutore e che ha redatto l’atto pubblico secondo un’altra legge.
§ 40
(1) Se la dichiarazione è fatta da un cieco o da una persona che non può o non può leggere o scrivere, la dichiarazione deve essere letta ad alta voce da un testimone che non ha scritto la dichiarazione. Un cieco, o una persona che non sa o non sa leggere o scrivere, confermerà ai testimoni che il documento contiene la sua vera volontà.
(2) Se la dichiarazione è fatta da una persona con disabilità sensoriale che non può leggere o scrivere, il contenuto del documento deve essere interpretato nel modo di comunicazione che ha scelto, da un testimone che non ha scritto la dichiarazione; tutti i testimoni devono avere familiarità con il modo in cui i contenuti del documento vengono interpretati. Chiunque faccia la dichiarazione deve confermare davanti ai testimoni nel modo di comunicazione scelto che il documento contiene la sua vera volontà.
§ 41
(1) Per l’espressa revoca della dichiarazione è necessaria un’espressione testamentaria nella forma prescritta al § 39 par.1.
(2) Se il documento contenente la dichiarazione viene distrutto dalla persona che l’ha fatta, ciò ha l’effetto di un ricorso.
§ 42
Se la dichiarazione riguarda una questione diversa dalla professione di tutore e se l’efficacia della dichiarazione è soggetta a una condizione, il tribunale decide sull’adempimento della condizione.
§ 43
Se le circostanze cambiano manifestamente in modo così sostanziale che la persona che ha fatto la dichiarazione non le avrebbe fatte in tali circostanze o le avrebbe fatte con altri contenuti, il tribunale modifica o revoca la dichiarazione se la persona che ha fatto la dichiarazione sarebbe altrimenti gravemente danneggiata. Prima di emettere una decisione, il tribunale deve compiere gli sforzi necessari per accertare l’opinione della persona sulla cui decisione decide, anche utilizzando la comunicazione scelta dalla persona.
§ 44
Se la dichiarazione o il suo ricorso non sono validi, il tribunale deve tenerne conto, a meno che non vi siano ragioni per dubitare della volontà della persona che l’ha fatta.
Supporto decisionale
§ 45
Se una persona ha bisogno di assistenza nel processo decisionale a causa di un disturbo mentale, sebbene non debba essere limitata nella sua autostima, può organizzare il supporto da fornire alla persona di supporto; Possono esserci ancora più sostenitori.
§ 46
(1) In base al contratto di assistenza, il sostenitore si impegna alla persona sostenuta a essere presente ai suoi procedimenti legali con il suo consenso, a fornirgli i dati e la comunicazione necessari e ad essere assistita dai consigli.
(2) Il contratto entra in vigore il giorno in cui è approvato dal tribunale. Se il contratto non viene concluso per iscritto, le parti sono tenute ad esprimere la loro volontà di sottoscrivere il contratto in tribunale. Il tribunale non approverà il contratto se gli interessi del sostenitore sono in conflitto con gli interessi dello sponsor.
§ 47
(1) Il sostenitore non può mettere in pericolo gli interessi della persona sostenuta da un’influenza indebita, né può arricchirsi ingiustamente a spese della persona sostenuta.
(2) Il sostenitore deve procedere nell’esercizio delle sue funzioni in conformità con le decisioni dello sponsor. Se lo sponsor agisce legalmente per iscritto, lo sponsor può allegare la propria firma indicando la propria posizione e, se applicabile, un’indicazione del sostegno che ha fornito allo sponsor; il convenuto ha anche il diritto di opporsi alla nullità dell’azione legale sostenuta.
§ 48
Su richiesta del sostenitore o sostenitore, il tribunale respinge il sostenitore; il tribunale lo licenzierà anche se il sostenitore viola gravemente i suoi obblighi, anche senza una mozione.
Rappresentanza di un membro della famiglia
§ 49
(1) Se un disturbo mentale impedisce a un adulto che non ha altri rappresentanti di agire in modo indipendente, può essere rappresentato dal suo discendente, antenato, fratello, coniuge o partner o da una persona che ha vissuto nella famiglia comune per almeno tre anni prima di essere rappresentata.
(2) Il rappresentante notifica alla persona rappresentata che lo rappresenterà e gli spiegherà chiaramente la natura e le conseguenze della rappresentazione. Se la persona da rappresentare rifiuta, la rappresentazione non deve sorgere; la capacità di esprimere un desiderio è sufficiente per il rifiuto.
§ 50
È richiesta l’approvazione del tribunale per la rappresentanza. Prima di emettere una decisione, il tribunale deve compiere gli sforzi necessari per accertare l’opinione della parte rappresentata, anche utilizzando un metodo di comunicazione scelto dalla parte rappresentata.
§ 51
Il rappresentante si impegna a proteggere gli interessi della parte rappresentata e ad adempiere ai suoi diritti, nonché a garantire che il suo stile di vita non sia in conflitto con le sue capacità e che, se ciò non può ragionevolmente essere contraddetto, corrisponda anche alle idee e ai desideri speciali della persona rappresentata.
§ 52
(1) La rappresentazione si riferisce alle solite questioni, in quanto corrisponde alle condizioni di vita del rappresentato. Tuttavia, il rappresentante non ha il diritto di dare il consenso a interferire con l’integrità mentale o fisica di una persona con conseguenze durature.
(2) Il rappresentante può disporre delle entrate del rappresentato nella misura necessaria per l’approvvigionamento di questioni consuete, poiché corrisponde alle condizioni di vita del rappresentato; tuttavia, può disporre dei fondi sul conto della persona rappresentata solo nella misura in cui non superi l’importo del minimo di sussistenza dell’individuo al mese in conformità con un’altra normativa legale.
§ 53
Se il rappresentante ha più di un rappresentante, è sufficiente che uno di essi agisca. Tuttavia, se diversi rappresentanti trattano insieme un’altra persona e se si contraddicono a vicenda, l’espressione di una di esse non deve essere presa in considerazione.
§ 54
(1) La rappresentanza cessa se il rappresentante si dimette o se il rappresentante si rifiuta di essere ulteriormente rappresentato dal rappresentante; la capacità di esprimere un desiderio è sufficiente per il rifiuto. La rappresentanza cessa anche se il tribunale nomina un tutore per il rappresentato.
(2) Se viene concluso un contratto di assistenza decisionale, la rappresentanza cesserà di avere effetto dall’efficacia del contratto nella misura in cui la persona rappresentata è competente ad agire legalmente.
Limitazione dell’autonomia
§ 55
(1) La limitazione dell’autonomia può essere affrontata solo nell’interesse della persona interessata, dopo averla visionata e con il pieno riconoscimento dei suoi diritti e della sua unicità personale. Allo stesso tempo, l’estensione e il grado dell’incapacità di una persona di prendersi cura dei propri affari devono essere attentamente presi in considerazione.
(2) L’autonomia di una persona può essere limitata solo se altrimenti sarebbe in pericolo di gravi danni e se, alla luce dei suoi interessi, misure più lievi e meno restrittive non fossero sufficienti.
§ 56
(1) Solo un tribunale può limitare l’autonomia di una persona.
(2) Il tribunale deve compiere gli sforzi necessari per accertare l’opinione della persona sulla cui giurisdizione decide, anche usando un metodo di comunicazione scelto dalla persona.
§ 57
(1) Il tribunale può limitare l’autosufficienza di una persona nella misura in cui una persona non è in grado di agire legalmente a causa di un disturbo mentale che non è solo temporaneo e deve definire la misura in cui una persona ha limitato in modo indipendente la propria capacità giuridica di agire.
(2) Se una persona ha difficoltà a comunicare, questo non è di per sé un motivo per limitare la sua autonomia.
§ 58
Il tribunale può, nel corso di un procedimento per limitare la giurisdizione, affidare a terzi l’esecuzione di determinati atti giuridici individuali o l’amministrazione di proprietà, se ciò è necessario per prevenire gravi danni.
§ 59
(1) Il tribunale può limitare la propria giurisdizione in relazione a una determinata questione al tempo necessario per la sua risoluzione, o ad un determinato periodo altrimenti specificato, ma non più di tre anni. Se è chiaro che le condizioni della persona non miglioreranno in questo momento, il tribunale può limitare la propria giurisdizione a un periodo più lungo, ma non superiore a cinque anni.
(2) Allo scadere del periodo di limitazione dell’autonomia, cessano gli effetti legali della restrizione. Tuttavia, se in questo momento vengono avviati procedimenti per estendere il termine di prescrizione, gli effetti giuridici della decisione iniziale dureranno fino a una nuova decisione, ma per un massimo di un anno.
§ 60
Se le circostanze cambiano, il tribunale deve immediatamente cambiare o revocare la propria decisione, anche senza movimento.
§ 61
Se il tribunale decide di limitare l’autodeterminazione di una persona, la persona da lui nominata come tutore può proporre di essere nominata tutore; se non presenta una petizione, il tribunale verrà informato. Se questa persona è ammissibile alla tutela, il tribunale lo nominerà tutore con il suo consenso.
§ 62
Nella decisione sulla restrizione della giurisdizione, il tribunale nomina un tutore. Quando si sceglie un tutore, il tribunale deve tenere conto dei desideri del tutore, delle sue necessità e dei suggerimenti delle persone vicine al tutore, se perseguono il suo beneficio, e deve garantire che la scelta del tutore non stabilisca la sfiducia del tutore nei confronti del tutore.
§ 63
Un tutore non può essere una persona incapace di azioni legali o una persona i cui interessi sono in conflitto con gli interessi del tutore, né l’operatore della struttura in cui risiede il tutore o che gli fornisce servizi o una persona dipendente da tale struttura.
§ 64
La decisione di limitare la propria autonomia non priva una persona del diritto di agire in modo indipendente nelle questioni ordinarie della vita quotidiana.
§ 65
(1) Se il tutore ha agito in modo indipendente, sebbene non possa agire senza il tutore, la sua azione legale può essere dichiarata non valida solo se gli provoca danno. Tuttavia, se un cambiamento nella portata delle funzioni del tutore è sufficiente per rimediare, il tribunale lo farà senza essere vincolato dalle mozioni delle parti.
(2) Se il tutore ha agito in modo indipendente, sebbene non possa agire senza il tutore, la condotta del tutore è considerata valida se il tutore lo ha approvato. Ciò vale anche se tale azione legale è stata approvata dallo stesso attore dopo aver acquisito la sua autonomia.
Sezione 3
Mancante
§ 66
(1) Il tribunale può dichiarare una persona arbitraria che ha lasciato la propria residenza, non ha presentato una denuncia sulla propria scomparsa e non è noto dove si trovi. Il tribunale indica nella decisione la data in cui si sono verificati gli effetti della dichiarazione di assenza.
(2) Una dichiarazione come mancante può essere fatta su proposta di una persona che ha un interesse legale in essa, in particolare un coniuge o altra persona vicina, comproprietario, datore di lavoro o società a cui questa persona partecipa.
§ 67
(1) Questa necessità non deve essere presa in considerazione quando si valutano atti per i quali è altrimenti necessario dare il consenso, il consenso, esprimere il voto o altre azioni di una persona dichiarata scomparsa. tuttavia, ciò non si applica se si tratta del suo stato personale. Chi agisce quando si tratta della persona scomparsa deve farlo anche tenendo conto dei suoi interessi.
(2) Un atto giuridico che ha avuto luogo senza il consenso o altra espressione necessaria della volontà della persona scomparsa dopo che ha lasciato la sua residenza, ma prima che fosse dichiarato mancante, anche se questa dichiarazione è stata proposta senza indebito ritardo, è considerato un procedimento fatto con una condizione precedente all’emissione della decisione che lo dichiara mancante.
§ 68
Se una persona dichiarata mancante o restituisce un trustee restituisce la sua dichiarazione come mancante. La dichiarazione cesserà di avere effetto il giorno in cui la persona scomparsa muore.
§ 69
Una persona che è stata dichiarata scomparsa non può opporsi all’invalidità o all’inefficacia di un atto giuridico commesso in sua assenza, avvenuto ai sensi di tale dichiarazione, in quanto non ha richiesto un’espressione della sua volontà.
§ 70
Se la persona che ha nominato l’amministratore della sua proprietà è dichiarata mancante, ciò non pregiudica i diritti e gli obblighi dell’amministratore stabilito. Ciò non si applica se l’amministratore non è noto, rifiuta di agire nell’interesse della persona scomparsa, trascura le sue azioni nell’interesse della persona scomparsa o non può agire affatto.
Sezione 4
Presunzione di morte
§ 71
(1) Al momento della mozione di una persona che ha un interesse legale in essa, il tribunale dichiara una persona morta che può ragionevolmente essere considerata morta e determina il giorno che è considerato il giorno della sua morte.
(2) Una persona che è stata dichiarata morta viene vista come se fosse morta. Dichiarando il marito morto, il matrimonio termina il giorno considerato il giorno della sua morte; lo stesso vale per un’unione registrata.
§ 72
Se una persona è stata dichiarata dispersa e se vi sono seri dubbi sul fatto che sia ancora vivo, anche se la sua morte è insindacabile, il tribunale può dichiararlo morto su richiesta di una persona con un interesse legale e determinare la data in cui si trova la persona scomparsa apparentemente non è sopravvissuto. Questo giorno è considerato il giorno della morte della persona scomparsa.
§ 73
Una persona che è stata dichiarata dispersa può essere dichiarata morta al più presto cinque anni dopo la fine dell’anno in cui è stata dichiarata la scomparsa. Tuttavia, ciò non può essere fatto se durante questo periodo appare un rapporto dal quale si può concludere che la persona scomparsa è ancora viva. In tal caso, la procedura è conforme al § 74 o 75.
§ 74
(1) Una persona che è scomparsa lasciando la sua residenza non ha denunciato se stessa e non è noto dove si trova, ma non è stata dichiarata scomparsa, può essere dichiarata morta non prima di sette anni dopo la fine dell’anno, in che rivelò l’ultimo rapporto dal quale si poteva concludere che era ancora vivo.
(2) Una persona scomparsa prima dei diciotto anni non può essere dichiarata morta prima della fine dell’anno in cui sono trascorsi venticinque anni dalla sua nascita.
§ 75
Una persona che è scomparsa come partecipante a un evento in cui un gran numero di persone era in pericolo può essere dichiarata morta al più presto tre anni dopo la fine dell’anno in cui è apparso l’ultimo rapporto, dal quale si può concludere che eventi ancora vivi.
§ 76
(1) Se una persona è stata dichiarata morta, ciò non preclude la prova che sia morto prima o poi o che sia ancora vivo. Se viene trovato vivo, la dichiarazione di morte viene ignorata; tuttavia, il matrimonio o l’unione registrata non viene rinnovato.
(2) Se è stata fornita una prova di morte errata, si applica, mutatis mutandis, il paragrafo 1.
Sezione 5
Nome e indirizzo della persona
Il nome dell’uomo e la sua protezione
§ 77
(1) Il nome di una persona è il suo nome e cognome personali, oppure i suoi altri nomi e nomi da nubile che gli appartengono secondo la legge. Ognuno ha il diritto di utilizzare il proprio nome nelle relazioni legali, nonché il diritto di proteggere e rispettare il proprio nome.
(2) Una persona che utilizza un nome diverso dal proprio nelle relazioni legali deve sopportare le conseguenze di errori e il danno che ne deriva.
§ 78
(1) Una persona che è stata interessata dall’interrogatorio del proprio diritto a un nome o che ha subito un danno a causa di interferenze non autorizzate con questo diritto, in particolare a causa dell’uso non autorizzato del nome, può richiedere che l’interferenza non autorizzata venga abbandonata o che le sue conseguenze siano riparate.
(2) Se l’interessato è assente, o se è scomparso, inabile o se per qualsiasi altro motivo non può esercitare il diritto alla protezione del proprio nome, il coniuge, il discendente, l’antenato o il partner possono esercitarli, a meno che l’interessato, sebbene indipendente, abbia dato dichiarato espressamente che non desidera farlo.
(3) Se l’interferenza ingiustificata riguarda il cognome e se esiste un motivo basato su un interesse importante nella protezione della famiglia, la protezione può essere richiesta separatamente dal coniuge o da un’altra persona vicina alla persona interessata, anche se il loro diritto a un nome non è stato direttamente interessato.
§ 79
Pseudonimo
(1) Una persona può accettare uno pseudonimo per un determinato campo di attività o anche per un contatto privato. L’azione legale con uno pseudonimo non va a scapito della validità se è chiaro chi ha agito e se l’altra parte non può avere dubbi sulla persona che agisce.
(2) Se uno pseudonimo diventa noto, gode della stessa protezione del nome.
§ 80
Residenza
(1) Una persona risiede in un luogo in cui risiede con l’intenzione di vivervi, soggetto a un cambiamento permanente delle circostanze; tale intenzione può derivare dalla sua dichiarazione o dalle circostanze del caso. Se una persona indica un luogo diverso dalla sua residenza reale come sua residenza, tutti possono anche invocare la sua residenza reale. Una persona che invoca quel luogo in buona fede non può essere contestata come se avesse la sua residenza effettiva in un altro posto.
(2) Se una persona non ha una residenza, il luogo in cui vive è considerato come loro. Se tale luogo non può essere accertato, o se può essere accertato solo con difficoltà sproporzionata, il luogo di residenza della persona deve essere considerato il luogo in cui ha proprietà o il luogo in cui risiedeva l’ultima volta.
Sezione 6
Personalità umana
Sottosezione 1
Condizioni generali
§ 81
(1) La personalità di una persona, compresi tutti i suoi diritti naturali, è protetta. Ognuno è obbligato a rispettare la libera decisione dell’uomo di vivere secondo la propria.
(2) Le protezioni godono in particolare della vita e della dignità dell’uomo, della sua salute e del diritto a vivere in un ambiente favorevole, della sua serietà, onore, privacy e delle sue espressioni di natura personale.
§ 82
(1) Una persona la cui personalità è stata colpita ha il diritto di chiedere l’abbandono di interferenze non autorizzate o l’eliminazione delle sue conseguenze.
(2) Dopo la morte di una persona, la protezione della sua personalità può essere rivendicata da una delle persone a lui vicine.
§ 83
(1) Se un’interferenza non autorizzata con la personalità di una persona è correlata alla sua attività in una persona giuridica, questa persona giuridica può anche esercitare il diritto alla protezione della sua personalità; durante la sua vita, tuttavia, solo a suo nome e con il suo consenso. Se una persona non è in grado di mostrare una volontà a causa di assenza o incapacità di giudicare, il consenso non è richiesto.
(2) Dopo la morte di una persona, una persona giuridica può chiedere l’abbandono di interferenze non autorizzate e la sua eliminazione delle conseguenze.
Sottosezione 2
Immagine e privacy
§ 84
È possibile solo con il permesso della persona catturare l’aspetto di una persona in qualsiasi modo in modo che la sua identità possa essere determinata dall’immagine.
§ 85
(1) È possibile espandere la forma di una persona solo con il suo permesso.
(2) Se qualcuno consente di rappresentare la sua forma in circostanze dalle quali è chiaro che sarà divulgata, si deve ritenere che ne consenta anche la riproduzione e la diffusione nel modo consueto, come avrebbe potuto ragionevolmente aspettarsi date le circostanze.
§ 86
Nessuno può interferire con la privacy di un altro a meno che non abbiano un motivo legittimo per farlo. In particolare, senza il consenso di una persona, non è possibile disturbare i suoi locali privati, monitorare la sua vita privata o effettuare registrazioni audio o video, utilizzare tali o altre registrazioni della vita privata di una persona da parte di terzi o diffondere tali registrazioni della sua vita privata. Anche i documenti privati di natura personale sono protetti nella stessa misura.
§ 87
(1) Chiunque abbia autorizzato l’uso di un documento di natura personale, un ritratto o una registrazione audio o video relativa a una persona o alle sue espressioni di natura personale può revocare il consenso, anche se lo ha concesso per un certo periodo.
(2) Se un’autorizzazione concessa per un certo periodo di tempo è stata revocata, senza che ciò sia giustificato da un cambiamento sostanziale delle circostanze o da un’altra ragione ragionevole, il richiedente deve risarcire il danno risultante alla persona che ha concesso l’autorizzazione.
§ 88
(1) L’ autorizzazione non è richiesta se un ritratto o una registrazione audio o video viene effettuato o utilizzato per esercitare o proteggere altri diritti o interessi legalmente protetti di altre persone.
(2) L’ autorizzazione non è richiesta anche se un ritratto, un documento di natura personale o una registrazione audio o video viene acquisito o utilizzato in base alla legge per scopi ufficiali o se qualcuno parla pubblicamente in una questione di interesse pubblico.
§ 89
Un ritratto o una registrazione audio o video può anche essere realizzato o utilizzato in modo ragionevole per scopi scientifici o artistici e per stampa, radio, televisione o notizie simili senza il permesso di una persona.
§ 90
Un motivo legittimo per invadere la privacy di un altro o per usare la sua somiglianza, documento personale o registrazione audio o video non deve essere usato in modo sproporzionato in contrasto con gli interessi legittimi dell’uomo.
Sottosezione 3
Il diritto all’integrità mentale e fisica
§ 91
L’uomo è intoccabile.
§ 92
(1) Il corpo umano è protetto legalmente anche dopo la morte di una persona. È vietato smaltire resti umani e resti umani in maniera indegna del defunto.
(2) Se i resti umani non sono depositati in un cimitero pubblico, una persona che una persona ha espressamente designato prima della sua morte ha il diritto di rilasciarli; in caso contrario, il marito, il figlio o il genitore devono a loro volta, e se nessuno dei due o rifiuta di prendere in consegna i resti, questi saranno presi in consegna dal suo erede.
Interferenza con integrità
§ 93
(1) Tranne nel caso previsto dalla legge, nessuno può interferire con l’integrità di un’altra persona senza il suo consenso concesso con la conoscenza della natura dell’intervento e delle sue possibili conseguenze. Se qualcuno accetta di causargli gravi danni, non viene preso in considerazione; ciò non si applica se l’intervento è in ogni caso necessario nell’interesse della vita o della salute della persona interessata.
(2) Il rappresentante legale può concedere il consenso ad interferire con l’integrità della parte rappresentata, se è a beneficio diretto di una persona che non è in grado di dare il proprio consenso.
§ 94
(1) Chiunque desideri eseguire un’operazione su un’altra persona deve spiegargli chiaramente la natura di tale operazione. Una spiegazione è debitamente fornita se si può ragionevolmente presumere che l’altra parte abbia compreso le modalità e lo scopo della procedura, comprese le conseguenze attese e i possibili pericoli per la sua salute, nonché se sia possibile un’altra procedura.
(2) Se il suo rappresentante legale dà il suo consenso, una spiegazione deve essere fornita anche alla persona che deve essere sottoposta alla procedura, se è in grado di giudicare, in modo commisurato alla capacità di comprendere la spiegazione in questione.
§ 95
Un minore che non è completamente indipendente può, nelle solite questioni, acconsentire alla procedura sul proprio corpo, a condizione che ciò sia proporzionato alla maturità intellettuale e libera del minore della sua età e se la procedura non lascia conseguenze permanenti o gravi.
§ 96
(1) Il consenso a interferire con l’integrità di una persona richiede una forma scritta se una parte del corpo che non deve più essere rinnovata deve essere separata.
(2) Anche la forma scritta richiede il consenso
a) un esperimento medico su un essere umano o
(b) una procedura che non richiede la salute umana; ciò non si applica nel caso di procedure cosmetiche che non lasciano conseguenze permanenti o gravi.
§ 97
(1) Il consenso concesso può essere revocato in qualsiasi forma, anche se è richiesta una forma scritta per la concessione del consenso.
(2) Nevyžaduje-li se pro souhlas písemná forma, má se za to, že byl udělen. Při nejistotě, zda byl souhlas odvolán v jiné než písemné formě, se má za to, že k odvolání nedošlo.
§ 98
(1) Nemůže-li člověk udělit souhlas pro neschopnost projevit vůli, byť jen přechodnou, a nemá-li zákonného zástupce, vyžaduje se souhlas přítomného manžela, rodiče, nebo jiné osoby blízké. Není-li přítomna žádná z těchto osob, vyžaduje se souhlas manžela, a není-li, souhlas rodiče, popřípadě jiné osoby blízké, pokud je lze bez obtíží zjistit a zastihnout a pokud je zřejmé, že nehrozí nebezpečí z prodlení. Není-li možné získat souhlas žádným z výše uvedených způsobů, může souhlas udělit jiná přítomná osoba, která o dotčenou osobu osvědčí mimořádný zájem.
(2) Při zákroku i při udělení souhlasu se vezme zřetel na dříve vyslovená známá přání člověka, do jehož integrity má být zasaženo.
§ 99
Je-li život člověka v náhlém a patrném nebezpečí a nelze-li souhlas ve stavu nouze získat ani v jiné než stanovené formě, lze okamžitě zakročit, pokud to je ve prospěch zdraví dotčené osoby nezbytné.
§ 100
(1) Má-li být zasaženo do integrity nezletilého, který dovršil čtrnáct let, nenabyl plné svéprávnosti a který zákroku vážně odporuje, třebaže zákonný zástupce se zákrokem souhlasí, nelze zákrok provést bez souhlasu soudu. To platí i v případě provedení zákroku na zletilé osobě, která není plně svéprávná.
(2) Nesouhlasí-li zákonný zástupce se zásahem do integrity osoby uvedené v odstavci 1, ač si jej tato osoba přeje, lze zákrok provést na její návrh nebo na návrh osoby jí blízké jen se souhlasem soudu.
§ 101
Má-li být zasaženo do integrity člověka neschopného úsudku způsobem zanechávajícím trvalé, neodvratitelné a vážné následky nebo způsobem spojeným s vážným nebezpečím pro jeho život nebo zdraví, lze zákrok provést jen s přivolením soudu. Tím není dotčeno ustanovení § 99.
§ 102
Soud přivolí k zákroku podle § 100 nebo 101, je-li dotčené osobě podle rozumného uvážení k prospěchu, po jejím zhlédnutí a s plným uznáváním její osobnosti.
§ 103
Bylo-li zasaženo do integrity člověka, který byl ve stavu, kdy nemohl posoudit, co se s ním děje, a nedal-li sám k zákroku souhlas, musí mu být, jakmile to jeho stav dovolí, vysvětleno způsobem, kterému bude schopen porozumět, jaký zákrok byl na něm proveden, a musí být poučen o jeho možných následcích i o riziku neprovedení zákroku.
Pododdíl 4
Práva člověka převzatého do zdravotnického zařízení bez jeho souhlasu
§ 104
Převzít člověka bez jeho souhlasu do zařízení poskytujícího zdravotní péči nebo ho v něm bez jeho souhlasu držet lze jen z důvodu stanoveného zákonem a za podmínky, že nezbytnou péči o jeho osobu nelze zajistit mírnějším a méně omezujícím opatřením. Podání návrhu na omezení svéprávnosti nezakládá samo o sobě důvod, aby byl člověk bez svého souhlasu do takového zařízení převzat nebo v něm držen.
§ 105
(1) Je-li člověk převzat do zařízení poskytujícího zdravotní péči nebo je-li v něm držen, oznámí to jeho zákonnému zástupci, opatrovníku nebo podpůrci a jeho manželu nebo jiné známé osobě blízké neprodleně poskytovatel zdravotních služeb; oznámení manželu nebo jiné osobě blízké však učinit nesmí, pokud mu to bylo zakázáno.
(2) Převzetí člověka do zařízení poskytujícího zdravotní péči oznámí poskytovatel zdravotních služeb do 24 hodin soudu; to platí i v případě, je-li člověk v takovém zařízení zadržen. Soud o učiněném opatření rozhodne do sedmi dnů.
§ 106
(1) Poskytovatel zdravotních služeb zajistí, aby se člověku převzatému do zařízení poskytujícího zdravotní péči nebo zadrženému v takovém zařízení dostalo bez zbytečného odkladu náležitého vysvětlení jeho právního postavení, zákonného důvodu učiněného opatření a možností právní ochrany včetně práva zvolit si zmocněnce nebo důvěrníka.
(2) Vysvětlení se podá tak, aby mu člověk mohl dostatečně porozumět a uvědomit si povahu učiněného opatření a jeho následky; má-li takový člověk zákonného zástupce, opatrovníka nebo podpůrce, podá se vysvětlení bez zbytečného odkladu také jemu.
§ 107
(1) Má-li člověk zmocněnce nebo důvěrníka, oznámí poskytovatel zdravotních služeb učiněné opatření zmocněnci nebo důvěrníkovi bez zbytečného odkladu poté, co se o nich dozví.
(2) Důvěrník může uplatnit ve prospěch člověka svým jménem všechna jeho práva vzniklá v souvislosti s jeho převzetím do příslušného zařízení nebo s jeho držením v takovém zařízení. Stejná práva jako důvěrník má i podpůrce.
§ 108
Kdo byl do zařízení poskytujícího zdravotní péči převzat nebo kdo je v něm držen, má právo projednávat se svým zástupcem, důvěrníkem nebo podpůrcem vlastní záležitosti při osobním rozhovoru a bez přítomnosti třetích osob.
§ 109
(1) Člověk převzatý do zařízení poskytujícího zdravotní péči nebo držený v takovém zařízení má právo, aby jeho zdravotní stav, zdravotní dokumentaci nebo vyjádření ošetřujícího lékaře o neschopnosti úsudku a projevit přání samostatně přezkoumal lékař nezávislý na poskytovateli zdravotních služeb v tomto zařízení i na jeho provozovateli. Stejné právo má i důvěrník nebo podpůrce.
(2) Je-li právo na přezkoumání uplatněno ještě předtím, než soud rozhodne podle § 105 odst. 2, musí být umožněn jeho výkon tak, aby soud mohl zhodnotit výsledky přezkoumání v řízení o přípustnosti učiněného opatření.
§ 110
Rozhodl-li soud o přípustnosti učiněného opatření, schvaluje se tím nucený pobyt v zařízení poskytujícím zdravotní péči, tím však neodnímá právo odmítnout určitý zákrok nebo léčebný výkon.
Pododdíl 5
Nakládání s částmi lidského těla
§ 111
(1) Člověk, jemuž byla odňata část těla, má právo dozvědět se, jak s ní bylo naloženo. Naložit s odňatou částí lidského těla způsobem pro člověka nedůstojným nebo způsobem ohrožujícím veřejné zdraví se zakazuje.
(2) Odňatou část těla člověka lze za jeho života použít k účelům zdravotnickým, výzkumným nebo vědeckým, pokud k tomu dal souhlas. K použití odňaté části těla člověka k účelu svou povahou neobvyklému se vyžaduje jeho výslovný souhlas vždy.
(3) O tom, co má původ v lidském těle, platí obdobně to, co o částech lidského těla.
§ 112
Člověk může přenechat část svého těla jinému jen za podmínek stanovených jiným právním předpisem. To neplatí, jedná-li se o vlasy nebo podobné části lidského těla, které lze bezbolestně odejmout bez znecitlivění a které se přirozenou cestou obnovují; ty lze přenechat jinému i za odměnu a hledí se na ně jako na věc movitou.
Pododdíl 6
Ochrana lidského těla po smrti člověka
§ 113
(1) Člověk má právo rozhodnout, jak bude po jeho smrti naloženo s jeho tělem.
(2) Provést pitvu nebo použít lidské tělo po smrti člověka bez souhlasu zemřelého lze jen, pokud tak stanoví jiný zákon.
§ 114
(1) Člověk je oprávněn rozhodnout, jaký má mít pohřeb. Nezanechá-li o tom výslovné rozhodnutí, rozhodne o jeho pohřbu manžel zemřelého, a není-li ho, děti zemřelého; není-li jich, pak rozhodnou rodiče a není-li jich, sourozenci zemřelého; nežijí-li, pak rozhodnou jejich děti a není-li ani jich, pak kterákoli z osob blízkých; není-li žádná z těchto osob, pak rozhodne obec, na jejímž území člověk zemřel.
(2) Náklady pohřbu a opatření pohřebiště se hradí z pozůstalosti. Pokud pozůstalost nestačí ke krytí nákladů toho způsobu pohřbu, jaký si zesnulý přál, musí být pohřben alespoň slušným způsobem podle místních zvyklostí.
(3) Jiný právní předpis stanoví, jakým způsobem a na čí náklady bude pohřben člověk, jehož pozůstalost ke krytí nákladů pohřbu nestačí a není-li nikdo ochoten uhradit náklady pohřbu dobrovolně.
§ 115 – § 117zrušeno
Díl 3
Právnické osoby
Oddíl 1
Obecná ustanovení
§ 118
Právnická osoba má právní osobnost od svého vzniku do svého zániku.
§ 119
Právnické osoby vedou spolehlivé záznamy o svých majetkových poměrech, i když nejsou povinny vést účetnictví podle jiného právního předpisu.
Veřejné rejstříky právnických osob
§ 120
(1) Do veřejného rejstříku se o právnické osobě zapíše alespoň den jejího vzniku, den jejího zrušení s uvedením právního důvodu a den jejího zániku, jakož i její název, adresa sídla a předmět činnosti, jméno a adresa bydliště nebo sídla každého člena statutárního orgánu spolu s uvedením způsobu, jakým tento orgán právnickou osobu zastupuje, a údajů o dni vzniku nebo zániku jejich funkce.
(2) Jiný právní předpis stanoví, jaké jsou veřejné rejstříky právnických osob, které právnické osoby se do nich zapisují a jak, nebo které další údaje se do nich o právnických osobách zapisují, a jak se z nich vymazávají, popřípadě zda je součástí veřejného rejstříku sbírka listin. Veřejné rejstříky právnických osob jsou přístupné každému; každý do nich může nahlížet a pořizovat si z nich výpisy, opisy nebo kopie.
(3) Změní-li se zapsaná skutečnost, oznámí zapsaná osoba nebo ten, komu to ukládá zákon, změnu bez zbytečného odkladu tomu, kdo veřejný rejstřík vede, a ten tuto změnu do veřejného rejstříku bez zbytečného odkladu zapíše.
§ 121
(1) Proti osobě, která právně jedná důvěřujíc údaji zapsanému do veřejného rejstříku, nemá ten, jehož se zápis týká, právo namítnout, že zápis neodpovídá skutečnosti.
(2) Byl-li údaj zapsaný ve veřejném rejstříku zveřejněn, nemůže se nikdo po uplynutí patnácti dnů od zveřejnění dovolat, že o zveřejněném údaji nemohl vědět. Neodpovídá-li zveřejněný údaj zapsanému údaji, nemůže se ten, jehož se údaj týká, vůči jiné osobě dovolat zveřejněného údaje; prokáže-li však, že jí byl zapsaný údaj znám, může proti ní namítnout, že zveřejněný údaj zapsanému neodpovídá.
Ustavení a vznik právnické osoby
§ 122
Právnickou osobu lze ustavit zakladatelským právním jednáním, zákonem, rozhodnutím orgánu veřejné moci, popřípadě jiným způsobem, který stanoví jiný právní předpis.
§ 123
(1) Zakladatelské právní jednání určí alespoň název, sídlo právnické osoby, předmět činnosti, jaký má právnická osoba statutární orgán a jak se vytváří, nestanoví-li to zákon přímo. Určí též, kdo jsou první členové statutárního orgánu.
(2) Pro zakladatelské právní jednání se vyžaduje písemná forma.
§ 124
Neuvede-li se, na jaký čas se právnická osoba ustavuje, platí, že je ustavena na dobu neurčitou.
§ 125
(1) Více zakladatelů zakládá právnickou osobu přijetím stanov nebo uzavřením jiné smlouvy.
(2) Zákon stanoví, ve kterých případech lze právnickou osobu založit i právním jednáním jedné osoby obsaženým v zakladatelské listině.
§ 126
(1) Právnická osoba vzniká dnem zápisu do veřejného rejstříku.
(2) Je-li právnická osoba zřízena zákonem, vzniká dnem nabytí jeho účinnosti, nestanoví-li zákon den pozdější.
(3) Zákon stanoví, ve kterých dalších případech není zápis do veřejného rejstříku potřebný ke vzniku právnické osoby. Zákon stanoví, ve kterých případech je k založení nebo ke vzniku právnické osoby potřebné rozhodnutí orgánu veřejné moci.
§ 127
Za právnickou osobu lze jednat jejím jménem již před jejím vznikem. Kdo takto jedná, je z tohoto jednání oprávněn a zavázán sám; jedná-li více osob, jsou oprávněny a zavázány společně a nerozdílně. Právnická osoba může účinky těchto jednání pro sebe do tří měsíců od svého vzniku převzít. V takovém případě platí, že je z těchto jednání oprávněna a zavázána od počátku. Převezme-li je, dá dalším zúčastněným najevo, že tak učinila.
§ 128
Po vzniku právnické osoby se nelze domáhat určení, že nevznikla, a nelze z toho důvodu zrušit její zápis do veřejného rejstříku.
§ 129
(1) Soud prohlásí právnickou osobu po jejím vzniku za neplatnou i bez návrhu, pokud
a) zakladatelské právní jednání chybí,
b) zakladatelské právní jednání nemá náležitost nezbytnou pro právní existenci právnické osoby,
c) právní jednání zakladatelů odporuje § 145 nebo
d) právnickou osobu založilo méně osob, než je k tomu podle zákona třeba.
(2) Dnem, kdy je právnická osoba prohlášena za neplatnou, vstupuje do likvidace.
§ 130
Před rozhodnutím podle § 129 poskytne soud právnické osobě přiměřenou lhůtu k zjednání nápravy, jedná-li se o závadu, kterou lze odstranit.
§ 131
Prohlášení právnické osoby za neplatnou nemá vliv na práva a povinnosti, jichž nabyla.
Název
§ 132
(1) Jménem právnické osoby je její název.
(2) Název musí odlišit právnickou osobu od jiné osoby a obsahovat označení její právní formy. Název nesmí být klamavý.
§ 133
(1) Název může obsahovat jméno člověka, k němuž má právnická osoba zvláštní vztah. Je-li člověk živ, lze užít jeho jméno v názvu právnické osoby jen s jeho souhlasem; zemřel-li, aniž dal souhlas, vyžaduje se souhlas jeho manžela, a pokud není, souhlas zletilého potomka, a pokud není on, souhlas předka.
(2) Bylo-li v názvu právnické osoby užito příjmení a je-li pro to důvod spočívající v důležitém zájmu na ochraně rodiny, použije se § 78 odst. 3 obdobně.
(3) Kdo má právo udělit souhlas k užití jména člověka v názvu právnické osoby, má právo jej kdykoli odvolat, a to i když jej udělil na určitou dobu; bylo-li ujednáno něco jiného, nepřihlíží se k tomu, odůvodňuje-li odvolání souhlasu podstatná změna okolností nebo jiný rozumný důvod. Byl-li souhlas udělený na určitou dobu odvolán, aniž to odůvodňuje podstatná změna okolností nebo jiný rozumný důvod, nahradí odvolávající právnické osobě škodu z toho vzniklou.
§ 134
(1) Název právnické osoby může obsahovat některý příznačný prvek názvu jiné právnické osoby, je-li pro to důvod v jejich vzájemném vztahu. I v tom případě musí být veřejnost s to oba názvy dostatečně rozlišit.
(2) Příznačný prvek názvu jiné právnické osoby nelze v názvu použít bez jejího souhlasu. Ustanovení § 133 odst. 3 se použije obdobně.
§ 135
(1) Právnická osoba, která byla dotčena zpochybněním svého práva k názvu nebo která utrpěla újmu pro neoprávněný zásah do tohoto práva, nebo které taková újma hrozí, zejména neoprávněným užitím názvu, se může domáhat, aby bylo od neoprávněného zásahu upuštěno nebo aby byl odstraněn jeho následek.
(2) Stejná ochrana náleží právnické osobě proti tomu, kdo bez zákonného důvodu zasahuje do její pověsti nebo soukromí, ledaže se jedná o účely vědecké či umělecké nebo o tiskové, rozhlasové, televizní nebo obdobné zpravodajství; ani takový zásah však nesmí být v rozporu s oprávněnými zájmy právnické osoby.
§ 136
Sídlo
(1) Při ustavení právnické osoby se určí její sídlo. Nenaruší-li to klid a pořádek v domě, může být sídlo i v bytě.
(2) Zapisuje-li se právnická osoba do veřejného rejstříku, postačí, pokud zakladatelské právní jednání uvede název obce, kde je sídlo právnické osoby; do veřejného rejstříku však právnická osoba navrhne zapsat plnou adresu sídla.
§ 137
(1) Každý se může dovolat skutečného sídla právnické osoby.
(2) Proti tomu, kdo se dovolá sídla zapsaného ve veřejném rejstříku, nemůže právnická osoba namítat, že má skutečné sídlo v jiném místě.
Přemístění sídla
§ 138
(1) Právnická osoba, která má sídlo v zahraničí, může přemístit sídlo na území České republiky. To neplatí, pokud to nepřipouští právní řád státu, ve kterém má právnická osoba sídlo, nebo pokud jde o právnickou osobu zakázanou podle § 145.
(2) Právnická osoba, která hodlá přemístit své sídlo na území České republiky, přiloží k návrhu na zápis do příslušného veřejného rejstříku rozhodnutí o tom, jakou právní formu české právnické osoby zvolila, a zakladatelské právní jednání vyžadované českým právním řádem pro tuto formu právnické osoby.
(3) Vnitřní právní poměry právnické osoby se po přemístění sídla do tuzemska řídí českým právním řádem. Českým právním řádem se řídí i ručení jejích členů nebo členů jejích orgánů za dluhy právnické osoby, pokud vznikly po dni účinnosti přemístění sídla do tuzemska.
§ 139
Právnická osoba, která má sídlo v České republice, může přemístit své sídlo do zahraničí, pokud to neodporuje veřejnému pořádku a pokud to připouští právní řád státu, do něhož má být sídlo právnické osoby přemístěno.
§ 140
(1) Právnická osoba, která hodlá přemístit sídlo do zahraničí, zveřejní tento záměr s uvedením adresy nového sídla a právní formy po přemístění sídla alespoň tři měsíce přede dnem předpokládaného přemístění sídla. Věřitelé mají právo požadovat dostatečné zajištění svých dosud nesplatných pohledávek do dvou měsíců od zveřejnění, dojde-li po přemístění sídla ke zhoršení dobytnosti jejich pohledávek v České republice.
(2) Nedojde-li k dohodě o způsobu a rozsahu zajištění, rozhodne o dostatečném zajištění a o jeho rozsahu soud s ohledem na druh a výši pohledávky. Neposkytne-li právnická osoba zajištění podle rozhodnutí soudu, ručí za dluhy, které nebyly zajištěny, členové statutárního orgánu vyjma těch, kteří prokáží, že vyvinuli dostatečné úsilí, aby rozhodnutí bylo splněno.
§ 141
(1) Un membro di un’entità legale che non ha acconsentito al trasferimento della sede legale all’estero ha il diritto di revocare l’adesione all’entità legale con effetto alla data del trasferimento della sede legale. Se un membro di un’entità legale ha diritto a un accordo al momento della risoluzione dell’adesione, l’entità legale deve fornirgli la prestazione entro e non oltre la data di efficacia del trasferimento della sede legale. I membri dell’organo statutario sono responsabili dell’adempimento di tale obbligo.
(2) I membri dell’entità legale e il suo organo statutario sono responsabili per i debiti contratti prima della data effettiva del trasferimento della sede legale allo stesso modo di prima del trasferimento della sede legale all’estero.
§ 142
Il trasferimento della sede legale ha effetto dalla data di iscrizione del suo indirizzo nel registro pubblico pertinente.
§ 143
Le sezioni da 138 a 142 si applicano, mutatis mutandis, alla costituzione e al trasferimento di succursali di persone giuridiche.
Scopo delle persone giuridiche
§ 144
(1) Una persona giuridica può essere stabilita nell’interesse pubblico o privato. La sua natura è valutata in base all’attività principale dell’entità giuridica.
(2) La legge stabilisce a quali scopi può essere stabilita una persona giuridica solo se sono soddisfatte condizioni speciali.
§ 145
(1) È vietato stabilire una persona giuridica il cui scopo è violare la legge o raggiungere qualsiasi obiettivo in modo illegale, soprattutto se il suo scopo è
a) negazione o limitazione dei diritti personali, politici o di altro genere delle persone sulla base della loro nazionalità, sesso, razza, origine, opinione politica o di altro genere, religione o status sociale,
b) istigazione all’odio e all’intolleranza,
(c) promuovere la violenza o
d) gestione di un’autorità pubblica o svolgimento della pubblica amministrazione senza autorizzazione legale.
(2) È vietato stabilire una persona giuridica armata o con unità armate, a meno che non sia una persona giuridica stabilita dalla legge, che la legge di armamento o la creazione di un’unità armata consente o impone esplicitamente, o una persona giuridica che maneggia armi in relazione alle sue attività ai sensi della un’altra normativa legale, o una persona giuridica i cui membri detengono o usano armi per scopi sportivi o culturali o per la caccia o per l’esecuzione di compiti ai sensi di un’altra normativa legale.
Beneficio pubblico
§ 146
Un beneficio pubblico è una persona giuridica la cui missione è contribuire al raggiungimento del bene comune conformemente all’azione legale fondante delle proprie attività, se solo le persone innocenti hanno un’influenza significativa sul processo decisionale della persona giuridica, se ha acquisito proprietà da fonti oneste e se utilizza i suoi beni a beneficio del pubblico scopo.
§ 147 – § 150annullato
Organi di una persona giuridica
§ 151
(1) La legge prevede, o l’azione legale istitutiva determinerà, in che modo e in che misura i membri degli organi di una persona giuridica decidono per essa e sostituiscono la sua volontà.
(2) La buona fede dei membri del corpo di una persona giuridica deve essere attribuita alla persona giuridica.
§ 152
(1) Un’entità legale deve formare organi di un membro (individuo) o di più membri (collettivi).
(2) Una persona fisica che è un membro dell’organo di una persona giuridica e che è eletta, nominata o altrimenti chiamata in carica (di seguito denominata “membro di un organo eletto”) deve essere completamente indipendente. Ciò vale anche per il rappresentante di una persona giuridica che è essa stessa membro dell’organo eletto di un’altra persona giuridica.
(3) Se l’attività principale di un’entità legale riguarda minori o persone con autonomia limitata e se lo scopo principale dell’entità legale non è un affare, i procedimenti giudiziari fondanti possono determinare che un minore o una persona con autonomia limitata può anche essere un membro dell’organismo collettivo eletto dell’entità giuridica. .
§ 153
(1) Una persona il cui fallimento è stato certificato può diventare membro di un organo eletto se lo ha notificato in anticipo alla persona che lo chiama in carica; ciò non si applica se sono trascorsi almeno tre anni dalla fine della procedura di insolvenza.
(2) Se il fallimento di una persona che è membro di un organo eletto è stato certificato, questa persona deve informare la persona che l’ha chiamato in carica senza indebito ritardo.
(3) In assenza di una notifica, chiunque abbia un interesse legale può richiedere che un membro dell’organo eletto venga rimosso dall’incarico da un tribunale. Ciò non si applica se la persona che ha convocato il membro dell’organo eletto ha deciso, dopo aver appreso del certificato di insolvenza della persona, che avrebbe dovuto rimanere in carica.
§ 154
Se un’altra persona giuridica è un membro dell’organo eletto di una persona giuridica, autorizza la persona fisica a rappresentarla nell’organo, altrimenti l’entità giuridica è rappresentata da un membro del suo organo statutario.
§ 155
(1) Byl-li členem voleného orgánu povolán ten, kdo k tomu není podle zákona způsobilý, hledí se na jeho povolání do funkce, jako by se nestalo. Ztratí-li člen voleného orgánu po svém povolání do funkce zákonnou způsobilost být členem voleného orgánu, jeho funkce zaniká; zánik funkce právnické osobě oznámí bez zbytečného odkladu.
(2) Hledí-li se na povolání osoby do funkce člena voleného orgánu, jako by se nestalo, nebo je-li povolání neplatné, nedotýká se to práva nabytého v dobré víře.
§ 156
(1) Je-li orgán kolektivní, rozhoduje o záležitostech právnické osoby ve sboru. Je schopen usnášet se za přítomnosti nebo jiné účasti většiny členů a rozhoduje většinou hlasů zúčastněných členů.
(2) Je-li působnost jednotlivých členů orgánu rozdělena podle určitých oborů, ustanovení odstavce 1 se nepoužije. Rozdělení působnosti nezbavuje další členy povinnosti dohlížet, jak jsou záležitosti právnické osoby spravovány.
§ 157
(1) Je-li rozhodnutí přijato, zaznamená se na žádost člena voleného orgánu, který návrhu odporoval, jeho odchylný názor.
(2) Byl-li návrh přijat za neúčasti některého z členů, je tento člen oprávněn dozvědět se obsah rozhodnutí.
§ 158
(1) Zakladatelské právní jednání může stanovit pro schopnost orgánu usnášet se vyšší počet zúčastněných, vyžádat pro přijetí rozhodnutí vyšší počet hlasů nebo stanovit postup, kterým lze způsob rozhodování orgánu měnit.
(2) Zakladatelské právní jednání může připustit rozhodování orgánu i mimo zasedání v písemné formě nebo s využitím technických prostředků.
(3) Zakladatelské právní jednání může určit, že v případě dosažení rovnosti hlasů při rozhodování voleného orgánu právnické osoby rozhoduje hlas předsedajícího.
§ 159
(1) Kdo přijme funkci člena voleného orgánu, zavazuje se, že ji bude vykonávat s nezbytnou loajalitou i s potřebnými znalostmi a pečlivostí. Má se za to, že jedná nedbale, kdo není této péče řádného hospodáře schopen, ač to musel zjistit při přijetí funkce nebo při jejím výkonu, a nevyvodí z toho pro sebe důsledky.
(2) Člen voleného orgánu vykonává funkci osobně; to však nebrání tomu, aby člen zmocnil pro jednotlivý případ jiného člena téhož orgánu, aby za něho při jeho neúčasti hlasoval.
(3) Nenahradil-li člen voleného orgánu právnické osobě škodu, kterou jí způsobil porušením povinnosti při výkonu funkce, ačkoli byl povinen škodu nahradit, ručí věřiteli právnické osoby za její dluh v rozsahu, v jakém škodu nenahradil, pokud se věřitel plnění na právnické osobě nemůže domoci.
§ 160
Odstoupí-li člen voleného orgánu ze své funkce prohlášením došlým právnické osobě, zaniká funkce uplynutím dvou měsíců od dojití prohlášení.
Jednání za právnickou osobu
§ 161
Kdo právnickou osobu zastupuje, dá najevo, co ho k tomu opravňuje, neplyne-li to již z okolností. Kdo za právnickou osobu podepisuje, připojí k jejímu názvu svůj podpis, popřípadě i údaj o své funkci nebo o svém pracovním zařazení.
§ 162
Zastupuje-li právnickou osobu člen jejího orgánu způsobem zapsaným do veřejného rejstříku, nelze namítat, že právnická osoba nepřijala potřebné usnesení, že usnesení bylo stiženo vadou, nebo že člen orgánu přijaté usnesení porušil.
§ 163
Statutárnímu orgánu náleží veškerá působnost, kterou zakladatelské právní jednání, zákon nebo rozhodnutí orgánu veřejné moci nesvěří jinému orgánu právnické osoby.
§ 164
(1) Člen statutárního orgánu může zastupovat právnickou osobu ve všech záležitostech.
(2) Náleží-li působnost statutárního orgánu více osobám, tvoří kolektivní statutární orgán. Neurčí-li zakladatelské právní jednání, jak jeho členové právnickou osobu zastupují, činí tak každý člen samostatně. Vyžaduje-li zakladatelské právní jednání, aby členové statutárního orgánu jednali společně, může člen právnickou osobu zastoupit jako zmocněnec samostatně, jen byl-li zmocněn k určitému právnímu jednání.
§ 165
(1) Nemá-li statutární orgán dostatečný počet členů potřebný k rozhodování, jmenuje na návrh toho, kdo osvědčí právní zájem, chybějící členy soud na dobu než budou noví členové povoláni postupem určeným v zakladatelském právním jednání; jinak soud jmenuje právnické osobě opatrovníka, a to i bez návrhu, kdykoli se o tom při své činnosti dozví.
(2) Soud jmenuje právnické osobě opatrovníka, a to i bez návrhu, jsou-li zájmy člena statutárního orgánu v rozporu se zájmy právnické osoby a nemá-li právnická osoba jiného člena orgánu schopného ji zastupovat.
§ 166
(1) Právnickou osobu zastupují její zaměstnanci v rozsahu obvyklém vzhledem k jejich zařazení nebo funkci; přitom rozhoduje stav, jak se jeví veřejnosti. Co je stanoveno o zastoupení právnické osoby zaměstnancem, platí obdobně pro zastoupení právnické osoby jejím členem nebo členem jiného orgánu nezapsaného do veřejného rejstříku.
(2) Omezení zástupčího oprávnění vnitřním předpisem právnické osoby má účinky vůči třetí osobě, jen muselo-li jí být známo.
§ 167
Právnickou osobu zavazuje protiprávní čin, kterého se při plnění svých úkolů dopustil člen voleného orgánu, zaměstnanec nebo jiný její zástupce vůči třetí osobě.
Zrušení právnické osoby
§ 168
(1) Právnická osoba se zrušuje právním jednáním, uplynutím doby, rozhodnutím orgánu veřejné moci nebo dosažením účelu, pro který byla ustavena, a z dalších důvodů stanovených zákonem.
(2) O dobrovolném zrušení právnické osoby rozhoduje její příslušný orgán.
§ 169
(1) Po zrušení právnické osoby se vyžaduje její likvidace, ledaže celé její jmění nabývá právní nástupce, nebo stanoví-li zákon jinak.
(2) Neplyne-li z právního jednání o zrušení právnické osoby, zda je rušena s likvidací nebo bez likvidace, platí, že je zrušena s likvidací.
§ 170
Kdo rozhodl o zrušení právnické osoby s likvidací, může rozhodnutí změnit, dokud ještě nedošlo k naplnění účelu likvidace.
§ 171
S likvidací se právnická osoba zrušuje
a) uplynutím doby, na kterou byla založena,
b) dosažením účelu, pro který byla založena,
c) dnem určeným zákonem nebo právním jednáním o zrušení právnické osoby, jinak dnem jeho účinnosti, nebo
d) dnem právní moci rozhodnutí orgánu veřejné moci, nestanoví-li se v rozhodnutí den pozdější.
§ 172
(1) Soud na návrh toho, kdo na tom osvědčí právní zájem, nebo i bez návrhu, zruší právnickou osobu a nařídí její likvidaci, jestliže
a) vyvíjí nezákonnou činnost v takové míře, že to závažným způsobem narušuje veřejný pořádek,
b) již nadále nesplňuje předpoklady vyžadované pro vznik právnické osoby zákonem,
c) nemá déle než dva roky statutární orgán schopný usnášet se, nebo
d) tak stanoví zákon.
(2) Umožňuje-li zákon soudu zrušit právnickou osobu z důvodu, který lze odstranit, soud jí před vydáním rozhodnutí stanoví přiměřenou lhůtu k odstranění nedostatků.
§ 173
(1) Zrušuje-li se právnická osoba při přeměně, zrušuje se bez likvidace dnem účinnosti přeměny.
(2) Byl-li osvědčen úpadek právnické osoby, zrušuje se bez likvidace zrušením konkursu po splnění rozvrhového usnesení, nebo zrušením konkursu proto, že majetek je zcela nepostačující; do likvidace však vstoupí, objeví-li se po skončení insolvenčního řízení nějaký majetek.
Přeměna právnické osoby
§ 174
(1) Přeměnou právnické osoby je fúze, rozdělení a změna právní formy.
(2) Právnická osoba může změnit právní formu, jen stanoví-li to zákon.
§ 175
(1) Kdo rozhodl o přeměně právnické osoby, může rozhodnutí změnit, dokud se přeměna nestane účinnou.
(2) Stane-li se přeměna právnické osoby účinnou, nelze rozhodnout, že nenastala, ani vyslovit neplatnost právního jednání, které k přeměně vedlo, a nelze zrušit zápis přeměny do veřejného rejstříku.
§ 176
(1) Při přeměně musí být stanoven rozhodný den, od něhož se jednání zanikající právnické osoby považuje z účetního hlediska za jednání uskutečněné na účet nástupnické právnické osoby.
(2) Ke dni předcházejícímu rozhodný den sestaví zanikající právnická osoba nebo právnická osoba rozdělovaná odštěpením konečnou účetní závěrku. K rozhodnému dni sestaví nástupnická právnická osoba nebo právnická osoba rozdělovaná odštěpením zahajovací rozvahu.
§ 177
(1) Účinnost přeměny právnické osoby zapisované do veřejného rejstříku nastává dnem zápisu do veřejného rejstříku. V takovém případě se rozhodný den stanoví tak, aby nepředcházel den podání návrhu na zápis přeměny do veřejného rejstříku o více než dvanáct měsíců.
(2) Jsou-li zúčastněné osoby zapsány do veřejného rejstříku v různých obvodech, podá se návrh na zápis přeměny v kterémkoli z nich a orgán veřejné moci zapíše do veřejného rejstříku všechny zapisované skutečnosti k témuž dni.
§ 178
(1) Fúze se děje sloučením nebo splynutím nejméně dvou zúčastněných právnických osob. Sloučení nebo splynutí se považuje za převod činnosti zaměstnavatele.
(2) Při sloučení nejméně jedna ze zúčastněných osob zaniká; práva a povinnosti zanikajících osob přecházejí na jedinou ze zúčastněných osob jako na nástupnickou právnickou osobu.
(3) Při splynutí zanikají všechny zúčastněné osoby a na jejich místě vzniká nová právnická osoba jako osoba nástupnická; na ni přecházejí práva a povinnosti všech zanikajících osob.
§ 179
(1) Právnická osoba se rozštěpením rozděluje se založením nových právnických osob, nebo se rozděluje za současného sloučení s jinými právnickými osobami (dále jen „rozdělení sloučením“). Právnická osoba se může založit i odštěpením, nebo spojením více způsobů rozdělení. Rozdělení sloučením, odštěpení, jakož i jiné způsoby rozdělení, se považují za převod činnosti zaměstnavatele.
(2) Pokud rozdělením rozdělovaná právnická osoba zaniká a její práva a povinnosti přecházejí na několik nástupnických právnických osob, pak
a) jsou-li na rozdělení nástupnické právnické osoby zúčastněny jako osoby již existující, jedná se o rozštěpení sloučením,
b) mají-li nástupnické právnické osoby rozdělením teprve vzniknout, jedná se o rozštěpení se založením nových právnických osob.
(3) Při rozdělení právnické osoby odštěpením se rozdělovaná právnická osoba neruší, ani nezaniká, ale vyčleněná část jejích práv a povinností přechází na existující nebo nově založenou nástupnickou osobu.
§ 180
V případech uvedených v § 179 odst. 2 nebo 3 rozhodne příslušný orgán právnické osoby, kteří zaměstnanci zanikající právnické osoby se stanou zaměstnanci jednotlivých nástupnických právnických osob.
§ 181
Fúzovat a rozdělovat se mohou právnické osoby o různé právní formě jen tehdy, stanoví-li tak zákon.
§ 182
Přechází-li přeměnou právnické osoby její jmění na nástupnickou právnickou osobu a vyžaduje-li se podle jiného právního předpisu souhlas orgánu veřejné moci k převodu práv a povinností, vyžaduje se tento souhlas i k přeměně právnické osoby.
§ 183
(1) Při změně právní formy se neruší ani nezaniká právnická osoba, jejíž právní forma se mění, pouze se mění její právní poměry, a jde-li o korporaci, také právní postavení jejích členů.
(2) Není-li den, k němuž byl vyhotoven návrh smlouvy nebo rozhodnutí o změně právní formy rozvahovým dnem podle jiného právního předpisu, sestaví právnická osoba k tomuto dni mezitímní účetní závěrku. Údaje, z nichž je sestavena účetní závěrka ke dni zpracování změny právní formy, nesmí předcházet den rozhodnutí právnické osoby o změně právní formy více než tři měsíce.
§ 184
(1) O přeměně právnické osoby zřízené zákonem lze rozhodnout, pokud to zákon výslovně stanoví.
(2) O přeměně právnické osoby zřízené rozhodnutím orgánu veřejné moci rozhoduje tento orgán.
Zánik právnické osoby
§ 185
Právnická osoba zapsaná do veřejného rejstříku zaniká dnem výmazu z veřejného rejstříku.
§ 186
Právnická osoba, která nepodléhá zápisu do veřejného rejstříku, zaniká skončením likvidace.
Likvidace
§ 187
(1) Účelem likvidace je vypořádat majetek zrušené právnické osoby (likvidační podstatu), vyrovnat dluhy věřitelům a naložit s čistým majetkovým zůstatkem, jenž vyplyne z likvidace (s likvidačním zůstatkem), podle zákona.
(2) Právnická osoba vstupuje do likvidace dnem, kdy je zrušena nebo prohlášena za neplatnou. Vstoupí-li právnická osoba zapsaná ve veřejném rejstříku do likvidace, navrhne likvidátor bez zbytečného odkladu zápis vstupu do likvidace do veřejného rejstříku. Po dobu likvidace užívá právnická osoba svůj název s dodatkem „v likvidaci“.
§ 188
Vstoupí-li právnická osoba do likvidace, nesmí za ni nikdo právně jednat mimo rozsah stanovený v § 196 od okamžiku, kdy se o jejím vstupu do likvidace dozvěděl nebo kdy se o něm dozvědět měl a mohl.
§ 189
(1) Při vstupu do likvidace povolá příslušný orgán právnické osobě likvidátora; likvidátorem může být jen osoba způsobilá být členem statutárního orgánu. Zanikne-li funkce likvidátora ještě před zánikem právnické osoby, povolá příslušný orgán právnické osobě bez zbytečného odkladu nového likvidátora.
(2) Je-li právnická osoba v likvidaci a nebyl-li likvidátor povolán, vykonávají jeho působnost všichni členové statutárního orgánu.
§ 190
Je-li k likvidaci právnické osoby povoláno několik likvidátorů, tvoří kolektivní orgán.
§ 191
(1) Právnické osobě, která vstoupila do likvidace, aniž byl povolán likvidátor podle § 189, jmenuje likvidátora soud, a to i bez návrhu. Soud jmenuje likvidátora i v případě, že sám rozhodl o zrušení právnické osoby.
(2) Na návrh osoby, která na tom osvědčí právní zájem, soud odvolá likvidátora, který řádně neplní své povinnosti, a jmenuje nového likvidátora.
(3) Nebyl-li podán jiný návrh či nelze-li návrhu vyhovět, může soud při postupu podle odstavce 1 nebo 2 likvidátorem jmenovat i bez jeho souhlasu člena statutárního orgánu. Takový likvidátor nemůže ze své funkce odstoupit. Může však navrhnout soudu, aby ho funkce zprostil, prokáže-li, že na něm nelze spravedlivě požadovat, aby funkci vykonával.
(4) Nelze-li likvidátora jmenovat ani podle odstavce 3, jmenuje ho soud z osob zapsaných do seznamu insolvenčních správců.
§ 192
Jmenoval-li likvidátora soud, poskytnou třetí osoby likvidátorovi součinnost ve stejném rozsahu, v jakém jsou povinny poskytnout ji insolvenčnímu správci.
§ 193
Likvidátor nabývá působnosti statutárního orgánu okamžikem svého povolání. Za řádný výkon funkce likvidátor odpovídá stejně jako člen statutárního orgánu.
§ 194
Jen soud může odvolat z funkce likvidátora, kterého do funkce jmenoval.
§ 195
Odměnu a způsob její výplaty určuje likvidátorovi ten, kdo jej povolal.
§ 196
(1) Činnost likvidátora může sledovat jen účel, jaký odpovídá povaze a cíli likvidace.
(2) Nabyla-li právnická osoba dědictví nebo odkaz s podmínkou, doložením času nebo s příkazem, tato omezení likvidátor dodrží. Jestliže však právnická osoba obdržela účelově vázané prostředky z veřejných rozpočtů, použije likvidátor tyto prostředky podle rozhodnutí orgánu, který je poskytl; obdobně likvidátor postupuje, jestliže právnická osoba obdržela prostředky účelově vázané k dosažení veřejně prospěšného účelu.
§ 197
Likvidátor uspokojí v průběhu likvidace přednostně pohledávky zaměstnanců; to neplatí, je-li právnická osoba v úpadku.
§ 198
(1) Likvidátor oznámí vstup právnické osoby do likvidace všem známým věřitelům.
(2) Likvidátor zveřejní bez zbytečného odkladu nejméně dvakrát za sebou alespoň s dvoutýdenním odstupem oznámení podle odstavce 1 společně s výzvou pro věřitele, aby přihlásili své pohledávky ve lhůtě, která nesmí být kratší než tři měsíce od druhého zveřejnění.
§ 199
(1) Likvidátor sestaví ke dni vstupu právnické osoby do likvidace zahajovací rozvahu a soupis jmění právnické osoby.
(2) Likvidátor vydá proti úhradě nákladů soupis jmění každému věřiteli, který o to požádá.
§ 200
Zjistí-li likvidátor v průběhu likvidace, že právnická osoba je v úpadku, podá bez zbytečného odkladu insolvenční návrh, ledaže se jedná o případ uvedený v § 201.
§ 201
(1) Jedná-li se o případ podle § 173 odst. 2 a likvidační podstata nepostačuje k splnění všech dluhů, likvidátor z výtěžku uhradí v prvé skupině náklady likvidace, ve druhé skupině ze zůstatku uspokojí pohledávky zaměstnanců a poté hradí ve třetí skupině pohledávky ostatních věřitelů.
(2) Není-li možné plně vyrovnat pohledávky v téže skupině, uspokojí se poměrně.
§ 202
(1) Nezdaří-li se v přiměřené době celou likvidační podstatu zpeněžit, vyrovná likvidátor z částečného výtěžku přednostně náklady a pohledávky z první a pak z druhé skupiny, je-li to možné; tím není dotčen § 201 odst. 2. Poté likvidátor nabídne věřitelům pohledávek třetí skupiny likvidační podstatu k převzetí na úhradu dluhů.
(2) Nezdaří-li se v přiměřené době zpeněžit likvidační podstatu ani zčásti, anebo nejsou-li z částečného výtěžku pohledávky první a druhé skupiny zcela vyrovnány, likvidátor nabídne likvidační podstatu k převzetí všem věřitelům.
(3) O věřiteli, jemuž byla likvidační podstata nabídnuta podle odstavce 1 nebo 2 a do dvou měsíců se k nabídce nevyjádřil, platí, že nabídku přijal; tento účinek nenastane, nepoučil-li jej o tom likvidátor v nabídce.
§ 203
(1) Věřitelům, kteří převezmou likvidační podstatu, náleží každému podíl určený poměrem výše jejich pohledávek; ve zbytku jejich pohledávky zanikají.
(2) Odmítne-li některý z věřitelů účast na převzetí likvidační podstaty, považuje se jeho pohledávka za zaniklou. To neplatí, pokud se následně zjistí dosud neznámý majetek právnické osoby.
§ 204
(1) Odmítnou-li všichni věřitelé likvidační podstatu převzít, přechází likvidační podstata dnem zániku právnické osoby na stát; likvidátor to bez zbytečného odkladu oznámí orgánu příslušnému podle jiného zákona.
(2) Bez zřetele k § 201 až 203 náleží věřiteli, který je podle jiného zákona věřitelem zajištěným, uspokojení z jistoty, kterou byla jeho pohledávka zajištěna. Nebude-li zajištěný věřitel takto plně uspokojen ve své pohledávce, náleží mu ve zbytku plnění podle § 201 až 203.
§ 205
(1) Jakmile likvidátor dokončí vše, co předchází naložení s likvidačním zůstatkem nebo předání likvidační podstaty podle § 202 nebo oznámení podle § 204, vyhotoví konečnou zprávu o průběhu likvidace, v níž uvede alespoň, jak bylo s likvidační podstatou naloženo, a popřípadě též návrh na použití likvidačního zůstatku. K témuž dni likvidátor sestaví účetní závěrku. Likvidátor k účetní závěrce připojuje podpisový záznam.
(2) Konečnou zprávu, návrh na použití likvidačního zůstatku a účetní závěrku předloží likvidátor ke schválení tomu, kdo jej povolal do funkce. Ten, kdo se stal likvidátorem podle § 189 odst. 1, předloží konečnou zprávu, návrh na použití likvidačního zůstatku a účetní závěrku tomu orgánu právnické osoby, který má působnost ho z funkce odvolat, popřípadě působnost ho kontrolovat. Není-li takový orgán, předloží likvidátor tyto doklady a návrhy ke schválení soudu.
(3) Výmazu právnické osoby z veřejného rejstříku nebrání, že nebyly schváleny dokumenty uvedené v odstavci 1.
§ 206
(1) Dokud nejsou uspokojena práva všech věřitelů, kteří své pohledávky přihlásili včas podle § 198, nelze vyplácet podíl na likvidačním zůstatku ani ve formě zálohy, ani jej jinak použít.
(2) Je-li pohledávka sporná nebo není-li ještě splatná, lze likvidační zůstatek použít jen, byla-li věřiteli poskytnuta dostatečná jistota.
§ 207
Likvidace končí použitím likvidačního zůstatku, převzetím likvidační podstaty věřiteli, nebo jejím odmítnutím. Likvidátor podá do třiceti dnů od skončení likvidace návrh na výmaz právnické osoby z veřejného rejstříku.
§ 208
Zjistí-li se ještě před výmazem právnické osoby z veřejného rejstříku její dosud neznámý majetek nebo objeví-li se potřeba jiných nezbytných opatření, likvidace neskončí a likvidátor tento majetek vypořádá nebo provede další nezbytná opatření. Po ukončení těchto jednání postupuje podle § 205 až 207; ustanovení § 170 se nepoužije.
§ 209
(1) Se la proprietà sconosciuta di un’entità legale viene scoperta dopo la sua cancellazione dal registro pubblico o se appare un altro interesse degno di protezione legale, il tribunale, su proposta della persona che certifica l’interesse legale, annulla la cancellazione dell’entità legale, decide in merito alla sua liquidazione e nomina un liquidatore. . Chiunque mantenga il registro pubblico, in conformità con la presente decisione, inserisce in esso il rinnovo della persona giuridica, il fatto che sia in liquidazione e i dettagli del liquidatore. Dal suo rinnovo, la persona giuridica è vista come non aver mai smesso di esistere.
(2) Se un’entità legale è stata rinnovata a causa della scoperta di proprietà sconosciute, i crediti insoddisfatti dei suoi creditori devono essere rinnovati.
Sezione 2
Società
Sottosezione 1
Generalmente sulle società
§ 210
(1) Una società è formata come entità giuridica da una comunità di persone.
(2) Un’entità legale costituita da un singolo membro deve essere considerata come una società.
§ 211
(1) Una società può avere un solo membro, se consentito dalla legge. In tal caso, un singolo membro della società non può disdire volontariamente l’adesione, a meno che una nuova persona prenda il suo posto come risultato.
(2) Se il numero dei membri della società scende al di sotto del numero stabilito dalla legge, il tribunale lo annulla anche senza movimento e decide in merito alla sua liquidazione. Tuttavia, per prima cosa concederà un ragionevole periodo di tempo per cercare un risarcimento.
§ 212
(1) Accettando l’appartenenza alla società, il membro si impegna a comportarsi onestamente e a mantenere le proprie regole interne. Una società non deve irragionevolmente favorire o svantaggiare il proprio membro e deve proteggere i suoi diritti di appartenenza e interessi legittimi.
(2) Se un membro di una società privata abusa del diritto di voto a scapito dell’insieme, il tribunale decide sulla proposta della persona che dimostra un interesse legale che il voto di questo membro non può essere preso in considerazione per un determinato caso. Questo diritto decade se la mozione non è stata depositata entro tre mesi dalla data in cui il voto è stato abusato.
§ 213
Se una società o un membro del suo corpo danneggia una società in un modo che stabilisce il suo obbligo di risarcimento e con il quale un altro membro della società è stato danneggiato dal valore della sua partecipazione, e se solo quel membro chiede un risarcimento, il tribunale può imporre un obbligo all’organismo nocivo anche senza movimento speciale. per risarcire il danno causato solo alla società, se le circostanze del caso lo giustificano, in particolare se è sufficientemente chiaro che tale misura compenserà anche il danno a partecipazioni deteriorate.
Sottosezione 2
Associazione
§ 214
(1) Almeno tre persone guidate dall’interesse comune possono costituire un’associazione come unione autonoma e volontaria dei membri per la sua realizzazione e la relativa associazione.
(2) Se le associazioni formano una nuova associazione come loro unione al fine di esercitare un interesse comune, devono esprimere la sua natura sindacale a nome della nuova associazione.
§ 215
(1) Nessuno può essere costretto a partecipare all’associazione e nessuno può essere impedito di lasciarla.
(2) I membri dell’associazione non sono responsabili per i suoi debiti.
§ 216
Il nome dell’associazione deve contenere le parole “associazione” o “associazione registrata”, ma sarà sufficiente l’abbreviazione “zs”.
§ 217
(1) L’attività principale dell’associazione può essere solo la soddisfazione e la protezione di quegli interessi per il compimento dell’associazione. Le attività commerciali o altre attività lucrative non possono essere l’attività principale dell’associazione.
(2) Oltre alla sua attività principale, l’associazione può svolgere anche attività economiche accessorie consistenti in attività commerciali o altre attività lucrative, se il suo scopo è a supporto dell’attività principale o nell’uso economico della proprietà federale.
(3) Il profitto derivante dalle attività dell’associazione può essere utilizzato solo per le attività dell’associazione, compresa l’amministrazione dell’associazione.
Istituzione dell’associazione
§ 218
I fondatori costituiranno un’associazione se concordano sul contenuto dello statuto; gli statuti contengono almeno
a) nome e sede legale dell’associazione,
b) lo scopo dell’associazione,
c) i diritti e gli obblighi dei membri nei confronti dell’associazione o la determinazione del modo in cui sorgeranno i loro diritti e doveri,
(d) la designazione dell’organo statutario.
§ 219
Lo statuto può stabilire un’associazione di succursale come unità organizzativa dell’associazione o determinare come è stabilita l’associazione di succursale e quale ente decide in merito alla costituzione, allo scioglimento o alla trasformazione dell’associazione di succursale.
§ 220
(1) Se lo statuto determina che l’appartenenza è di un tipo diverso, allo stesso tempo definisce i diritti e gli obblighi associati ai singoli tipi di appartenenza.
(2) È possibile limitare i diritti o estendere gli obblighi associati a un determinato tipo di affiliazione solo alle condizioni specificate in anticipo nello statuto, altrimenti con il consenso della maggioranza dei membri interessati. Ciò non si applica se l’associazione ha un giusto motivo per limitare i propri diritti o estendere i propri obblighi.
§ 221
Lo statuto deve essere depositato integralmente presso la sede legale dell’associazione.
Incontro inaugurale
§ 222
(1) Un’associazione può anche essere stabilita mediante una risoluzione della riunione costitutiva dell’associazione formatrice. Le disposizioni sulla riunione dei soci si applicano mutatis mutandis alla riunione costitutiva.
(2) Il progetto di statuto deve essere preparato e il convocatore convoca un’altra persona interessata a fondare l’associazione in modo adeguato per la riunione costitutiva. Il convocatore o una persona da lui autorizzata verifica l’accuratezza e la completezza dell’elenco dei presenti.
§ 223
Tutti coloro che partecipano alla riunione inaugurale e soddisfano le condizioni per l’adesione all’associazione, si registrano nell’elenco dei partecipanti, firmano il loro nome e residenza o sede legale. La correttezza e completezza dell’elenco dei presenti deve essere verificata dal convocatore o da una persona da lui autorizzata. È vero che le persone iscritte nell’elenco dei partecipanti hanno presentato una domanda adeguata all’associazione.
§ 224
(1) La riunione inaugurale è aperta dal convocatore o da una persona da lui autorizzata. Informa l’assemblea costituente del numero dei presenti e lo informa delle negoziazioni già convocate dal convocatore nell’interesse dell’associazione. Proporrà inoltre alla riunione inaugurale le regole per le sue deliberazioni e l’elezione del presidente e di qualsiasi altro funzionario.
(2) Le riunioni costitutive eleggono i membri di quegli organi che, secondo la determinazione della legge e dello statuto, devono eleggere.
(3) La riunione costitutiva adotta risoluzioni a maggioranza dei voti presenti al momento della votazione.
(4) Chiunque abbia votato contro l’adozione del progetto di statuto può ritirarsi dalla domanda all’associazione. Questo deve essere registrato nell’elenco delle presenze, firmato dalla parte dimittente e dalla persona che ha effettuato la registrazione.
§ 225
Se almeno tre persone partecipano alla riunione inaugurale, possono approvare lo statuto ai sensi dell’articolo 218.
Istituzione dell’associazione
§ 226
(1) L’associazione è istituita il giorno dell’iscrizione nel registro pubblico.
(2) Una proposta per l’iscrizione di un’associazione nel registro pubblico deve essere presentata dai fondatori o da una persona designata dall’assemblea costituente.
(3) Se l’associazione non è iscritta nel registro pubblico entro trenta giorni dalla presentazione della domanda di registrazione e se entro tale termine non viene emessa alcuna decisione di rifiuto della registrazione, l’associazione sarà considerata registrata nel registro pubblico il trentesimo giorno dalla presentazione della domanda.
§ 227
Se l’associazione continua a funzionare dopo che la sua iscrizione nel registro pubblico è stata rifiutata, si applicano le disposizioni sulla società.
Associazione di filiale
§ 228
(1) La personalità giuridica di un’associazione di categoria deriva dalla personalità giuridica dell’associazione principale. Un’associazione di categoria può avere diritti e obblighi e acquisirli nella misura stabilita dagli statuti dell’associazione principale e iscritta nel registro pubblico.
(2) Il nome di un’associazione di ramo deve contenere un elemento caratteristico del nome dell’associazione principale ed esprimere le sue caratteristiche come un’associazione di ramo.
§ 229
(1) Un’associazione di filiale è istituita il giorno dell’iscrizione nel registro pubblico.
(2) Una proposta per l’iscrizione di un’associazione di filiale nel registro pubblico deve essere presentata dall’associazione principale.
(3) Se la decisione sulla registrazione o il suo rifiuto non viene emessa entro trenta giorni dalla presentazione della domanda di registrazione, l’associazione di filiale si considera registrata nel registro pubblico.
(4) A seguito dei procedimenti legali di un’associazione di succursale che si sono verificati prima del giorno della sua iscrizione nel registro pubblico, l’associazione principale ha diritto e si lega in solido con l’associazione di succursale. Dalla data di iscrizione dell’associazione di filiale nel registro pubblico, l’associazione principale è responsabile per i debiti dell’associazione di filiale nella misura specificata nello statuto.
§ 230
(1) Sciogliendo l’associazione principale, anche l’associazione di ramo viene sciolta.
(2) L’associazione principale non cesserà di esistere prima che tutte le associazioni di succursali cessino di esistere.
§ 231annullato
membri
§ 232
(1) Salvo quanto diversamente disposto dallo statuto, l’adesione all’associazione è legata alla persona del membro e non passa al suo successore legale.
(2) Se un membro dell’associazione è un’entità legale, deve essere rappresentato da un organo statutario, a meno che l’entità legale non nomina un altro rappresentante.
§ 233
(1) Dopo la costituzione di un’associazione, l’adesione può essere stabilita per ammissione come membro o in altro modo stabilito dallo statuto.
(2) Chiunque richieda l’adesione all’associazione, esprime in tal modo la volontà di essere vincolato dagli statuti dal momento in cui diventa membro dell’associazione.
(3) L’organismo designato dallo statuto, altrimenti l’organo supremo dell’associazione, decide in merito all’ammissione come membro.
§ 234
Si ritiene che l’appartenenza a un’associazione di categoria crei anche l’appartenenza all’associazione principale; questo vale anche per la risoluzione dell’iscrizione.
§ 235
Lo statuto può determinare l’importo e la durata della quota associativa o determinare quale ente dell’associazione determinerà l’importo e la durata della quota associativa e in che modo.
§ 236
Elenco dei membri
(1) Se l’associazione mantiene un elenco di membri, lo statuto determina in che modo le iscrizioni e le cancellazioni relative all’appartenenza delle persone all’associazione vengono effettuate nell’elenco dei membri. Lo statuto specifica inoltre come sarà reso disponibile o meno l’elenco dei membri.
(2) Ogni membro, incluso un ex membro, deve, a sua richiesta, ricevere dall’associazione a sue spese una conferma con un estratto dall’elenco dei membri contenente dati su se stesso o una conferma che tali dati sono stati cancellati. Invece di un membro deceduto, il certificato può essere richiesto dal coniuge, figlio o genitore e, se non lo è, un’altra persona vicina o erede può richiedere il certificato se mostrano un interesse degno di protezione legale.
(3) L’ elenco dei membri può essere pubblicato con il consenso di tutti i membri che vi sono registrati; quando viene pubblicato un elenco non esaustivo di membri, deve essere chiaro che è incompleto.
Cessazione dell’iscrizione
§ 237
L’adesione all’associazione termina con dimissioni, espulsione o altri mezzi specificati nello statuto o nella legge.
§ 238
Salvo disposizione contraria dello statuto sociale, l’adesione decade se il socio non paga la quota associativa anche entro un termine ragionevole specificato dall’associazione nella richiesta di pagamento, anche se gli è stata comunicata questa conseguenza nell’invito.
§ 239
(1) Salvo disposizione contraria dello statuto, l’associazione può escludere un membro che abbia violato gravemente l’obbligo derivante dall’adesione e che non abbia risolto un periodo di tempo ragionevole anche dopo la richiesta dell’associazione. Non è richiesta una citazione se l’inadempimento del dovere non può essere riparato o se ha causato un danno particolarmente grave all’associazione.
(2) La decisione di espulsione deve essere consegnata al membro espulso.
§ 240
(1) Se gli statuti non sono stabiliti da un altro organo, l’organo statutario decide in merito all’espulsione di un membro.
(2) Salvo disposizione contraria dello statuto, una proposta di espulsione può essere presentata per iscritto da qualsiasi membro; la proposta indica le circostanze che giustificano l’esclusione. Il membro contro il quale è diretta la proposta deve avere l’opportunità di conoscere la proposta di esclusione, chiederne la spiegazione e dichiarare e documentare tutto ciò che è a suo favore.
§ 241
(1) Un membro può, entro quindici giorni dalla consegna della decisione per iscritto, proporre che la decisione sulla sua esclusione sia rivista dalla commissione arbitrale, a meno che lo statuto non sia stabilito da un altro organo.
(2) L’autorità competente revoca la decisione di espulsione di un membro se l’espulsione è in contrasto con la legge o lo statuto; può anche revocare la decisione di espellere un membro in altri casi giustificati.
§ 242
Il membro espulso può, entro tre mesi dalla consegna della decisione finale dell’associazione sulla sua espulsione, proporre al tribunale di pronunciarsi sull’invalidità dell’esclusione; altrimenti questo diritto scade. Se la decisione non gli è stata consegnata, il membro può presentare la proposta entro tre mesi dal giorno in cui ne è venuto a conoscenza, ma non oltre un anno dal giorno successivo al termine della sua decisione con l’espulsione. altrimenti questo diritto scade.
Organizzazione dell’associazione
§ 243
Gli organi dell’associazione sono l’organo statutario e l’organo supremo, o la commissione di controllo, la commissione arbitrale e altri organi specificati nello statuto. Gli statuti dell’associazione possono essere liberamente nominati dagli organi dell’associazione, a condizione che ciò non crei un’impressione fuorviante della loro natura.
§ 244
Lo statuto determina se l’organo statutario è collettivo (comitato) o individuale (presidente). Salvo diversamente stabilito dallo statuto, i membri dell’organo statutario vengono eletti e rimossi dall’organo supremo dell’associazione.
§ 245
Le risoluzioni di una riunione associativa o di un altro organo che contraddica la buona morale o modifica gli statuti in modo tale che il loro contenuto contraddica le disposizioni obbligatorie della legge sono trattate come se non fossero state adottate. Ciò vale anche se è stata adottata una risoluzione su una questione su cui questo organo non è competente a decidere.
§ 246
(1) Se lo statuto non specifica il mandato dei membri degli organi eletti dell’associazione, questo periodo è di cinque anni.
(2) Salvo disposizione contraria dello statuto, i membri degli organi eletti dell’associazione, il cui numero non è inferiore alla metà, possono cooptare i membri supplenti fino alla prossima riunione dell’organo responsabile delle elezioni.
(3) Salvo quanto diversamente disposto dallo statuto, § 156 e § 159 capoverso 2 e, se del caso, le disposizioni sulla riunione dei soci si applicano alla convocazione, alla riunione e al processo decisionale degli organi collettivi dell’associazione.
§ 247
Il massimo organo dell’associazione
(1) Lo statuto determina quale organo è il più alto organo dell’associazione; di norma, la sua competenza comprende la determinazione del focus principale delle attività dell’associazione, la decisione sulla modifica dello statuto sociale, l’approvazione dei risultati dell’associazione, la valutazione delle attività di altri organi dell’associazione e dei loro membri e la decisione di scioglimento o trasformazione dell’associazione.
(2) Se, secondo lo statuto, l’organismo statutario dell’associazione è anche il suo organo supremo e se non è in grado di esercitare la propria competenza per un periodo superiore a un mese, almeno un quinto dei membri dell’associazione può convocare un’assemblea di tutti i membri dell’associazione; la competenza del più alto organo dell’associazione passa all’assemblea. Ciò non si applica se lo statuto specifica diversamente.
(3) Salvo quanto diversamente disposto dallo statuto, l’organo supremo dell’associazione è l’assemblea dei soci; le disposizioni delle Sezioni da 248 a 257 si applicano a una riunione associativa, a meno che lo Statuto non disponga diversamente.
Riunione associativa
§ 248
(1) L’ assemblea è convocata dall’organo statutario dell’associazione almeno una volta all’anno.
(2) L’organo statutario dell’associazione convoca una riunione dell’assemblea associativa su iniziativa di almeno un terzo dei membri dell’associazione o dell’organismo di controllo dell’associazione. Se l’organismo statutario dell’associazione non convoca una riunione dell’assemblea associativa entro trenta giorni dalla consegna del reclamo, la persona che ha presentato la denuncia può convocare una riunione dell’assemblea associativa a spese dell’associazione stessa.
§ 249
(1) La riunione dell’assemblea deve essere convocata in modo appropriato entro il termine indicato nello statuto, altrimenti almeno trenta giorni prima della sua partecipazione. L’invito deve indicare il luogo, l’ora e l’ordine del giorno della riunione.
(2) Se una riunione è convocata ai sensi della Sezione 248, l’ordine del giorno della riunione può essere modificato rispetto alla proposta specificata nel reclamo solo con il consenso della persona che ha presentato il reclamo.
(3) Il luogo e l’ora della riunione devono essere determinati in modo da limitare il meno possibile la possibilità per i membri di parteciparvi.
§ 250
(1) Chiunque abbia convocato una riunione può revocarla o rinviarla nello stesso modo in cui è stata convocata. Se ciò accade meno di una settimana prima della data annunciata della riunione, l’associazione rimborserà i membri che hanno partecipato alla riunione secondo l’invito, i costi opportunamente sostenuti.
(2) Se una riunione è convocata ai sensi della Sezione 248, può essere annullata o rinviata solo su proposta o con il consenso della persona che l’ha avviata.
§ 251
Ogni membro ha il diritto di partecipare alla riunione e di richiedere e ricevere una spiegazione degli affari dell’associazione, se la spiegazione richiesta si riferisce all’oggetto della riunione dell’assemblea dei membri. Se un membro richiede una comunicazione durante una riunione su fatti che la legge proibisce di divulgare o la cui divulgazione causerebbe gravi danni all’associazione, non possono essergli forniti.
§ 252
(1) L’ assemblea dei soci è in grado di approvare una risoluzione con la partecipazione della maggioranza dei membri dell’associazione. La risoluzione è adottata dalla maggioranza dei membri presenti al momento della risoluzione; ogni membro ha un voto.
(2) Se lo statuto prevede nel regolamento di vari tipi di appartenenza a un’associazione che solo un voto consultivo è associato a un determinato tipo di appartenenza, tale voto non sarà preso in considerazione ai fini del paragrafo 1.
§ 253
(1) Chi apre la riunione deve verificare se la riunione di appartenenza è in grado di approvare una risoluzione. Deve quindi provvedere all’elezione del presidente dell’assemblea e, se del caso, di altri funzionari se la loro elezione è richiesta dallo statuto.
(2) Il presidente presiederà la riunione come annunciato nel suo ordine del giorno, a meno che la riunione dei membri non decida al termine anticipato della riunione.
(3) Una questione che non è stata inclusa nell’ordine del giorno della riunione quando è stata annunciata può essere decisa solo con la partecipazione e il consenso di tutti i membri dell’associazione autorizzati a votare su di essa.
§ 254
(1) L’organo statutario dell’associazione provvede affinché il verbale dell’assemblea sia redatto entro trenta giorni dal termine della riunione. Se ciò non è possibile, i verbali devono essere redatti dalla persona che ha presieduto la riunione o che è stata autorizzata a farlo dalla riunione di appartenenza.
(2) Deve essere evidente dal verbale che ha convocato la riunione e come, quando si è svolta, chi l’ha aperta, chi l’ha presieduta, quali altri funzionari ha eletto la riunione dei membri, quali risoluzioni ha adottato e quando è stato redatto il verbale.
(3) Ciascun membro dell’associazione può ispezionare il verbale della riunione alle condizioni specificate nello statuto. Salvo disposizione contraria dello statuto, questo diritto può essere esercitato presso la sede legale dell’associazione.
§ 255
Riunioni associative parziali
Lo statuto può stabilire che la riunione dell’assemblea si svolgerà sotto forma di riunioni parziali, o anche su questioni che non possono essere decise in questo modo. Se lo statuto consente le sessioni delle tornate, specifica anche il periodo entro il quale devono svolgersi tutte le sessioni. Per la capacità di approvare risoluzioni e per l’adozione di risoluzioni, i membri partecipanti e i voti espressi devono essere sommati.
§ 256
Assemblea dei delegati
(1) Lo statuto può stabilire che la competenza dell’assemblea dei soci sia svolta dall’assemblea dei delegati.
(2) Ogni delegato deve essere eletto con lo stesso numero di voti. Se ciò non fosse possibile, lo statuto può prevedere una ragionevole deroga per l’elezione dei delegati.
§ 257
Riunione di membro alternativo
(1) Se la riunione dei membri non è in grado di approvare una risoluzione durante la riunione, l’organo statutario o la persona che ha convocato la riunione originale può convocare una riunione dei membri per una riunione supplente entro quindici giorni dalla riunione precedente. Dall’invito deve essere chiaro che si tratta di una riunione alternativa della riunione di appartenenza. La riunione supplente della riunione di appartenenza deve aver luogo entro e non oltre sei settimane dalla data in cui la riunione di appartenenza è stata precedentemente convocata.
(2) Nel corso di una riunione supplente, la riunione dei membri può discutere solo delle questioni incluse nell’ordine del giorno della riunione precedente. La risoluzione può essere adottata con la partecipazione di qualsiasi numero di membri, a meno che lo statuto non disponga diversamente.
(3) Se l’assemblea dei soci decide in una riunione delle riunioni parziali o se invece decide l’assemblea dei delegati, la procedura di cui ai paragrafi 1 e 2 sarà simile.
Invalidità della decisione dell’organo dell’associazione
§ 258
Qualsiasi membro dell’associazione o chiunque abbia un interesse degno di protezione legale può chiedere al tribunale di decidere sull’invalidità della decisione del corpo dell’associazione per la sua violazione della legge o degli statuti, se l’invalidità non può essere invocata con gli organi dell’associazione.
§ 259
Il diritto di invocare l’invalidità della decisione scade entro tre mesi dal giorno in cui il firmatario ha appreso o avrebbe potuto essere a conoscenza della decisione, ma non oltre un anno dall’adozione della decisione.
§ 260
(1) Il tribunale non deve dichiarare l’invalidità della decisione se c’è stata una violazione della legge o dello statuto senza gravi conseguenze legali e se è nell’interesse dell’associazione degna di protezione legale invalidare la decisione.
(2) Il tribunale non deve dichiarare l’invalidità della decisione anche se ciò pregiudicherebbe sostanzialmente il diritto di un terzo acquisito in buona fede.
§ 261
(1) Se l’associazione ha violato il diritto di appartenenza di base di un membro in modo serio, il membro ha il diritto a una ragionevole soddisfazione.
(2) Se l’associazione si oppone, il tribunale non concede il diritto alla soddisfazione di un membro dell’associazione, a meno che non sia stato esercitato.
a) entro il termine prescritto per presentare un ricorso per una dichiarazione di nullità; o
b) entro tre mesi dalla data della forza giuridica della decisione di respingere la proposta, se la proposta è stata respinta ai sensi dell’articolo 260.
Commissione di controllo
§ 262
(1) Se lo statuto istituisce una commissione di controllo, è necessario che abbia almeno tre membri. Salvo disposizione contraria dello Statuto, i membri del Comitato per il controllo interno sono eletti e rimossi dall’assemblea dei membri. Se lo statuto prevede che i membri del comitato per la revisione contabile siano nominati o revocati dall’organo statutario, ciò non sarà preso in considerazione.
(2) A meno che lo statuto non preveda ulteriori restrizioni, l’adesione alla commissione di controllo non è compatibile con l’appartenenza all’organo statutario dell’associazione o con la funzione di liquidatore.
§ 263
La Commissione di controllo vigila sul fatto che gli affari dell’Associazione siano gestiti in modo adeguato e che l’Associazione svolga le proprie attività in conformità con lo Statuto e le disposizioni di legge, a meno che lo Statuto non le affida ulteriori competenze. Se il comitato di revisione rileva carenze, deve informare l’organo statutario e gli altri organi previsti dallo statuto.
§ 264
Nell’ambito della commissione di controllo, il suo membro autorizzato può ispezionare i documenti dell’associazione e richiedere spiegazioni ai membri di altri organi dell’associazione o spiegazioni dei suoi dipendenti su singole questioni.
Pannello arbitrale
§ 265
Se viene istituita una commissione arbitrale, decide sulle controversie appartenenti all’autogoverno federale nella misura stabilita dagli statuti; se lo statuto non determina la competenza della commissione arbitrale, decide le controversie tra il membro e l’associazione in merito al pagamento delle quote associative e rivede la decisione di espellere il membro dall’associazione.
§ 266
(1) Salvo quanto diversamente disposto dallo statuto, la commissione arbitrale ha tre membri, che sono eletti e rimossi dall’assemblea o dall’assemblea dei membri dell’associazione.
(2) Un membro della commissione arbitrale può essere solo un adulto innocente e una persona completamente indipendente che non agisce nell’associazione come membro dell’organo statutario o della commissione di controllo. Se nessuno ha proposto l’annullamento dell’elezione di un membro del collegio arbitrale per mancanza di integrità, sarà soggetto a un cambiamento nelle circostanze in cui una persona innocente è stata eletta.
(3) Un membro della commissione arbitrale è escluso dalle attività della commissione arbitrale, le cui circostanze impediscono il caso o potrebbero impedirgli di decidere in modo imparziale.
§ 267
I procedimenti dinanzi al tribunale arbitrale sono regolati da un altro regolamento legale.
§ 268
Scioglimento dell’associazione
(1) Il tribunale scioglierà l’associazione con liquidazione su richiesta di una persona che ha un interesse legittimo in essa, o anche senza movimento se l’associazione, sebbene notificata dal tribunale,
a) svolge un’attività vietata al § 145,
b) svolge attività in violazione dell’articolo 217,
(c) obbliga i terzi ad aderire, partecipare o sostenere l’associazione;
d) impedisce ai membri di lasciare l’associazione.
(2) Le disposizioni della sezione 172 non sono interessate.
Liquidazione dell’associazione
§ 269
(1) Al momento dello scioglimento dell’associazione con la liquidazione, il liquidatore compila un elenco di attività e lo rende disponibile presso la sede dell’associazione a tutti i membri.
(2) Il liquidatore emette un elenco di attività per ciascun membro che lo richiede a fronte del pagamento dei costi.
§ 270
(1) A meno che un liquidatore non possa essere chiamato diversamente, il tribunale nomina uno dei membri dell’organo statutario come liquidatore anche senza il suo consenso. Se ciò non è possibile, il tribunale nomina un membro dell’associazione come liquidatore senza il suo consenso.
(2) Un liquidatore nominato ai sensi del paragrafo 1 non può dimettersi dall’incarico, ma può proporre a un tribunale di liberarlo dall’incarico se prova che non può essere equamente tenuto a svolgere la funzione.
§ 271
Il liquidatore monetizza la sostanza di liquidazione solo nella misura necessaria per far fronte ai debiti dell’associazione.
§ 272
(1) Il liquidatore deve disporre del saldo di liquidazione conformemente allo statuto.
(2) Se il saldo di liquidazione non può essere smaltito in conformità allo Statuto, il liquidatore offre il saldo di liquidazione dell’associazione per uno scopo analogo. Se ciò non è possibile, il liquidatore offrirà il saldo di liquidazione al comune sul cui territorio l’associazione ha sede legale. Se il comune non accetta l’offerta entro due mesi, il saldo di liquidazione viene acquisito dalla regione sul cui territorio l’associazione ha sede legale. Se il saldo di liquidazione è ottenuto dal comune o dalla regione, lo utilizzerà solo a fini di pubblica utilità.
§ 273
Se l’associazione ha ricevuto prestazioni stanziate dal bilancio pubblico, le disposizioni del § 272 non si applicano e il liquidatore deve disporre della parte pertinente del bilancio di liquidazione secondo la decisione dell’autorità competente.
Fusione di associazioni
§ 274
Le associazioni partecipanti stipulano un accordo di fusione come un accordo di fusione o come un accordo di fusione.
§ 275
L’accordo di fusione deve contenere almeno il nome, la sede legale e i dettagli identificativi di ciascuna delle associazioni partecipanti, indicando quale associazione viene sciolta e quale è il successore e la data di registrazione.
§ 276
(1) L’accordo sulla fusione di associazioni contiene anche un accordo sullo statuto dell’associazione successore.
(2) Se lo statuto dell’associazione successore viene modificato durante la fusione, l’accordo sulla fusione conterrà anche un accordo su tale modifica.
§ 277
(1) Insieme al progetto di accordo di fusione, i membri degli organi statutari delle associazioni partecipanti preparano una relazione che spieghi le ragioni economiche e legali e le conseguenze della fusione. Il rapporto può anche essere preparato come comune per tutte le associazioni partecipanti.
(2) Non è necessario preparare una relazione che spieghi le ragioni economiche e giuridiche e le conseguenze di una fusione se tutti i membri dell’associazione partecipante sono membri del suo organo statutario o di vigilanza o se tutti i membri dell’associazione partecipante concordano.
§ 278
La riunione dell’assemblea di appartenenza, alla quale il progetto di accordo di fusione sarà sottoposto all’approvazione, deve essere comunicata dalla persona che lo convoca almeno trenta giorni prima che abbia luogo. Devono essere resi disponibili a tutti i membri entro questo periodo
a) un progetto di accordo di fusione,
b) lo statuto dell’associazione successore,
c) un prospetto delle attività e delle passività di tutte le associazioni partecipanti di età non superiore a sei mesi e
(d) una relazione che spieghi le ragioni economiche e legali e le eventuali conseguenze della fusione.
§ 279
(1) Almeno trenta giorni prima della riunione della riunione di appartenenza, le associazioni partecipanti pubblicano un avviso congiunto che indica quali associazioni sono interessate dalla fusione e quale associazione diventerà l’associazione successiva.
(2) Se l’associazione non è destinataria dell’esecuzione dal bilancio pubblico, se ha un numero trascurabile di creditori e se l’importo totale dei debiti è trascurabile, è sufficiente che trasmetta una notifica a creditori noti.
§ 280
Se il creditore dell’associazione partecipante presenta un reclamo entro sei mesi dalla data in cui la registrazione della fusione è diventata effettiva nei suoi confronti, ha diritto a una sicurezza sufficiente se la recuperabilità del credito si deteriora. Se il creditore dimostra che la recuperabilità del credito si deteriorerà in modo significativo a seguito della fusione, ha diritto a una sicurezza sufficiente prima che la fusione sia registrata nel registro pubblico.
§ 281
(1) Il progetto di accordo di fusione è approvato dalle riunioni dei membri delle associazioni partecipanti. L’assemblea dei membri può solo approvare o respingere il progetto di accordo di fusione.
(2) Le riunioni delle riunioni dei membri delle associazioni partecipanti possono anche essere convocate come riunioni congiunte. A quel tempo, le riunioni dei membri delle associazioni partecipanti votano separatamente sul progetto di accordo di fusione. Tuttavia, se, dopo l’approvazione del progetto di fusione, i membri degli organi dell’associazione successiva sono stati eletti, le riunioni dei membri delle associazioni partecipanti possono decidere di votare insieme su tali membri.
§ 282
La persona che firma il progetto di accordo di fusione per conto dell’associazione partecipante deve allegare alla firma, tra le altre cose, il fatto che il progetto di accordo sia stato approvato dalla riunione dei membri dell’associazione e quando si è verificato. L’accordo di fusione è adottato con una risoluzione dell’assemblea dei soci dell’ultima delle associazioni partecipanti sull’approvazione del progetto di accordo di fusione e sulla sua firma a nome di tale associazione.
§ 283
Una domanda di dichiarazione di nullità di un accordo di fusione può essere presentata solo insieme a una domanda di annullamento di una risoluzione di una riunione di un membro che approva tale accordo. Solo un’associazione partecipante o una persona autorizzata a presentare una petizione per l’annullamento di una riunione associativa ha il diritto di chiedere la nullità.
§ 284
(1) Una proposta di iscrizione di una fusione nel registro pubblico deve essere presentata congiuntamente da tutte le associazioni partecipanti. In caso di fusione per fusione, la proposta deve essere firmata anche dai membri dell’organo statutario dell’associazione successore.
(2) Sulla base di una proposta, l’autorità competente registra la fusione eliminando le associazioni partecipanti alla fusione nel registro pubblico lo stesso giorno, rilevando chi è il loro successore legale e in caso di fusione.
a) mediante fusione, annotare all’associazione successore la data di efficacia della fusione e i nomi, gli indirizzi della sede legale e i dati identificativi delle associazioni che si sono fuse con l’associazione successore e ogni eventuale ulteriore modifica dell’associazione successiva, se presente, a seguito della fusione;
(b) fondendo, registrando l’associazione successore e annotando i nomi, gli indirizzi della sede legale e identificando i dettagli delle associazioni che ne sono i predecessori legali.
§ 285
Una volta che la fusione è stata iscritta nel registro pubblico, l’accordo di fusione non può essere modificato o annullato.
§ 286
Registrando la fusione, i membri dell’associazione dissolvente acquisiscono l’appartenenza all’associazione successore.
§ 287
(1) Se le associazioni partecipanti non presentano una proposta di registrazione della fusione entro sei mesi dalla data in cui è stato concluso l’accordo di fusione, l’associazione partecipante che era disposta a presentare una proposta può recedere dall’accordo di fusione. Se anche una parte si ritira dal contratto, scade l’obbligo di tutte le parti stabilito dal contratto.
(2) Se le associazioni partecipanti non presentano una proposta di registrazione della fusione entro un anno dal giorno in cui è stato concluso l’accordo di fusione, si applica che tutte le associazioni partecipanti si sono ritirate dall’accordo.
(3) Insieme e indistintamente a un’associazione che ha impedito la presentazione in tempo della domanda di registrazione della fusione, essa compensa le altre associazioni per i danni causati dai membri del suo organo statutario, ad eccezione di quelli che dimostrano di aver compiuto sforzi sufficienti per presentare la domanda in tempo.
Divisione dell’associazione
§ 288
(1) In caso di divisione per fusione, le associazioni partecipanti stipuleranno un accordo di divisione.
(2) L’accordo di divisione contiene almeno
a) informazioni sul nome, la sede legale e le informazioni identificative delle associazioni partecipanti, indicando quale associazione si sta sciogliendo e quali sono i successori,
b) determinazione di quali beni e debiti dell’associazione che si fonde sono rilevati dalle associazioni successive,
c) determinazione di quali dipendenti dell’associazione che si fondono diventano dipendenti di singole associazioni successive,
(d) la data di registrazione.
(3) Se, a seguito di una divisione per fusione, lo statuto di una delle associazioni successive viene modificato, l’accordo di divisione deve contenere anche un accordo su tale modifica.
(4) Salvo disposizione contraria del contratto di divisione, ciascun membro dell’associazione dissolvente acquisirà l’adesione a tutte le associazioni successive alla data effettiva della divisione.
§ 289
(1) Quando si divide con l’istituzione di nuove associazioni, l’associazione divisa deve preparare un progetto di divisione.
(2) Il progetto include almeno
a) informazioni sul nome, la sede legale e le informazioni identificative delle associazioni partecipanti, indicando quale associazione si sta sciogliendo e quali sono i successori,
b) determinazione di quali beni e debiti dell’associazione che si fonde sono rilevati dalle associazioni successive,
c) determinazione di quali dipendenti dell’associazione che si fondono diventano dipendenti di singole associazioni successive,
d) progetti di statuto delle associazioni successive,
e) giorno decisivo.
(3) Salvo disposizione contraria del progetto di divisione, ciascun membro dell’associazione dissolvente acquisirà l’appartenenza a tutte le associazioni successive alla data effettiva della divisione.
§ 290
(1) Se dal contratto di divisione o dal progetto di divisione non risulta chiaramente quale proprietà viene trasferita dall’associazione divisa alle associazioni successive, si applica che le associazioni successive siano comproprietari di tale proprietà.
(2) Se dal contratto di divisione o dal progetto di divisione non risulta chiaramente quali debiti vengono trasferiti dall’associazione divisa alle associazioni successive, le associazioni successive subiscono la responsabilità solidale di tali debiti.
§ 291
(1) Nel caso di una divisione per fusione, si applicano mutatis mutandis le disposizioni sulla fusione.
(2) Al momento della divisione con l’istituzione di nuove associazioni, l’organo statutario dell’associazione divisa prepara, insieme al progetto di divisione, un rapporto che spiega le ragioni economiche e legali e le conseguenze della divisione. La relazione non deve essere preparata se tutti i membri dell’associazione sono membri del suo organo statutario o se tutti i membri dell’associazione sono d’accordo.
§ 292
(1) La riunione dell’assemblea di appartenenza, alla quale il contratto di divisione o il progetto di divisione sarà sottoposto all’approvazione, deve essere comunicata dalla persona che li convoca almeno trenta giorni prima della sua partecipazione.
(2) Entro il termine di cui al paragrafo 1, l’associazione mette a disposizione di tutti i membri presso la propria sede legale una relazione dell’organo statutario che spiega le ragioni economiche e legali e le conseguenze della divisione, se è necessaria la sua preparazione. Il messaggio deve contenere
a) nel caso di una divisione per fusione, il progetto di accordo di divisione, lo statuto dell’associazione successore e uno stato patrimoniale di tutte le associazioni partecipanti non più vecchi di sei mesi, oppure
(b) nel caso di una divisione con la formazione di nuove associazioni, il progetto di condizioni di divisione, il prospetto delle attività e delle passività dell’associazione divisa, nonché i bilanci di apertura e il progetto di statuto delle associazioni successive.
§ 293
(1) Almeno trenta giorni prima della riunione della riunione di appartenenza, l’associazione divisa pubblica un avviso che indica quale associazione è interessata dalla divisione e quali associazioni diventeranno le sue associazioni successive. Nella notifica, l’associazione divisa deve anche notificare ai creditori il loro diritto ai sensi del § 301.
(2) Se l’associazione non è destinataria dell’esecuzione dal bilancio pubblico, se ha un numero trascurabile di creditori e se l’importo totale del debito è trascurabile, sarà sufficiente se trasmette una notifica a creditori noti.
§ 294
(1) L’accordo di divisione è approvato dalle riunioni dei membri delle associazioni partecipanti. Le disposizioni del § 282 si applicano mutatis mutandis.
(2) Il progetto di divisione è approvato dall’assemblea dei membri dell’associazione divisa.
(3) La riunione di appartenenza può solo approvare o rifiutare l’accordo di divisione o il progetto di divisione.
§ 295
(1) L’associazione divisa presenta una proposta di iscrizione della divisione nel registro pubblico. Nel caso di una divisione per fusione, le associazioni comuni e successive sostituiscono una proposta comune.
(2) Sulla base della proposta, l’autorità competente registra la divisione cancellando l’associazione defunta nel registro pubblico lo stesso giorno, rilevando chi è il suo successore legale e al momento della divisione
a) mediante fusione, contrassegnare con l’associazione successore la data di efficacia della divisione per fusione e il nome, l’indirizzo della sede legale e i dati identificativi dell’associazione che si sono fusi con l’associazione successore e qualsiasi altra modifica dell’associazione successore, se si sono verificati a seguito della divisione,
b) con la costituzione di nuove associazioni, le associazioni successive sono registrate e contrassegnate con il nome, l’indirizzo della sede legale e i dati identificativi dell’associazione, che è il suo predecessore legale.
§ 296
Una volta che la divisione è stata iscritta nel registro pubblico, né l’accordo di divisione né il progetto di divisione possono essere modificati o annullati.
§ 297
(1) Se, in caso di divisione per fusione, le associazioni partecipanti non presentano una proposta di registrazione della divisione entro sei mesi dalla data in cui è stato concluso l’accordo di divisione, l’associazione partecipante che era disposta a presentare la domanda può recedere dall’accordo di divisione. Se anche una parte si ritira dal contratto, gli obblighi di tutte le parti stabiliti dal contratto scadono.
(2) Se, in caso di divisione per fusione, le associazioni partecipanti non presentano una proposta per la registrazione della divisione entro un anno dalla data in cui è stato concluso l’accordo di divisione, tutte le associazioni partecipanti si ritirano dall’accordo.
(3) Insieme e indistintamente a un’associazione che ha impedito la presentazione tempestiva della domanda di registrazione della divisione, essa compensa le altre associazioni per i danni causati dai membri del suo organo statutario, ad eccezione di quelli che dimostrano di aver compiuto sforzi sufficienti per presentare la domanda in tempo.
§ 298
Se l’associazione divisa non presenta una proposta di registrazione della divisione durante la divisione con l’istituzione di nuove associazioni entro un anno dal giorno in cui è stata presa la decisione sulla divisione, viene annullata invano la scadenza della decisione sulla divisione.
§ 299
(1) Ciascuna delle associazioni successive sarà responsabile, insieme alle altre associazioni successive, dei debiti trasferiti dall’associazione divisa alla successiva associazione successiva.
(2) Se un’associazione divisa ha i suoi beni valutati da un parere di un esperto nominato da un tribunale ai sensi di un’altra legge, inclusa la valutazione separata degli attivi trasferiti a singole associazioni successive, e adempie all’obbligo di pubblicare ai sensi del § 269, ciascuna associazione successiva sarà responsabile per i debiti di cui al paragrafo 1. solo fino all’ammontare delle attività nette acquisite dalla divisione.
(3) Il diritto di responsabilità ai sensi dei paragrafi 1 e 2 non può essere esercitato dai creditori che hanno ricevuto la garanzia ai sensi della Sezione 300.
§ 300
Se il creditore dell’associazione partecipante presenta un reclamo entro sei mesi dalla data in cui la registrazione della divisione è diventata effettiva nei suoi confronti, avrà diritto a una sicurezza sufficiente qualora dimostri che la recuperabilità del credito si deteriorerà. Se il creditore dimostra che la recuperabilità del credito si deteriorerà in modo significativo a seguito della divisione, ha diritto a una sicurezza sufficiente prima che la divisione venga iscritta nel registro pubblico.
§ 301
(1) Chiunque i cui interessi legali sono interessati dalla divisione ha il diritto di essere informato da una delle associazioni partecipanti entro un mese dalla consegna dell’applicazione delle attività trasferite dalla divisione in singole associazioni successive.
(2) Se il debitore dell’associazione defunta non riceve una notifica, che è il suo creditore dopo la divisione dell’associazione, può soddisfare una qualsiasi delle associazioni successive. Se il creditore dell’associazione defunta non riceve una notifica, che è il suo debitore dopo la divisione dell’associazione, può richiedere prestazioni da una qualsiasi delle associazioni successive.
§ 302
Se lo statuto stabilisce che la decisione sulla fusione o divisione dell’associazione è decisa da un organo diverso dall’assemblea, le disposizioni sull’assemblea si applicano mutatis mutandis dalle disposizioni sulla fusione o divisione dell’associazione.
Sezione 3
Fondazione
Sottosezione 1
Generalmente sulle basi
§ 303
Una fondazione è un’entità legale creata dalla proprietà accantonata per uno scopo specifico. Le sue attività sono legate allo scopo per il quale è stata istituita.
§ 304
La fondazione è stabilita dall’atto giuridico istitutivo o dalla legge, in cui devono essere determinati anche la sicurezza e lo scopo della proprietà.
§ 305
Gli affari interni della fondazione sono regolati dal suo statuto.
Sottosezione 2
Fondazione
§ 306
(1) Il fondatore crea una fondazione per il servizio permanente di scopi socialmente o economicamente utili. Lo scopo della fondazione può essere di pubblica utilità se consiste nel sostegno del bene comune, oltre che di beneficenza, se consiste nel sostegno di una determinata cerchia di persone designate individualmente o in altro modo.
(2) È vietato istituire una fondazione allo scopo di sostenere partiti e movimenti politici o altrimenti partecipare alle loro attività. È vietato costituire una fondazione a scopo esclusivamente di lucro. Se la fondazione soddisfa uno scopo proibito, il tribunale la annulla anche senza movimento e ne ordina la liquidazione.
§ 307
(1) Una fondazione può condurre affari se l’attività è solo un’attività secondaria e i proventi dell’azienda servono solo a sostenerne lo scopo; tuttavia, la fondazione potrebbe non fare affari se il fondatore lo ha escluso dalla carta della fondazione. Alle stesse condizioni, la fondazione può assumere la direzione dell’azienda.
(2) La fondazione non può essere un partner a responsabilità illimitata di una società commerciale.
§ 308
(1) Il nome della fondazione contiene la parola “fondazione”.
(2) Una parte regolare del nome della fondazione è un segno che indica il suo scopo.
Istituzione di una fondazione
§ 309
(1) La fondazione è istituita da un atto di fondazione, che può essere un atto costitutivo o un’acquisizione in caso di decesso.
(2) La carta di fondazione della fondazione è fatta da una o più persone.
(3) Se ci sono diverse persone dalla parte del fondatore della fondazione, sono considerate fondatrici della sola e devono agire all’unanimità in materia di fondazione; se una di queste persone rifiuta di dare il proprio consenso senza motivo, il tribunale lo sostituisce con una decisione di una qualsiasi delle altre persone fondatrici.
(4) L’ atto di fondazione richiede la forma di un atto pubblico.
§ 310
La carta di fondazione della fondazione contiene almeno
a) il nome e la sede legale della fondazione,
b) il nome del fondatore e la sua residenza o sede legale,
c) definizione dello scopo per il quale è stata fondata la fondazione,
d) informazioni sull’entità del contributo di ciascun fondatore,
e) informazioni sull’ammontare del capitale di dotazione,
f) il numero dei membri del Consiglio di amministrazione nonché i nomi e la residenza dei suoi primi membri e un’indicazione di come i membri del Consiglio di amministrazione agiscono per conto della Fondazione,
g) il numero dei membri del Consiglio di vigilanza e i nomi e le residenze dei suoi primi membri o, se non è istituito il Consiglio di vigilanza, i nomi e le residenze del primo revisore,
(h) la nomina del gestore dei depositi e
i) le condizioni per la fornitura dei contributi della fondazione, o la cerchia di persone a cui possono essere fornite, o la gamma di attività che la fondazione può svolgere in relazione al suo scopo, o la determinazione che tali requisiti siano stabiliti dallo statuto della fondazione.
§ 311
(1) Quando si stabilisce una fondazione mediante acquisizione in caso di morte, il contributo deve essere fornito alla fondazione chiamando la fondazione come erede o ordinando un riferimento. In tal caso, l’istituzione della fondazione ha effetto alla morte del testatore.
(2) Se l’atto di dotazione è incluso nell’acquisizione in caso di decesso, deve contenere almeno
a) il nome della fondazione,
b) definizione dello scopo per il quale è stata fondata la fondazione,
c) informazioni sull’importo del deposito,
d) un’indicazione dell’importo del capitale di dotazione e
e) le condizioni per la fornitura dei contributi della fondazione, o la cerchia delle persone a cui possono essere forniti, o la determinazione che tali requisiti siano stabiliti dallo statuto della fondazione.
§ 312
(1) Se l’acquisizione in caso di morte non contiene altri requisiti previsti nel § 310, la persona designata nell’acquisizione deciderà su di essi, altrimenti l’esecutore della volontà; questo vale anche se il testatore ha nominato membri del consiglio di amministrazione o del consiglio di sorveglianza e uno di loro è deceduto, non è idoneo a ricoprire la posizione o la rifiuta.
(2) La decisione di cui al paragrafo 1 richiede la forma di un atto pubblico.
§ 313
(1) Se il documento di dotazione non indica l’oggetto del deposito, l’obbligo di deposito deve essere adempiuto in contanti.
(2) Se l’atto di fondazione ha stabilito che l’obbligo di deposito sarà adempiuto inserendo un elemento non monetario, e se ciò non è possibile o se il valore del deposito non raggiunge quanto sopra specificato nell’atto di fondazione, si ritiene che il depositante compensi la differenza in i soldi.
§ 314
Statuto della fondazione
(1) Lo statuto della fondazione deve disciplinare almeno
a) il comportamento degli organi della Fondazione e
b) condizioni per la fornitura di contributi di dotazione o la cerchia di persone a cui possono essere forniti.
(2) Se il fondatore non emette lo statuto della fondazione insieme alla carta della fondazione, questo deve essere emesso dal consiglio di amministrazione entro un mese dalla data di costituzione della fondazione con il previo consenso del consiglio di sorveglianza. A meno che la carta della fondazione non lo escluda, il Consiglio di amministrazione decide in merito alle modifiche allo Statuto previo consenso del Consiglio di vigilanza.
(3) La Fondazione pubblica lo statuto depositandolo nella raccolta di documenti. Tutti possono consultare lo statuto nel registro pubblico e ottenere estratti, trascrizioni o copie da esso. Lo stesso diritto può essere esercitato presso la sede della fondazione.
§ 315
Istituzione della fondazione
(1) La Fondazione è istituita il giorno dell’iscrizione nel registro pubblico.
(2) Una proposta per l’iscrizione di una fondazione nel registro pubblico deve essere presentata dal fondatore; se ciò non è possibile e il fondatore non ha specificato diversamente, la domanda di registrazione deve essere presentata dal suo consiglio di amministrazione per conto della fondazione.
§ 316
Cambio della sede della fondazione
Salvo quanto precluso dalla carta della fondazione, il consiglio di amministrazione può, previo parere preventivo del consiglio di sorveglianza, cambiare la sede della fondazione. La decisione di ricollocare la sede della fondazione all’estero richiede l’approvazione del tribunale; il tribunale non approva il trasferimento della sede legale, a meno che non vi sia una ragione seria per essa o se il cambiamento della sede legale comprometterebbe gli interessi legittimi delle persone alle quali devono essere forniti i contributi di dotazione.
Modifica della carta della fondazione
§ 317
Dopo l’istituzione della fondazione, la carta della fondazione può essere modificata nella misura e nel modo in cui il fondatore ha esplicitamente riservato nella carta della fondazione se stesso o uno degli organi della fondazione.
§ 318
(1) Se le circostanze cambiano dopo l’istituzione della fondazione in misura tale da far sorgere una ragionevole necessità nell’interesse della fondazione di modificare le sue relazioni interne, il fondatore può modificare la carta della fondazione, anche se non si riserva tale diritto nella carta della fondazione; la modifica richiede l’approvazione del consiglio di amministrazione e non pregiudica i diritti di terzi.
(2) La fondazione pubblica un emendamento alla carta della fondazione; la modifica avrà effetto tre mesi dopo la data di pubblicazione. Se, entro tale termine, l’autorità giudiziaria che afferma che i suoi diritti sono stati lesi dalla modifica del certificato di dotazione propone al tribunale di decidere sull’invalidità dell’emendamento, l’autorità giudiziaria può decidere che l’efficacia della modifica del documento di dotazione sia rinviata alla sua decisione.
(3) Le disposizioni dei paragrafi 1 e 2 non si applicano se la modifica della carta della fondazione dovrebbe riguardare la sua parte, che il fondatore ha ritenuto immutabile nella carta della fondazione.
§ 319
(1) Se il fondatore non è più presente e se le circostanze cambiano dopo il verificarsi delle circostanze in misura tale da creare una ragionevole necessità nell’interesse della fondazione di modificare le sue relazioni interne, il tribunale può decidere di modificare la carta della fondazione su proposta della fondazione; il consiglio deve accettare la proposta.
(2) Il tribunale concede la mozione se la modifica proposta alla carta della fondazione non pregiudica i diritti di terzi; allo stesso tempo, l’intenzione del fondatore, evidente dalla carta della fondazione, deve essere investigata il più possibile e devono essere soddisfatte le condizioni che il fondatore può aver specificato per un caso del genere nella carta della fondazione.
(3) Nel decidere in merito alla modifica della carta della fondazione, il tribunale tiene conto del parere del Consiglio di vigilanza e tiene conto degli interessi di terzi meritevoli di protezione legale.
§ 320
Se il fondatore ha esplicitamente dichiarato nella carta della fondazione che è immutabile o che una certa parte di esso non può essere cambiata, non può essere modificata nemmeno con una decisione del tribunale.
Disposizioni speciali per la modifica dello scopo della fondazione
§ 321
(1) Se la carta non stabilisce il diritto di modificare lo scopo della fondazione per il fondatore o per qualsiasi ente della fondazione, tale scopo può essere modificato da un tribunale su proposta della fondazione approvata dal consiglio di amministrazione e di sorveglianza. Tuttavia, se il fondatore o la persona indicata nella carta della fondazione non è d’accordo con tale modifica, la corte respingerà la proposta.
(2) La Fondazione pubblica un avviso della modifica proposta senza indebito ritardo dopo la presentazione del progetto. Chiunque abbia un interesse legale a farlo può opporsi alla domanda in tribunale entro un mese dalla data di pubblicazione dell’avviso.
§ 322
Se il raggiungimento dello scopo della fondazione è impossibile o difficile da raggiungere per ragioni sconosciute al fondatore o imprevedibili per lui, il tribunale, su proposta del fondatore o di una persona con un interesse legale, sostituisce l’attuale scopo della fondazione con uno scopo simile, a meno che la carta della fondazione non specifichi diversamente.
§ 323
Se il fondatore non è più presente e non esiste una persona con la quale il fondatore possa aver stabilito il diritto di accettare o rifiutare di cambiare lo scopo della fondazione, il tribunale terrà conto delle intenzioni e dei desideri del fondatore noto quando decide di cambiare lo scopo della fondazione. apparentemente.
§ 324
La modifica della finalità della fondazione da pubblica a benefica può essere decisa da un tribunale solo se esiste una ragione particolarmente grave per essa e la carta della fondazione non lo esclude.
§ 325
Quando lo scopo della fondazione cambia, le donazioni previste per lo scopo originale e i proventi da esse derivanti devono essere utilizzati per fornire contributi alla fondazione in base allo scopo originale, a meno che il donatore non mostri una volontà diversa.
§ 326
Se lo scopo della fondazione viene modificato da un tribunale, può allo stesso tempo decidere senza una proposta in quale misura e per quanto tempo la fondazione utilizzerà i proventi del capitale della fondazione per fornire contributi della fondazione in conformità con lo scopo originale. Tale ambito e tempo sono determinati ogniqualvolta richiesto dall’interesse equo delle persone designate in relazione allo scopo originale della fondazione come destinatari dei contributi della fondazione. Se il tribunale modifica lo scopo della fondazione da beneficio pubblico a beneficenza e non decide su questo ambito e tempo, la fondazione utilizzerà i proventi di quattro quinti per fornire contributi di fondazione in conformità allo scopo originale per cinque anni dalla data è diventato efficace.
Depositi nella fondazione
§ 327
(1) L’importo di un deposito con un elemento non monetario non può essere determinato da un importo superiore al valore dell’oggetto del deposito determinato da un parere di esperti.
(2) Se l’oggetto del contributo alla fondazione non è monetario, deve soddisfare la presunzione di reddito permanente e non deve costituire una garanzia.
§ 328
(1) Se l’oggetto del deposito è un titolo di investimento o uno strumento del mercato monetario ai sensi della legge che disciplina le attività del mercato dei capitali, il suo valore può anche essere determinato dalla media ponderata dei prezzi ai quali le negoziazioni di questo titolo o strumento sono state effettuate su un mercato regolamentato entro sei mesi prima che il deposito venga rimborsato.
(2) Il paragrafo 1 non si applica se il valore dell’oggetto del deposito, determinato conformemente al paragrafo 1, è influenzato da circostanze eccezionali che lo altererebbero in modo significativo alla data di adempimento dell’obbligo di deposito.
§ 329
(1) Se l’oggetto del deposito è qualcosa di diverso da un titolo di investimento o uno strumento del mercato monetario ai sensi della legge che disciplina le attività sui mercati dei capitali, il valore può anche essere determinato
a) il valore di mercato dell’articolo, determinato da un esperto indipendente generalmente riconosciuto utilizzando pratiche e principi di valutazione generalmente accettati, non prima di sei mesi prima del rispetto dell’obbligo di deposito, o
b) l’ ammontare della valutazione della voce nel bilancio per il periodo contabile immediatamente precedente al verificarsi dell’obbligazione di deposito, se la voce è valutata al valore equo secondo un’altra normativa legale e se il revisore contabile ha verificato il bilancio con un parere non qualificato.
(2) Il paragrafo 1 non si applica se si sono verificate nuove circostanze che potrebbero modificare significativamente il valore del deposito alla data di adempimento dell’obbligo di deposito.
§ 330
(1) Prima della costituzione della fondazione, l’obbligo di deposito deve essere adempiuto almeno affinché l’importo totale dei depositi corrisponda almeno all’importo di 500.000 CZK.
(2) I depositi nella fondazione devono essere accettati prima della sua istituzione da una persona designata dalla carta della fondazione come amministratore del deposito. Se il suo ufficio cessa di esistere, il fondatore o l’esecutore testamentario o un’altra persona autorizzata chiamano un nuovo depositario senza indebito ritardo; se ciò non è possibile, il nuovo gestore dei depositi è convocato dal consiglio di amministrazione della fondazione. Le disposizioni sui diritti e gli obblighi dei membri degli organi delle persone giuridiche si applicano mutatis mutandis ai diritti e agli obblighi dell’amministratore.
§ 331
(1) L’ obbligo di deposito deve essere adempiuto consegnando l’oggetto del deposito all’amministratore del deposito. La Fondazione acquisisce la proprietà dell’oggetto del deposito il giorno della sua costituzione, tuttavia, se la legge vincola l’acquisizione della proprietà a un’iscrizione nell’elenco pubblico, la Fondazione acquisirà l’oggetto del contributo in proprietà solo con questa registrazione.
(2) Se l’oggetto del deposito è monetario, il gestore del deposito lo deposita su un conto speciale presso una banca o una cooperativa di risparmio e credito, che deve costituire per la fondazione e a suo nome. Fino a quando la fondazione non viene stabilita, la persona che mantiene il conto non consente che il pagamento venga effettuato a valere sul saldo del conto, a meno che non sia dimostrato che la fondazione non è stata validamente stabilita; se la fondazione è stata stabilita mediante acquisizione in caso di decesso, l’invalidità dello stabilimento deve essere decisa da un tribunale.
(3) Se l’oggetto del deposito è una cosa inserita nell’elenco pubblico, il depositante deve anche presentare all’amministratore del deposito una dichiarazione sul deposito; dopo l’istituzione della fondazione, il suo diritto di proprietà sarà inserito nell’elenco pubblico sulla base di questa dichiarazione. La firma del depositante sulla dichiarazione deve essere verificata ufficialmente.
§ 332
Il depositante deve confermare per iscritto alla persona che propone l’iscrizione nel registro pubblico della fondazione che ha adempiuto all’obbligo di deposito, quando ciò è avvenuto, qual è l’oggetto del deposito e qual è l’ammontare totale dei depositi. Se il gestore dei depositi conferma un ambito di performance più elevato di quello corrispondente ai fatti, è responsabile nei confronti dei creditori per i debiti della fondazione fino all’importo della differenza per un periodo di cinque anni dalla costituzione della fondazione.
§ 333
(1) L’ oggetto deposito deve essere consegnato dal gestore dei depositi alla fondazione senza indebito ritardo dopo la sua creazione.
(2) Se la fondazione non è stabilita, il gestore del deposito deve restituire l’oggetto del deposito alla persona che lo ha rimborsato o portato. Anche le azioni legali intraprese dall’amministratore nell’amministrazione della materia vincolano questa persona.
§ 334
(1) Dopo l’istituzione della fondazione, il capitale della fondazione può essere moltiplicato per le donazioni della fondazione o per la decisione di aumentare il capitale della fondazione.
(2) Se l’oggetto non monetario del dono soddisfa la presunzione di reddito permanente e se non funge da garanzia, si ritiene che il dono moltiplichi il capitale della fondazione.
Attività della fondazione e capitale della fondazione
§ 335
Le attività della fondazione sono costituite dal capitale della fondazione e da altre attività.
§ 336
(1) Il capitale di dotazione è costituito da una serie di voci di depositi nella fondazione, o anche da donazioni di dotazione.
(2) Il capitale di dotazione deve avere un valore totale corrispondente ad almeno 500.000 CZK.
§ 337
L’espressione monetaria del capitale di dotazione è il capitale di dotazione. L’importo del capitale di dotazione è iscritto nel registro pubblico.
§ 338
(1) La fondazione utilizza la sua proprietà in conformità con lo scopo indicato nella Carta della fondazione e nello statuto e alle condizioni ivi specificate per fornire contributi della Fondazione, per garantire le proprie attività per adempiere al suo scopo e per coprire i costi di valutazione del capitale della Fondazione e i costi amministrativi.
(2) I procedimenti legali in base ai quali la fondazione si assume la responsabilità illimitata per un’altra persona non devono essere presi in considerazione.
§ 339
(1) Ciò che costituisce il capitale di dotazione non può essere promesso o utilizzato in altro modo per garantire un debito. Ciò non si applica se la fondazione gestisce un impianto commerciale, nella misura necessaria per il suo regolare funzionamento.
(2) Qualcosa dal preside della fondazione può essere alienato solo se non contraddice la volontà della persona che ha donato il dono alla fondazione o ha adempiuto all’obbligo di deposito. Altrimenti, qualcosa dal preside della fondazione può essere alienato solo se si presenta per considerazione inclusa nel preside della fondazione o se la necessità di alienazione è stata causata da un cambiamento in circostanze che non potevano essere previste e che altrimenti non possono essere affrontate anche con la dovuta diligenza.
§ 340
La Fondazione tratta il preside della fondazione con le cure fornite dalla presente legge per l’amministrazione di proprietà di terzi. Se, in base alle disposizioni sulla semplice amministrazione di proprietà di terzi, è richiesto il consenso del beneficiario per una determinata azione legale, per tale azione legale è richiesto il consenso preventivo della persona specificata nella carta della fondazione; se questa persona non è designata, è richiesto il consenso preventivo dell’Organismo di Vigilanza.
§ 341
(1) Se il capitale di fondazione o il fatturato della fondazione nell’ultimo periodo contabile raggiunge l’importo almeno dieci volte superiore a quello previsto al § 330 par. 1, i rendiconti finanziari periodici, i bilanci straordinari e i bilanci consolidati sono soggetti a verifica di audit.
(2) I rendiconti finanziari sono soggetti a verifica da parte del revisore anche se, in conformità con esso, viene presa una decisione su un aumento o una riduzione del capitale della fondazione o sulla trasformazione della fondazione.
Aumento del capitale di dotazione
§ 342
(1) Dopo l’approvazione del bilancio, il Consiglio di amministrazione può, entro un anno dalla data in cui sono stati accertati i dati da cui è stato redatto il bilancio, decidere l’aumento del capitale di fondazione e l’aumento del capitale di fondazione,
a) se l’aumento del capitale di dotazione non supera la differenza tra l’importo delle fonti di finanziamento proprie della fondazione e le attività della fondazione riportate nello stato patrimoniale dal lato delle passività e il capitale di dotazione, e
b) se non viene utilizzata alcuna risorsa propria per aumentare il capitale della fondazione, che è destinato e il cui scopo la fondazione non ha il diritto di cambiare.
(2) La decisione relativa alla moltiplicazione del capitale di dotazione e all’aumento del capitale di dotazione deve contenere l’importo di cui viene aumentato il capitale di dotazione e la designazione della fonte da cui viene aumentato il capitale di dotazione in base alla struttura delle fonti di finanziamento proprie della fondazione.
(3) Se la fondazione rileva una diminuzione delle proprie risorse da qualsiasi bilancio successivamente redatto, la decisione di aumentare il capitale di fondazione si basa su tali bilanci.
§ 343
(1) Se la fondazione aumenta il capitale della fondazione dell’importo del dono, il cui soggetto è qualcosa che può essere un contributo alla fondazione, l’entità dell’aumento del capitale della fondazione potrebbe non essere superiore al suo valore accertato.
(2) La decisione di aumentare il capitale di dotazione deve contenere l’importo per cui viene aumentato il capitale di dotazione e una descrizione della cosa per cui si moltiplica il capitale di dotazione, insieme a informazioni sul valore della cosa e un’indicazione di come è stato determinato questo valore.
Riduzione del capitale di dotazione
§ 344
(1) Se la carta della fondazione non lo proibisce, la fondazione può ridurre il capitale della fondazione accorciando il capitale della fondazione, se ciò richiede un interesse per il raggiungimento più economico del suo scopo. Il capitale di dotazione può essere ridotto di un massimo di un quinto dell’importo del capitale di dotazione per un periodo di cinque anni. La riduzione del capitale della fondazione non può coprire direttamente o indirettamente i costi dell’amministrazione della fondazione.
(2) La decisione di ridurre il capitale di dotazione deve contenere l’importo di cui il capitale di dotazione è ridotto e il motivo per cui è ridotto.
§ 345
È vietato ridurre il capitale di dotazione a un importo inferiore a 500.000 CZK.
§ 346
Se la fondazione perde una parte del capitale della fondazione o se il suo valore diminuisce in modo significativo, la fondazione riempirà il capitale della fondazione senza indebito ritardo; se ciò non è possibile, ridurrà il capitale di dotazione nella misura corrispondente alla perdita.
Disposizioni comuni
§ 347
Il Consiglio di amministrazione decide in merito all’aumento o alla riduzione del capitale di dotazione previo consenso del Consiglio di vigilanza.
§ 348
L’aumento o la diminuzione del capitale di dotazione ha effetto il giorno dell’iscrizione nel registro pubblico.
Fondo associato
§ 349
(1) Di comune accordo, la Fondazione può essere incaricata dell’amministrazione come fondo associato di attività idonee a essere oggetto di un contributo alla Fondazione e affidare alla Fondazione l’utilizzo di tali attività per lo scopo concordato, se correlate alla missione della Fondazione; il suo uso non deve consistere nel sostegno di un partito politico o di un movimento politico.
(2) Il contratto richiede una forma scritta.
§ 350
Se si concorda che la Fondazione gestirà il fondo associato con una designazione speciale, la designazione deve contenere le parole “fondo associato”. La designazione deve essere data contemporaneamente al nome della fondazione che gestisce il fondo associato.
§ 351
Si considera che la Fondazione esegua la semplice gestione delle attività del Socio e lo faccia per una remunerazione dell’importo normalmente richiesto in casi simili.
§ 352
(1) Solo la fondazione di gestione sorge i diritti e gli obblighi della direzione del fondo associato. Le attività del fondo associato sono registrate dalla fondazione separatamente dalle sue attività.
(2) Se la fondazione viene sciolta, il liquidatore deve disporre del fondo associato in modo tale da mantenerne la natura e lo scopo legali.
Contributo della Fondazione
§ 353
(1) La Fondazione non può fornire un contributo della Fondazione a una persona che è membro del suo corpo o che è un dipendente della Fondazione, o a una persona vicino a loro.
(2) Se i motivi di ciò non sono particolarmente utili, causati dal fondatore da un cambiamento di circostanze, la fondazione potrebbe non fornire un contributo di fondazione al suo fondatore; se sussistono tali motivi, il consiglio di amministrazione decide previa consultazione del consiglio di vigilanza o del revisore dei conti. Ciò vale anche nel caso di un contributo della fondazione a una persona vicina al fondatore, a meno che la fondazione non sia stata istituita per sostenere le persone vicine al fondatore.
§ 354
Chiunque abbia accettato il contributo di dotazione può utilizzarlo solo conformemente alle condizioni concordate; su richiesta, dimostrare alla Fondazione come lo ha usato. Chiunque abbia utilizzato il contributo della fondazione in violazione delle condizioni concordate lo restituirà alla fondazione come arricchimento ingiusto.
§ 355
(1) La Fondazione non può fornire contributi di dotazione se l’importo delle risorse proprie per il finanziamento delle attività della Fondazione riportate nello stato patrimoniale sul lato delle passività è inferiore all’importo del capitale di dotazione rettificato ai sensi del paragrafo 2, o se sarebbe inferiore all’importo rettificato del capitale di dotazione a seguito di contributi di dotazione. .
(2) All’importo del capitale di dotazione è aggiunto ai fini di cui al paragrafo 1
a) un aumento del capitale di dotazione a seguito dell’accettazione del capitale di dotazione o di una decisione, anche se non è stato ancora iscritto nel registro pubblico e
b) risorse proprie destinate e la cui finalità non è autorizzata a modificare la Fondazione.
(3) Le disposizioni dei paragrafi 1 e 2 non si applicano nel caso della fornitura di contributi da donazioni destinate a tale scopo dal donatore.
§ 356
Una persona che ha ricevuto in buona fede un contributo di fondazione fornito in violazione del § 355 non è tenuta a restituirlo.
§ 357
Costi di gestione
La Fondazione contabilizza separatamente i contributi della fondazione, altre attività per soddisfare lo scopo della fondazione e i costi della sua amministrazione.
Relazione annuale
§ 358
(1) La Fondazione redige una relazione annuale entro la fine del sesto mese successivo alla fine del precedente periodo contabile.
(2) La relazione annuale contiene i rendiconti finanziari e una panoramica di tutte le attività della Fondazione, compresa una valutazione di tali attività.
(3) Nella relazione annuale, la fondazione deve indicare almeno
a) una panoramica delle proprie attività e passività,
b) per i regali di dotazione individuali, una panoramica delle persone che hanno fornito un dono di dotazione per un importo superiore a 10.000 CZK,
c) una panoramica di come sono stati utilizzati i beni della fondazione,
d) una panoramica delle persone alle quali è stato fornito un contributo di fondazione di importo superiore a 10.000 CZK,
e) una valutazione del rispetto da parte della fondazione delle norme per la fornitura dei contributi della fondazione ai sensi delle sezioni da 353 a 356 e una panoramica dei costi della propria amministrazione; e
f) valutazione dei dati di base del bilancio annuale e della relazione del revisore, se la fondazione è tenuta a far verificare il bilancio da un revisore.
(4) Se, dopo la pubblicazione della relazione, emerge un fatto che giustifica la correzione della relazione, la Fondazione procede alla correzione senza indebito ritardo e la pubblica.
§ 359
(1) Se un donatore lo richiede, la Fondazione non deve indicare i dettagli del donatore nella relazione annuale. Il beneficiario del contributo di dotazione ha lo stesso diritto. Quando si fornisce un contributo della fondazione per un importo superiore a 10.000 CZK, solo una persona che ha ricevuto un contributo della fondazione per motivi umanitari, in particolare per motivi di salute, può richiedere l’anonimato.
(2) La Fondazione mantiene l’anonimato se le persone autorizzate le consegnano la domanda prima dell’approvazione della relazione annuale. Tuttavia, una persona che ha ricevuto una sovvenzione della fondazione per motivi umanitari può esercitare il proprio diritto all’anonimato in qualsiasi momento se la fondazione non gli ha dato istruzioni per la concessione della sovvenzione; si ritiene che non sia stata data alcuna istruzione.
§ 360
(1) La Fondazione pubblica il rapporto annuale entro trenta giorni dalla sua approvazione da parte del Consiglio di amministrazione e lo rende disponibile anche presso la sua sede legale. Se la fondazione non è istituita come pubblica utilità, è sufficiente rendere disponibile la relazione annuale presso la propria sede.
(2) Se il Consiglio di amministrazione non ha approvato la relazione annuale, la Fondazione pubblica la relazione annuale secondo le modalità di cui al paragrafo 1 entro la fine del periodo contabile immediatamente successivo e dichiara che la relazione annuale non è stata approvata e per quali motivi.
§ 361
Tutti possono visualizzare il rapporto annuale nel registro pubblico e ricavarne estratti, trascrizioni o copie. Lo stesso diritto può essere esercitato presso la sede della fondazione.
Consiglio di Amministrazione
§ 362
Il Consiglio di amministrazione è l’organo statutario della Fondazione; ha almeno tre membri.
§ 363
A meno che la carta della fondazione non preveda ulteriori restrizioni, una persona che non è eleggibile al consiglio di amministrazione
a) è membro del Consiglio di vigilanza della Fondazione,
(b) è impiegato dalla Fondazione; o
c) non è in buona fede in relazione allo scopo della fondazione.
§ 364
A meno che la carta della fondazione non preveda un altro mandato di un membro del Consiglio di amministrazione, è di cinque anni. A meno che la carta della fondazione non lo escluda, un membro del Consiglio di amministrazione può essere rieletto.
§ 365
(1) Salvo disposizione contraria della carta della fondazione, il consiglio di amministrazione elegge e rimuove i suoi membri.
(2) La Carta della Fondazione può stabilire che un determinato numero di membri del Consiglio di amministrazione debba essere eletto tra i candidati proposti al Consiglio di amministrazione da persone designate dalla Carta della Fondazione o da persone designate secondo le modalità ivi specificate.
§ 366
A meno che la carta della fondazione non fornisca altri motivi, il consiglio di amministrazione rimuove dall’incarico il suo membro che ha violato seriamente o ripetutamente la carta o lo statuto della fondazione o che ha violato la legge in modo da danneggiare chiaramente la reputazione della fondazione. Se non riesce a farlo entro un mese dal giorno in cui è venuta a conoscenza del motivo del ricorso, ma non oltre sei mesi dal giorno in cui è stato sollevato il motivo, il tribunale rimuove il membro del Consiglio di amministrazione dall’ufficio su richiesta di una persona che certifica un interesse legale; il diritto di chiedere il licenziamento di un membro del Consiglio di amministrazione decade se non è stato esercitato entro un anno dal giorno in cui è sorto il motivo del licenziamento.
§ 367
(1) Se termina l’adesione al Consiglio di amministrazione, il Consiglio di amministrazione elegge un nuovo membro entro tre mesi. In caso contrario, il tribunale nomina un nuovo membro del consiglio di amministrazione su proposta del consiglio di vigilanza o sulla proposta di una persona che certifica un interesse legale, fino a quando il consiglio di amministrazione non elegge un nuovo membro.
(2) Il tribunale nomina un nuovo membro del consiglio di amministrazione anche senza mozione, se il consiglio di amministrazione non è in grado di decidere su una nuova elezione a causa di una diminuzione del numero dei suoi membri.
Consiglio di vigilanza
§ 368
(1) L’Organismo di Vigilanza è l’organismo di controllo e revisione della Fondazione; ha almeno tre membri.
(2) L’Organismo di Vigilanza deve essere istituito se il capitale di dotazione è almeno dieci volte superiore a quanto stabilito nella Sezione 330 (1).
§ 369
A meno che la carta della fondazione non preveda ulteriori restrizioni, una persona che non è ammissibile per l’adesione al Consiglio di vigilanza
a) è un membro del consiglio di amministrazione o un liquidatore,
(b) è impiegato dalla Fondazione; o
c) non è in buona fede in relazione allo scopo della fondazione.
§ 370
(1) Se la carta della fondazione o, nei limiti della sua designazione, lo statuto della fondazione non affida ulteriori competenze al Consiglio di vigilanza, il Consiglio di vigilanza
a) controlla se il consiglio di amministrazione esercita i propri poteri conformemente alla legge e in conformità con la carta della fondazione e lo statuto,
b) controlla il rispetto delle condizioni stabilite per la fornitura di contributi di dotazione,
c) attira l’attenzione del Consiglio di amministrazione sulle carenze individuate e presenta proposte per la loro eliminazione,
d) controlla le modalità di tenuta dei conti e rivede i bilanci annuali, straordinari e consolidati,
e) commento sulla relazione annuale e
(f) riferisce al consiglio di amministrazione per iscritto sulle sue attività di controllo almeno una volta all’anno.
(2) Il Consiglio di vigilanza rappresenta la Fondazione nei confronti di un membro del Consiglio di amministrazione, nonché in qualsiasi questione in cui l’interesse dei membri del Consiglio di amministrazione contraddica gli interessi della Fondazione. A tal fine, il Consiglio di vigilanza nomina uno dei suoi membri.
§ 371
(1) Il Consiglio di vigilanza convoca una riunione del Consiglio di amministrazione, a meno che il Presidente del Consiglio di amministrazione non lo faccia su proposta del Consiglio di vigilanza.
(2) Nell’ambito di competenza dell’Organismo di Vigilanza, il suo membro autorizzato può ispezionare i documenti della Fondazione e richiedere spiegazioni ai singoli membri della Fondazione o ai suoi dipendenti su singole questioni.
§ 372
Salvo diversamente stabilito dalla Carta della Fondazione, lo stesso Consiglio di Sorveglianza elegge e rimuove i suoi membri. Le disposizioni del consiglio di amministrazione si applicano, mutatis mutandis, all’elezione e alla revoca dei membri del consiglio di vigilanza e al loro mandato.
Ispettore
§ 373
(1) Se l’Organismo di Vigilanza non è istituito, i suoi poteri sono esercitati dal revisore.
(2) La carta della fondazione o lo statuto della fondazione possono stabilire che la funzione del revisore deve essere svolta da una persona giuridica il cui soggetto di attività consente lo svolgimento delle attività di controllo e di revisione contabile e che deve svolgere tale funzione a tempo indeterminato.
§ 374
(1) La sezione 369 si applica, mutatis mutandis, alla capacità di essere un revisore dei conti: se il revisore è un’entità legale, il suo rappresentante che soddisfa le condizioni di cui alla prima frase può esercitare i suoi diritti e doveri associati alla funzione di revisore.
(2) Se la carta non specifica un periodo più breve, la durata del mandato del revisore è di cinque anni. Il revisore può essere eletto ripetutamente, a meno che la Carta della Fondazione non lo escluda.
§ 375
(1) A meno che la carta della fondazione non specifichi un altro metodo, il revisore viene eletto e rimosso dal consiglio di amministrazione.
(2) Se la carta della fondazione non specifica altri motivi, il consiglio di amministrazione licenzia il revisore che ha violato seriamente o ripetutamente la carta o lo statuto della fondazione o che ha violato la legge in un modo che viola chiaramente la reputazione della fondazione. Se non riesce a farlo entro un mese dal giorno in cui è venuta a conoscenza del motivo del ricorso, ma non oltre sei mesi dal giorno in cui è stato sollevato il motivo, il revisore deve fare appello al tribunale per mozione della persona che dimostra l’interesse legale; il diritto di chiedere il ricorso del revisore decade se non è stato esercitato entro un anno dal giorno in cui è stato sollevato il motivo del ricorso.
Abolizione della fondazione con liquidazione
§ 376
Se lo scopo per il quale è stata fondata la fondazione è stato raggiunto, la fondazione viene sciolta e il consiglio di amministrazione elegge un liquidatore.
§ 377
(1) Il tribunale scioglierà la fondazione con liquidazione su richiesta di una persona che ha un interesse legale in essa, o anche senza movimento se
a) la fondazione svolge un’attività vietata al § 145 o agisce in violazione del § 307,
b) la fondazione diventa un partner a responsabilità illimitata della società,
c) la fondazione viola gravemente o ripetutamente il divieto di fornire un contributo di fondazione a una persona di cui al § 353,
d) la fondazione non fornisce contributi di fondazione per più di due anni senza una ragione seria,
e) la fondazione dispone del capitale della fondazione in violazione del § 339,
f) il valore del capitale di dotazione diminuisce al di sotto di 500.000 CZK e che questa situazione dura più di un anno dalla fine del periodo contabile in cui il valore del capitale di dotazione è diminuito,
g) il capitale di dotazione non genera alcun rendimento per più di due anni o
(h) non è possibile che la Fondazione continui permanentemente a raggiungere il suo scopo.
(2) Questa disposizione non influisce sul § 172.
§ 378
(1) Il liquidatore deve monetizzare la sostanza di liquidazione nella misura necessaria per la liquidazione dei debiti della fondazione. Disporranno del saldo di liquidazione secondo l’atto di fondazione.
(2) Se la carta di una fondazione di pubblica utilità determina che il saldo di liquidazione deve essere utilizzato per scopi diversi da quelli di pubblica utilità, ciò non deve essere preso in considerazione.
§ 379
(1) Se la carta non specifica le modalità di smaltimento del saldo di liquidazione, il liquidatore lo offre alla fondazione per uno scopo analogo. Tuttavia, se esiste una ragione seria per ciò, il Consiglio di amministrazione può decidere di offrire il saldo di liquidazione al comune, alla regione o allo stato in via prioritaria.
(2) Se non è possibile offrire il saldo di liquidazione a una fondazione con uno scopo simile, o se un’offerta fatta ai sensi del paragrafo 1 è respinta, il liquidatore deve offrire il saldo di liquidazione al comune nel cui territorio la fondazione ha la propria sede legale. Se il comune non accetta l’offerta entro due mesi dalla data della sua efficacia, il saldo di liquidazione viene acquisito dalla regione nel cui territorio la fondazione ha sede legale.
§ 380
Se il saldo di liquidazione è ottenuto da un comune, una regione o uno stato, utilizzerà il saldo di liquidazione solo a fini di pubblica utilità.
§ 381
Se la fondazione ha ricevuto prestazioni stanziate dal bilancio pubblico, le disposizioni della Sezione 378 non si applicano e il liquidatore deve disporre della parte pertinente del bilancio di liquidazione secondo la decisione dell’autorità competente.
Trasformazione della fondazione
§ 382
(1) La trasformazione di una fondazione può avvenire mediante la sua fusione fondendosi con un’altra fondazione o con il fondo di fondazione o modificando la forma giuridica in un fondo di fondazione.
(2) Una fondazione può essere fusa con un’altra fondazione o con un fondo di fondazione, a meno che la Carta di fondazione non le precluda e le persone coinvolte abbiano lo stesso o uno scopo simile. Quando si fondono la fondazione con il fondo di fondazione, la fondazione deve essere il successore.
§ 383
(1) L’accordo di fusione deve contenere almeno
a) dati sul nome, la sede legale e i dati identificativi delle persone coinvolte, indicando quale di essi è estinto e quale è il successore,
b) determinazione della struttura in cui l’acquirente assume le componenti di patrimonio netto e debito delle persone defunte che non sono passività,
c) l’ ammontare del capitale della fondazione, se il successore è la fondazione,
d) un accordo sulla modifica dello status del successore, se tale modifica si verifica a seguito della fusione,
e) giorno decisivo.
(2) Se le fondazioni si fondono, l’importo del capitale di fondazione ai sensi del paragrafo 1 lettera c) dato dalla somma dei capitali delle fondazioni unite dalle fondazioni. Quando si fonde il fondo di dotazione con la fondazione come successore, il capitale di dotazione può essere aumentato alle condizioni specificate nel § 342; in tal caso, l’accordo di fusione deve contenere i requisiti di cui al § 342 comma 2.
(3) L’accordo di fusione richiede la forma di un atto pubblico.
§ 384
(1) Prima della conclusione dell’accordo di fusione, le persone partecipanti si rendono reciprocamente disponibili i conti e forniscono le altre informazioni e i documenti necessari per la valutazione delle conseguenze giuridiche ed economiche della fusione.
(2) Chiunque venga a conoscenza dei dati di cui al paragrafo 1 deve mantenere il segreto sui fatti che la legge vieta la pubblicazione o la divulgazione dei quali può causare gravi danni alla persona interessata.
§ 385
I consigli di vigilanza o i revisori dei conti delle parti interessate esaminano i conti di ciascuna delle parti interessate e redigono una relazione sui fatti che sono oggetto dei loro conti, compreso un parere sul progetto di accordo di fusione e sulle conseguenze economiche della fusione; la relazione può anche essere compilata come comune a tutte le parti interessate.
§ 386
(1) Se viene redatta una relazione ai sensi della Sezione 385, essi decidono in merito alla fusione del Consiglio di amministrazione delle persone partecipanti. Le riunioni del consiglio di amministrazione devono essere annunciate almeno 30 giorni prima della riunione; entro tale termine è messo a disposizione di ciascun membro del consiglio di amministrazione
a) un progetto di accordo di fusione,
b) se, a seguito della fusione, lo statuto del successore, il suo statuto,
(c) i rendiconti finanziari di tutte le parti interessate; se i rendiconti finanziari sono elaborati sulla base dei dati alla data in cui sono trascorsi più di sei mesi dalla data del progetto di accordo di fusione, anche i rendiconti finanziari intermedi dell’interessato,
d) il bilancio di apertura del successore e
e) una relazione ai sensi della sezione 385.
(2) Il Consiglio di amministrazione può accettare o respingere solo il progetto di accordo di fusione.
(3) Se una riunione dei consigli di amministrazione delle persone coinvolte è convocata congiuntamente, i singoli consigli di amministrazione votano separatamente sul progetto di accordo di fusione. Tuttavia, se, dopo l’approvazione del contratto, vengono eletti i membri degli organi del successore, i consigli di amministrazione delle persone interessate possono decidere di votare insieme su tali membri.
§ 387
(1) I partecipanti pubblicheranno una comunicazione congiunta almeno trenta giorni prima della riunione del Consiglio di amministrazione, indicando quali persone sono interessate alla fusione e quali di esse diventeranno il successore.
(2) Se il creditore dell’interessato presenta un reclamo entro sei mesi dal giorno in cui la registrazione della fusione è diventata effettiva nei suoi confronti, ha diritto a una sicurezza sufficiente se dimostra che la recuperabilità del credito si deteriorerà. Se il creditore dimostra che la recuperabilità del credito si deteriorerà in modo significativo a seguito della fusione, ha diritto a una sicurezza sufficiente prima che la divisione venga iscritta nel registro pubblico.
§ 388
Solo una parte interessata, un membro del consiglio di amministrazione, un membro del consiglio di vigilanza o un revisore hanno il diritto di chiedere la nullità del contratto di fusione; tale diritto decade se la proposta non viene depositata entro tre mesi dalla data della riunione del consiglio di amministrazione.
§ 389
(1) Una proposta di iscrizione di una fusione nel registro pubblico deve essere presentata congiuntamente da tutte le persone interessate; la proposta è inoltre firmata dai membri dell’organo statutario del successore.
(2) Sulla base della proposta, la fusione deve essere registrata cancellando le persone defunte nel registro pubblico lo stesso giorno, annotando chi è il loro successore legale e indicando la data di efficacia della fusione e i nomi, gli indirizzi della sede legale e i dati identificativi delle persone con il successore e eventuali ulteriori modifiche al successore, se presenti.
§ 390
(1) Se le parti interessate non presentano una proposta di registrazione della fusione entro sei mesi dal giorno in cui è stato concluso l’accordo di fusione, una delle parti interessate che erano pronte a presentare la proposta può recedere dal contratto. Se anche una parte si ritira dal contratto, gli obblighi di tutte le parti stabiliti dal contratto scadono.
(2) Se le persone partecipanti non presentano una proposta di registrazione della fusione entro un anno dal giorno in cui è stato concluso l’accordo di fusione, si applica che tutte le persone interessate abbiano recesso dal contratto.
(3) Insieme e indissolubilmente con una persona che ha impedito la presentazione in tempo della domanda di registrazione di una fusione, egli risarcisce le altre persone interessate per i danni causati dai membri del suo organo statutario, ad eccezione di quelli che dimostrano di aver compiuto sforzi sufficienti per .
Modifica della forma giuridica della fondazione nel fondo di dotazione
§ 391
(1) Se la carta della fondazione lo ammette espressamente, il consiglio di amministrazione può, previo parere del consiglio di vigilanza o del revisore contabile, decidere di modificare la forma giuridica della fondazione in un fondo di fondazione, ma solo se il valore del capitale della fondazione è inferiore al di sotto non un periodo di transizione.
(2) La decisione di modificare la forma giuridica deve contenere
a) designazione della fondazione per nome, sede legale e dati identificativi,
b) il nome del fondo di dotazione dopo il cambio di forma giuridica,
c) giorno decisivo,
d) dati sui membri degli organi del fondo di dotazione, che sono iscritti nel registro pubblico.
(3) La decisione richiede la forma di uno strumento autentico.
§ 392
La decisione di modificare la forma giuridica ha effetto il giorno dell’iscrizione nel registro pubblico.
§ 393
(1) Almeno trenta giorni prima della riunione del Consiglio di fondazione della Fondazione, essa pubblica un avviso di intenzione di adottare una decisione in merito alla modifica della forma giuridica.
(2) Un creditore della fondazione che presenta il reclamo entro sei mesi dal giorno in cui la registrazione della modifica della forma giuridica è diventata effettiva nei confronti di terzi può chiedere che la sua richiesta sia garantita con sufficiente sicurezza se la sua recuperabilità si deteriora a seguito della modifica della forma legale. Se il creditore dimostra che la recuperabilità del suo credito si deteriorerà in modo significativo a seguito della modifica della forma giuridica, dovrà avere sufficiente certezza prima che la modifica della forma giuridica sia iscritta nel registro pubblico.
Sottosezione 3
fondo di dotazione
§ 394
(1) Il fondatore crea un fondo di fondazione per uno scopo utile socialmente o economicamente.
(2) Il nome del fondo di dotazione deve contenere le parole “fondo di dotazione”.
§ 395
Il fondo di dotazione è costituito da una carta o acquisizione in caso di decesso.
§ 396
(1) Il procedimento giudiziario istitutivo contiene almeno
a) nome e sede legale del fondo di dotazione,
b) il nome del fondatore e la sua residenza o sede legale,
c) definizione dello scopo per il quale è istituito il fondo di dotazione,
d) informazioni sull’importo del deposito o sul suo oggetto non monetario,
e) il numero dei membri del Consiglio di fondazione nonché i nomi e le residenze dei suoi primi membri e un’indicazione di come i membri del Consiglio di fondazione agiscono per conto del Fondo di fondazione,
f) il numero dei membri del Consiglio di vigilanza e il nome e l’indirizzo dei suoi primi membri o il nome e l’indirizzo del primo revisore,
(g) la designazione del gestore dei depositi e
h) condizioni per la fornitura di contributi dalle attività del fondo di dotazione o la definizione della gamma di attività che il fondo di dotazione può svolgere in relazione al suo scopo.
(2) Se il fondo di dotazione viene istituito mediante acquisizione in caso di decesso e se il fondatore non determina il metodo di nomina dei primi membri del consiglio di amministrazione e di vigilanza o del primo revisore, l’esecutore li nomina; altrimenti sono nominati dal tribunale su proposta di una persona che dimostra un interesse legale a farlo.
§ 397
Istituzione di un fondo di dotazione
Il fondo di dotazione è istituito il giorno dell’iscrizione nel registro pubblico.
§ 398
(1) La proprietà del fondo di dotazione è costituita da un insieme derivante da depositi e donazioni, il cui argomento potrebbe non soddisfare l’assunzione di reddito permanente. Ciò che è di proprietà del fondo di dotazione non può essere fermato o utilizzato in altro modo per garantire il debito; le azioni legali contrarie non vengono prese in considerazione.
(2) La proprietà del fondo di dotazione può essere alienata se è conforme allo scopo del fondo di dotazione. Può essere utilizzato anche per investimenti considerati prudenti.
(3) Il fondo di dotazione non crea capitale di dotazione o capitale di dotazione.
§ 399
(1) Se l’azione legale istitutiva lo consente espressamente, il Consiglio di amministrazione può decidere, dopo una precedente dichiarazione del Consiglio di vigilanza o del revisore, di modificare la forma giuridica del fondo di dotazione in una fondazione. La decisione di modificare la forma giuridica deve contenere almeno la designazione del fondo di dotazione con il nome, la sede legale e i dati identificativi e i requisiti specificati per l’atto di dotazione.
(2) La decisione richiede la forma di uno strumento autentico.
§ 400
(1) Almeno trenta giorni prima della riunione del Consiglio di fondazione, il Fondo di fondazione pubblica un avviso della sua intenzione di modificare la sua forma giuridica.
(2) Un creditore del fondo di dotazione che registra la sua richiesta entro sei mesi dal giorno in cui la registrazione della modifica è diventata effettiva nei confronti di terzi può richiedere che la sua richiesta sia garantita con sufficiente sicurezza se la recuperabilità della domanda si deteriora a seguito della modifica della forma giuridica. Se il creditore dimostra che, a seguito della modifica della forma giuridica, la recuperabilità del suo credito si deteriorerà in modo significativo, deve avere sufficiente certezza prima che la modifica della forma giuridica sia iscritta nel registro pubblico.
§ 401
(1) Se il fondo di dotazione non è permanentemente possibile continuare a raggiungere il suo scopo, il Consiglio di amministrazione decide in merito allo scioglimento del fondo di dotazione con liquidazione ed elegge un liquidatore.
(2) Se il fondo di dotazione non soddisfa lo scopo per il quale è stato istituito, il tribunale lo annulla su proposta della persona che certifica l’interesse legale in esso e ne ordina la liquidazione.
Sezione 4
Istituire
§ 402
Un istituto è un’entità legale istituita con lo scopo di condurre attività che sono socialmente o economicamente utili usando le sue componenti personali e immobiliari. L’Istituto svolge un’attività i cui risultati sono ugualmente disponibili per tutti a condizioni predeterminate.
§ 403
Se l’istituto gestisce un impianto commerciale o altra attività accessoria, l’operazione non deve andare a scapito della qualità, portata e disponibilità dei servizi forniti nell’ambito dell’attività principale dell’istituto. Il profitto può essere utilizzato dall’istituto solo per sostenere l’attività per la quale è stato istituito e per coprire i costi della propria amministrazione.
§ 404
Nome dell’istituto
Il nome dell’istituto deve contenere le parole “istituto registrato”, ma l’abbreviazione “z. a.”
§ 405
Istituzione dell’istituto
(1) L’ Istituto è istituito mediante atto costitutivo o acquisizione in caso di decesso. I procedimenti giudiziari fondatori comprendono almeno
a) il nome dell’istituto e la sua sede legale,
b) lo scopo dell’istituto definendo l’oggetto della sua attività o anche l’oggetto della sua attività,
c) informazioni sull’ammontare del deposito o sul suo oggetto non monetario,
d) il numero dei membri del consiglio di amministrazione nonché i nomi e le residenze dei suoi primi membri e
e) i dettagli dell’organizzazione interna dell’istituto, a meno che la sua modifica allo statuto dell’istituto sia riservata.
(2) Se l’assemblea legale fondatrice istituisce il Consiglio di vigilanza, deve indicare il numero dei membri del Consiglio di vigilanza e i nomi e le residenze dei suoi primi membri.
§ 406
(1) Il fondatore decide in merito alle modifiche del procedimento giudiziario istitutivo anche durante la durata dell’istituto.
(2) Se il processo decisionale del fondatore non è possibile, la persona designata dall’atto giuridico istitutivo nella misura ivi specificata acquisisce i suoi diritti sulla costituzione, altrimenti il consiglio di amministrazione li acquisisce; in tal caso, tuttavia, la decisione del Consiglio di amministrazione di modificare lo scopo della Costituzione o di annullarla richiede il previo consenso del tribunale.
§ 407
Istituzione dell’istituto
L’istituto è istituito iscrivendosi nel registro pubblico.
§ 408
Direttore
(1) Il direttore è l’organo statutario dell’istituto. Lo statuto può scegliere un’altra designazione per questo organo, a condizione che ciò non dia una falsa impressione della sua natura.
(2) Il direttore non può essere un membro del consiglio di amministrazione e, se è stato istituito un consiglio di vigilanza o un altro organo di natura simile, allora anche un membro di tale organo. Se una persona condannata per un reato intenzionale è stata eletta dal direttore, le elezioni non saranno prese in considerazione.
Consiglio di Amministrazione
§ 409
(1) A meno che il procedimento giudiziario istitutivo non specifichi un metodo diverso, il fondatore nominerà e rimuoverà i membri del consiglio di amministrazione. Se ciò non è possibile, i membri del Consiglio di amministrazione vengono eletti e rimossi dal Consiglio di vigilanza, se istituito; in caso contrario, il consiglio di amministrazione elegge e rimuove i propri membri.
(2) A meno che il procedimento giudiziario istitutivo non preveda un altro mandato di un membro del Consiglio di amministrazione, è di tre anni. A meno che l’azione legale istitutiva non lo precluda, un membro del Consiglio di amministrazione può essere rieletto; tuttavia, se il consiglio di amministrazione elegge e rimuove i suoi membri, la stessa persona può essere rieletta per un massimo di due mandati consecutivi.
(3) Se è stato istituito un consiglio di sorveglianza, l’adesione al consiglio di amministrazione e al consiglio di vigilanza è incompatibile.
§ 410
Il Consiglio di amministrazione elegge e revoca il direttore, sovrintende all’esercizio dei suoi poteri e decide in merito ai procedimenti legali dell’Istituto nei confronti del direttore; se non diversamente specificato, il Presidente del Consiglio di amministrazione esprime la volontà dell’Istituto in questi procedimenti legali.
§ 411
(1) Il Consiglio di amministrazione approva il bilancio, i rendiconti finanziari regolari e straordinari e la relazione annuale dell’Istituto.
(2) Il Consiglio di amministrazione decide in merito all’avvio della gestione di un impianto commerciale o altra attività accessoria dell’istituto o alla modifica della sua materia, a meno che l’azione legale istitutiva non stabilisca diversamente.
§ 412
(1) Se i procedimenti giudiziari istitutivi non determinano ulteriori restrizioni, il Consiglio di amministrazione concede il consenso preventivo ai procedimenti giudiziari con cui l’Istituto
a) acquisisce o perde la proprietà dell’immobile,
b) appesantisce la propria proprietà immobiliare,
(c) acquisisce o perde il diritto d’autore o di proprietà industriale; o
d) stabilisce un’altra persona giuridica o partecipa a tale persona mediante deposito.
(2) Salvo diversamente specificato nei procedimenti giudiziari, il Consiglio di amministrazione concede anche il consenso preventivo ai procedimenti giudiziari mediante i quali l’Istituto acquisisce o perde la proprietà di un bene mobile, il cui valore è superiore al valore di un piccolo contratto ai sensi della legge sugli appalti pubblici.
§ 413
Statuto dell’istituto
(1) Se è determinato dal procedimento giudiziario istitutivo o se è opportuno, il Consiglio di amministrazione emana lo statuto dell’istituto e adegua l’organizzazione interna dell’istituto e i dettagli delle sue attività.
(2) L’ Istituto pubblica lo statuto depositandolo nella raccolta di documenti. Tutti possono consultare lo statuto nel registro pubblico e ottenere estratti, trascrizioni o copie da esso. Lo stesso diritto può essere esercitato presso la sede dell’istituto.
§ 414
Se l’atto costitutivo non stabilisce che i membri degli organi dell’istituto hanno diritto alla remunerazione e al metodo per determinarlo, il direttore ha diritto alla remunerazione abituale e che le funzioni dei membri di altri organi sono considerate onorarie. In tal caso, l’importo del compenso del direttore o il metodo per determinarlo sono determinati dal consiglio di amministrazione.
§ 415
(1) L’ Istituto contabilizza separatamente i costi e i ricavi associati all’argomento principale dell’attività, alla gestione di un impianto commerciale o altre attività accessorie e all’amministrazione dell’Istituto.
(2) I rendiconti finanziari dell’istituto devono essere verificati dal revisore se richiesto dall’azione legale o dallo statuto, o se l’importo del fatturato netto dell’istituto supera i dieci milioni di CZK. In questi casi, il revisore verifica anche la relazione annuale dell’istituto.
§ 416
Relazione annuale
(1) La relazione annuale dell’istituto contiene, oltre ai requisiti previsti da altre norme legali in materia di contabilità, altri dati significativi sulle attività e la gestione dell’istituto, incluso l’ammontare dei benefici forniti ai membri degli organi dell’istituto.
(2) Se il procedimento giudiziario istitutivo non specifica un altro metodo di pubblicazione, l’Istituto pubblica la relazione annuale non oltre sei mesi dopo la fine del periodo contabile depositandolo nella raccolta di documenti. Tutti possono consultare lo statuto nel registro pubblico e ottenere estratti, trascrizioni o copie da esso.
§ 417
Se l’istituto non persegue il suo scopo per lungo tempo, sarà cancellato dal tribunale su proposta di una persona che dimostra un interesse legale.
§ 418
In altri, le disposizioni sulla fondazione si applicano mutatis mutandis ai rapporti giuridici dell’Istituto; tuttavia, non si applicano le disposizioni sul capitale di dotazione e sul capitale di dotazione.
Parte 4
Consumatore
§ 419
Un consumatore è qualsiasi persona che, al di fuori del campo di applicazione della propria attività commerciale o al di fuori del campo di applicazione della sua professione indipendente, stipula un contratto con un imprenditore o lo affronta in altro modo.
Parte 5
uomo d’affari
§ 420
(1) Una persona che svolge autonomamente un’attività lucrativa per proprio conto e responsabilità in una licenza commerciale o in modo analogo con l’intenzione di farlo sistematicamente allo scopo di realizzare un profitto è considerata un imprenditore in relazione a tale attività.
(2) Ai fini della protezione del consumatore e ai fini della Sezione 1963, qualsiasi persona che stipula contratti relativi alla propria attività, produzione o attività simile o nell’esercizio indipendente della propria professione, o una persona che agisce in nome o per conto di un imprenditore, è anche considerata un imprenditore.
§ 421
(1) Un imprenditore è una persona iscritta nel registro di commercio. A quali condizioni le persone sono iscritte nel registro di commercio è determinato da un’altra legge.
(2) Un imprenditore è considerato una persona che ha una licenza commerciale o altra autorizzazione ai sensi di un’altra legge.
§ 422
Un imprenditore che non ha un nome commerciale agisce legalmente nella propria attività sotto il proprio nome; se è accompagnato da emendamenti che caratterizzano più in dettaglio la sua persona o impresa, non deve essere fuorviante.
Società commerciale
§ 423
(1) La ragione sociale è il nome con il quale l’imprenditore è iscritto nel registro delle imprese. Un imprenditore non deve avere più società commerciali.
(2) La protezione dei diritti di una società commerciale appartiene alla persona che l’ha utilizzata per la prima volta. Chiunque sia interessato dal loro diritto a un’impresa ha gli stessi diritti della protezione contro la concorrenza sleale.
§ 424
Il nome commerciale non deve essere intercambiabile con un altro nome commerciale o deve essere ingannevole.
§ 425
(1) Una persona deve essere registrata nel registro di commercio presso una società commerciale, di solito costituita a suo nome. Se il suo nome cambia, può continuare a usare il suo nome precedente nell’azienda; tuttavia, pubblicheranno la modifica del nome.
(2) Se una persona è iscritta nel registro di commercio con un nome commerciale diverso dal proprio nome, deve essere chiaro che non è un nome commerciale di una persona giuridica.
§ 426
Se diversi stabilimenti di diversi imprenditori vengono fusi in un gruppo aziendale, i loro nomi o le loro imprese possono contenere elementi identici; tuttavia, il pubblico deve essere in grado di distinguerli.
§ 427
(1) Chiunque acquisisca un nome commerciale ha il diritto di utilizzarlo se ha il consenso del suo predecessore o del suo successore legale; tuttavia, è necessario allegare alle informazioni commerciali la successione legale.
(2) Alla trasformazione di una persona giuridica, la società commerciale passa al successore legale, se concorda; non è richiesto il consenso di un’altra persona. Se un’entità legale ha più di un successore legale e non è determinato a quale di essi passerà l’attività, l’azienda non trasferirà a nessuna di esse.
§ 428
Il diritto di revocare il consenso all’uso del suo nome nella ragione sociale di una persona giuridica ha il diritto se ha una ragione così grave che non può essere legittimamente richiesto che il suo nome venga usato nella ragione sociale; tale motivo può essere, in particolare, un cambiamento nella natura predominante dell’attività di una persona giuridica o un cambiamento nella struttura della proprietà di una società commerciale. In queste condizioni, il successore legale della persona che ha concesso il consenso ha anche il diritto di revocare il consenso.
§ 429
La sede dell’uomo d’affari
(1) La sede legale di un imprenditore è determinata dall’indirizzo inserito nel registro pubblico. Se una persona fisica non è iscritta come imprenditore nel registro pubblico, la sua sede legale è il luogo in cui ha il suo stabilimento principale o dove risiede.
(2) Se un imprenditore indica come sede legale un luogo diverso dalla sua sede legale effettiva, tutti possono anche invocare la propria sede legale effettiva. Contro una persona che invoca la sede legale di un imprenditore iscritto nel registro pubblico, l’imprenditore non può obiettare di avere la sua sede legale effettiva altrove.
Rappresentanza di imprenditori
§ 430
(1) Se un imprenditore affida a qualcuno una determinata attività durante l’esercizio di un impianto commerciale, questa persona rappresenta l’imprenditore in tutte le negoziazioni che di solito si svolgono durante questa attività.
(2) Un imprenditore è anche tenuto ad agire da un’altra persona nel suo stabilimento, se il terzo era in buona fede che la persona che agisce è autorizzata ad agire.
§ 431
Se il rappresentante dell’imprenditore supera l’autorità del rappresentante, l’imprenditore è vincolato da un’azione legale; ciò non si applica se il terzo era a conoscenza del superamento o se doveva saperlo in considerazione delle circostanze del caso.
§ 432
Divieto di concorrenza
(1) Una persona che agisce come rappresentante di un imprenditore nella gestione di un impianto commerciale non può, senza il consenso dell’imprenditore, fare qualsiasi cosa per conto proprio o di qualcun altro che rientri nell’ambito di applicazione dell’impianto commerciale. Se ciò accade, l’imprenditore può chiedere al suo rappresentante di astenersi dal farlo.
(2) Se il rappresentante ha agito per proprio conto, l’imprenditore può chiedere che le azioni del rappresentante siano state dichiarate eseguite sul suo conto. Se il rappresentante ha agito per conto di un’altra persona, l’imprenditore può chiedere che gli venga assegnato il diritto alla remunerazione o che gli sia stata emessa la remunerazione già concessa. Questi diritti scadono se non sono stati esercitati entro tre mesi dal giorno in cui l’imprenditore è venuto a conoscenza della riunione, ma non oltre un anno dal giorno in cui ha avuto luogo la riunione.
(3) Invece del diritto di cui al paragrafo 2, l’imprenditore può chiedere danni; tuttavia, solo se il rappresentante avesse e avrebbe potuto sapere che la sua attività danneggia l’imprenditore. Se la persona a favore del quale il rappresentante dell’imprenditore ha agito illegalmente sapeva anche e avrebbe potuto sapere che si trattava di un’attività dannosa per l’imprenditore, è anche tenuto a risarcire il danno.
§ 433
(1) Chiunque agisca come imprenditore nei confronti di altre persone nelle relazioni economiche non può abusare della propria qualità professionale o posizione economica per creare o sfruttare la dipendenza della parte più debole e ottenere uno squilibrio chiaro e ingiustificato nei diritti e negli obblighi reciproci delle parti.
(2) Si ritiene che la parte più debole sia sempre la persona che agisce nei confronti dell’imprenditore nelle relazioni economiche al di fuori del rapporto con la propria attività.
§ 434
Se l’imprenditore indica al pubblico in quale luogo sta svolgendo un’attività commerciale, deve consentire al pubblico di entrare in contatto legale con lui in quel luogo durante gli orari operativi specificati; altrimenti alla solita ora.
§ 435
(1) Ogni imprenditore deve dichiarare il proprio nome e la propria sede legale su documenti commerciali e nel quadro delle informazioni rese disponibili al pubblico tramite accesso remoto. Un imprenditore iscritto nel registro di commercio deve inoltre indicare nel documento commerciale i dati relativi a tale registrazione, compresa la sezione e il foglietto illustrativo; un imprenditore iscritto in un altro registro pubblico deve indicare i dati sulla sua iscrizione in questo registro; un imprenditore non iscritto nel registro pubblico deve dichiarare i dati sulla sua iscrizione in un altro registro. Se all’imprenditore sono state assegnate informazioni di identificazione, deve anche dichiararle.
(2) Altri dati possono anche essere indicati sul documento ai sensi del paragrafo 1, se non sono in grado di creare un’impressione fuorviante.
TITOLO III
RAPPRESENTAZIONE
Parte 1
disposizioni generali
§ 436
(1) Chiunque abbia il diritto di agire legalmente per conto di un altro è il suo rappresentante; i diritti e gli obblighi del rappresentato direttamente derivano dalla rappresentazione. Se non è chiaro che qualcuno agisce per un altro, è vero che agiscono a proprio nome.
(2) Se il rappresentante è in buona fede o se deve aver saputo di determinate circostanze, anche il rappresentante deve essere preso in considerazione; ciò non si applica se si tratta di una circostanza di cui il rappresentante ha appreso prima dell’istituzione della rappresentanza. Se non è rappresentato in buona fede, non può invocare la buona fede del rappresentante.
§ 437
(1) Una persona i cui interessi sono in conflitto con gli interessi della persona rappresentata non può rappresentarne un’altra, a meno che, durante la rappresentanza contrattuale, la persona rappresentata non fosse a conoscenza o avrebbe dovuto conoscere un tale conflitto.
(2) Se un rappresentante il cui interesse è in conflitto con l’interesse della parte rappresentata ha agito con una terza parte e se questa persona era a conoscenza di questa circostanza o se doveva conoscerla, la parte rappresentata può invocarla. Si ritiene che vi sia un conflitto nell’interesse del rappresentante e della parte rappresentata, se il rappresentante agisce anche per conto di questa terza parte o se agisce per i propri affari.
§ 438
Il rappresentante agisce di persona. Può autorizzare un altro rappresentante se concordato con la persona rappresentata o se è assolutamente necessario, ma è responsabile della corretta selezione della sua persona.
§ 439
Se il rappresentante rappresentato per la stessa questione ha più di un rappresentante, si ritiene che ciascuno di essi possa agire in modo indipendente.
§ 440
(1) Se il rappresentante ha superato l’autorità del rappresentante, è vincolato dall’azione legale della parte rappresentata, se approva il superamento senza indebito ritardo. Ciò vale anche se una persona che non è autorizzata a farlo agisce legalmente per conto di un altro.
(2) Se l’azione legale non è approvata senza indebito ritardo, la persona che ha agito legalmente per un altro è vincolata da solo. Una persona che è stata negoziata e che è stata in buona fede può richiedere al negoziatore di adempiere a quanto concordato o di risarcire il danno.
Parte 2
Rappresentanza contrattuale
Sezione 1
Condizioni generali
§ 441
(1) Se le parti concordano, una di esse rappresenta l’altra nella misura concordata come agente.
(2) Il preponente deve indicare la portata della procura rappresentativa nella procura. Se la rappresentanza non riguarda solo una determinata azione legale, la procura è concessa per iscritto. Se è richiesto un modulo speciale per procedimenti legali, una procura deve essere concessa nella stessa forma. Se la forma di un atto pubblico è richiesta per un procedimento giudiziario, è sufficiente che la procura per questo procedimento giudiziario sia concessa per iscritto con una firma ufficialmente verificata.
§ 442
Il preponente non può rinunciare al diritto di revoca della procura, ma se le parti concordano determinati motivi per la sua revoca, la procura non può essere revocata per un altro motivo. Ciò non si applica se il preponente ha un motivo particolarmente grave per revocare l’autorizzazione.
§ 443
Quando si autorizza una persona giuridica, l’esercizio dell’autorità rappresentativa rientra nelle competenze del suo organo statutario. Anche una persona designata dall’organismo statutario ha il diritto di esercitare la rappresentanza.
§ 444
(1) Una persona che, per sua colpa, solleva la presunzione in una terza parte di aver autorizzato qualcun altro a intraprendere un’azione legale non può invocare una mancanza di autorizzazione se la terza parte era in buona fede e poteva ragionevolmente presumere che l’autorizzazione fosse concessa.
(2) Se il preponente ha indicato a un’altra persona di aver autorizzato l’agente a compiere determinati atti giuridici, può fargli appello affinché l’autorizzazione sia scaduta in seguito solo se lo ha notificato prima della riunione dell’agente o se questa persona era a conoscenza della risoluzione durante le negoziazioni dell’agente.
§ 445
Se, in qualità di rappresentante, una persona incapace di agire legalmente nella questione in questione ha agito, non può essere invocata contro coloro che non lo sapevano o non potevano aver saputo di questo fatto.
§ 446
Se l’agente ha superato le procure e il preponente non è d’accordo, informa la persona con la quale l’agente ha agito legalmente, senza indebito ritardo dopo aver appreso dell’azione legale. In caso contrario, si riterrà che abbia approvato il superamento; ciò non si applica se la persona con cui il rappresentante ha agito legalmente aveva e avrebbe potuto sapere dalle circostanze senza alcun dubbio che l’agente ha chiaramente superato l’autorità del rappresentante.
§ 447
Se le istruzioni del preside sono contenute nella procura e se dovessero essere conosciute dalla persona contro la quale il preside ha agito, il loro superamento è considerato una violazione dell’autorità del rappresentante.
§ 448
(1) La procura si risolve svolgendo procedimenti legali ai quali la rappresentanza era limitata; la procura scade anche se il preponente lo revoca o il preponente lo revoca. Se l’agente o il mandante muore, o se uno di loro è una persona giuridica e se scade, anche l’autorizzazione scade, se non diversamente concordato.
(2) Finché il ricorso non è noto all’agente, la sua azione legale ha gli stessi effetti che se l’autorizzazione fosse durata. Tuttavia, ciò non può essere invocato da una parte che fosse a conoscenza della revoca della procura, o che avesse e avrebbe potuto sapere.
§ 449
(1) Se il preponente muore o se il preponente termina la procura, l’agente deve fare tutto ciò che non può sopportare in modo che il preponente o il suo successore legale non subiscano danni. La sua condotta legale ha gli stessi effetti che se la procura fosse ancora in vigore, a meno che non contraddica ciò che il principale o il suo successore legale ha ordinato.
(2) Il rappresentante emette senza indebito ritardo dopo la scadenza della procura tutto ciò che il preponente gli ha prestato o che ha ottenuto per il preponente. Se l’agente è morto, chiunque abbia queste cose con sé ha questo obbligo nei confronti del preside.
Sezione 2
Procuratore
§ 450
(1) Concedendo una procura, un imprenditore iscritto nel registro di commercio autorizza il procuratore a compiere atti legali che si verificano durante l’esercizio di una fabbrica o succursale commerciale, anche quelli per i quali è altrimenti richiesta una procura speciale. Tuttavia, il procuratore ha il diritto di alienare o gravare il patrimonio immobiliare, se questo è esplicitamente dichiarato.
(2) Nel concedere una procura, si deve dichiarare esplicitamente che si tratta di una procura. Se un imprenditore concede una procura per una succursale del suo stabilimento aziendale o per uno dei numerosi stabilimenti aziendali, deve designare esplicitamente la succursale o lo stabilimento aziendale.
§ 451
Il procuratore non ha il diritto di trasferire la procura a qualcun altro o di concedere un’altra procura; le disposizioni opposte non sono prese in considerazione.
§ 452
(1) È vietato concedere una procura a una persona giuridica.
(2) Se una procura viene concessa a più persone, ognuna di esse rappresenta l’imprenditore in modo indipendente, a meno che non sia specificato qualcos’altro quando viene concessa la procura.
§ 453
Le restrizioni alla procura da parte di istruzioni interne non hanno alcun effetto su terzi, anche se sono state pubblicate.
§ 454
Il procuratore esegue l’accusa con la cura di un responsabile adeguato.
§ 455
Il procuratore firma allegando la propria firma e le informazioni che indicano la procura alla società dell’imprenditore; se la procura è stata concessa per una singola succursale o uno di più stabilimenti commerciali, deve inoltre allegare un’indicazione della succursale o dello stabilimento commerciale.
§ 456
Il proxy viene inoltre interrotto dal trasferimento o dalla locazione dell’impianto aziendale o della filiale per cui è stato concesso. La morte di un imprenditore non pone fine alla procura, salvo diverso accordo.
Parte 3
Rappresentanza legale e tutela
Sezione 1
Condizioni generali
§ 457
La rappresentanza legale e la tutela controllano la protezione degli interessi della parte rappresentata e il rispetto dei suoi diritti.
§ 458
Il legale rappresentante o tutore non ha il diritto di agire per conto del preponente in questioni relative alla formazione e allo scioglimento del matrimonio, all’esercizio delle responsabilità e dei diritti dei genitori, nonché all’acquisizione in caso di decesso o dichiarazione di diseredità e loro revoca.
§ 459
Il legale rappresentante non può privare la persona rappresentata di una questione di particolare popolarità, a meno che ciò non giustifichi una minaccia alla sua vita o alla sua salute, e nel caso di un minore non completamente indipendente, anche un’altra ragione seria. Una questione di particolare popolarità deve anche essere lasciata alla persona rappresentata quando è collocata in una struttura medica, in una struttura di servizi sociali, in una struttura di protezione sociale e legale per bambini o in una struttura simile.
§ 460
Se esiste un conflitto di interessi del rappresentante legale o del tutore con l’interesse del rappresentato o un conflitto di interessi di quelli rappresentati dallo stesso rappresentante legale o tutore, o se tale conflitto è imminente, il tribunale nomina un tutore in conflitto.
§ 461
(1) Se il rappresentante legale o tutore gestisce i beni della parte rappresentata, l’amministrazione ordinaria di tali beni appartiene a lui. Se questa non è una questione di routine, è necessaria l’approvazione del tribunale per disporre dei beni della persona rappresentata.
(2) Un dono, eredità o lascito destinato alla parte rappresentata a condizione che sarà amministrato da una terza parte sono esclusi dall’amministrazione ai sensi del paragrafo 1. Tuttavia, il legale rappresentante o tutore può rifiutare di accettare tale dono, eredità o lascito; il rifiuto richiede l’approvazione del tribunale.
§ 462
Né il rappresentante legale né il tutore possono richiedere alla persona rappresentata una commissione per la rappresentanza. Tuttavia, se ha l’obbligo di gestire beni, può essere assegnata una commissione per l’amministrazione. Il tribunale deciderà in merito al suo importo, tenendo conto dei costi dell’amministrazione, del valore delle attività gestite e dei ricavi da esse, nonché dei tempi e dei requisiti di lavoro dell’amministrazione.
§ 463
(1) Il tutore è nominato dal tribunale; allo stesso tempo determinare la portata dei diritti e degli obblighi del tutore. La persona a cui è stato nominato il tutore diventa il tutore per la durata della tutela.
(2) Se il tutore lo richiede, il tribunale lo revoca; il tribunale licenzierà il tutore anche se non adempie ai suoi doveri. Allo stesso tempo, il tutore nomina un nuovo tutore.
§ 464
(1) Se non è l’amministrazione della proprietà, un solo tutore può essere nominato per una persona. Se viene nominato un tutore speciale per gestire i beni del preponente o per gestire parte dei suoi beni e allo stesso tempo un tutore della persona, quest’ultimo ha una rappresentanza esclusiva dinanzi al tribunale, anche se la questione riguarda i beni in gestione.
(2) Se il tribunale nomina diversi tutori e non decide in quali materie ciascuno di essi è competente ad agire legalmente per il tutore in modo indipendente, i tutori sono tenuti ad agire congiuntamente.
Sezione 2
Tutela dell’uomo
§ 465
(1) Il tribunale nomina un tutore di una persona se ciò è necessario per proteggere i suoi interessi o se l’interesse pubblico lo richiede. Il tribunale nomina in particolare un tutore, la persona che ha limitato nella sua giurisdizione, la persona che non sa dove risiede, la persona sconosciuta coinvolta in un particolare procedimento legale o la persona il cui stato di salute gli causa difficoltà nella gestione della proprietà o nella difesa dei diritti.
(2) Se le circostanze lo giustificano, il tribunale può ordinare al tutore di stipulare un’assicurazione adeguata nel caso in cui lui / lei causi danni al tutore o ad un’altra persona nell’esercizio della sua funzione.
§ 466
(1) I doveri di un tutore comprendono il mantenimento di un contatto regolare con il tutore in modo adeguato e nella misura necessaria, mostrando un interesse genuino per il tutore, nonché prendendosi cura della sua salute e prendendosi cura del rispetto dei diritti del tutore e proteggendo i suoi interessi.
(2) Se il tutore decide in merito alle questioni del tutore, il tutore spiega chiaramente la natura e le conseguenze della decisione.
§ 467
(1) Nell’adempimento dei suoi doveri, il tutore soddisfa la dichiarazione legale del tutore e si occupa delle sue opinioni, anche se il tutore le ha espresse in precedenza, comprese credenze o confessioni, le tiene sistematicamente in considerazione e organizza gli affari del tutore in conformità con esse. Se ciò non è possibile, il tutore agisce nell’interesse del tutore.
(2) Il tutore deve assicurarsi che lo stile di vita del tutore non sia in conflitto con le sue capacità e che, se non può essere ragionevolmente contraddetto, deve anche rispettare le idee e i desideri speciali del tutore.
§ 468
Con la morte del tutore o il suo licenziamento, la tutela non termina e fino a quando la corte nomina un nuovo tutore per il tutore, passa al tutore pubblico secondo un’altra legge.
§ 469
(1) Una persona il cui stato di salute causa difficoltà nell’amministrazione della sua proprietà o nella difesa dei suoi diritti è nominata dal tribunale su sua proposta da un tutore e in base a tale proposta determina l’ambito di competenza del tutore. Su richiesta del tutore, la corte respinge anche il tutore.
(2) Il guardiano di solito agisce insieme al guardiano; se il tutore agisce in modo indipendente, agisce secondo la volontà del tutore. Se la volontà del tutore non può essere accertata, il tribunale deciderà in merito alla mozione del tutore.
§ 470
Se qualcuno si prende cura dell’amministratore della sua proprietà, non può essere nominato un tutore per l’amministrazione della proprietà. Ciò non si applica se l’amministratore della proprietà non è noto, se rifiuta di agire nell’interesse della parte rappresentata, o se trascura questo obbligo o se non è in grado di gestire la proprietà.
§ 471
(1) Se il tribunale decide sulla nomina del tutore di una persona, può farlo solo dopo averlo visto, a meno che un ostacolo insormontabile lo impedisca; deve anche ascoltare la sua opinione o altrimenti accertare la sua opinione e basarsi su di essa.
(2) Il tribunale nomina come tutore una persona nominata dal tutore. Se ciò non è possibile, il tribunale di solito nominerà un parente o un’altra persona vicina al tutore come tutore, che dimostrerà l’interesse e la serietà a lungo termine del tutore e la capacità di dimostrarlo in futuro. Se ciò non è possibile, il tribunale nomina come tutore un’altra persona che soddisfa le condizioni per diventare un tutore o un tutore pubblico ai sensi di un’altra legge.
(3) Il comune in cui il tutore ha una residenza o una persona giuridica stabilita da questo comune per svolgere compiti di questo tipo ha la capacità di essere un tutore pubblico; la nomina di un tutore pubblico ai sensi di un’altra legge non è soggetta al suo consenso.
Consiglio di fondazione
§ 472
(1) Se viene nominato un tutore, il tutore o qualsiasi persona vicina al tutore può richiedere l’istituzione di un consiglio di tutela; il tutore convoca una riunione di persone vicine al tutore e ai suoi amici, se noti, in modo che la riunione abbia luogo entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta. Se la riunione non è convocata in tempo o non è tenuta per nessun altro motivo, o se un consiglio di tutela non è eletto durante la riunione, il tribunale convoca la riunione, anche senza una mozione.
(2) Alla riunione possono partecipare il tutore, qualsiasi persona vicina al tutore e uno dei suoi amici, anche se non è stato invitato; ognuno ha un voto. Se almeno cinque persone partecipano alla riunione, il consiglio di amministrazione può essere eletto.
§ 473
(1) Le persone presenti alla riunione eleggono i membri del consiglio di amministrazione, o i loro supplenti, a maggioranza dei voti. Quando si sceglie, è necessario prestare attenzione, se possibile, a una rappresentanza paritaria delle persone elencate al § 472.
(2) Solo una persona che dimostra un interesse a lungo termine e serio per il tutore e la capacità di esprimerlo in futuro e i cui interessi non sono in conflitto con gli interessi del tutore può essere un membro del consiglio di tutela. Il tutore non può essere un membro del consiglio di tutela.
§ 474
Il Consiglio di fondazione ha almeno tre membri. È in grado di approvare risoluzioni in presenza della maggioranza dei membri; tuttavia, se il Consiglio di fondazione ha tre membri, è richiesta la presenza di tutti. Le decisioni vengono prese dal consiglio di amministrazione a maggioranza dei membri presenti.
§ 475
Il processo verbale dell’elezione dei membri del consiglio di amministrazione e dei supplenti deve essere redatto da un registratore nominato dal presente. Deve essere chiaro dal verbale in cui si è svolta la riunione, da chi è intervenuto, che è stato eletto dal registratore, da un membro del consiglio di amministrazione e da un supplente, e da quanti voti se qualcuno ha protestato contro il corso della riunione e per quale motivo. Le proteste presentate per iscritto devono essere allegate al verbale. Il registratore consegna il verbale dell’elezione dei membri del consiglio di amministrazione al tutore e al tribunale che lo ha nominato.
§ 476
(1) Il tribunale può, su mozione del tutore o di qualsiasi persona autorizzata a partecipare alla riunione, o senza mozione, dichiarare l’elezione non valida se ha violato la legge in modo tale che, di conseguenza, vi sia un rischio di danno al tutore. In tal caso, il tribunale ordina una nuova elezione senza indebito ritardo.
(2) Se ci sono serie ragioni per questo, il tribunale può, dopo l’inizio del procedimento, sospendere l’esercizio dei diritti di un membro del consiglio di amministrazione fino a una decisione sull’invalidità delle elezioni.
§ 477
(1) Un membro del consiglio di amministrazione è eletto a tempo indeterminato. Può dimettersi dal suo incarico; il ritiro è efficace al momento della consegna di una comunicazione scritta al tutore e al tribunale. Informa gli altri membri del consiglio di amministrazione delle sue dimissioni.
(2) Il tribunale può licenziare un membro del consiglio di tutela su proposta del tutore o una delle persone autorizzate a partecipare alla riunione o di propria iniziativa se il membro del consiglio di tutela viola gravemente o ripetutamente le sue funzioni, perde interesse nel tutore o si ritrova i suoi interessi sono ripetutamente in conflitto con gli interessi del tutore. Le disposizioni dell’articolo 476, paragrafo 2, si applicano mutatis mutandis.
(3) Al termine della funzione di un membro del consiglio di amministrazione, il tutore o il presidente del consiglio di amministrazione provvede all’elezione di un nuovo membro del consiglio di amministrazione o di un supplente. Se l’elezione non avviene senza indebito ritardo, il tribunale procede in modo analogo ai sensi dell’articolo 472, paragrafo 1.
§ 478
(1) Il Consiglio di tutela si riunisce almeno una volta all’anno; è convocato per la riunione dal suo presidente o tutore, altrimenti qualsiasi membro del consiglio di amministrazione, o il tribunale su proposta di una persona che dimostra un serio interesse per il tutore, o anche senza una proposta.
(2) Il Consiglio di tutela invita sia il tutore che il tutore alla riunione.
(3) Deve essere chiaro dal verbale della riunione del consiglio di amministrazione quando ha avuto luogo, chi vi ha partecipato, quali decisioni sono state prese, chi ha fatto la protesta e chi ha redatto il verbale. Se il verbale non indica chi ha votato a favore della mozione e chi si è opposto alla mozione, si considera che tutti i membri del Consiglio di fondazione presenti abbiano votato a favore della mozione. Il verbale è consegnato dal presidente del consiglio di amministrazione al tutore e al tribunale che lo ha nominato.
§ 479
(1) Nel corso della sua riunione ordinaria, il Consiglio di banca depositaria discute la relazione del tutore sulle sue attività negli affari della banca depositaria, commenta le attività della banca depositaria e i conti della sua amministrazione, nonché le retribuzioni della banca depositaria per la gestione della proprietà.
(2) Se il consiglio di tutela lo decide, il suo membro autorizzato a farlo deve presentare una mozione alla corte per modificare l’importo della remunerazione del tutore per l’amministrazione della proprietà del tutore.
(3) Se il consiglio di tutela lo decide, il suo membro autorizzato del tribunale deve presentare una mozione per revocare la tutela o per licenziare il tutore e sostituirlo con un’altra persona.
§ 480
(1) Senza il consenso del consiglio di tutela, il tutore non può decidere
a) cambio di residenza del tutore,
(b) il collocamento di un tutore in un istituto chiuso o in una struttura simile in cui lo stato di salute del tutore chiaramente non lo richiede, oppure
c) interventi sull’integrità del tutore, a meno che gli interventi non abbiano gravi conseguenze.
(2) Senza il consenso del consiglio del tutore, il tutore non può disporre della proprietà del tutore, se è
a) l’ acquisizione o la cessione di proprietà per un valore superiore a un importo corrispondente a cento volte il livello di sussistenza di una persona ai sensi di un’altra normativa legale,
(b) l’ acquisizione o la cessione di proprietà in eccesso di un terzo della proprietà del tutore, a meno che quel terzo rappresenti solo un valore trascurabile; o
(c) l’ accettazione o la fornitura di un prestito, credito o garanzia nei valori di cui alla lettera a) ob);
a meno che tali decisioni richiedano il consenso del tribunale.
(3) Se è nell’interesse del tutore, il consiglio di tutela può decidere quali altre decisioni del tutore sul tutore sono soggette al suo consenso; tali risoluzioni non devono limitare il tutore oltre ciò che è proporzionato alle circostanze.
§ 481
Un membro del consiglio di amministrazione che non ha votato per la sua decisione, il tutore o il custode, entro quindici giorni dalla decisione, può proporre alla corte di annullare la decisione del consiglio di tutela e sostituirla con la sua decisione. Fino alla decisione del tribunale, la decisione del consiglio di fondazione non avrà effetto giuridico.
§ 482
(1) Se la commissione di tutela non può essere istituita a causa della mancanza di interesse di un numero sufficiente di persone di cui al § 472 paragrafo 1 o per altri motivi simili, il tribunale può decidere sulla proposta di una di queste persone che solo una di queste persone allo stesso tempo il suo appuntamento.
(2) Se il consiglio di tutela non è eletto e se la procedura di cui al paragrafo 1 non è possibile, il tribunale deve approvare la misura del tutore delle parti del tutore o della sua proprietà anziché il consiglio di tutela.
§ 483
(1) Salvo approvazione del tribunale, il tutore non può acconsentire al cambiamento dello stato personale del tutore.
(2) Se il tutore gestisce la proprietà del tutore, non può, senza il consenso del tribunale, a meno che il tribunale non decida su ulteriori restrizioni,
a) obbligare il tutore a eseguire uno dei membri del consiglio di amministrazione o una persona vicina a tale membro,
b) acquisire beni immobili o una quota in esso, né alienare o gravare i beni immobili del tutore o condividerli,
(c) acquisire per il tutore un’impresa, una quota in un’impresa o una quota in una persona giuridica, o alienare o gravare su tale proprietà; ciò non si applica in caso di acquisizione di titoli partecipanti o simili che forniscano un rendimento sicuro,
d) stipulare un contratto per conto del tutore che lo obbliga a svolgere in modo permanente o ripetuto per un periodo superiore a tre anni,
(e) rifiutare la successione o altre prestazioni della proprietà; o
f) obbligare il tutore a esibirsi gratuitamente ad un’altra persona, a meno che il dono non sia fornito nella solita occasione in conformità con i principi di decenza in misura ragionevole e il tutore sia in grado di giudicare e dare il consenso al dono.
(3) In deroga alle disposizioni del paragrafo 2, il tutore non può, se non approvato dal tribunale, disporre della proprietà del tutore, se è
a) l’ acquisizione o la cessione di proprietà per un valore superiore a un importo corrispondente a cinquecento volte il livello di sussistenza di un individuo ai sensi di un’altra normativa legale,
(b) l’ acquisizione o la cessione di beni eccedenti la metà dei beni del tutore, a meno che tale metà abbia un valore trascurabile e non sia di particolare interesse per il tutore; o
(c) l’ accettazione o la concessione di un prestito, credito o garanzia negli importi indicati ai punti (a) o (b).
(4) Prima di prendere una decisione ai sensi dei paragrafi da 1 a 3, il tribunale richiede il parere del consiglio di amministrazione. Se il consiglio di amministrazione non comunica l’opinione al tribunale entro un termine ragionevole, il tribunale decide autonomamente.
§ 484
(1) Una persona giuridica la cui attività principale consiste nella cura delle persone con disabilità e nella protezione dei loro interessi ha il diritto di proporre di convocare una riunione per istituire un consiglio di tutela.
(2) Una persona giuridica la cui attività principale consiste nella cura delle persone con disabilità e nella protezione dei loro interessi, che opera nella Repubblica Ceca ininterrottamente da almeno tre anni ed è in contatto regolare con il tutore da almeno tre mesi, ha il diritto di essere membro del consiglio di amministrazione o partecipare alle sue riunioni, riunioni per istituire un consiglio di tutela e proporre alla corte di annullare le decisioni del consiglio di tutela e sostituirle con la sua decisione. Tuttavia, se questa persona giuridica non esercita i propri diritti in conformità con gli interessi del tutore, il tribunale revoca tali diritti sui movimenti del tutore, del tutore o dei membri del consiglio di tutela.
§ 485
Inventario delle attività e dei conti dell’amministrazione
(1) Il tutore che amministra la proprietà del tutore redige un inventario dei beni in gestione entro due mesi dalla sua nomina e lo consegna al tribunale, al tutore e al consiglio di tutela.
(2) Per la durata della tutela, il tutore deve preparare una dichiarazione dell’amministrazione della proprietà ogni anno entro il 30 giugno di ogni anno, a meno che non sia d’accordo con i membri del consiglio di tutela che presenta la dichiarazione in precedenza. Se esiste una ragione importante per ciò, il tutore o il consiglio di tutela possono proporre alla corte di obbligare il tutore a preparare un disegno di legge straordinario. Il tutore consegna ogni dichiarazione al tutore, al consiglio di tutela e alla corte.
(3) Un tutore la cui funzione termina deve consegnare la dichiarazione finale dell’amministrazione della proprietà al tutore, alla commissione del tutore e al tribunale, o anche a un altro tutore o commissario giudiziario nominato nel procedimento ereditario. Se il tutore muore, il tribunale che lo ha nominato emetterà documenti e altri documenti riguardanti il tutore e i suoi affari a chiunque disponga di tali documenti e documenti.
Sezione 3
Tutela di una persona giuridica
§ 486
(1) Il tribunale nomina un tutore per una persona giuridica che ne ha bisogno in modo che i suoi affari possano essere amministrati o i suoi diritti possano essere difesi.
(2) Il tribunale può designare come tutore di una persona giuridica solo una persona che soddisfi le condizioni stabilite per l’ammissibilità a far parte di un organo statutario. Se il tutore cessa di soddisfare tali condizioni, deve informare il tribunale senza indebito ritardo. Se il tribunale viene a sapere che il tutore non soddisfa queste condizioni, lo sostituirà senza indebito ritardo con un nuovo tutore.
§ 487
(1) Le disposizioni sui diritti e gli obblighi di un membro di un organo statutario si applicano mutatis mutandis ai diritti e agli obblighi di un tutore di una persona giuridica. I poteri del tutore sono adeguatamente regolati dalle disposizioni sui poteri dell’organo statutario.
(2) Il tribunale ordina al tutore di impegnarsi con cura professionale per la corretta ripresa delle attività dell’organo statutario della persona giuridica; se necessario, il tribunale definisce ulteriormente i poteri del tutore, tenendo conto dei poteri di altri organi della persona giuridica o dei diritti degli azionisti.
§ 488
Se i procedimenti giudiziari istitutivi stabiliscono che una determinata persona deve essere nominata tutore di una persona giuridica, il tribunale nomina tale persona come tutore se è competente a farlo e concorda con la nomina.
TITOLO IV
COSE E LA LORO DIVISIONE
Parte 1
disposizioni generali
§ 489
Una cosa in senso giuridico (di seguito denominata “cosa”) è tutto ciò che è diverso da una persona e serve i bisogni delle persone.
§ 490
Una cosa destinata all’uso generale è un bene pubblico.
§ 491
(1) Un feto è ciò che una cosa fornisce regolarmente per sua natura naturale, come dato dal suo scopo abituale e in proporzione ad esso, con o senza intervento umano.
(2) I benefici sono ciò che una cosa fornisce regolarmente dalla sua natura legale.
§ 492
(1) Il valore di una cosa, se può essere espresso in denaro, è il suo prezzo. Il prezzo di un articolo è determinato come il solito prezzo, se non diversamente concordato o previsto dalla legge.
(2) Il prezzo straordinario di una cosa deve essere determinato se il suo valore deve essere sostituito, tenendo conto delle condizioni speciali o della popolarità speciale causate dalle proprietà casuali della cosa.
§ 493
Il corpo umano e le sue parti, sebbene separati dal corpo, non sono cose.
§ 494
Un animale vivente ha un significato e un valore speciali come creatura vivente già dotata. Un animale vivo non è una cosa e le disposizioni sulle cose si applicano allo stesso modo a un animale vivo solo nella misura in cui non contraddice la sua natura.
§ 495
La somma di tutto ciò che appartiene a una persona è di sua proprietà. I beni di una persona formano la somma della sua proprietà e dei suoi debiti.
Parte 2
Divisione delle cose
§ 496
Cose tangibili e intangibili
(1) Una cosa materiale è una parte controllabile del mondo esterno, che ha la natura di un oggetto separato.
(2) Le cose immateriali sono diritti, la cui natura lo consente e altre cose senza sostanza materiale.
§ 497
Forze controllabili della natura
Le disposizioni in materia di materiali si applicano mutatis mutandis alle forze naturali controllabili scambiate.
§ 498
Immobili e mobili
(1) I beni immobili sono le strutture terrestri e sotterranee con uno scopo separato, nonché i diritti materiali e i diritti dichiarati immobili dalla legge. Se la legge stabilisce che una certa cosa non fa parte della terra, e se una cosa del genere non può essere trasferita da un luogo all’altro senza violarne l’essenza, anche questa cosa è immobile.
(2) Tutte le altre cose, siano esse tangibili o intangibili, sono mobili.
§ 499
Cosa sostituibile
Una cosa mobile che può essere sostituita da un’altra cosa dello stesso tipo è sostituibile; altre cose sono insostituibili. In caso di dubbio, il caso verrà valutato in base all’usanza.
§ 500
Cosa utilizzabile
Una cosa mobile, il cui uso normale consiste nel suo consumo, trasformazione o furto, è utilizzabile; Gli articoli mobili che appartengono a un magazzino o altri set sono utilizzabili anche se il loro uso normale consiste nella vendita individuale. Altre cose sono inutili.
§ 501
Una cosa di massa
Un insieme di cose individuali appartenenti alla stessa persona, considerato come un oggetto e come tale recante una designazione comune, è considerato come un tutto e forma una cosa collettiva.
§ 502
Impianto commerciale
Un impianto commerciale (di seguito denominato “impianto”) è un insieme organizzato di attività creato da un imprenditore e che, di sua spontanea volontà, viene utilizzato per gestire la propria attività. Si ritiene che un impianto sia tutto ciò che viene solitamente utilizzato per il suo funzionamento.
§ 503
Ramo
(1) Una filiale fa parte di un impianto che mostra indipendenza economica e funzionale e che l’imprenditore ha deciso di costituire una filiale.
(2) Se una filiale è registrata nel registro delle imprese, è una filiale; ciò vale anche per un’altra unità organizzativa, se un altro regolamento legale prevede che sarà iscritta nel registro di commercio. Il capo della filiale ha il diritto di rappresentare l’imprenditore in tutte le questioni relative alla filiale dal giorno in cui è stato registrato come direttore della filiale nel registro di commercio.
§ 504
Segreto commerciale
I segreti commerciali consistono in elementi significativi dal punto di vista della concorrenza, identificabili, di valore e normalmente non disponibili negli ambienti di attività pertinenti, che sono collegati all’impianto e il cui proprietario ne garantisce la riservatezza in modo adeguato nel suo interesse.
Parte 3
Parte di cose e accessori
Parte della cosa
§ 505
Una parte di una cosa è tutto ciò che le appartiene secondo la sua natura e che non può essere separato dalla cosa senza svalutarla.
§ 506
(1) Parte del terreno è lo spazio sopra e sotto la superficie, gli edifici allestiti sul terreno e altre strutture (di seguito “costruzione”) ad eccezione degli edifici temporanei, incluso ciò che è incorporato nel terreno o fissato nelle pareti.
(2) Se una struttura sotterranea non è proprietà immobiliare, fa parte del terreno, anche se si estende sotto un altro terreno.
§ 507
Parte della terra è la vegetazione che è sorta su di essa.
§ 508
(1) Una macchina o altra attrezzatura fissa (di seguito denominata “macchina”) non fa parte di un bene immobile inserito nell’elenco pubblico, se, con il consenso del suo proprietario, è stata inserita una prenotazione nello stesso elenco che la macchina non è di sua proprietà. La prenotazione verrà revocata se il proprietario dell’immobile o un’altra persona autorizzata a farlo in base alla voce nell’elenco pubblico dimostra che il proprietario dell’immobile è diventato il proprietario della macchina.
(2) Se tale macchina deve sostituire una macchina che fa parte di un bene immobile, una prenotazione può essere inserita nell’elenco pubblico, a meno che una persona iscritta in un ordine più favorevole non le si opponga. Tuttavia, una persona il cui diritto non può essere limitato dall’iscrizione di una riserva non ha diritto di opposizione, né una persona la cui domanda è già stata soddisfatta; a tal fine, può essere adempiuto anche un credito non ancora maturato.
§ 509
Le strutture lineari, in particolare la rete idrica, le fognature o l’energia o altre linee, e altri oggetti che, per loro natura, coprono regolarmente più di un appezzamento di terra, non fanno parte della trama. Si ritiene che le costruzioni di linea includano anche costruzioni e attrezzature tecniche a loro operativamente correlate.
Accessori
§ 510
(1) Un accessorio a una cosa è una cosa accessoria del proprietario della cosa principale, se lo scopo della cosa secondaria deve essere utilizzato in modo permanente insieme alla cosa principale nell’ambito del loro scopo economico. Se il caso secondario è stato temporaneamente separato dal caso principale, non smette di essere un accessorio.
(2) Si ritiene che i procedimenti legali, i diritti e gli obblighi relativi alla questione principale si applichino anche ai suoi accessori.
§ 511
In caso di dubbi sul fatto che qualcosa sia un accessorio di un caso, il caso verrà valutato in base all’usanza.
§ 512
Se l’edificio fa parte di un appezzamento di terra, gli oggetti accessori del proprietario sono accessori del appezzamento di terra se il loro scopo deve essere utilizzato in modo permanente con l’edificio o la trama all’interno del loro scopo economico.
§ 513
Il credito include interessi, interessi di mora e costi associati alla sua applicazione.
Parte 4
Sicurezza
Sezione 1
Condizioni generali
§ 514
Un titolo è un documento a cui il diritto è collegato in modo tale da non poter essere esercitato o trasferito senza il titolo dopo l’emissione del problema.
§ 515
Se l’emittente non ha emesso il titolo come tipo con i requisiti appositamente regolati dalla legge, il documento deve specificare, almeno in riferimento alle condizioni di emissione, il diritto associato al titolo e all’emittente.
§ 516
Titoli sostituibili
(1) I titoli dello stesso tipo emessi dallo stesso emittente nella stessa forma, da cui derivano gli stessi diritti, sono sostituibili.
(2) La firma dell’emittente su un titolo sostituibile può essere sostituita dalla sua impronta se nel documento vengono utilizzati anche elementi protettivi contro la sua falsificazione o alterazione.
§ 517
Se una persona diversa dall’emittente è vincolata dal titolo e se viola i suoi obblighi, l’emittente risarcirà il danno causato in tal modo.
§ 518
Forma di sicurezza
(1) Un titolo può assumere la forma di un titolo al portatore, un ordine di sicurezza o un titolo registrato.
(2) Se un titolo contiene il nome di una persona autorizzata, deve essere considerato come un titolo consecutivo. Se la sicurezza non contiene il nome della persona autorizzata, si applica che è una sicurezza al portatore.
§ 519
Problemi di titoli
(1) La data di rilascio di un titolo indica il giorno in cui il titolo può essere emesso al primo cessionario. Salvo quanto diversamente specificato, la data di emissione del titolo è determinata dall’emittente.
(2) Le condizioni di emissione definiscono i diritti e gli obblighi dell’emittente e dei proprietari dei titoli, nonché dati più dettagliati sull’emissione.
§ 520
Emissione di un titolo
(1) Un titolo viene emesso il giorno in cui soddisfa i requisiti previsti dalla legge o da altre norme legali e quando diventa di proprietà del primo acquirente nel modo prescritto.
(2) L’ importo monetario per il quale l’emittente emette un titolo è il prezzo di emissione del titolo.
§ 521
(1) Se il cessionario era in buona fede di aver acquisito un titolo debitamente emesso, viene emesso anche se i requisiti della procedura per il rilascio del titolo non sono stati rispettati o che il titolo non è diventato di proprietà del primo cessionario nel modo prescritto.
(2) Una persona il cui diritto è stato violato perché non sono stati rispettati i requisiti della procedura per l’emissione di un titolo o che il titolo non è di proprietà del primo acquirente ha diritto a un risarcimento nei confronti dell’emittente e della persona che agisce per conto della questione. dell’emittente o sul suo conto, alle condizioni stabilite nella presente legge.
§ 522
duplicati
(1) Se un titolo è emesso in più di un duplicato, i duplicati devono essere numerati nel testo del documento, altrimenti ogni duplicato sarà considerato un titolo separato.
(2) Se è stato eseguito su un duplicato, i diritti di tutti gli altri duplicati scadono.
§ 523
buono
(1) Se un diritto al reddito è associato a un titolo, un coupon può essere emesso come titolo al portatore per l’esercizio di tale diritto; i coupon sono emessi in un foglio coupon. Se un foglio coupon include un salone, dà diritto al rilascio di un nuovo foglio coupon; tuttavia, il salone non è una sicurezza.
(2) Il coupon deve contenere almeno i dati su
a) il tipo e l’emittente del titolo per il quale è stato emesso; se il coupon è stato emesso per un titolo, è richiesta anche la sua numerazione,
b) l’ ammontare delle entrate o il metodo per determinarle e
(c) la data e il luogo di esercizio del diritto al reddito.
§ 524
Atto collettivo
(1) I titoli sostituibili possono essere sostituiti da un atto collettivo. Le stesse condizioni si applicano all’emissione e all’emissione di un atto collettivo come all’emissione di un titolo individuale. L’atto collettivo contiene almeno i requisiti previsti dalla legge per un singolo titolo, compreso il suo numero.
(2) Il proprietario di un atto collettivo ha il diritto di scambiarlo con singoli titoli; se l’emittente determina le condizioni per il suo scambio, quindi se tali condizioni sono soddisfatte.
(3) I diritti di un atto collettivo non possono essere suddivisi in azioni mediante trasferimento. Ciò non si applica se il titolo è stato immobilizzato durante la sua custodia collettiva; in tal caso, tale quota deve corrispondere ai singoli titoli che vengono sostituiti dall’atto collettivo.
Sezione 2
Titoli di iscrizione contabile
§ 525
Sicurezza dell’iscrizione
(1) Se un titolo è sostituito da una voce nel registro pertinente e se non può essere trasferito se non mediante una modifica della voce in questo registro, si tratta di una garanzia di registrazione contabile. I titoli con iscrizione in portafoglio sono sostituibili se sono stati emessi dallo stesso emittente e se danno diritto agli stessi diritti.
(2) Le disposizioni sui titoli si applicano anche ai titoli dematerializzati, a meno che ciò non sia precluso dalla loro natura, dalla presente legge o da un altro regolamento legale.
§ 526
Registri dei titoli di iscrizione
Le registrazioni dei titoli dematerializzati sono conservate su conti di proprietà; sono l’account del proprietario o l’account del cliente.
§ 527
Conto del proprietario
(1) I titoli di iscrizione contabile della persona per la quale è stato creato il conto sono registrati sul conto del proprietario.
(2) Si considera che il proprietario di una garanzia di iscrizione è una persona sul cui conto proprietario è registrata la sicurezza di iscrizione.
§ 528
Conto cliente
(1) I titoli di iscrizione contabile delle persone che hanno affidato un titolo di iscrizione contabile alla persona per la quale è stato creato l’account cliente sono registrati sull’account dei clienti.
(2) La persona per la quale è stato creato un conto cliente non è il proprietario dei titoli di iscrizione registrati su questo conto.
Sezione 3
Conversione di un titolo in un titolo con accesso a libro e conversione di un titolo con libro in un titolo
Sottosezione 1
Conversione di un titolo in un titolo a libro
§ 529
(1) Se l’emittente decide di convertire un titolo in un titolo a libretto, pubblica senza indebito ritardo la sua decisione, compreso il periodo entro il quale il proprietario del titolo cede il titolo all’emittente e pubblica la decisione in modo da consentire l’accesso remoto.
(2) È vietato specificare un termine per la presentazione di un titolo all’emittente inferiore a due mesi e superiore a sei mesi dalla data di pubblicazione della decisione.
(3) Un emittente che è tenuto da un’altra normativa legale a tenere registri dei proprietari di titoli deve inviare una notifica della conversione di questo titolo in un titolo di iscrizione contabile alla persona specificata in tali registri e all’indirizzo ivi specificato.
§ 530
(1) Al momento della presentazione di un titolo, il proprietario del titolo informa l’emittente del numero di conto nei relativi registri in cui deve essere registrato il titolo; se non gli fornisce tali informazioni, l’emittente gli impone un periodo aggiuntivo per questo, che non può essere inferiore a due mesi.
(2) Se il proprietario cede il titolo all’emittente e non gli ha fornito il numero di conto nei relativi registri in cui il titolo deve essere registrato, anche entro un ulteriore periodo, la proprietà di tale titolo passa all’emittente il giorno del nome del proprietario. pagherà un prezzo equo.
§ 531
Se il proprietario della cauzione è in ritardo con la consegna della cauzione, l’emittente fissa un termine aggiuntivo per la sua presentazione nel modo specificato al § 529 capoverso 1 e notifica all’emittente la cauzione che non sarà presentata anche entro il termine aggiuntivo. .
§ 532
(1) Su richiesta dell’emittente, il depositario centrale registra i titoli dematerializzati nel registro centrale analogamente all’emissione di un titolo dematerializzato e registra i titoli nei conti di proprietà specificati nella domanda. L’emittente deve presentare la domanda dopo la scadenza del periodo di cui al § 529 capoverso 1 o anche prima della sua scadenza, se tutti i titoli gli sono stati sottoposti, ma non oltre la scadenza del periodo supplementare.
(2) Dalla presentazione di una domanda da parte dell’emittente per la registrazione di un titolo dematerializzato nel registro centrale fino alla registrazione dell’intera emissione, tali titoli non possono essere negoziati su un mercato regolamentato europeo.
§ 533
(1) Un titolo che non è stato ceduto deve essere registrato dal depositario centrale in un conto tecnico speciale; il proprietario dell’account tecnico è l’emittente. Registrandosi su questo conto, questi titoli vengono convertiti in titoli di iscrizione.
(2) Il diritto al reddito derivante da un titolo di cui al paragrafo 1 per il periodo dalla fine del periodo ai sensi dell’articolo 529, paragrafo 1, non deve maturare prima che il proprietario del titolo ceda il titolo all’emittente.
§ 534
(1) Se il titolo non è stato presentato neppure entro il termine aggiuntivo, l’emittente lo dichiara invalido.
(2) Dopo aver dichiarato invalido un titolo, l’emittente vende il titolo di iscrizione contabile, che lo sostituisce, con cura professionale. Se l’emittente decide di vendere una cauzione di iscrizione in un’asta pubblica, pubblica il luogo, l’ora e l’oggetto dell’asta almeno due settimane prima dell’asta.
(3) L’ emittente paga i proventi della vendita di un titolo dematerializzato a una persona la cui garanzia è stata dichiarata non valida, dopo aver compensato i crediti sostenuti dall’emittente dichiarando il titolo non valido e vendendo il titolo dematerializzato che lo sostituisce.
§ 535
Le disposizioni delle sezioni 529, da 531 a 533 si applicano, mutatis mutandis, ai titoli che vengono convertiti in titoli contabili per essere tenuti in un registro separato.
Sottosezione 2
Conversione di un titolo con iscrizione a libro in un titolo
§ 536
Se l’emittente ha deciso di convertire un titolo dematerializzato in un titolo, pubblica la sua decisione senza indebito ritardo e pubblica la decisione in modo da consentire l’accesso remoto entro lo stesso periodo.
§ 537
(1) Il depositario centrale deve presentare all’emittente entro trenta giorni dal giorno in cui riceve la notifica dell’emittente della conversione di un titolo dematerializzato in un titolo, un estratto dei registri centrali e relativi contenente dati sull’emissione di titoli dematerializzati, proprietari di titoli dematerializzati. la sicurezza dell’iscrizione è stata sospesa e se la sicurezza dell’iscrizione è stata promessa, compresa la designazione del pegno.
(2) Né il depositario centrale né il proprietario dell’account cliente possono, dopo aver redatto la dichiarazione, effettuare alcuna registrazione nei loro registri relativa a un titolo dematerializzato convertito in un titolo.
§ 538
(1) Il depositario centrale annulla la registrazione di un titolo dematerializzato il giorno specificato dall’emittente, ma non prima del giorno di emissione della dichiarazione ai sensi della sezione 537 (1) e non oltre un mese dalla data di emissione della dichiarazione.
(2) Il depositario centrale informa gli organizzatori del mercato regolamentato europeo in cui tali titoli di iscrizione contabile sono ammessi alla negoziazione ai partecipanti al deposito centrale, i quali informano i proprietari dei titoli di iscrizione contabile e il titolare del conto cliente.
(3) Il titolare del conto cliente annulla il registro dei titoli dematerializzati lo stesso giorno del depositario centrale.
§ 539
(1) Il proprietario di un titolo dematerializzato, che è stato convertito in un titolo, acquisisce il diritto di consegnare il titolo da parte dell’emittente il giorno della cancellazione della registrazione del titolo dematerializzato.
(2) La cauzione è emessa non prima del giorno di cancellazione del registro.
§ 540
(1) Se la gestione di una garanzia per la quale un ordine è stato emesso da un’autorità pubblica è sospesa il giorno della cancellazione del registro di una garanzia dematerializzata, l’emittente consegna la garanzia a tale autorità.
(2) Se la data di annullamento della registrazione dei titoli di iscrizione contabile ha sospeso la gestione della sicurezza di iscrizione contabile, che è stata ordinata da una persona autorizzata a farlo dalla legge che regola le attività commerciali sul mercato dei capitali, ci sarà il proprietario della sicurezza di entrata, il diritto di impegnare titoli solo dopo il periodo per il quale è stata sospesa la gestione della cauzione di iscrizione. Ciò non si applica se la persona che ha ordinato la sospensione dello smaltimento si impegna a consegnare la sicurezza al proprietario.
§ 541
(1) Se una garanzia di iscrizione a libro è impegnata a partire dalla data di annullamento della garanzia di iscrizione a libro, gli effetti della sospensione rimangono inalterati; il diritto di cedere la garanzia sorge al mutuo. L’emittente adempie inoltre all’obbligo di cedere la cauzione depositando la cauzione emessa a beneficio del proprietario con il consenso del pledgee e consegnando l’originale del pegno o la sua copia ufficialmente certificata alla banca depositaria.
(2) In caso di conversione di un titolo dematerializzato in un titolo di fila, l’emittente deve contrassegnare una dichiarazione sulla cessazione del titolo su di esso.
§ 542
(1) Dopo la cancellazione del registro di un titolo dematerializzato, l’emittente pubblica senza indebito ritardo un avviso ai possessori di titoli di tale emissione per prenderne il controllo e pubblicare la richiesta entro lo stesso periodo in modo da consentire l’accesso remoto. Le scadenze per la presa in consegna della cauzione sono stabilite nell’invito in modo analogo ai sensi dell’articolo 529 (2) e dell’articolo 531.
(2) Nel caso di un titolo registrato o quotato, l’emittente invia un invito a subentrare nel titolo anche all’indirizzo della sede legale o della residenza del proprietario specificato nei registri pertinenti.
§ 543
(1) Se il proprietario non assume la garanzia anche entro un ulteriore periodo, l’emittente lo venderà con cura professionale. Se l’emittente decide di vendere la garanzia in un’asta pubblica, pubblica il luogo, l’ora e l’oggetto dell’asta almeno due settimane prima dell’asta.
(2) L’ emittente paga i proventi della vendita del titolo al proprietario dopo aver compensato i crediti sostenuti dall’emittente in relazione alla sua vendita.
§ 544
Le sezioni da 536 a 543 si applicano mutatis mutandis ai titoli di iscrizione registrati in registri separati.
TITOLO V
FATTI GIURIDICI
Parte 1
Azioni legali
Sezione 1
disposizioni generali
§ 545
L’azione legale ha conseguenze legali, che sono espresse in essa, così come conseguenze legali derivanti dalla legge, dalla buona morale, dalle usanze e dalle pratiche consolidate delle parti.
§ 546
Puoi agire legalmente per atto o omissione; questo può essere fatto in modo esplicito o in un altro modo che non metta in dubbio ciò che l’attore intendeva esprimere.
§ 547
La condotta legale deve rispettare la buona morale e la legge in termini di contenuto e scopo.
Condizione
§ 548
(1) La creazione, la modifica o la cessazione dei diritti può essere collegata al rispetto di una condizione. Se la risoluzione di un diritto o di un obbligo è soggetta a una condizione impossibile, non deve essere presa in considerazione.
(2) Una condizione è rinviabile se dipende dal suo adempimento se si verificheranno le conseguenze legali dell’azione. La condizione è sciogliente se dipende dal suo adempimento, se le conseguenze legali che si sono già verificate scompaiono.
(3) A meno che qualcos’altro non derivi dall’azione legale o dalla sua natura, la condizione sarà considerata sospensiva.
§ 549
(1) L’ adempimento della condizione non deve essere preso in considerazione se il suo adempimento è causato intenzionalmente da una persona che non è autorizzata a farlo e che è favorevole al rispetto della condizione.
(2) Se una parte a favore del mancato rispetto di una condizione non soddisfa intenzionalmente la condizione, senza avere il diritto di farlo, la condizione si considera soddisfatta.
§ 550
Prova del tempo
Se viene determinato un periodo iniziale per l’entrata in vigore dell’azione legale, si applicano mutatis mutandis le sezioni 548 e 549 sulla condizione precedente. Se l’efficacia del procedimento giudiziario è limitata dall’ultimo periodo, si applicano mutatis mutandis le sezioni 548 e 549 relative alle condizioni di chiusura.
Azione legale apparente
§ 551
Non si tratta di un’azione legale se manca la volontà della persona che agisce.
§ 552
Non si tratta di un’azione legale a meno che non ci sia stata una chiara volontà di mostrare una volontà seria.
§ 553
(1) Non è un’azione legale se il suo contenuto non può essere accertato neppure per incertezza a causa della sua incertezza o incomprensibilità.
(2) Se l’espressione della volontà tra le parti è stata successivamente chiarita, il suo difetto non deve essere preso in considerazione e deve essere considerato come se ci fosse stata un’azione legale dall’inizio.
§ 554
Le azioni legali apparenti non sono prese in considerazione.
Sezione 2
Interpretazione di procedimenti giudiziari
§ 555
(1) I procedimenti giudiziari sono valutati in base al loro contenuto.
(2) Se una determinata azione legale deve nascondere un’altra azione legale, deve essere valutata in base alla sua vera natura.
§ 556
(1) Ciò che viene espresso in parole o in altro modo deve essere interpretato secondo l’intenzione dell’attore, se tale intenzione era nota all’altra parte o se doveva conoscerla. Se l’intenzione dell’attore non può essere accertata, all’espressione della volontà viene data l’importanza che una persona normalmente le attribuisce nella posizione della persona a cui è destinata l’espressione della volontà.
(2) L’ interpretazione dell’espressione della volontà deve tener conto della prassi stabilita tra le parti nelle relazioni giuridiche, di ciò che ha preceduto i procedimenti giudiziari, nonché di come le parti hanno successivamente indicato il contenuto e l’importanza che attribuiscono ai procedimenti giudiziari.
§ 557
Se il termine utilizzato consente una diversa interpretazione, deve essere interpretato, in dubbio, contro la persona che ha usato per primo il termine.
§ 558
(1) Nei rapporti giuridici con un imprenditore, un’espressione che consenta interpretazioni diverse deve avere il significato che ha regolarmente in tali rapporti. Tuttavia, se l’altra parte non è un imprenditore, la persona che la invoca deve dimostrare che l’altra parte deve aver conosciuto un tale significato.
(2) Nei rapporti giuridici degli imprenditori, si terrà conto delle pratiche commerciali mantenute in generale o nel settore dato, a meno che ciò non sia precluso da un accordo tra le parti o dalla legge. Salvo diverso accordo, una pratica commerciale ha la precedenza su una disposizione non coercitiva, altrimenti l’imprenditore può invocare la pratica se prova che l’altra parte deve aver conosciuto una certa pratica e compreso secondo la procedura.
Sezione 3
Forma di trattative legali
§ 559
Ognuno ha il diritto di scegliere qualsiasi forma di azione legale, a meno che non sia limitato nella scelta della forma da un accordo o dalla legge.
§ 560
La forma scritta è richiesta dall’azione legale che stabilisce o trasferisce un diritto reale in beni immobili, nonché dall’azione legale con cui tale diritto viene modificato o revocato.
§ 561
(1) La firma del negoziatore è richiesta per la validità di un atto legale fatto per iscritto. La firma può essere sostituita con mezzi meccanici, ove di solito. Un altro regolamento legale stabilisce come un documento può essere firmato elettronicamente in procedimenti legali eseguiti con mezzi elettronici.
(2) Se ci sono più persone, le loro espressioni sullo stesso documento sono richieste durante i procedimenti legali che stabiliscono o trasferiscono un diritto reale su beni immobili, o che modificano o annullano tale diritto.
§ 562
(1) La forma scritta è conservata anche nei procedimenti giudiziari condotti con mezzi elettronici o altri mezzi tecnici che consentono l’acquisizione del suo contenuto e la determinazione della persona che agisce.
(2) I registri dei dati relativi a procedimenti giudiziari nel sistema elettronico sono considerati affidabili se vengono effettuati in modo sistematico e sequenziale e se sono protetti dalle modifiche. Se la registrazione è stata effettuata durante il funzionamento dell’impianto e se l’altra parte la invoca a suo vantaggio, la registrazione è considerata affidabile.
§ 563
(1) Se una persona che non è in grado di leggere e scrivere agisce legalmente per iscritto, ma è in grado di conoscere il contenuto dell’azione legale mediante dispositivi o aiuti speciali o di un’altra persona di sua scelta, deve firmare il documento; se non è in grado di firmare, deve, invece di firmare di fronte almeno due testimoni nell’atto, a mano o in altro modo lasciare il proprio segno, a cui uno dei testimoni aggiungerà il nome dell’attore.
(2) La sezione 39 si applica mutatis mutandis ai testimoni.
(3) Se non è possibile procedere conformemente al paragrafo 1, è richiesta la forma di un atto pubblico per l’azione di una persona che non è in grado di leggere e scrivere. Tale forma è richiesta anche se la legge stabilisce che l’espressione della volontà dell’attore deve essere scritta sul documento di sua mano. Se l’attore è in grado di farlo, deve allegare il proprio segno all’annotazione dei suoi procedimenti legali.
§ 564
Se la legge richiede una determinata forma per i procedimenti giudiziari, il contenuto dei procedimenti legali può essere modificato da una manifestazione di volontà nella stessa forma o più rigorosa; se questo modulo è richiesto solo dall’accordo delle parti, il contenuto del procedimento giudiziario può essere modificato in un’altra forma, a meno che l’accordo delle parti non lo precluda.
Sezione 4
Atto privato e atto pubblico
Atto privato
§ 565
Spetta a tutti coloro che invocano un documento privato per dimostrarne l’autenticità e la correttezza. Se un atto privato viene utilizzato contro una persona che ha manifestamente firmato l’atto, o contro il suo erede o contro la persona che ha acquisito la proprietà nella trasformazione di una persona giuridica come suo successore legale, si ritiene che l’autenticità e la correttezza dell’atto siano state riconosciute.
§ 566
(1) Se un documento privato non è firmato, spetta alla persona che lo ha utilizzato dimostrare che proviene dalla persona a cui rivendica.
(2) I documenti riguardanti fatti legali che si verificano durante il normale funzionamento di un impianto devono essere considerati come prova, se l’altra parte li invoca a suo vantaggio, che cosa è contenuto nel documento e che il documento è stato rilasciato al momento. ha dichiarato; questo vale anche se il documento non è stato firmato.
Documento pubblico
§ 567
Uno strumento autentico è uno strumento emesso da un’autorità pubblica nei limiti delle sue competenze o uno strumento dichiarato dalla legge un autentico strumento; ciò non si applica se soffre di difetti tali da essere visto come se non fosse uno strumento autentico.
§ 568
(1) Se un fatto è confermato in uno strumento autentico, stabilisce per ogni prova completa dell’origine dello strumento da parte dell’istituzione o della persona che lo ha istituito, il momento dell’acquisizione dello strumento, nonché il fatto che l’originatore dello strumento autentico ha confermato la sua presenza è avvenuta o è stata effettuata fino a prova contraria.
(2) Se un atto pubblico cattura l’espressione di volontà di una persona in procedimenti legali ed è firmato dal negoziatore, stabilisce la prova completa di tale espressione di volontà contro tutti. Ciò vale anche se la firma dell’attore è stata sostituita nel modo prescritto dalla legge.
§ 569
Se uno strumento autentico è stato redatto al fine di negare un precedente strumento autentico su procedimenti giudiziari tra le stesse persone, avrà effetto nei confronti di terzi se il suo contenuto è stato pubblicato nel registro pubblico o se è stato presentato a terzi.
Sezione 5
Azione legale contro una persona assente
§ 570
(1) I procedimenti legali agiranno contro una persona assente dal momento in cui si verifica l’espressione della volontà; se l’altra parte ostacola consapevolmente la mungitura, è vero che è avvenuta correttamente.
(2) I procedimenti legali non devono essere condotti contro una persona che non è completamente indipendente prima che l’espressione della volontà si verifichi al suo rappresentante legale o tutore. Tuttavia, se l’azione legale mira a conferire solo un vantaggio legale a tale persona, l’azione legale ha effetto dal momento in cui è stata intentata contro tale persona.
§ 571
Se l’espressione della volontà è alterata dai mezzi utilizzati dalla persona che agisce o da altre circostanze stabilite durante il trasporto, la causa legale deve essere valutata in base alle disposizioni in caso di errore.
§ 572
Una persona che agisce per iscritto può revocare la propria espressione di volontà se l’appello si rivolge all’altra parte al più tardi contemporaneamente all’espressione originale della volontà.
§ 573
Presunzione del tempo di mungitura
Una spedizione in arrivo inviata tramite un fornitore di servizi postali si considera arrivata il terzo giorno lavorativo dopo la spedizione, ma se è stata inviata a un indirizzo in un altro Stato, quindi il quindicesimo giorno lavorativo dopo la spedizione.
Sezione 6
Invalidità di procedimenti giudiziari
disposizioni generali
§ 574
I procedimenti giudiziari devono essere considerati validi piuttosto che non validi.
§ 575
Se l’atto giuridico non valido ha i requisiti di un altro atto giuridico valido, questo altro atto giuridico si applica se risulta chiaro dalle circostanze che esprime la volontà della persona che agisce.
§ 576
Se il motivo di nullità riguarda solo una parte dell’azione legale che può essere separata dal suo altro contenuto, solo quella parte non è valida se si può presumere che l’azione legale avrebbe avuto luogo anche senza la parte non valida, se la parte avesse riconosciuto l’invalidità in tempo.
§ 577
Se il motivo di nullità è semplicemente la determinazione illecita di una misura quantitativa, temporale, territoriale o di altro tipo, il tribunale modifica la misura in modo da corrispondere a un accordo equo dei diritti e degli obblighi delle parti; non è vincolato dalle proposte delle parti, ma valuterà se la parte avrebbe avviato procedimenti legali se avesse riconosciuto l’invalidità in tempo.
§ 578
Errori nella scrittura o nei numeri non sono dannosi per l’azione legale se il suo significato è indiscutibile.
§ 579
(1) Se qualcuno ha causato l’invalidità di un’azione legale, non ha il diritto di opporsi all’invalidità o di rivendicare un vantaggio per se stesso dall’azione legale non valida.
(2) Chiunque abbia causato l’invalidità di un’azione legale deve risarcire il danno derivante da ciò a una parte che non era a conoscenza dell’invalidità.
Principali motivi di invalidità
§ 580
(1) Un atto legale che è contrario alla buona morale non è valido, così come un atto legale che contraddice la legge, se il significato e lo scopo della legge lo richiedono.
(2) L’azione legale non è valida se, secondo lui, qualcosa di impossibile deve essere adempiuto.
§ 581
Se la persona non è completamente indipendente, l’azione legale per la quale non è qualificato non è valida. Anche l’azione legale di una persona che agisce in un disturbo mentale, che lo rende incapace di un’azione legale, non è valida.
§ 582
(1) Se l’azione legale non è intrapresa nella forma concordata dalle parti o stipulata dalla legge, non è valida, a meno che le parti non curino successivamente il difetto. Se l’espressione della volontà coinvolge più atti giuridici contemporaneamente, la mancanza della forma richiesta per alcuni di essi non invalida di per sé gli altri.
(2) Se la forma di azione legale concordata dalle parti non viene rispettata, l’invalidità può essere contestata solo se non è già stata adempiuta. Ciò vale anche se la forma di una determinata azione legale è richiesta dalle disposizioni della parte quarta della presente legge.
Errore
§ 583
Se qualcuno ha indotto in errore la circostanza decisiva ed è stato indotto in errore dall’altra parte, l’azione legale non è valida.
§ 584
(1) Se l’errore si riferisce a una circostanza secondaria che persino le parti non hanno dichiarato decisivo, l’azione legale è valida, ma la persona asserita nell’errore ha il diritto a un risarcimento ragionevole contro l’autore dell’errore.
(2) Se l’azione legale è stata commessa in un errore causato dall’inganno, l’azione legale non è valida, anche se l’errore riguarda solo una circostanza secondaria.
§ 585
Se l’errore dell’attore è stato causato da una terza parte, l’azione legale è valida. Tuttavia, se la persona legalmente coinvolta aveva una parte nell’atto di un terzo, o sapeva o almeno doveva esserne a conoscenza, questa persona è anche considerata l’autore dell’errore.
Conseguenze dell’invalidità
§ 586
(1) Se l’invalidità di un atto giuridico è determinata per proteggere gli interessi di una determinata persona, solo quella persona può sollevare un’obiezione di nullità.
(2) Se la persona autorizzata non si oppone alla nullità dell’azione legale, l’azione legale sarà considerata valida.
§ 587
(1) Una persona che è stata costretta a intraprendere un’azione legale da una minaccia di violenza fisica o mentale che, a causa dell’importanza e della probabilità di un pericolo imminente, nonché delle caratteristiche personali della persona minacciata, ha una preoccupazione legittima, ha il diritto di opporsi all’invalidità dell’azione legale.
(2) Chiunque abbia portato un altro ad azioni legali per minaccia o inganno deve sempre compensare il danno che ne deriva.
§ 588
Il tribunale tiene inoltre conto, d’ufficio, dell’invalidità di procedimenti giudiziari che sono manifestamente contrari alla buona morale o che sono contrari alla legge e che manifestamente turbano l’ordine pubblico. Ciò vale anche se l’azione legale rende impossibile l’esecuzione sin dall’inizio.
Sezione 7
Inefficienza relativa
§ 589
(1) Se l’azione legale del debitore accorcia la soddisfazione della domanda esecutiva del creditore, il creditore ha il diritto di chiedere al tribunale di stabilire che l’azione legale del debitore non è giuridicamente efficace contro il creditore. Il creditore ha questo diritto anche se il diritto di terzi è già esecutivo o è già stato soddisfatto.
(2) L’ inefficacia dell’azione legale del debitore è stabilita da una decisione del tribunale sull’azione del creditore, che è stata contraddetta dall’azione legale del debitore (domanda riconvenzionale).
§ 590
(1) Il creditore può invocare l’inefficacia dell’azione legale,
a) che il debitore ha fatto negli ultimi cinque anni con l’intenzione di ridurre i suoi creditori, se tale intenzione fosse nota all’altra parte,
(b) con cui il debitore ha ridotto i suoi creditori negli ultimi due anni, se l’altra parte deve essere stata a conoscenza dell’intenzione del debitore di ridurre il creditore, oppure
(c) con la quale il creditore è stato abbreviato e che si è verificato negli ultimi due anni tra il debitore e una persona a lui vicina o dal debitore a favore di tale persona, a meno che l’altra parte non fosse né conosciuta né conosciuta al momento in cui è stato avviato il procedimento giudiziario; non doveva.
(2) Il creditore può invocare l’inefficacia del contratto di acquisto o di scambio concluso nell’ultimo anno, se l’altra parte dovesse conoscere nelle azioni del debitore lo spreco di proprietà con il quale il creditore del debitore è abbreviato.
§ 591
Il creditore può invocare l’inefficacia dell’azione legale gratuita del debitore se si è verificata negli ultimi due anni. Questo non si applica nel caso di
a) adempimento di un obbligo imposto dalla legge,
b) soliti regali occasionali,
c) donazioni effettuate in un importo ragionevole a fini di pubblica utilità o
(d) adempimento rispetto a un obbligo morale o considerazione della decenza.
§ 592
Oltre agli atti giuridici di cui ai § 590 o 591, deve essere valutata l’omissione in base alla quale il debitore ha perso il suo diritto di proprietà o che ha causato la creazione, il mantenimento o la garanzia del suo diritto di proprietà nei confronti di un’altra persona. Ciò vale anche se il debitore ha rifiutato l’eredità, a meno che non sia stato indebitato eccessivamente.
§ 593
Se, prima che la sua richiesta divenga esecutiva, un creditore si riserva il diritto di invocare l’inefficacia di un’azione legale notificando il notaio, l’esecutore o il tribunale della persona contro la quale può invocare l’inefficacia dell’azione, quindi il creditore ha un limite di tempo per invocare l’inefficacia dell’azione legale. il procedimento non si svolgerà fino a quando il reclamo non sarà esecutivo.
§ 594
(1) L’ inefficacia dei procedimenti legali può essere invocata contro la persona che ha agito legalmente con il debitore, o che ha beneficiato direttamente dell’azione legale, contro il suo erede o contro la persona che ha acquisito la proprietà in seguito alla trasformazione di un’entità legale come suo successore legale.
(2) L’ inefficacia può essere invocata contro un altro successore legale solo se
a) il successore legale deve essere a conoscenza delle circostanze per le quali il creditore potrebbe rivendicare l’inefficacia dell’azione legale,
(b) il successore nel titolo ha acquisito il diritto gratuitamente o
(c) il successore legale è una persona cara, a meno che le circostanze per le quali il creditore possa fare affidamento sull’inefficacia dell’azione legale non gli siano state conosciute nel momento in cui ha acquisito il diritto del predecessore.
§ 595
(1) L’ inefficacia dell’azione legale stabilisce il diritto del creditore di chiedere la soddisfazione del credito anche da ciò che è sfuggito alla proprietà del debitore da un’azione inefficace. Se ciò non è possibile, il creditore ha diritto a un indennizzo adeguato.
(2) Chi è tenuto a esibirsi è considerato detentore disonesto; tuttavia, il suo erede o altro successore generale nel titolo solo se doveva essere a conoscenza delle circostanze per le quali il creditore poteva fare affidamento sull’inefficacia dell’azione legale.
(3) Un destinatario onesto di una prestazione gratuita deve soddisfare il creditore di tale prestazione nella misura in cui è stato arricchito da essa. Ciò non si applica se il creditore potrebbe invocare l’inefficacia dell’azione legale, anche se si è verificato a pagamento.
§ 596
Se una terza parte ha acquisito una questione dalla quale il creditore potrebbe altrimenti ottenere soddisfazione, il diritto contro il quale il creditore dell’inefficacia non poteva essere invocato in precedenza e per il cui possesso il diritto della terza parte l’obbligo di risarcire il creditore.
§ 597
(1) Chiunque abbia un obbligo nei confronti del creditore ai sensi della Sezione 595 o 596 può essere liberato da esso soddisfacendo la domanda del creditore nei confronti del debitore. Può farlo anche prima che il creditore invochi l’inefficacia.
(2) Chiunque abbia un obbligo nei confronti del creditore ai sensi della Sezione 595 o 596 può chiedere al debitore la restituzione della prestazione reciproca o l’adempimento di un credito rianimato a seguito del fatto che il creditore abbia invocato l’inefficacia.
§ 598
Se diversi creditori invocano l’inefficacia della stessa azione legale, la persona responsabile potrebbe non essere tenuta a riscuotere più delle disposizioni delle sezioni 595 e 596.
§ 599
(1) Se un creditore fa valere l’inefficacia di un atto giuridico relativo a una questione iscritta in un elenco pubblico, può, unitamente alla presentazione di una domanda riconvenzionale e alla prova del suo deposito, chiedere all’organismo autorizzato a conservare tale elenco per annotare in esso l’appello dell’inefficacia dell’atto giuridico.
(2) Se il tribunale conferma l’azione, la sentenza avrà effetto anche nei confronti delle persone che, dopo aver fatto un’osservazione, hanno acquisito la cosa o il diritto alla cosa inserita in tale elenco.
Parte 2
Eventi legali
§ 600
Disposizioni generali
La legge stabilisce quali diritti e quali obblighi sorgono, cambiano o scadono da fatti legali indipendentemente dalla volontà della persona. Tale conseguenza può essere determinata anche dall’accordo tra le parti.
Il significato del tempo
§ 601
(1) Se un diritto è acquisito o un’obbligazione sorge in un determinato giorno, deve essere acquisita o sorgere all’inizio di quel giorno; se il diritto o l’obbligo scade in un determinato giorno, scade alla fine di quel giorno. Ciò non si applica se la natura della causa legale lo preclude.
(2) Se la cessazione di un certo diritto condiziona la creazione di un altro diritto in reciproca connessione, entrambi si verificano nello stesso momento. Se non diversamente concordato o specificato, tale effetto legale si verificherà alla fine della giornata.
§ 602
Se un diritto deve essere esercitato o un obbligo da adempiere entro o entro un determinato giorno, è necessario farlo alla solita ora del giorno, a meno che qualcos’altro derivi dalle abitudini, dalla prassi consolidata delle parti o dalle circostanze particolari del caso.
§ 603
I diritti e gli obblighi scadono alla fine del periodo per il quale sono stati limitati.
§ 604
Un cambiamento nella persona del creditore o debitore non influisce sulla gestione del periodo o periodo.
Tempo di conteggio
§ 605
(1) Un periodo o periodo determinato da giorni inizia il giorno successivo al fatto decisivo per il suo inizio.
(2) La fine di un periodo o periodo determinato in base a settimane, mesi o anni cade in un giorno che, per nome o numero, coincide con il giorno in cui cade il fatto da cui viene calcolato il periodo o il periodo. Se tale giorno non è nell’ultimo mese, la fine del periodo o periodo scade l’ultimo giorno del mese.
§ 606
(1) La metà del mese significa quindici giorni e la metà del mese è il suo quindicesimo giorno.
(2) Se un periodo o un periodo è impostato su uno o più mesi e parte di un mese, la parte del mese sarà conteggiata per l’ultima volta.
§ 607
Se l’ultimo giorno del periodo cade di sabato, domenica o giorno festivo, l’ultimo giorno del periodo è il giorno lavorativo successivo.
§ 608
Un periodo o un periodo specificato in unità di tempo inferiore ai giorni deve essere calcolato dal momento in cui inizia al momento in cui termina.
Parte 3
Limitazione e prescrizione
Sezione 1
Periodo di limitazione
Sottosezione 1
disposizioni generali
§ 609
Se il diritto non è stato esercitato entro il termine di prescrizione, è prescritto e il debitore non è obbligato a eseguire. Tuttavia, se il debitore ha ottemperato dopo la scadenza del termine di prescrizione, non può chiedere il rimborso di ciò che ha rispettato.
§ 610
(1) Il tribunale terrà conto del termine di prescrizione solo se il debitore contesta che il diritto è prescritto. Se qualcuno rinuncia in anticipo al diritto di sollevare un’obiezione di limitazione, ciò non deve essere preso in considerazione.
(2) Se le parti sono obbligate a restituire ciò che hanno acquisito in virtù di un contratto non valido o da un obbligo annullato, il tribunale terrà conto dell’obiezione di limitazione solo se anche l’altra parte potesse opporsi alla limitazione. Ciò vale anche se è stato eseguito sulla base di un’azione legale apparente.
§ 611
Tutti i diritti di proprietà scadono, tranne nei casi previsti dalla legge. Altri diritti decadono se la legge lo prevede.
§ 612
Nel caso del diritto alla vita e alla dignità, il nome, la salute, la serietà, l’onore, la privacy o un diritto personale simile, decadono solo i diritti al risarcimento dei danni causati a tali diritti.
§ 613
Il diritto alla manutenzione non è prescritto, ma i diritti a singoli benefici ricorrenti sono soggetti a limitazione.
§ 614
Il diritto di proprietà e il diritto di chiedere la divisione di una causa comune, il diritto di stabilire la strada necessaria e il diritto di riscattare un onere reale non decadono.
§ 615
(1) Se l’adempimento del debito è garantito da un vincolo, il vincolo non scade prima del reclamo. Il termine di prescrizione non impedisce al pledgee di soddisfare l’impegno.
(2) Il vincolo non deve scadere fintanto che il pledgee ha un impegno mobile con lui, o fintanto che è fornito da un terzo.
(3) Se il creditore ha il diritto di trattenimento, si applicano, mutatis mutandis, i paragrafi 1 e 2.
§ 616
Quando una garanzia è fornita dal trasferimento di un diritto, il termine di prescrizione non deve essere una ragione per il trasferimento retroattivo del diritto alla persona che ha fornito la garanzia.
§ 617
(1) Anche dopo la scadenza del termine di prescrizione, una parte può invocare il proprio diritto a difendersi da un diritto rivendicato dall’altra parte, se entrambi i diritti si riferiscono allo stesso contratto o a più contratti conclusi per uno scopo dipendente l’uno dall’altro.
(2) Anche dopo la scadenza del termine di prescrizione, una parte può far valere il proprio diritto di compensazione se la compensazione avrebbe potuto essere effettuata in qualsiasi momento prima della scadenza del termine di prescrizione.
§ 618
Se un diritto iscritto nell’elenco pubblico o nel registro degli impegni scade, la persona che mantiene l’elenco pubblico o il registro degli impegni deve eliminare il diritto scaduto da esso, su proposta della persona che ha un interesse legale nella cancellazione.
Inizio del periodo di prescrizione
§ 619
(1) Nel caso di un diritto applicabile dinanzi a un’autorità pubblica, il termine di prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere esercitato per la prima volta.
(2) Il diritto può essere esercitato per la prima volta se l’interessato è venuto a conoscenza delle circostanze decisive per l’inizio del periodo di prescrizione o quando avrebbe dovuto e potuto averne conoscenza.
§ 620
(1) Le circostanze decisive per l’inizio del termine di prescrizione per il diritto al risarcimento del danno includono la conoscenza del danno e la persona obbligata a risarcirlo. Lo stesso vale per il ricorso.
(2) Le circostanze decisive per l’inizio del periodo di prescrizione per il diritto al risarcimento del danno causato da un difetto del prodotto ai sensi della Sezione 2939 includono la conoscenza del danno, difetto e identità del produttore.
§ 621
Le circostanze decisive per l’inizio del termine di prescrizione per il diritto di emettere l’arricchimento ingiusto includono la consapevolezza che l’arricchimento ingiusto ha avuto luogo e sulla persona che può emetterlo.
§ 622
In caso di danni alla salute di un minore che non è completamente autonomo, il periodo di prescrizione deve iniziare prima che il minore diventi completamente autonomo. Se non diventa completamente indipendente, il periodo di prescrizione non inizierà fino a quando non verrà nominato un tutore dopo aver raggiunto la maggiore età.
§ 623
In caso di esecuzione parziale di un debito, il periodo di prescrizione per ciascuna prestazione parziale deve iniziare a decorrere dalla data della sua scadenza. Se l’intero debito raggiunge il mancato adempimento di una prestazione parziale, il periodo di prescrizione per l’intero debito inizia a decorrere dalla data di scadenza della prestazione parziale non soddisfatta.
§ 624
Nel caso del diritto di emettere fondi depositati su un conto o che rappresentano un deposito, il termine di prescrizione decorre dalla data in cui scade l’obbligo contrattuale.
§ 625
Nel caso di un diritto derivante dalla distruzione o perdita totale delle merci trasportate, il termine di prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui la spedizione doveva essere consegnata al destinatario. Tuttavia, se l’articolo trasportato è stato danneggiato solo o se è stato consegnato in ritardo, il periodo di prescrizione decorrerà dalla data di consegna della spedizione.
§ 626
Nel caso del diritto all’indennità, il periodo di prescrizione inizia a decorrere un anno dall’evento assicurato. Ciò vale anche nel caso in cui la parte lesa abbia un diritto diretto al risarcimento nei confronti dell’assicuratore, o nel caso in cui l’assicurato rivendichi contro il risarcimento dell’assicuratore per ciò che ha fornito alla parte lesa nell’esecuzione dell’obbligo di risarcimento per danni o altri danni.
§ 627
Se, come di consueto o consuetudinario tra le parti, un reclamo deve essere risolto sulla base di una dichiarazione presentata alla fine di un certo periodo, il termine di prescrizione decorre dal giorno successivo alla fine del periodo in cui la dichiarazione doveva essere presentata.
§ 628
Nel caso di un diritto che deve essere prima esercitato nei confronti della persona interessata, il termine di prescrizione decorre dalla data in cui il diritto è quindi esercitato nei suoi confronti.
Sottosezione 2
Durata del periodo di prescrizione
Condizioni generali
§ 629
(1) Il termine di prescrizione dura tre anni.
(2) Il diritto di proprietà scade entro e non oltre dieci anni dalla data in cui è maturato, a meno che la legge non preveda espressamente un diverso termine di prescrizione.
§ 630
(1) Le parti possono concordare un termine di prescrizione più breve o più lungo calcolato dal giorno in cui il diritto potrebbe essere esercitato per la prima volta rispetto a quanto stabilito dalla legge, ma almeno per un anno e per un massimo di quindici anni.
(2) Se viene concordato un periodo più o meno lungo a danno della parte più debole, l’accordo non sarà preso in considerazione. Né la previsione di un termine di prescrizione più breve sarà presa in considerazione nel caso di un diritto alla prestazione derivante da un danno alla libertà, alla vita o alla salute o un diritto derivante da una colpa intenzionale.
Disposizioni speciali
§ 631
Se il diritto è stato inserito in un elenco pubblico, scade dieci anni dalla data in cui avrebbe potuto essere esercitato per la prima volta.
§ 632
Se un diritto è stato inserito nell’elenco pubblico che può essere esercitato in modo continuo o ripetuto, decade se non viene esercitato per un periodo di dieci anni. Tuttavia, se un diritto che viene raramente fatto valere è stato inserito in un elenco pubblico, la persona a cui appartiene il diritto è tenuta ad avere la possibilità di farla valere almeno tre volte nel corso di dieci anni e di non applicarla mai; se non vi è alcuna possibilità di esercitare il diritto tre volte in dieci anni, il termine di prescrizione è prorogato fino a quando nessuna delle tre opportunità è stata colta.
§ 633
(1) Se una persona vincolata dalla servitù ostacola l’esercizio del diritto, la servitù decade se la persona abilitata non esercita il suo diritto entro tre anni.
(2) Il diritto alla prestazione individuale da un onere reale è escluso come credito.
§ 634
Il diritto di chiedere al giudice di determinare il contenuto futuro del contratto futuro sulla base del contratto scade un anno dall’ultimo giorno del periodo in cui il contratto futuro doveva essere concluso. Ciò vale anche se è stato concordato che una determinata parte del contratto sarà determinata da una terza parte o da un tribunale.
§ 635
(1) Nel caso dell’assicurazione sulla vita, il diritto all’indennità scade tra dieci anni.
(2) Il diritto al risarcimento dell’assicurazione di responsabilità civile decade al più tardi al termine del diritto al risarcimento per danni o lesioni a cui si applica l’assicurazione.
§ 636
(1) Il diritto al risarcimento per danni o altri danni scade entro e non oltre dieci anni dalla data in cui si è verificato il danno o il danno.
(2) Se il danno o la lesione sono stati causati intenzionalmente, il diritto al risarcimento scade entro e non oltre quindici anni dalla data in cui si è verificato il danno o la lesione. Ciò vale anche in caso di danni o lesioni causati da una violazione del dovere derivante da corruzione consistente nell’offrire, promettere o dare una bustarella a una parte non lesa o nel richiedere direttamente o indirettamente una bustarella alla parte lesa.
(3) I paragrafi 1 e 2 non si applicano ai diritti derivanti da danni alla libertà, alla vita o alla salute.
§ 637
Il diritto al risarcimento per danni causati da un difetto del prodotto ai sensi della Sezione 2939 scade entro e non oltre dieci anni dalla data in cui il produttore ha immesso il prodotto difettoso sul mercato.
§ 638
(1) Il diritto di emettere l’arricchimento ingiusto decadrà entro e non oltre dieci anni dalla data in cui l’arricchimento ingiusto ha avuto luogo.
(2) Se l’arricchimento ingiusto è stato acquisito intenzionalmente, il diritto di emetterlo decade entro quindici anni dalla data in cui l’arricchimento ingiusto ha avuto luogo.
§ 639
Se il debitore ha riconosciuto il proprio debito, il diritto decadrà dieci anni dopo la data in cui il debito è stato riconosciuto. Tuttavia, se il debitore specifica anche nel riconoscimento il periodo entro il quale si conformerà, il diritto decadrà dieci anni a decorrere dall’ultimo giorno del periodo specificato.
§ 640
Il diritto conferito da una decisione di un’autorità pubblica scade dieci anni dalla data in cui doveva essere esercitato conformemente alla decisione.
§ 641
Se nel riconoscimento di un debito o in una decisione di un’autorità pubblica la performance è stata suddivisa in singole performance parziali, il periodo di prescrizione decennale si applica anche a tali performance parziali e inizia a decorrere dalla data di scadenza di ciascuna performance parziale. Se il mancato adempimento di una prestazione parziale raggiunge l’intero debito, il periodo di prescrizione inizia a decorrere dalla data di scadenza della prestazione parziale non soddisfatta.
§ 642
Se il debito è stato riconosciuto o se il diritto è stato concesso da una decisione di un’autorità pubblica, il periodo di prescrizione decennale non si applica agli interessi e ai pagamenti ricorrenti che sono maturati dopo che il debito è stato riconosciuto o concesso.
§ 643
(1) Se l’obbligazione è passata agli eredi, il termine di prescrizione non termina prima di sei mesi dalla data in cui l’acquisizione dell’eredità è stata confermata agli eredi.
(2) Se una persona giuridica è stata rinnovata, il termine di prescrizione per i suoi creditori non deve scadere prima di sei mesi dalla data in cui è stata rinnovata l’iscrizione della persona giuridica nel registro pubblico.
§ 644
Se il creditore adempie il debito al creditore per conto del debitore, il suo diritto nei confronti del debitore non scade prima di sei mesi dopo che il debito è stato adempiuto.
Sottosezione 3
Esecuzione del periodo di prescrizione
§ 645
Se una persona è tenuta ad avere un rappresentante legale o un tutore, il termine di prescrizione si estende al diritto di tale persona o al diritto nei suoi confronti solo dalla data in cui ottiene il rappresentante legale o tutore. Il periodo già iniziato continua, ma non termina prima che sia trascorso un anno dopo che l’ostacolo ha cessato di esistere.
§ 646
Il periodo di prescrizione tra i coniugi non inizia a correre o correre finché dura il matrimonio. Ciò vale anche per i diritti tra le persone che vivono nella stessa famiglia, tra il rappresentante rappresentato e legale, il tutore e il tutore, o tra tutore e tutore.
§ 647
Nel caso in cui venga raggiunto un accordo sulla condotta stragiudiziale del creditore e del debitore a destra o sulle circostanze che danno origine a tale diritto, il termine di prescrizione decorrerà dopo che il creditore o il debitore rifiuta espressamente di continuare tale condotta; se il termine di prescrizione ha iniziato a decorrere prima, non deve durare per la durata dell’audizione.
§ 648
Se il creditore esercita il proprio diritto dinanzi a un’autorità pubblica entro il termine di prescrizione e prosegue debitamente il procedimento, il termine di prescrizione non si estende. Ciò vale anche per una legge già esecutiva se per loro è stata proposta l’esecuzione della decisione o del provvedimento esecutivo.
§ 649
Se il creditore esercita un diritto reciproco dinanzi a un’autorità pubblica e se entrambi i diritti si riferiscono allo stesso contratto o a più contratti conclusi l’uno per l’altro, il termine di prescrizione cessa di decorrere dal giorno in cui viene avviato un procedimento contro il diritto contro il quale il reciproco la legge è diretta. Negli altri casi, il termine di prescrizione cesserà di decorrere dal giorno in cui è stato esercitato il diritto reciproco.
§ 650
Il termine di prescrizione non deve durare per un periodo durante il quale al creditore è impedito di esercitare il proprio diritto dalla minaccia. Ciò vale anche se il creditore non ha esercitato il diritto, viene ingannato ingannevolmente dal debitore o da una persona vicina al debitore.
§ 651
Il termine di prescrizione non deve durare finché persiste la forza maggiore che ha impedito al creditore di esercitare il diritto di prescrizione negli ultimi sei mesi.
§ 652
Se il periodo di prescrizione continua a sussistere dopo la rimozione di uno degli ostacoli di cui alle sezioni da 646 a 651, il periodo di prescrizione non deve scadere prima di sei mesi dalla data in cui ha ripreso a funzionare.
Sottosezione 4
Rinnovo del reclamo e esecuzione di un nuovo termine di prescrizione
§ 653
(1) Se il diritto è già scaduto e se il debitore ha riconosciuto il proprio debito, il credito deve essere rinnovato e un nuovo termine di prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il debito è stato riconosciuto. Tuttavia, se il debitore specifica anche nel riconoscimento il periodo entro il quale si conformerà, il diritto decadrà dieci anni a decorrere dall’ultimo giorno del periodo specificato.
(2) Se il diritto, sebbene già prescritto, è stato concesso con una decisione di un’autorità pubblica, si applica, mutatis mutandis, il paragrafo 1.
Sezione 2
slittamento
§ 654
(1) Se il diritto non è stato esercitato entro il termine prescritto, scade solo nei casi espressamente previsti dalla legge. Il tribunale terrà conto dell’estinzione del diritto, anche se il debitore non si oppone.
(2) Le disposizioni della presente legge sull’esecuzione del periodo di prescrizione si applicano mutatis mutandis al periodo preclusivo.
SECONDA PARTE
DIRITTO DELLA FAMIGLIA
TITOLO I
MATRIMONIO
Parte 1
Disposizioni generali
§ 655
Il matrimonio è un’unione permanente di un uomo e una donna stabilita nel modo prescritto da questa legge. Lo scopo principale del matrimonio è l’istituzione di una famiglia, la corretta educazione dei figli e il sostegno e l’assistenza reciproci.
Parte 2
L’origine del matrimonio
§ 656
(1) Il matrimonio è stabilito dal consenso libero e completo della volontà di un uomo e una donna che intendono entrare in matrimonio (di seguito denominati “coniugi”) per entrare in matrimonio insieme.
(2) La cerimonia del matrimonio è pubblica e solenne; è fatto alla presenza di due testimoni.
§ 657
(1) Se i coniugi mostrano la volontà di entrare in matrimonio insieme, personalmente davanti all’autorità pubblica che esegue la cerimonia di matrimonio alla presenza del registrar, si tratta di un matrimonio civile.
(2) Se i coniugi mostrano la volontà di entrare in un matrimonio insieme, di persona davanti a un corpo di una chiesa o di una società religiosa autorizzata a farlo in virtù di un altro regolamento legale (di seguito denominato “chiesa intitolata”), si tratta di un matrimonio ecclesiale.
§ 658
(1) Nel caso di un matrimonio civile, un altro regolamento legale stabilisce chi è l’autorità pubblica che esegue la cerimonia del matrimonio.
(2) Nel caso di un matrimonio in chiesa, il corpo autorizzato dalla chiesa autorizzata è un corpo della chiesa autorizzata.
§ 659
Il matrimonio si conclude chiedendo agli sposi, come devoti, se vogliono entrare insieme nel matrimonio, come persona che agisce per conto di un’autorità pubblica o come persona che agisce per conto di una chiesa autorizzata; una risposta positiva di entrambi i fidanzati si tradurrà in un matrimonio. Un matrimonio sorgerà anche in altri modi se è chiaro che la coppia sta dichiarando la loro volontà coniugale.
§ 660
La coppia lo dichiara durante la cerimonia del matrimonio
a) il cognome di uno di essi sarà il cognome comune,
(b) conservare entrambi i cognomi, o
c) il cognome di uno di essi sarà il loro cognome comune, e quello il cui cognome non deve essere un cognome comune aggiungerà il suo cognome attuale al cognome comune in secondo luogo.
§ 661
(1) Se i coniugi mantengono i loro cognomi attuali, devono anche dichiarare durante la cerimonia matrimoniale quali dei loro cognomi saranno i cognomi dei loro figli comuni.
(2) Se i coniugi mantengono i loro cognomi esistenti, possono successivamente fare una dichiarazione da parte di un’autorità pubblica che hanno concordato un cognome comune di uno di loro.
§ 662
(1) Se, in caso di elezione ai sensi della lettera § 660 c) un fidanzato il cui cognome non deve essere un cognome comune, cognome aggiunto, può scegliere solo il primo cognome come cognome allegato.
(2) Elezione secondo § 660 lettera c) non è possibile se il fidanzato il cui cognome sarà un cognome comune ha già un cognome allegato.
§ 663
(1) Nel caso di un matrimonio civile, la cerimonia di matrimonio si svolgerà in un luogo designato a tale scopo dall’autorità pubblica che esegue la cerimonia di matrimonio; tiene conto della volontà dei coniugi.
(2) Nel caso di un matrimonio in chiesa, la cerimonia del matrimonio si svolgerà in un luogo determinato dai regolamenti interni della chiesa autorizzata.
§ 664
(1) I coniugi devono richiedere lo svolgimento della cerimonia del matrimonio da parte dell’autorità pubblica nel cui distretto amministrativo deve essere concluso il matrimonio e devono presentare documenti attestanti la loro identità e idoneità a partecipare al matrimonio; un altro atto legislativo specifica quali documenti devono essere presentati.
(2) Un’autorità pubblica può rinunciare alla presentazione di documenti specifici se le loro misure sono associate a un ostacolo che è difficile da superare.
§ 665
Durante la cerimonia del matrimonio, i coniugi devono dichiarare, prima che il matrimonio esprimerà, di non essere a conoscenza di alcun ostacolo che impedisca loro di sposarsi, di conoscersi a vicenda dello stato di salute e di prendere in considerazione l’organizzazione di proprietà, alloggi e sicurezza materiali futuri dopo il matrimonio.
§ 666
(1) Se si vuole concludere un matrimonio in chiesa, i coniugi devono prima presentare alla parte sposante un certificato rilasciato dall’ufficio del registro nel cui distretto amministrativo deve essere concluso il matrimonio. Il certificato deve contenere la conferma che i coniugi hanno rispettato tutti i requisiti stabiliti dalla legge per la conclusione del matrimonio. Non possono trascorrere più di sei mesi tra il rilascio di questo certificato e la cerimonia nuziale.
(2) Se è stato concluso un matrimonio in chiesa, il matrimonio è tenuto a consegnare all’anagrafe nel cui distretto amministrativo è stato concluso il matrimonio, entro tre giorni lavorativi dalla conclusione del matrimonio, un protocollo sulla conclusione del matrimonio che stabilisce i fatti ai sensi di un’altra normativa legale.
§ 667
(1) Se la vita del fidanzato è in pericolo diretto, la cerimonia del matrimonio può essere eseguita da qualsiasi autorità ai sensi della Sezione 658, o un’altra autorità designata da un’altra regolamentazione legale, in qualsiasi luogo; questo vale in modo simile al matrimonio in chiesa. Al di fuori della Repubblica ceca, la cerimonia del matrimonio può essere eseguita anche dal comandante di una nave navale battente bandiera nazionale della Repubblica ceca o dal comandante di un aeromobile immatricolato nella Repubblica ceca e se almeno uno dei fidanzati è cittadino ceco anche comandante di un’unità militare ceca all’estero.
(2) Nei casi di cui al paragrafo 1, non è necessario presentare i documenti altrimenti richiesti; la presenza di un registrar non è richiesta.
§ 668
Un cittadino della Repubblica ceca può, al di fuori del territorio della Repubblica, anche entrare in un matrimonio prima di una missione diplomatica o consolare della Repubblica ceca.
§ 669
(1) Se vi sono ragioni importanti per ciò, l’autorità regionale nel cui distretto amministrativo deve essere concluso il matrimonio può, su richiesta dei coniugi, consentire all’espressione della volontà di uno dei coniugi di entrare in matrimonio per suo conto.
(2) La procura deve contenere dati attestanti l’identità e altri fatti decisivi riguardanti sia i fidanzati che la procura e una dichiarazione di cognome. Deve anche dichiarare che i coniugi non sono consapevoli degli ostacoli che impediscono loro di sposarsi, che conoscono lo stato di salute reciproco e che hanno preso in considerazione l’organizzazione delle proprietà future, il loro alloggio e la sicurezza materiale dopo il matrimonio. La procura richiede una forma scritta e la firma deve essere verificata ufficialmente.
(3) La revoca di una procura è efficace solo se l’altro fidanzato ne viene a conoscenza prima di esprimere la propria volontà coniugale.
§ 670
(1) Se si è concluso un matrimonio civile, le successive cerimonie religiose non hanno conseguenze legali.
(2) Se un matrimonio in chiesa è stato concluso, non è possibile concludere successivamente un matrimonio civile.
§ 671
Ammissibilità al matrimonio
Chiunque può stipulare un matrimonio a meno che non gli sia impedito da un impedimento legale ai sensi delle sezioni da 672 a 676.
Ostacoli legali al matrimonio
§ 672
(1) Un minore che non è completamente indipendente non può entrare in un matrimonio.
(2) Il tribunale può, in casi eccezionali, consentire la conclusione di un matrimonio con un minore che non è completamente indipendente e ha raggiunto l’età di sedici anni, se ci sono ragioni importanti per questo.
§ 673
Un matrimonio non può essere solennizzato da una persona la cui capacità giuridica è stata limitata in questo settore.
§ 674
Un matrimonio non può essere stipulato da una persona che ha precedentemente concluso un matrimonio, né da una persona che ha precedentemente stipulato un’unione registrata o altra unione simile conclusa all’estero, e dura tale matrimonio, unione registrata o altra unione simile stipulata all’estero.
§ 675
Il matrimonio non può essere stipulato tra antenati e discendenti, né tra fratelli; lo stesso vale per le persone la cui parentela era formata dall’adozione.
§ 676
Il matrimonio non può essere concluso tra il tutore e il tutore, tra il bambino e la persona a cui è stato affidato il figlio, o tra il genitore adottivo e il figlio affidato.
Parte 3
Matrimonio apparente e annullamento del matrimonio
Sezione 1
Matrimonio apparente
§ 677
(1) Un matrimonio non deve essere stabilito se almeno una delle persone che intendevano partecipare al matrimonio non soddisfaceva i requisiti della volontà di partecipare al matrimonio o alla cerimonia di matrimonio o in relazione ad esso, il cui adempimento è necessario per il matrimonio, deve essere mantenuto incondizionatamente.
(2) Nel caso di un matrimonio in chiesa, anche il fatto di concludere un matrimonio davanti a un corpo di una chiesa autorizzata appartiene a questi requisiti. Se la cerimonia del matrimonio non viene eseguita in caso di minaccia diretta alla vita del coniuge, questi fatti includono anche il certificato dell’ufficio del registro che i coniugi hanno rispettato tutti i requisiti legali per il matrimonio e che sono trascorsi al massimo sei mesi tra il certificato e il matrimonio.
§ 678
Il tribunale può stabilire che il matrimonio non lo è, anche senza una petizione.
§ 679
(1) Immediatamente dopo che il tribunale ha stabilito che non esiste un matrimonio, il tribunale decide sulla paternità del figlio comune, nonché sugli obblighi e sui diritti dei genitori nei suoi confronti.
(2) Gli obblighi e i diritti di proprietà di uomini e donne devono essere valutati individualmente in base alla loro natura. Salvo diversa indicazione, si applicano le disposizioni sull’arricchimento ingiusto. In tali questioni, si deve tener conto dell’uomo o della donna che agisce in buona fede, nonché dei diritti e degli interessi legali di minori e terzi in comune.
Sezione 2
Invalidità del matrimonio
§ 680
Se il matrimonio ha avuto luogo, nonostante sia stato impedito da un impedimento legale, il tribunale dichiarerà il matrimonio non valido su richiesta di chiunque abbia un interesse legale in esso, a meno che il matrimonio sia stato impedito da un impedimento a capacità giuridica limitata.
§ 681
Il matrimonio è considerato valido fino a quando non viene dichiarato non valido. Se il matrimonio è stato dichiarato non valido, è considerato irrisolto.
§ 682
Un matrimonio non può essere dichiarato non valido se è terminato o è già stato riparato.
§ 683
Un matrimonio non può essere dichiarato invalido se è stato stipulato da un minore che non è completamente indipendente o da una persona la cui capacità giuridica è stata limitata in questo settore e che è stato concepito un figlio nato vivo.
§ 684
(1) Il tribunale annulla il matrimonio su richiesta del coniuge la cui espressione dell’intenzione di entrare in matrimonio è stata fatta sotto coercizione consistente nell’uso della violenza o della minaccia di violenza o la cui espressione dell’intenzione di entrare in matrimonio è stata fatta solo a causa di un errore sull’identità del fidanzato o della natura atti di matrimonio. La petizione può essere depositata entro e non oltre un anno dalla data in cui il marito è stato in grado di farlo in primo luogo, date le circostanze, o quando è venuto a conoscenza del vero stato delle cose.
(2) Nel caso di cui al paragrafo 1, il tribunale dichiara il matrimonio non valido, anche se si è concluso con la morte del coniuge prima della procedura di annullamento del matrimonio avviata su richiesta dell’altro coniuge, o se i discendenti del coniuge che hanno presentato l’annullamento del matrimonio un anno dopo la sua morte, il tribunale ha dichiarato il matrimonio non valido.
§ 685
Il tribunale dichiarerà il matrimonio non valido anche senza una petizione, anche se è già terminato, se è stato concluso
a) una persona che ha precedentemente concluso un matrimonio o che ha precedentemente stipulato un’unione registrata o altra unione simile conclusa all’estero, se tale matrimonio, unione o altra unione simile dura,
(b) tra antenato e discendente, tra fratelli o persone la cui parentela è nata per adozione.
§ 686
(1) Le disposizioni sugli obblighi e sui diritti dei coniugi divorziati nei confronti di un figlio comune e sui loro obblighi patrimoniali si applicano agli obblighi e ai diritti di un uomo e una donna il cui matrimonio è stato dichiarato non valido per un figlio comune e ai loro obblighi e diritti di proprietà nel periodo successivo alla dichiarazione di matrimonio; diritti nel periodo post-divorzio.
(2) Se il matrimonio è stato dichiarato non valido ai sensi dell’articolo 684, è necessario tenere conto della persona che ha agito in buona fede al momento di decidere in merito agli obblighi e ai diritti di proprietà.
Parte 4
Doveri e diritti dei coniugi
Sezione 1
Condizioni generali
§ 687
(1) I coniugi hanno pari obblighi e pari diritti.
(2) I coniugi sono obbligati a rispettarsi, a vivere insieme, a essere fedeli, a rispettarsi reciprocamente, a sostenersi a vicenda, a mantenere una comunità familiare, a creare un ambiente familiare sano e a prendersi cura insieme dei figli.
§ 688
Il coniuge ha il diritto di chiedere all’altro coniuge di fornirgli informazioni sul suo reddito e sullo stato della sua proprietà, nonché sui suoi lavori, studi e attività simili e attuali e previsti.
§ 689
Quando sceglie il suo lavoro, lo studio e attività simili, il coniuge è tenuto a tenere conto degli interessi della famiglia, dell’altro coniuge e di un minore che non ha acquisito la piena indipendenza e che vive con i coniugi nella famiglia e, eventualmente, con altri membri della famiglia.
§ 690
Soddisfare le esigenze della famiglia
Ogni coniuge contribuisce ai bisogni della vita familiare e ai bisogni della famiglia in base alle loro condizioni personali e patrimoniali, capacità e possibilità in modo che il tenore di vita di tutti i membri della famiglia sia sostanzialmente comparabile. La prestazione di prestazioni immobiliari ha lo stesso significato della cura personale per la famiglia e i suoi membri.
§ 691
(1) Se i coniugi non hanno una famiglia, ciascuno di loro dovrà sostenere le spese della propria famiglia; non li libera dall’obbligo di aiutarsi e sostenersi a vicenda.
(2) Se un coniuge ha un figlio comune con uno dei coniugi, a cui entrambi hanno degli obblighi di mantenimento, o un minore che non ha acquisito la piena autonomia e che è affidato alle cure dei coniugi o di uno di loro, e l’altro coniuge lascia la famiglia senza ha un motivo per prestare particolare attenzione a questo, e rifiuta di tornare, questo coniuge è anche obbligato a contribuire alle spese della famiglia. La ragione per lasciare la famiglia, o la ragione per rifiutare di tornare, sarà valutata dalla corte secondo i principi di decenza e buona morale.
§ 692
Decidere su questioni familiari
(1) I coniugi devono accordarsi su questioni familiari, compresa la scelta della posizione del nucleo familiare o della famiglia di uno dei coniugi e degli altri membri della famiglia, in particolare i figli che non hanno acquisito la piena autonomia e il modo di vivere della famiglia.
(2) Se i coniugi non concordano sulle questioni essenziali della famiglia, il tribunale può, su proposta di uno di essi, sostituire il consenso dell’altro coniuge con la sua decisione, se rifiuta il suo consenso in tali questioni della vita familiare senza motivo grave e contrario alla famiglia se è in grado di esprimere la sua volontà. Tuttavia, il tribunale conduce i coniugi principalmente a un accordo.
Approvvigionamento di affari di famiglia
§ 693
Le questioni familiari sono curate dagli sposi insieme o da uno di loro.
§ 694
(1) nelle materie ordinarie della famiglia, l’azione legale di un coniuge vincola e autorizza entrambi i coniugi in solido; ciò non si applica se il coniuge che non ha agito legalmente ha informato preventivamente la terza parte di non essere d’accordo con l’azione legale. Il tribunale può anche, su richiesta del coniuge, escludere per lui le conseguenze delle future azioni legali dell’altro coniuge contro terzi. Tali misure non riguardano procedimenti legali mediante i quali il coniuge procura le necessità essenziali della vita della famiglia e dei suoi membri, in particolare i figli che non hanno acquisito la piena autonomia.
(2) In altre questioni della famiglia, l’azione legale di un coniuge vincola e autorizza entrambi i coniugi in solido, se l’altro coniuge ha dato il proprio consenso all’azione legale del coniuge; le disposizioni del § 692 capoverso 2 si applicano mutatis mutandis. Tuttavia, se un coniuge che non è d’accordo con l’azione legale dell’altro coniuge non richiede l’assistenza del tribunale in anticipo, può invocare l’invalidità di tale azione legale.
(3) Se i coniugi non convivono nelle situazioni di cui al § 691 capoverso 2, l’azione legale di un coniuge in materia di famiglia dell’altro coniuge non deve vincolarli o autorizzarli senza il suo consenso.
§ 695
Le disposizioni degli articoli 693 e 694 non si applicano alle materie disciplinate dalle disposizioni sul diritto di proprietà matrimoniale.
§ 696
Rappresentanza reciproca dei coniugi
(1) Il marito ha il diritto di rappresentare suo marito nelle sue faccende ordinarie.
(2) Un coniuge non ha il diritto di cui al paragrafo 1 se informa il coniuge di essere rappresentato in anticipo alla persona con cui il coniuge ha un’azione legale o intende agire legalmente che non è d’accordo con la rappresentanza o se il tribunale annulla il coniuge rappresenta il diritto dell’altro coniuge.
(3) Il coniuge non ha il diritto di cui al paragrafo 1 anche se i coniugi non vivono insieme nella situazione di cui al § 691 paragrafo 2.
§ 697
Alimony tra i coniugi
(1) I coniugi hanno un obbligo di mantenimento reciproco nella misura in cui garantisce lo stesso livello materiale e culturale. L’obbligo di mantenimento tra coniugi precede l’obbligo di mantenimento del figlio e dei genitori.
(2) Le disposizioni generali in materia di manutenzione si applicano in caso contrario all’obbligo di manutenzione tra i coniugi.
Solita attrezzatura domestica familiare
§ 698
(1) L’attrezzatura abituale di un nucleo familiare è costituita da un insieme di beni mobili che servono le necessità normalmente necessarie della vita della famiglia e dei suoi membri; non è decisivo se le singole materie appartengano a entrambi i coniugi o solo a uno di essi.
(2) Il marito ha bisogno del consenso dell’altro coniuge per disporre di ciò che fa parte delle normali attrezzature della famiglia; ciò non si applica se la questione ha un valore trascurabile.
(3) Il coniuge può invocare l’invalidità dell’azione legale con cui l’altro coniuge ha eliminato la cosa, che fa parte delle normali attrezzature della famiglia, senza il suo consenso.
§ 699
(1) Se il marito lascia la famiglia con l’intenzione di farlo in modo permanente e si rifiuta di tornare, può chiedere al marito di dargli ciò che appartiene al solito equipaggiamento della famiglia e appartiene esclusivamente a lui. Ciò che appartiene agli sposi è diviso equamente dagli sposi, a meno che la natura della materia non lo precluda; in tal caso, si applicano le disposizioni generali della presente legge sulla cancellazione e il regolamento di comproprietà.
(2) Se il coniuge ha bisogno di ciò che appartiene al normale equipaggiamento della famiglia, in particolare anche per il figlio minore congiunto dei coniugi, che non ha acquisito la piena autonomia e per i quali entrambi hanno obblighi di manutenzione, o per un figlio minore che non ha acquisito la piena autonomia, è stato affidato a è rimasta la custodia congiunta dei coniugi che vivono nella famiglia e nella famiglia, il paragrafo 1 non si applica.
Razza familiare
§ 700
(1) Za rodinný se považuje závod, ve kterém společně pracují manželé nebo alespoň s jedním z manželů i jejich příbuzní až do třetího stupně nebo osoby s manžely sešvagřené až do druhého stupně a který je ve vlastnictví některé z těchto osob. Na ty z nich, kteří trvale pracují pro rodinu nebo pro rodinný závod, se hledí jako na členy rodiny zúčastněné na provozu rodinného závodu.
(2) Ustanovení o právech a povinnostech členů rodiny zúčastněných na provozu rodinného závodu se nepoužijí v případech, kdy jsou tyto práva a povinnosti upraveny společenskou smlouvou včetně zakladatelského právního jednání o založení obchodní společnosti nebo družstva, smlouvou o tiché společnosti nebo smlouvou a ustanoveními jiného zákona o pracovním poměru, popřípadě jinou obdobnou smlouvou. Jsou-li členy rodiny zúčastněnými na provozu rodinného závodu manželé, použijí se před ustanoveními o rodinném závodu přednostně ustanovení tohoto zákona o manželském majetkovém právu.
§ 701
Členové rodiny zúčastnění na provozu rodinného závodu se podílejí na zisku z něho i na věcech z tohoto zisku nabytých, jakož i na přírůstcích závodu v míře odpovídající množství a druhu své práce. Vzdát tohoto práva se může jen osoba plně svéprávná osobním prohlášením; prohlášení vyžaduje formu veřejné listiny.
§ 702
Rozhodnutí o použití zisku z rodinného závodu nebo jeho přírůstků, jakož i rozhodnutí týkající se záležitosti mimo obvyklé hospodaření včetně změn základních zásad závodního provozu nebo jeho zastavení se přijímají většinou hlasů členů rodiny zúčastněných na provozu rodinného závodu. Je-li mezi nimi osoba, která není plně svéprávná, zastupuje ji při hlasování zákonný zástupce, pokud je nezletilá, jinak opatrovník.
§ 703
Účastenství na provozu rodinného závodu se váže na osobu člena rodiny a nelze je přenést na jiného, ledaže se jedná o některého z členů rodiny uvedených v § 700 odst. 1 a souhlasí s tím všichni členové rodiny, kteří již jsou na provozu rodinného závodu zúčastněni.
§ 704
(1) Má-li být rodinný závod rozdělen při dělení pozůstalosti soudem, má na něj člen rodiny zúčastněný na jeho provozu přednostní právo.
(2) Má-li být rodinný závod zcizen, má k němu člen rodiny zúčastněný na jeho provozu předkupní právo, ledaže bylo ujednáno něco jiného. To platí i v případě, že má být zcizen spoluvlastnický podíl na rodinném závodu nebo že má být zcizena věc, která má podle své povahy a dosavadního určení provozu rodinného závodu trvale sloužit.
§ 705
(1) Zcizením závodu účastenství na provozu rodinného závodu zanikne.
(2) Členu rodiny zanikne účastenství na provozu rodinného závodu i v případě, že přestane vykonávat práci pro rodinu nebo v rodinném závodě, anebo že se změní právní důvod, ze kterého pokračuje ve výkonu práce v rodinném závodu.
§ 706
Zaniklo-li účastenství na provozu rodinného závodu, lze platbu členu rodiny na provozu závodu dosud zúčastněnému rozložit do splátek, pokud to bude ujednáno nebo pokud to schválí soud. Není-li pro rozložení platby do splátek rozumný důvod, soud placení ve splátkách neschválí, popřípadě rozhodne o neplatnosti ujednání o splátkách.
§ 707
Rodinná společenství vzniklá k provozu rodinného závodu bez výslovného ujednání členů rodiny se řídí zvyklostmi a praxí v nich zavedenou, pokud to neodporuje § 700 až 706.
Oddíl 2
Manželské majetkové právo
§ 708
(1) To, co manželům náleží, má majetkovou hodnotu a není vyloučeno z právních poměrů, je součástí společného jmění manželů (dále jen „společné jmění“). To neplatí, zanikne-li společné jmění za trvání manželství na základě zákona.
(2) Společné jmění podléhá zákonnému režimu, nebo smluvenému režimu, anebo režimu založenému rozhodnutím soudu.
Zákonný režim
§ 709
(1) Součástí společného jmění je to, čeho nabyl jeden z manželů nebo čeho nabyli oba manželé společně za trvání manželství, s výjimkou toho, co
a) slouží osobní potřebě jednoho z manželů,
b) nabyl darem, děděním nebo odkazem jen jeden z manželů, ledaže dárce při darování nebo zůstavitel v pořízení pro případ smrti projevil jiný úmysl,
c) nabyl jeden z manželů jako náhradu nemajetkové újmy na svých přirozených právech,
d) nabyl jeden z manželů právním jednáním vztahujícím se k jeho výlučnému vlastnictví,
e) nabyl jeden z manželů náhradou za poškození, zničení nebo ztrátu svého výhradního majetku.
(2) Součástí společného jmění je zisk z toho, co náleží výhradně jednomu z manželů.
(3) Součástí společného jmění je také podíl manžela v obchodní společnosti nebo družstvu, stal-li se manžel v době trvání manželství společníkem obchodní společnosti nebo členem družstva. To neplatí, pokud jeden z manželů nabyl podíl způsobem zakládajícím podle odstavce 1 jeho výlučné vlastnictví. Nabytí podílu nezakládá účast druhého manžela na této společnosti nebo družstvu, s výjimkou bytových družstev.
§ 710
Součástí společného jmění jsou dluhy převzaté za trvání manželství, ledaže
a) se týkají majetku, který náleží výhradně jednomu z manželů, a to v rozsahu, který přesahuje zisk z tohoto majetku, nebo
b) je převzal jen jeden z manželů bez souhlasu druhého, aniž se přitom jednalo o obstarávání každodenních nebo běžných potřeb rodiny.
§ 711
(1) O nabytí a pozbytí jednotlivých součástí společného jmění platí obecná ustanovení tohoto zákona.
(2) Částky výdělku, platu, mzdy, zisku a jiných hodnot z pracovní a jiné výdělečné činnosti se stávají součástí společného jmění v okamžiku, kdy manžel, který se o jejich získání přičinil, nabyl možnost s nimi nakládat.
(3) Pohledávky z výhradního majetku jen jednoho z manželů, které se mají stát součástí společného jmění, se součástí společného jmění stávají dnem splatnosti.
§ 712
Není-li v této části zákona stanoveno jinak, použijí se pro společné jmění obdobně ustanovení tohoto zákona o společnosti, popřípadě ustanovení o spoluvlastnictví.
Správa v zákonném režimu
§ 713
(1) I componenti della proprietà congiunta devono essere utilizzati, prelevandone i frutti e i benefici, mantenuti, smaltiti, gestiti e amministrati da entrambi i coniugi o da uno di essi conformemente all’accordo.
(2) Obblighi e diritti associati alla proprietà congiunta o ai suoi componenti appartengono a entrambi i coniugi in solido.
(3) I coniugi sono vincolati e legittimati in solido da procedimenti legali riguardanti la proprietà congiunta o le sue parti.
§ 714
(1) Nelle materie relative alla proprietà comune e ai suoi componenti, che non possono essere considerati ordinari, i coniugi agiscono legalmente insieme o un coniuge agisce con il consenso dell’altro. Se il coniuge rifiuta di dare il consenso senza motivo e contrariamente agli interessi dei coniugi, della famiglia o della famiglia o se non è in grado di esprimere la propria volontà, l’altro coniuge può proporre che il consenso del coniuge sia sostituito da un tribunale.
(2) Se il coniuge agisce legalmente senza il consenso dell’altro coniuge nel caso in cui fosse richiesto il consenso, l’altro coniuge può invocare l’invalidità di tale condotta.
§ 715
(1) Se una parte della proprietà congiunta deve essere utilizzata per l’attività di uno dei coniugi e se il valore della proprietà di ciò che deve essere utilizzato supera un grado commisurato alle relazioni di proprietà dei coniugi, per il primo di tale utilizzo è necessario il consenso dell’altro coniuge. Se l’altro coniuge è stato omesso, può invocare l’invalidità di tale condotta.
(2) Se una parte della proprietà congiunta deve essere utilizzata per acquisire una quota di una società o cooperativa, o se l’acquisizione di una quota si traduce in una passività per i debiti della società o della cooperativa in misura superiore al tasso commisurato ai rapporti di proprietà dei coniugi, si applica mutatis mutandis il paragrafo 1.
Regime contrattuale
§ 716
(1) I coniugi possono stabilire un regime patrimoniale tra coniugi diverso da quello legale. Se i coniugi concordano un regime contrattuale, di solito adeguano i loro obblighi e diritti in relazione alla proprietà comune esistente. Se viene concordato un effetto retroattivo per il regime contrattato, ciò non deve essere preso in considerazione.
(2) Un contratto sul regime patrimoniale tra coniugi richiede la forma di un atto pubblico.
§ 717
(1) Il regime contrattuale può consistere in un regime di attività separate, un regime che riserva la creazione di proprietà congiunta il giorno dello scioglimento del matrimonio, nonché un regime di espansione o riduzione della portata della proprietà comune nel regime legale. Le disposizioni sul regime della proprietà separata si applicano mutatis mutandis al regime che riserva la creazione di proprietà congiunta alla data di scioglimento del matrimonio.
(2) Il regime concordato può essere modificato previo accordo dei coniugi o mediante decisione del tribunale; tale modifica richiede un accordo tra i coniugi o una decisione del tribunale sui componenti della proprietà congiunta ai sensi dell’attuale regime.
§ 718
(1) Il contratto può contenere qualsiasi accordo e riguardare qualsiasi questione, a meno che non sia proibito dalla legge; può riguardare in particolare l’ambito, il contenuto, i tempi di creazione del regime legale o di altro tipo della proprietà congiunta, le singole cose e i loro file. Il contratto può modificare la classificazione di quelli esistenti e adeguare la classificazione delle parti future di attività in modo diverso dal regime legale.
(2) Il contratto può anche organizzare relazioni di proprietà in caso di scioglimento del matrimonio; nel caso di un accordo per lo scioglimento di un matrimonio per morte, in questa parte il contratto è considerato un contratto di eredità, se ha i suoi requisiti.
(3) Le disposizioni sulla normale attrezzatura di una famiglia non possono essere escluse o modificate dal contratto, a meno che uno dei coniugi non abbia lasciato definitivamente la famiglia e si rifiuti di tornare.
§ 719
(1) Un contratto relativo al regime patrimoniale tra coniugi non può, con le sue conseguenze, escludere la capacità del coniuge di provvedere alla famiglia.
(2) Un contratto sul regime di proprietà coniugale non può influire sui diritti di terzi nel suo contenuto o scopo, a meno che non sia d’accordo con il contratto; questo contratto concluso senza il consenso di terzi non ha alcun effetto legale nei suoi confronti.
§ 720
(1) Il contratto dei coniugi sul regime patrimoniale tra coniugi prende effetto alla conclusione del matrimonio. Se il contratto riguarda una cosa esistente inserita nell’elenco pubblico, la modifica può essere inserita in questo elenco solo dopo la conclusione del matrimonio.
(2) Se il contratto dei coniugi sul regime patrimoniale tra coniugi riguarda cose già esistenti iscritte nell’elenco pubblico, il contratto entrerà in vigore in questa parte contro terzi mediante l’iscrizione in questo elenco, a meno che la presente legge non disponga diversamente.
§ 721
(1) Un contratto sul regime patrimoniale coniugale deve essere inserito nell’elenco pubblico, se concordato in esso; altrimenti su richiesta di entrambi i coniugi. Tutto ciò che modifica il regime di proprietà legale dei coniugi viene inserito nell’elenco.
(2) La registrazione deve essere effettuata senza indebito ritardo dalla persona che ha redatto il contratto e, se ciò non è possibile, dalla persona che mantiene l’elenco.
Gestione in modalità contratto
§ 722
(1) I coniugi e i coniugi possono stipulare un accordo sull’amministrazione di ciò che fa parte della proprietà congiunta, che si discosta dalle disposizioni delle sezioni 713 e 714; le disposizioni di § 719 e 720 si applicano anche al presente contratto.
(2) Il contratto ai sensi del paragrafo 1 deve contenere un accordo su quale coniuge gestirà la proprietà congiunta o parte di essa e in che modo.
§ 723
(1) Il coniuge che amministra la proprietà congiunta deve agire legalmente in materia di proprietà congiunta in modo indipendente, anche in tribunale o in altri procedimenti, salvo disposizione contraria.
(2) Un coniuge che gestisce tutti i beni comuni può agire legalmente solo con il consenso dell’altro coniuge
a) quando si tratta della proprietà congiunta nel suo insieme,
(b) la gestione di un’abitazione in cui la famiglia del coniuge fa parte della proprietà comune, o che è l’abitazione di uno di essi, o l’abitazione di un minore che non ha acquisito la piena proprietà e che i coniugi si prendono cura, nonché ingombro di beni immobili che fa parte della proprietà congiunta.
(3) Le disposizioni dell’articolo 714, paragrafo 2 si applicano mutatis mutandis.
Regime stabilito da una decisione del tribunale
§ 724
(1) Se vi è una ragione seria per ciò, il tribunale, su proposta del coniuge, annulla la proprietà congiunta o ne riduce la portata esistente.
(2) La ragione seria è sempre il fatto che il creditore del marito richiede di assicurare la sua pretesa in eccesso rispetto al valore di ciò che appartiene esclusivamente a quel marito, che il marito può essere considerato dispendioso e che il marito assume costantemente o ripetutamente rischi sproporzionati. Si può anche trovare come una ragione seria che il marito ha iniziato un’attività o che è diventato un partner illimitato di un’entità legale.
§ 725
Il regime stabilito da una decisione giudiziaria può essere modificato da un contratto dei coniugi o da una decisione giudiziaria.
§ 726
(1) Il tribunale può ripristinare la proprietà comune dopo averla annullata; il tribunale decide quindi in particolare quando cessano le ragioni per lo scioglimento della proprietà comune. Ciò vale anche se il coniuge propone che la proprietà congiunta, la cui portata è stata ridotta, sia estesa al campo di applicazione legale.
(2) Se la proprietà comune è scaduta sulla base della legge, il tribunale la rinnova su proposta del coniuge, se è nell’interesse di entrambi i coniugi.
§ 727
(1) Le disposizioni che disciplinano le normali attrezzature di una famiglia non possono essere escluse o modificate da una decisione del tribunale.
(2) Una decisione del tribunale sulla modifica, la cancellazione o il rinnovo della proprietà congiunta non può, per le sue conseguenze, escludere la capacità del coniuge di provvedere alla famiglia e non può influire sui diritti di una terza parte in termini di contenuto o scopo, a meno che non sia d’accordo con la decisione.
§ 728
Amministrazione in un regime istituito da una decisione del tribunale
Se il coniuge agisce nell’amministrazione della proprietà congiunta in maniera manifestamente contraria agli interessi dell’altro coniuge, famiglia o famiglia e i coniugi non hanno stipulato un contratto per l’amministrazione di ciò che fa parte della proprietà congiunta, il tribunale può decidere in merito alla richiesta dell’altro coniuge la proprietà congiunta sarà gestita in questo modo.
Regime patrimoniale separato
§ 729
Nel regime di proprietà separata, il marito può disporre della sua proprietà senza il consenso dell’altro marito.
§ 730
Se i coniugi intrattengono rapporti commerciali nell’ambito del regime patrimoniale separato o uno dei coniugi intrattiene rapporti d’affari con l’aiuto dell’altro coniuge, essi condividono le entrate derivanti dall’attività commerciale come concordato per iscritto; altrimenti le entrate devono essere divise equamente.
Protezione di terzi
§ 731
Se il debito di uno solo dei coniugi è emerso durante la durata della proprietà congiunta, il creditore può essere soddisfatto di ciò che è nella proprietà congiunta quando esegue la decisione.
§ 732
Se il debito di uno solo dei coniugi sorgesse contro la volontà dell’altro coniuge, che non era d’accordo con il creditore senza indebito ritardo dopo aver appreso il debito, la proprietà congiunta può essere influenzata solo nella misura della quota del debitore se la proprietà congiunta è stata cancellata e regolato in conformità con § 742. Ciò vale anche nel caso dell’obbligo del marito di pagare la manutenzione o se il debito è un atto illegale di uno solo dei coniugi o nel caso in cui il debito di uno solo dei coniugi sia sorto prima del matrimonio.
§ 733
Se uno dei coniugi si è impegnato a meno di sei mesi dalla modifica o dall’esclusione del regime patrimoniale statale, sia dal contratto del coniuge o da una decisione del tribunale, la richiesta del suo creditore può essere soddisfatta da tutto ciò che farebbe parte della proprietà congiunta se non vi era alcun contratto tra i coniugi o una decisione giudiziaria.
§ 734
Se il contratto dei coniugi o una decisione del tribunale che modifica o esclude il regime patrimoniale di proprietà pregiudica il diritto di una terza parte, in particolare il creditore, quella persona può esercitare il suo diritto di regolare ciò che era precedentemente parte della proprietà comune, come se al contratto i coniugi o una decisione giudiziaria non sono stati raggiunti; Si applica l’articolo 742.
§ 735
Disposizioni speciali
Se i coniugi che intendono ottenere il divorzio non stipulano un accordo sulla disposizione degli obblighi e dei diritti di proprietà in caso di divorzio, in cui, a condizione che il matrimonio sia divorziato, concordano anche su come acquisiranno in tempo di gestione separata. diritti e si impegnano, le disposizioni sulla proprietà congiunta si applicano mutatis mutandis al periodo di gestione separata dei coniugi, salvo disposizione contraria della presente legge.
Liquidazione di beni comuni
§ 736
Se la proprietà congiunta viene annullata o scade, o se il suo campo di applicazione esistente viene ristretto, le obbligazioni e i diritti congiunti saranno liquidati dal loro regolamento. Fino a quando la proprietà congiunta limitata, cancellata o estinta non sarà regolata, le disposizioni della proprietà congiunta si applicheranno mutatis mutandis ad esse.
§ 737
(1) Il diritto di terzi non può essere influenzato dal regolamento della proprietà. Se il suo diritto è stato interessato dalla transazione, una terza parte può chiedere al tribunale di dichiarare che la transazione è inefficace nei suoi confronti.
(2) Il regolamento del debito ha effetti solo tra i coniugi.
§ 738
(1) Un accordo transattivo avrà sempre effetto alla data in cui la proprietà congiunta è stata ridotta, annullata o scaduta, indipendentemente dal fatto che l’accordo sia stato concluso prima o dopo la riduzione, la cancellazione o la risoluzione della proprietà comune. Tuttavia, se l’oggetto della transazione è una questione iscritta nell’elenco pubblico, l’accordo avrà effetto giuridico nella parte relativa a tale questione mediante l’iscrizione nell’elenco pubblico.
(2) La validità di un accordo transattivo non è impedita se riguarda solo una parte degli obblighi e dei diritti di proprietà congiunti.
§ 739
(1) Un accordo di transazione richiede una forma scritta se è stato concluso durante il matrimonio o se l’oggetto della transazione è una questione per la quale un contratto sul trasferimento di proprietà richiede anche una forma scritta.
(2) Se l’accordo transattivo non richiede una forma scritta e se uno dei coniugi lo richiede, l’altro coniuge dovrà consegnargli una conferma di come si sono risolti.
§ 740
Se i coniugi non concordano un accordo, ciascuno di essi può proporre una sentenza del tribunale. Il tribunale decide in merito allo stabilimento in base allo stato quando si sono verificati gli effetti del restringimento, della cancellazione o della risoluzione della proprietà comune.
§ 741
Se, entro tre anni dalla riduzione, dalla revoca o dallo scioglimento della proprietà congiunta, ciò che era precedentemente parte della proprietà congiunta non è stato regolato da un accordo o da un ordine del tribunale, i coniugi o ex coniugi si sono stabiliti in modo tale che:
a) i beni materiali sono di proprietà di colui che li utilizza esclusivamente come proprietario per le esigenze di se stesso, della sua famiglia o della famiglia,
b) altri beni mobili e immobili tangibili sono comproprietari di entrambi; le loro azioni sono le stesse,
c) altri diritti di proprietà, crediti e debiti appartengono ad entrambi; le loro azioni sono le stesse.
§ 742
(1) Salvo diverso accordo tra i coniugi o ex coniugi o le disposizioni della Sezione 741, al regolamento si applicano le seguenti regole:
a) le quote di entrambi i coniugi nella proprietà stabilita sono le stesse,
b) ciascuno dei coniugi rimborsa quanto speso dalla proprietà comune per la sua proprietà esclusiva,
c) ciascuno dei coniugi ha il diritto di chiedere un risarcimento per ciò che ha speso per la sua proprietà congiunta,
d) tenere conto delle esigenze dei bambini a carico,
e) si terrà conto di come ogni coniuge si è preso cura della famiglia, in particolare di come si è preso cura dei figli e della famiglia,
(f) si terrà conto del contributo di ciascun coniuge all’acquisizione e al mantenimento di beni appartenenti alla proprietà comune.
(2) Il valore di ciò che è stato speso dalla proprietà congiunta per la proprietà esclusiva del coniuge, nonché il valore di ciò che è stato speso dalla proprietà esclusiva del coniuge è stato speso per la proprietà congiunta, deve essere incluso nel regolamento della proprietà congiunta aumentato o diminuito a seconda di attività fino alla data in cui la proprietà comune viene ridotta, cancellata o scaduta, aumentato o diminuito il valore della parte delle attività in cui è stato sostenuto il costo.
Alcune disposizioni sull’abitazione dei coniugi
§ 743
(1) I coniugi hanno una residenza in cui hanno una famiglia.
(2) Se il coniuge richiede un trasferimento del nucleo familiare per gravi motivi, l’altro coniuge deve conformarvisi, a meno che i motivi per rimanere superino i motivi di tale modifica.
(3) I coniugi possono concordare di vivere in modo permanente separatamente. L’accordo di un coniuge su alloggi separati ha gli stessi effetti giuridici di lasciare una famiglia con l’intenzione di vivere permanentemente altrove.
§ 744
Se la residenza dei coniugi è una casa o un appartamento in cui uno dei coniugi ha il diritto esclusivo di vivere nella casa o nell’appartamento e se si tratta di un diritto non vincolante, il matrimonio dell’altro coniuge dà origine a un diritto di residenza. Se uno dei coniugi acquisisce un diritto così esclusivo per la durata del matrimonio, l’altro coniuge acquisisce il diritto di soggiorno.
§ 745
(1) Je-li obydlím manželů dům nebo byt, k němuž měl jeden z manželů ke dni uzavření manželství nájemní právo, vznikne uzavřením manželství k domu nebo bytu oběma manželům společné nájemní právo; při pozdějším uzavření nájemní smlouvy vzniká oběma manželům společné nájemní právo účinností smlouvy. To platí obdobně i v případě jiného obdobného závazkového práva.
(2) Ustanovení odstavce 1 se nepoužije, ujednají-li si manželé něco jiného.
§ 746
(1) Mají-li manželé k domu nebo bytu společné nájemní právo, jsou zavázáni a oprávněni společně a nerozdílně.
(2) Manžel, který má právo bydlení, má postavení ručitele svého manžela.
§ 747
(1) Má-li alespoň jeden z manželů právo nakládat domem nebo bytem, ve kterém se nachází rodinná domácnost manželů nebo rodiny, a tohoto domu nebo bytu je k bydlení manželů nebo rodiny nezbytně třeba, musí se zdržet všeho a předejít všemu, co může bydlení znemožnit nebo ohrozit. Manžel zejména nesmí bez souhlasu druhého manžela takový dům nebo byt zcizit nebo k domu, jeho části nebo k celému bytu zřídit právo, jehož výkon je neslučitelný s bydlením manželů nebo rodiny, ledaže zajistí manželovi nebo rodině po všech stránkách obdobné bydlení s bydlením dosavadním.
(2) Jedná-li manžel bez souhlasu druhého manžela v rozporu s odstavcem 1, může se tento manžel dovolat neplatnosti takového právního jednání.
§ 748
(1) Se i coniugi hanno un diritto comune in affitto alla casa o all’appartamento in cui è situata la famiglia dei coniugi o della famiglia, si applica, mutatis mutandis, la prima frase dell’articolo 747, paragrafo 1. Il coniuge non può recedere dal contratto di locazione senza il consenso dell’altro coniuge o limitarlo a norma di legge il cui esercizio è incompatibile con la residenza dei coniugi o della famiglia.
(2) Se il coniuge agisce senza il consenso dell’altro coniuge in violazione del paragrafo 1, tale coniuge può invocare l’invalidità di tale azione legale.
§ 749
Il consenso del coniuge ai sensi dei § 747 e 748 richiede una forma scritta.
§ 750
(1) Se i coniugi concordano, in deroga alle disposizioni delle sezioni 747 e 748, l’accordo non può peggiorare la posizione del figlio minore congiunto che non ha acquisito la piena indipendenza, che vive con loro nella famiglia e nei confronti del quale ha un obbligo di mantenimento un figlio che non ha acquisito la piena autonomia ed è stato affidato alla custodia congiunta dei coniugi o di uno di essi; inoltre, l’accordo potrebbe non influire sui diritti di terzi, a meno che non abbiano concordato tale accordo.
(2) L’accordo e il consenso di terzi ai sensi del paragrafo 1 richiedono una forma scritta.
Disposizioni speciali contro la violenza domestica
§ 751
(1) Se l’ulteriore convivenza dei coniugi nella casa o nell’appartamento in cui è situata la famiglia dei coniugi diventa insopportabile per uno di loro a causa della violenza fisica o mentale contro il coniuge o un’altra persona che vive nella famiglia dei coniugi, il tribunale può la proposta del coniuge in questione di limitare o, se necessario, escludere il diritto dell’altro coniuge di vivere nella casa o nell’appartamento per un periodo determinato.
(2) Come nel paragrafo 1, è possibile procedere nel caso di un coniuge divorziato, nonché nel caso in cui i coniugi o i coniugi divorziati vivano insieme altrove rispetto a un nucleo familiare.
§ 752
Restrizioni o esclusioni del diritto del coniuge a vivere nella casa o nell’appartamento saranno stabilite dal tribunale per un periodo massimo di sei mesi. Il tribunale decide nuovamente sulla mozione se vi sono ragioni particolarmente convincenti.
§ 753
Qualsiasi altra persona che vive con un coniuge o un coniuge divorziato in una famiglia ha anche il diritto di cercare protezione contro la violenza domestica.
Parte 5
Scioglimento del matrimonio
Sezione 1
Disposizioni generali
§ 754
Il matrimonio termina solo per motivi previsti dalla legge.
Sezione 2
Divorzio
§ 755
(1) Un matrimonio può essere divorziato se la convivenza dei coniugi è profondamente, permanentemente e irreparabilmente rotta e il suo rinnovo non può essere previsto.
(2) Nonostante il fatto che la convivenza dei coniugi sia interrotta, il matrimonio non può essere divorziato se il divorzio fosse in conflitto
(a) gli interessi del figlio minore dei coniugi che non hanno acquisito la piena giurisdizione, che sono dati per motivi particolari, il tribunale scopre anche l’interesse del minore nel matrimonio chiedendo a un tutore nominato dal tribunale di giudicare sulle procedure post-divorzio;
(b) nell’interesse di un coniuge che non ha partecipato prevalentemente al divorzio per violazione degli obblighi coniugali e che avrebbe subito un danno particolarmente grave a seguito del divorzio, a condizione che circostanze eccezionali favoriscano il mantenimento del matrimonio, a meno che i coniugi non vivano insieme da almeno tre anni.
(3) Se i coniugi hanno un figlio minore che non è completamente indipendente, il tribunale non può divorziare dal matrimonio fino a quando non abbia deciso le circostanze del figlio nel periodo successivo al divorzio dei coniugi.
§ 756
Il tribunale che decide sul divorzio determina l’esistenza di un divorzio, determinandone nel contempo le cause, salvo diversa disposizione.
§ 757
(1) Připojí-li se manžel k návrhu na rozvod manželství, který podá druhý z manželů, soud manželství rozvede, aniž zjišťuje příčiny rozvratu manželství, dojde-li k závěru, že shodné tvrzení manželů, pokud se jedná o rozvrat manželství a o záměr dosáhnout rozvodu, je pravdivé a pokud
a) ke dni zahájení řízení o rozvod trvalo manželství nejméně jeden rok a manželé spolu déle než šest měsíců nežijí,
b) manželé, kteří jsou rodiči nezletilého dítěte, které nenabylo plné svéprávnosti, se dohodli na úpravě poměrů tohoto dítěte pro dobu po rozvodu a soud jejich dohodu schválil,
c) manželé se dohodli na úpravě svých majetkových poměrů, svého bydlení, a popřípadě výživného pro dobu po tomto rozvodu.
(2) Dohody uvedené v odstavci 1 písm. c) vyžadují písemnou formu a podpisy musí být úředně ověřeny.
§ 758
Manželé spolu nežijí, netvoří-li manželské či rodinné společenství, bez ohledu na to, zda mají, popřípadě vedou rodinnou domácnost, s tím, že alespoň jeden z manželů manželské společenství zjevně obnovit nechce.
Oddíl 3
Následky zániku manželství
§ 759
Příjmení rozvedeného manžela
Manžel, který přijal příjmení druhého manžela, může do šesti měsíců po rozvodu manželství oznámit matričnímu úřadu, že přijímá zpět své dřívější příjmení. To platí i tehdy, hodlá-li manžel, který přijal příjmení druhého manžela s tím, že bude ke společnému příjmení připojovat své dosavadní příjmení, popřípadě první ze svých příjmení, užívat napříště jen své dřívější příjmení.
Výživné rozvedeného manžela
§ 760
(1) Není-li rozvedený manžel schopen sám se živit a tato jeho neschopnost má svůj původ v manželství nebo v souvislosti s ním, má vůči němu jeho bývalý manžel v přiměřeném rozsahu vyživovací povinnost, lze-li to na něm spravedlivě požadovat, zejména s ohledem na věk nebo zdravotní stav rozvedeného manžela v době rozvodu nebo skončení péče o společné dítě rozvedených manželů.
(2) Při rozhodování o výživném nebo o jeho výši vezme soud zřetel, jak dlouho rozvedené manželství trvalo a jak dlouho je rozvedeno, jakož i zda
a) si rozvedený manžel neopatřil přiměřené zaměstnání, přestože mu v tom nebránila závažná překážka,
b) si rozvedený manžel mohl výživu zajistit řádným hospodařením s vlastním majetkem,
c) se rozvedený manžel podílel za trvání manželství na péči o rodinnou domácnost,
d) se rozvedený manžel nedopustil vůči bývalému manželu nebo osobě mu blízké činu povahy trestného činu, nebo
e) je dán jiný obdobně závažný důvod.
(3) Pro vyživovací povinnost rozvedených manželů platí obdobně obecná ustanovení o výživném.
§ 761
(1) Rozsah vyživovací povinnosti a způsob poskytování výživného se řídí dohodou manželů nebo rozvedených manželů; ujednají-li si, že se výživné nahradí odbytným, zanikne právo rozvedeného manžela na výživné poskytnutím odbytného.
(2) Nedojde-li k dohodě rozvedených manželů o výživném, může potřebný bývalý manžel navrhnout, aby o vyživovací povinnosti druhého manžela rozhodl soud.
§ 762
(1) Nedohodnou-li se manželé nebo rozvedení manželé o výživném, může manžel, který rozvrat manželství převážně nezapříčinil nebo s rozvodem nesouhlasil a kterému byla rozvodem způsobena závažná újma, navrhnout, aby soud stanovil vyživovací povinnost bývalého manžela i v takovém rozsahu, který zajistí, aby rozvedení manželé měli v zásadě stejnou životní úroveň. Právo rozvedeného manžela na výživné lze v tomto případě považovat za důvodné jen po dobu okolnostem přiměřenou, nejdéle však po dobu tří let od rozvodu.
(2) Dopustil-li se bývalý manžel vůči druhému manželovi jednání, které naplňuje znaky domácího násilí, nemá právo na výživné podle odstavce 1, ač by jinak podmínky přiznání práva na výživné splňoval.
§ 763
Právo rozvedeného manžela na výživné zanikne, uzavře-li oprávněný rozvedený manžel nové manželství, nebo vstoupí-li do registrovaného partnerství.
Majetkové povinnosti a práva při zániku manželství
§ 764
(1) Zanikne-li manželství smrtí manžela, posoudí se majetkové povinnosti a práva bývalých manželů v rámci řízení o dědictví podle toho majetkového režimu, který existoval mezi manžely, popřípadě i podle pokynů, které zemřelý manžel ještě za svého života ohledně svého majetku pro případ smrti učinil; jinak se použijí pravidla uvedená v § 742, s výjimkou § 742 odst. 1 písm. c), ledaže se pozůstalý manžel dohodne s dědici o vypořádání jinak.
(2) Byl-li manžel prohlášen za mrtvého, posoudí se jeho majetkové povinnosti a práva ke dni, který je v rozhodnutí o prohlášení za mrtvého uveden jako den jeho smrti.
§ 765
(1) Zanikne-li manželství rozvodem, spravují se majetkové povinnosti a práva rozvedených manželů dohodou manželů nebo rozvedených manželů.
(2) Nedohodnou-li se rozvedení manželé o vypořádání, může bývalý manžel podat návrh na vypořádání rozhodnutím soudu.
Bydlení po zániku manželství
§ 766
(1) Zaniklo-li manželství smrtí manžela a manželé měli společné nájemní právo k domu nebo bytu, v němž se nacházela jejich rodinná domácnost, zůstane nájemcem bytu pozůstalý manžel. Svědčilo-li manželům k domu nebo bytu společně jiné závazkové právo, zůstane oprávněným pozůstalý manžel.
(2) Zaniklo-li manželství smrtí manžela a nájemní právo k domu nebo bytu, v němž se nacházela rodinná domácnost manželů, měl jen jeden z nich, použijí se ustanovení o nájmu bytu.
§ 767
(1) Zaniklo-li manželství smrtí manžela, který měl k domu nebo bytu, v němž se nacházela rodinná domácnost manželů, výhradní právo umožňující v domě nebo bytě bydlet, a bylo-li to jiné právo než závazkové, zatímco druhý manžel měl v domě nebo bytě právo bydlení, zanikne tomuto manželu právo bydlení, pokud výhradní právo zemřelého manžela přešlo na jinou osobu než na pozůstalého manžela. To neplatí, nelze-li na pozůstalém manželu spravedlivě žádat, aby dům nebo byt opustil.
(2) Je-li to přiměřené poměrům pozůstalého manžela, především proto, že pečuje o nezletilé dítě, které nenabylo plné svéprávnosti, o něž manželé pečovali, nebo o nezletilé dítě, které nenabylo plné svéprávnosti, jehož rodičem je zemřelý manžel, anebo o dítě nezaopatřené, které s pozůstalým manželem žije, může soud na návrh pozůstalého manžela založit v jeho prospěch právo odpovídající věcnému břemenu bydlení podle okolností případu, nejdéle však do doby, než takové dítě nabude trvale schopnost samo se živit, a za úplatu srovnatelnou s nájemným v místě obvyklým; toto právo nezanikne, nabude-li dítě schopnost samo se živit jen na přechodnou dobu.
(3) Měl-li pozůstalý manžel právo bydlet z jiného důvodu, použijí se odstavce 1 a 2 obdobně.
§ 768
(1) Zaniklo-li manželství rozvodem, a manželé měli k domu nebo bytu, v němž se nacházela jejich rodinná domácnost, stejné, nebo společné právo, a nedohodnou-li se, kdo bude v domě nebo bytě dále bydlet, zruší soud na návrh jednoho z nich podle okolností případu dosavadní právo toho z rozvedených manželů, na kterém lze spravedlivě žádat, aby dům nebo byt opustil, a popřípadě zároveň rozhodne o způsobu náhrady za ztrátu práva; přitom přihlédne zejména k tomu, kterému z rozvedených manželů byla svěřena péče o nezletilé dítě, které nenabylo plné svéprávnosti a o které manželé pečovali, jakož i ke stanovisku pronajímatele, půjčitele nebo jiné osoby v obdobném postavení.
(2) Rozvedený manžel, který má dům nebo byt opustit, má právo tam bydlet, dokud mu druhý manžel nezajistí náhradní bydlení, ledaže mu v řízení podle odstavce 1 náhrada nebyla přiznána; v tomto případě má právo v domě nebo bytě bydlet nejdéle jeden rok. Byla-li mu však svěřena péče o nezletilé dítě, které nenabylo plné svéprávnosti a o které manželé pečovali za trvání manželství, nebo o dítě nezaopatřené, které s ním žije, může soud na návrh tohoto manžela založit v jeho prospěch právo bydlení; ustanovení § 767 odst. 2 platí obdobně.
§ 769
Zaniklo-li manželství rozvodem, a manželé neměli k domu nebo bytu, v němž se nacházela jejich rodinná domácnost, stejné, popřípadě společné právo, a manželé, popřípadě rozvedení manželé se nedohodnou o dalším bydlení manžela, který má v domě nebo bytě pouze právo bydlet, popřípadě jiné právo, které je slabší než právo druhého manžela, rozhodne soud na návrh manžela, který má k domu nebo bytu právo vlastnické nebo jiné věcné právo, popřípadě výhradní právo nájemní nebo jiné závazkové právo, o povinnosti druhého manžela se vystěhovat; ustanovení § 767 odst. 2 platí obdobně.
§ 770
Se il matrimonio viene sciolto dal divorzio e i coniugi hanno il diritto di vivere nella casa o nell’appartamento, a condizione che un diritto sia derivato dall’altro, la persona che ha solo un diritto derivato ha il diritto di chiedere lo sfratto del coniuge divorziato. il diritto reale o l’obbligo da cui è derivato direttamente il diritto dell’altro coniuge di risiedere.
TITOLO II
RAPPORTO E SWAGHOUSE
Parte 1
disposizioni generali
Parentela
§ 771
La parentela è una relazione di persone basata su un legame di sangue o creata per adozione.
§ 772
(1) Le persone sono parenti in linea retta se provengono l’una dall’altra.
(2) Le persone sono parenti nella linea laterale se hanno un antenato comune, ma non provengono l’una dall’altra.
§ 773
Il grado di parentela tra due persone è determinato dal numero di nascite con cui provengono l’una dall’altra nella linea diretta ed entrambi dal loro antenato comune più vicino nella linea secondaria.
§ 774
Cognato
La creazione di un matrimonio crea un cognato tra un marito e i parenti dell’altro marito; in quale linea e in che misura qualcuno è legato a un marito, in tale linea e a tale livello è sposato con l’altro marito. Se il matrimonio termina con la morte di uno dei coniugi, il cognato non finisce.
Parte 2
Rapporti tra genitori e figlio
Sezione 1
Determinare la genitorialità
§ 775
Maternità
La madre del bambino è la donna che ha dato alla luce loro.
Paternità
§ 776
(1) Se un figlio nasce tra la conclusione del matrimonio e la fine del trentesimo giorno successivo alla fine del matrimonio o quando è stato dichiarato invalido o dopo che il marito della madre è stato dichiarato disperso, il padre si considera il marito della madre.
(2) Se un figlio nasce da una donna risposata, il padre deve essere considerato il marito successivo, anche se il figlio è nato prima della scadenza del trentesimo giorno successivo alla fine del matrimonio precedente o è stato dichiarato non valido.
§ 777
(1) Se un figlio nasce tra l’inizio della procedura di divorzio e il trentesimo giorno dopo il divorzio, e il marito o l’ex marito della madre dichiara di non essere il padre del figlio, mentre un altro uomo dichiara di essere il padre del figlio, che il padre è quest’uomo se la madre unisce entrambe le affermazioni.
(2) la dichiarazione del coniuge della madre del figlio o del suo ex coniuge, l’uomo che afferma di essere il padre del figlio e la madre del figlio devono essere fatti nell’ambito di procedimenti giudiziari avviati su richiesta di uno di essi; la proposta può essere presentata entro e non oltre un anno dalla nascita del bambino.
(3) La determinazione della paternità per un bambino ai sensi dei paragrafi 1 e 2 non può aver luogo fino a quando la decisione sul divorzio non è diventata definitiva.
(4) Nel caso di un procedimento per l’annullamento di un matrimonio, si applicano, mutatis mutandis, i paragrafi da 1 a 3.
§ 778
Se un bambino concepito dall’inseminazione artificiale nasce da una donna non sposata, il padre del bambino è considerato l’uomo che ha dato il suo consenso all’inseminazione artificiale.
§ 779
(1) Se la paternità non è determinata in conformità con § 776, 777 o 778, si considera che il padre è un uomo la cui paternità è stata determinata dal consenso della madre e di quest’uomo. In questo modo, la paternità può anche essere determinata per un bambino non ancora nato, se è già stata concepita.
(2) La dichiarazione deve essere fatta di persona davanti a un tribunale o davanti all’ufficio del registro. Un minore che non è completamente indipendente fa sempre una dichiarazione in tribunale.
§ 780
Se una dichiarazione viene fatta da qualcuno che non è completamente indipendente, può farlo solo in tribunale. A seconda delle circostanze del caso, il tribunale valuterà se la persona che non è completamente indipendente è in grado di agire da sola o se il suo tutore agirà per suo conto.
§ 781
Se la madre non può valutare il significato della sua affermazione per un disturbo mentale, o se la misura della sua affermazione è associata a un ostacolo che è difficile da superare, non è possibile determinare la paternità con una dichiarazione di consenso.
§ 782
Le disposizioni legali generali si applicano alla dichiarazione di paternità come espressione speciale della volontà, se non diversamente previsto. Tuttavia, l’invalidità può essere invocata solo entro il termine per negare la paternità.
§ 783
(1) Se la paternità non è determinata ai sensi del § 776, 777 o 778, né ai sensi del § 779, la madre, il bambino e l’uomo che afferma di essere il padre possono proporre che la paternità sia determinata dal tribunale.
(2) Un padre deve essere considerato un uomo che ha avuto rapporti sessuali con la madre del bambino in un momento dal quale sono trascorsi meno di centosessanta e più di trecento giorni dalla nascita del bambino, a meno che la sua paternità non precluda gravi circostanze.
(3) Se il presunto padre non è vivo, deve essere presentata una petizione contro il tutore, che sarà nominato dal tribunale.
§ 784
(1) Se il firmatario muore durante il procedimento, l’interessato può proseguire il procedimento.
(2) Se un bambino muore durante il procedimento, il discendente del bambino può anche presentare una petizione entro sei mesi dalla sua morte, se ha un interesse legale in questa determinazione.
(3) Se un presunto padre muore durante il procedimento, il procedimento deve continuare contro il tutore nominato dal tribunale.
(4) Se un uomo che ha affermato di essere un padre muore durante il procedimento e se il figlio o la madre non continua il procedimento, il tribunale deve interrompere il procedimento.
Negazione della paternità
§ 785
(1) Il marito può, entro sei mesi dal giorno in cui è venuto a conoscenza dei fatti che fanno sorgere un ragionevole dubbio che sia il padre di un figlio nato dalla moglie, negare la sua paternità in tribunale, ma non oltre sei anni dalla nascita del figlio. Nega la paternità al bambino e alla madre se sono entrambi vivi e se uno di loro non è vivo, all’altro; se nessuno dei due è vivo, il marito non ha questo diritto.
(2) Se, prima della scadenza del periodo di sei anni di diniego, l’autodeterminazione del coniuge era limitata in modo tale che lui o lei non potesse negare la paternità, il suo tutore, nominato a questo scopo dal tribunale, può negarlo entro sei mesi dalla nomina del tribunale.
§ 786
(1) Se un bambino nasce tra il centosessantesimo giorno dopo il matrimonio e il trentesimo giorno dopo la sua risoluzione o dichiarazione di nullità, la paternità può essere negata, salvo quanto previsto nel § 777, solo se il marito della madre è il padre del bambino.
(2) Se il figlio nasce prima del centosessanta giorno successivo alla conclusione del matrimonio, è sufficiente che il padre del figlio non sia considerato il marito della madre se nega la paternità. Ciò non si applica se il marito della madre ha fatto sesso con la madre del bambino in un momento in cui non erano trascorsi meno di centosessanta e più di trecento giorni prima della nascita del bambino, o se sapeva al momento del matrimonio che era incinta.
§ 787
La paternità non può essere negata a un bambino nato tra il centosessantesimo giorno e il terzo giorno dopo l’inseminazione artificiale effettuata con il consenso del marito della madre o con il consenso di un altro uomo quando la madre non è sposata, indipendentemente dalle sostanze genetiche utilizzate. Questo non si applica se la madre del bambino è rimasta incinta altrimenti.
§ 788
Se il coniuge successivo nega la sua paternità alla madre del figlio risposato, il periodo di sei mesi per negare la paternità dell’ex coniuge inizia il giorno successivo al giorno in cui è venuto a conoscenza della decisione.
§ 789
La madre può negare che il padre del bambino sia suo marito entro sei mesi dalla nascita del bambino. Le disposizioni sulla negazione della paternità da parte del coniuge si applicano mutatis mutandis.
§ 790
(1) Un uomo la cui paternità è stata determinata dal consenso dei genitori può negare la paternità al figlio solo se si esclude che potrebbe essere il padre del bambino. Può farlo entro sei mesi dalla data in cui è stata determinata la paternità; se la paternità è stabilita prima della nascita del bambino, il periodo non deve scadere prima di sei mesi dopo la nascita del bambino.
(2) Le disposizioni dell’articolo 785, paragrafo 1, seconda frase e dell’articolo 785, paragrafo 2, si applicano mutatis mutandis.
§ 791
La madre del bambino può negare che il padre del bambino sia un uomo la cui paternità è stata determinata dal consenso dei genitori, entro i termini stabiliti nella seconda frase dell’articolo 790 (1).
§ 792
Se la domanda di diniego di paternità viene presentata dopo la scadenza del periodo di rifiuto, il tribunale può decidere di rinunciare al ritardo se lo richiedono il migliore interesse del minore e l’ordine pubblico.
§ 793
Se gli interessi chiari del minore lo richiedono e se devono essere soddisfatte le disposizioni che garantiscono i diritti umani fondamentali, il tribunale può, senza movimento, avviare un procedimento per negare la paternità se la paternità è stata stabilita per consenso dei genitori ma il padre del bambino non può essere suo padre. Di norma, il tribunale sospenderà contemporaneamente l’esercizio della responsabilità genitoriale.
Sezione 2
Adozione
Sottosezione 1
Adozione, adottante e figlio adottivo
§ 794
Adozione significa accettare un estraneo come proprio.
§ 795
Il presupposto per l’adozione è tale relazione tra l’adozione e l’adozione come tra il genitore e il figlio, o che ci siano almeno le basi di tale relazione. L’adozione di un minore deve essere conforme ai suoi interessi.
§ 796
(1) Il tribunale decide in merito all’adozione di un minore su proposta della persona che desidera adottare il minore. Il firmatario allega alla domanda di adozione di un bambino da o verso un paese straniero una decisione dell’autorità pubblica competente in merito al consenso all’adozione.
(2) Il tribunale decide in merito all’adozione di un adulto su proposta della persona che desidera adottare l’adulto, a cui l’adulto da adottare si è unito.
§ 797
Sulla base della decisione del tribunale in materia di adozione, chi adotta o chi adotta è iscritto nel registro come genitore o genitori del minore.
§ 798
Nessuno può trarre un indebito profitto dalle attività legate alla mediazione dell’adozione.
§ 799
(1) Un adulto e una persona indipendente possono diventare adottanti se garantisce con le sue caratteristiche personali e il suo stile di vita, nonché i motivi e i motivi che lo portano all’adozione, che sarà un buon genitore per il bambino adottato.
(2) Le condizioni di salute di chi adotta o di entrambi i genitori adottivi non devono limitare in modo significativo la cura del bambino adottato.
§ 800
(1) Il coniuge può essere il coniuge o uno dei coniugi. Eccezionalmente, un’altra persona può adottare; in tal caso, il tribunale decide anche che il registro dell’altro genitore deve essere cancellato dal registro.
(2) Se i coniugi adottano, presentano una proposta di adozione insieme come adottanti congiunti.
§ 801
Se la persona che adotta il genitore adotta, il tribunale valuterà se l’adozione non è in conflitto fondamentale con gli interessi dei figli del adottante; gli interessi immobiliari non sono determinanti per la valutazione.
§ 802
Un bambino minore che non ha acquisito la piena autonomia può essere adottato.
§ 803
Deve esserci una ragionevole differenza d’età tra l’adozione e il bambino adottato, di solito non meno di sedici anni; solo se l’adozione è concordata da un tutore che rappresenta il minore nel procedimento e se l’adozione è conforme agli interessi del minore, la differenza di età tra l’adozione e il bambino adottato può essere eccezionalmente inferiore a sedici anni.
§ 804
L’adozione è esclusa tra parenti diretti e fratelli. Ciò non si applica in caso di maternità surrogata.
Sottosezione 2
Consenso all’adozione
§ 805
L’adozione non può essere decisa senza il consenso del bambino, dei genitori del bambino o delle persone che hanno il diritto di dare il consenso per conto dei genitori o del coniuge dell’adozione. Ciò vale anche se il consenso è stato revocato.
Consenso del bambino all’adozione
§ 806
(1) Dosáhlo-li osvojované dítě alespoň dvanácti let, je třeba vždy jeho osobního souhlasu, ledaže je mimo jakoukoli pochybnost, že by byl postup požadující osobní souhlas osvojovaného dítěte v zásadním rozporu se zájmy dítěte, nebo že dítě není schopno posoudit důsledky souhlasu.
(2) Dříve než se osvojované dítě vyjádří, soud je řádně poučí o účelu, obsahu a důsledcích souhlasu s osvojením.
§ 807
(1) Nedosáhlo-li dítě věku alespoň dvanácti let, dá jeho jménem souhlas s osvojením jeho opatrovník; opatrovníkem soud jmenuje zpravidla orgán sociálně-právní ochrany dětí. Dříve než dá opatrovník souhlas, zjistí všechny rozhodné skutečnosti, které ho povedou k závěru, že osvojení bude v souladu se zájmy dítěte.
(2) Je-li to možné, soud vyslechne i osvojované dítě a vezme na jeho vyjádření zřetel s ohledem na stupeň jeho duševního vývoje.
§ 808
Osvojované dítě může svůj souhlas s osvojením odvolat až do rozhodnutí o osvojení.
Souhlas rodičů
§ 809
K osvojení je třeba souhlasu rodičů osvojovaného dítěte.
§ 810
(1) Souhlas dává rodič osobním prohlášením vůči soudu. Prohlášení musí splňovat obecné náležitosti právního jednání, je-li však souhlas vázán na splnění podmínky nebo je-li časově omezený, nepřihlíží se k němu.
(2) Dříve než se rodič vyjádří, soud ho řádně poučí o podstatě a důsledcích prohlášení souhlasu a o podstatě osvojení.
§ 811
(1) Souhlasu rodiče k osvojení jeho dítěte je třeba i tehdy, nenabyl-li plné svéprávnosti. Rodič, který ještě nedosáhl věku šestnácti let, nemůže dát souhlas k osvojení.
(2) Dává-li souhlas rodič, který nenabyl plné svéprávnosti, nelze, aby za něho jednal jeho opatrovník; jeho způsobilost dát souhlas posoudí soud podle obecných ustanovení.
§ 812
Rodič, jehož svéprávnost byla omezena rozhodnutím soudu, může ve věcech osvojení, včetně udělení souhlasu k osvojení, právně jednat pouze v rozsahu, ve kterém jeho svéprávnost omezena nebyla.
§ 813
(1) Matka osvojovaného dítěte může dát souhlas k osvojení nejdříve šest týdnů po narození dítěte. Otec osvojovaného dítěte může dát souhlas k osvojení i před uplynutím této doby, nejdříve však po narození dítěte.
(2) Byl-li souhlas otce nebo matky dán dříve, nepřihlíží se k němu.
§ 814
Není rozhodné, zda byl souhlas k osvojení dán s určením pro určitou osobu osvojitele, nebo bez takového určení.
§ 815
Byl-li souhlas k osvojení dán s určením pro určitou osobu jako osvojitele a bude-li návrh na osvojení vzat zpět, nebo zamítnut, pozbude souhlas účinnosti.
§ 816
Souhlas k osvojení pozbude účinnosti vždy, nedojde-li k osvojení do šesti let ode dne, kdy byl souhlas dán.
§ 817
(1) Souhlas k osvojení lze odvolat po dobu tří měsíců ode dne, kdy byl dán.
(2) Souhlas k osvojení lze odvolat i po uplynutí tří měsíců ode dne, kdy byl dán,
a) nebylo-li osvojované dítě ještě předáno do péče osvojitele před osvojením,
b) má-li být osvojované dítě podle rozhodnutí soudu vydaného na návrh rodičů vydáno tím, komu bylo svěřeno do péče, protože je v souladu se zájmy dítěte, aby bylo se svými rodiči.
(3) Pro odvolání souhlasu platí obdobně ustanovení o tom, jak, vůči komu a s jakými účinky se souhlas k osvojení dává.
§ 818
(1) Souhlasu rodiče osvojovaného dítěte není k osvojení třeba, pokud rodič
a) byl zbaven rodičovské odpovědnosti a zároveň práva dát souhlas k osvojení,
b) není schopen projevit svou vůli nebo rozpoznat následky svého jednání nebo je ovládnout, nebo
c) se zdržuje na neznámém místě a toto místo se nepodaří soudu v součinnosti s dalšími orgány veřejné moci zjistit ani při vynaložení potřebné pečlivosti.
(2) Jsou-li tyto skutečnosti dány u obou rodičů, vyžaduje se k osvojení souhlas poručníka, popřípadě souhlas opatrovníka, kterého k tomu účelu jmenuje soud; to platí i v případě, že oba rodiče zemřeli nebo že rodičovství k osvojovanému dítěti nebylo určeno. Před udělením nebo odmítnutím souhlasu musí být zjištěny všechny rozhodné skutečnosti týkající se osvojovaného dítěte a jeho rodiny, které by mohly mít vliv na rozhodnutí o osvojení; zejména se zjistí, zda osvojované dítě má blízké příbuzné a zda ti mají zájem o dítě pečovat, a vyslechne se i ten, v jehož péči se osvojované dítě právě nalézá.
§ 819
(1) K osvojení dále není třeba souhlasu rodiče, který zjevně nemá o dítě zájem.
(2) Rodič zjevně nemá o dítě zájem, neprojevuje-li soustavně o dítě opravdový zájem, a tím trvale zaviněně porušuje své povinnosti rodiče.
§ 820
(1) Má se za to, že nezájem rodiče o dítě je zjevný, trvá-li alespoň tři měsíce od posledního projeveného opravdového zájmu. Nelze-li však v chování rodiče spatřovat hrubé porušování jeho povinností, je třeba, aby byl orgánem sociálně-právní ochrany dětí poučen o možných důsledcích svého chování a aby od takového poučení uplynuly alespoň tři měsíce. Orgán sociálně-právní ochrany dětí je povinen poskytnout rodiči nejpozději po tomto poučení poradenství a pomoc za podmínek stanovených jiným právním předpisem.
(2) Poučení podle odstavce 1 se nevyžaduje, opustil-li rodič místo, kde se dříve zdržoval, aniž sdělil, kde se nyní zdržuje, a nepodařilo-li se ani za tři měsíce zjistit místo, kde se rodič zdržuje.
§ 821
(1) Soud rozhoduje ve zvláštním řízení, je-li, nebo není-li třeba k osvojení souhlasu rodiče.
(2) Rozhodne-li soud, že k osvojení není třeba souhlasu obou rodičů, je k osvojení zapotřebí souhlasu opatrovníka, kterého soud k tomu účelu jmenuje. Dříve než dá opatrovník souhlas, zjistí všechny rozhodné skutečnosti týkající se osvojovaného dítěte a jeho rodiny, které by mohly mít vliv na rozhodnutí o osvojení; zejména zjistí, má-li osvojované dítě blízké příbuzné, kteří mají zájem o ně pečovat, a vyslechne toho, v jehož péči se osvojované dítě právě nalézá.
§ 822
(1) Nastaly-li okolnosti, kdy k osvojení není třeba souhlasu rodiče, nelze přesto o osvojení kladně rozhodnout, je-li tu někdo z blízkých příbuzných dítěte, který je ochoten a schopen o dítě pečovat a učiní v tomto smyslu návrh soudu.
(2) Soud svěří dítě do péče jeho blízkého příbuzného, je-li to v souladu se zájmy dítěte a je-li zjevné, že tato osoba je schopna o dítě pečovat.
Pododdíl 3
Péče před osvojením
§ 823
(1) Se souhlasem budoucího osvojitele je možné předat mu osvojované dítě do péče ihned poté, kdy oba rodiče dali k osvojení souhlas. Souhlasí-li s tím rodiče, lze dítě předat budoucímu osvojiteli do péče i dříve, jakmile to zdravotní stav dítěte dovolí. Rodiče osvojovaného dítěte jsou povinni o předání dítěte informovat orgán sociálně-právní ochrany dětí.
(2) Péče o dítě v době před uplynutím tří měsíců ode dne, kdy byl dán souhlas k osvojení, není péčí před osvojením. Po tuto dobu má ten, komu bylo dítě předáno do péče, pouze povinnost a právo o dítě řádně pečovat a chránit je; v záležitostech dítěte, které s touto péčí souvisí, může jednat, jen je-li toho nezbytně třeba.
§ 824
(1) O předání dítěte do péče podle § 823 rozhodne soud.
(2) Má-li soud za to, že jsou dány okolnosti, kdy k osvojení není třeba souhlasu rodiče, může použít § 823 odst. 1 obdobně.
§ 825
Po uplynutí tří měsíců ode dne, kdy byl dán souhlas k osvojení, se pozastavuje výkon práv a povinností vyplývajících z rodičovské odpovědnosti; soud jmenuje poručníkem osvojovaného dítěte orgán sociálně-právní ochrany dětí, ledaže byl poručník jmenován již dříve. Ustanovení § 929 platí obdobně.
§ 826
Po uplynutí tří měsíců ode dne, kdy byl souhlas k osvojení dán, může být osvojované dítě předáno osvojiteli do péče před osvojením. O takovém předání rozhoduje na návrh osvojitele soud.
§ 827
(1) Soud o předání dítěte osvojiteli do péče před osvojením rozhodne až poté, co provede šetření ohledně vzájemné vhodnosti dítěte a osvojitele, zejména se zřetelem na
a) la personalità e le condizioni di salute dell’utilizzatore e del suo ambiente sociale, in particolare alloggio e famiglia, nonché la capacità dell’utilizzatore di prendersi cura del bambino e le sue motivazioni di adozione,
b) la personalità e lo stato di salute del bambino, l’ambiente sociale da cui proviene il bambino, nonché i suoi diritti di status,
c) l’ambiente etnico, religioso e culturale del bambino e dell’adozione,
(d) il periodo durante il quale il bambino è stato affidato alle cure dell’adozione.
(2) Se uno dei coniugi desidera adottare il figlio, il tribunale deve scoprire il motivo per cui l’altro coniuge non ha aderito alla petizione.
§ 828
Se il bambino adottato è stato precedentemente affidato alle cure di chi lo adotta, le sue ulteriori cure sono considerate cure pre-adozione. Non sono necessarie ulteriori decisioni da parte di un’autorità pubblica per l’assistenza pre-adozione.
§ 829
(1) Prima di prendere una decisione in merito all’adozione, il figlio adottivo deve essere a carico dell’utilizzatore a proprie spese. L’adottante ha i doveri e i diritti della persona a cui è affidata la cura del minore ai sensi dei § 953-957.
(2) La cura dell’adottante per il bambino adottato prima dell’adozione dura per un periodo sufficiente per una conclusione convincente che è stato stabilito un rapporto tra l’adozione e il bambino, così come il significato e lo scopo dell’adozione; questa cura non deve finire fino a quando non sono trascorsi sei mesi.
(3) Fintanto che il minore è affidato a chi lo adotta, l’obbligo di mantenimento precedentemente stabilito per un’altra persona nei confronti del minore è sospeso.
§ 830
(1) Se un uomo che afferma di essere il padre di un figlio adottivo presenta una petizione per la determinazione della paternità, non è possibile decidere in merito all’adozione fino a quando non viene decisa la decisione sulla determinazione della paternità.
(2) Se il bambino adottato è stato affidato alle cure del futuro adottante ai sensi della Sezione 823 e se il periodo di tre mesi entro il quale il consenso all’adozione può scadere è scaduto prima della presentazione della petizione ai sensi del paragrafo 1, si applica, mutatis mutandis, la Sezione 817.
§ 831
Se una persona che afferma di essere un parente stretto del bambino adottato presenta una petizione per il collocamento del minore in cura ai sensi della Sezione 953, non è possibile decidere sull’adozione fino a quando questa petizione non sarà stata decisa.
Sottosezione 4
Conseguenze dell’adozione
§ 832
(1) un figlio adottato congiuntamente dai coniugi o dal coniuge del genitore ha lo status di figlio congiunto dei coniugi; altrimenti ha lo status di figlio adottivo.
(2) I genitori di adozione hanno la responsabilità genitoriale.
§ 833
(1) L’adozione pone fine al rapporto familiare tra l’adozione e la famiglia originale, nonché i diritti e gli obblighi derivanti da tale rapporto. Scadono anche i diritti e gli obblighi di un tutore o tutore nominato per esercitare tali diritti e doveri per conto dei genitori.
(2) Se l’adozione è il coniuge di uno dei genitori dell’adozione, l’adozione del rapporto familiare tra l’adozione e questo genitore e i suoi parenti non pregiudica i diritti e gli obblighi derivanti da tale relazione.
§ 834
Se un bambino genitore è stato adottato, gli effetti dell’adozione si applicano anche a suo figlio.
§ 835
(1) Un adottante ha il cognome dell’autore; Il coniuge adottivo comune ha un cognome che era destinato ai loro figli al momento del matrimonio.
(2) Se un bambino adottato che ha il diritto di esprimere il proprio cognome non è d’accordo con la modifica del proprio cognome, il tribunale decide che la persona adottata deve aggiungere il cognome dell’utilizzatore al proprio cognome. Se l’adozione ha un cognome allegato, il cognome dell’adozione può essere aggiunto solo al cognome dell’adozione; se l’adozione ha un cognome allegato, solo il primo cognome dell’adozione può essere aggiunto al cognome dell’adozione.
§ 836
L’adottante è obbligato a informare l’adozione del fatto di adozione non appena sembra opportuno, ma non oltre l’inizio dell’istruzione.
§ 837
Segretezza di adozione
(1) L’ adottante o l’adozione può proporre al giudice di decidere che l’adozione e le sue circostanze debbano essere tenute segrete alla famiglia di origine del minore. Lo stesso vale per la segretezza di un genitore del sangue e il suo consenso all’adozione.
(2) Sebbene l’adozione e le sue circostanze o il genitore del sangue e il suo consenso all’adozione siano stati tenuti segreti, il tribunale può decidere di declassificarli se ciò è giustificato da una situazione molto grave che mette in pericolo la vita o la salute del bambino adottato.
§ 838
Non appena l’indipendente diventa indipendente, acquisisce il diritto di conoscere il contenuto del fascicolo che è stato mantenuto nel procedimento al momento dell’adozione.
§ 839
Supervisione del successo dell’adozione
(1) Indipendentemente dal fatto che venga imposta la supervisione del successo dell’adozione, di norma, l’organismo di protezione sociale e legale per i minori deve fornire ai consulenti consulenza e servizi relativi alla cura dell’adozione.
(2) Se le circostanze del caso lo giustificano, il tribunale deve, anche senza movimento, ordinare la supervisione dell’utilizzatore e dell’adottato per il tempo strettamente necessario, la cui durata deve essere determinata nello stesso tempo; la supervisione viene di solito effettuata attraverso l’ente di protezione sociale e legale per i bambini.
Annullamento dell’adozione
§ 840
(1) Se ci sono ragioni importanti per questo, il tribunale annulla l’adozione su proposta dell’adozione o dell’adozione; se solo uno di essi presenta una proposta, l’altro può aderire alla proposta.
(2) L’adozione non può essere revocata dopo tre anni dalla decisione di adozione. Ciò non si applica se l’adozione è contro la legge.
§ 841
(1) Con l’annullamento dell’adozione, il rapporto derivante dall’adozione e gli obblighi e i diritti derivanti da tale rapporto cessano e il precedente rapporto familiare deve essere rinnovato.
(2) I diritti di proprietà e gli obblighi di proprietà dell’adozione adottati prima dell’annullamento dell’adozione non sono interessati dall’annullamento dell’adozione.
§ 842
Dopo l’adozione, l’adozione avrà il cognome che aveva prima dell’adozione, a meno che non dichiari che manterrà il cognome esistente.
§ 843
Adozione di un bambino adottato
Un adottante può essere ripreso solo
a) se l’adozione precedente è stata annullata,
(b) se deve essere adottato dal coniuge successivo dell’adozione dopo la morte del coniuge precedente che era l’adozione congiunta, oppure
c) se morisse colui che era l’unico adottante o quelli che erano i congiunti.
§ 844
Se è nell’interesse superiore del minore, il tribunale può, su richiesta dell’adozione, decidere prima della scadenza del periodo di tre anni dalla decisione di adozione che l’adozione è irrevocabile.
§ 845
Nezrušitelné osvojení nebrání tomu, aby osvojenec byl opětovně osvojen.
Pododdíl 5
Osvojení zletilého
§ 846
Zletilého lze osvojit, není-li to v rozporu s dobrými mravy.
§ 847
Osvojení, které je obdobou osvojení nezletilého
(1) Zletilého lze osvojit, jestliže
a) přirozený sourozenec osvojovaného byl osvojen týmž osvojitelem,
b) v době podání návrhu na osvojení byl osvojovaný nezletilý,
c) osvojitel pečoval o osvojovaného jako o vlastního již v době jeho nezletilosti nebo
d) osvojitel hodlá osvojit dítě svého manžela.
(2) Zletilého nelze osvojit, jestliže by to bylo v rozporu s odůvodněným zájmem jeho pokrevních rodičů.
(3) Ustanovení o osvojení nezletilého, včetně ustanovení o následcích osvojení, se použijí, s výjimkou § 838 a 839, obdobně.
Osvojení, které není obdobou osvojení nezletilého
§ 848
(1) Není-li to na újmu důležitých zájmů potomků osvojitele nebo potomků osvojovaného, lze osvojit zletilého výjimečně také z důvodů hodných zvláštního zřetele, pokud to je přínosné pro osvojitele a osvojence navzájem, nebo v odůvodněných případech alespoň pro jednoho z nich.
(2) Ustanovení o osvojení nezletilého, včetně ustanovení o jeho následcích, se použijí přiměřeně.
§ 849
(1) Osvojenci a jeho potomkům nevzniká osvojením příbuzenský poměr vůči členům rodiny osvojitele a nenabývají vůči nim žádných majetkových práv. Osvojitel nenabývá osvojením žádných majetkových práv vůči osvojenci a jeho potomkům.
(2) Osvojenec a jeho potomci nepozbývají osvojením práv ve vlastní rodině.
Společná ustanovení pro osvojení zletilého
§ 850
(1) Není-li osvojovaný plně svéprávný, jedná za něho zákonný zástupce, popřípadě opatrovník, kterého k tomu jmenuje soud.
(2) Trvá-li manželství osvojovaného, může být osvojen jen se souhlasem svého manžela. Nemůže-li manžel dát souhlas proto, že není plně svéprávný, nebo je-li opatření jeho souhlasu spojeno s těžko překonatelnou překážkou, soud zvlášť posoudí, zda osvojení není v rozporu s oprávněnými zájmy tohoto manžela, popřípadě dalších členů rodiny.
§ 851
(1) Osvojení zletilého nemá vliv na jeho příjmení.
(2) Souhlasí-li s tím osvojitel, může osvojenec připojit osvojitelovo příjmení k svému příjmení; trvá-li manželství osvojitele a mají-li manželé společné příjmení, vyžaduje se souhlas i druhého manžela.
(3) Trvá-li manželství osvojence a mají-li manželé společné příjmení, může osvojenec připojit osvojitelovo příjmení k svému příjmení jen se souhlasem svého manžela.
§ 852
Osvojení má právní následky pro osvojence a jeho potomky, pokud se narodili později. Pro dříve narozené potomky osvojence má osvojení právní následky, jen když dali k osvojení souhlas.
§ 853
(1) Vyživovací povinnost osvojence vůči jeho předkům nebo potomkům trvá nadále jen tehdy a jen v té míře, nejsou-li jiné osoby, které mají vyživovací povinnost, popřípadě nejsou-li tyto osoby schopny své vyživovací povinnosti dostát. Osvojenec má právo na výživné vůči svým předkům nebo potomkům jen tehdy a jen v té míře, není-li osvojitel s to své vyživovací povinnosti dostát.
(2) Osvojenec dědí po osvojiteli v první zákonné třídě dědiců, nevstupuje však v dědické právo osvojitele vůči jiným osobám.
(3) Má-li osvojení právní následky i pro potomky osvojence, použijí se odstavce 1 a 2 obdobně.
§ 854
Pro osvojení nezletilého, kterému byla přiznána svéprávnost, se ustanovení o osvojení zletilého použijí obdobně.
Oddíl 3
Rodiče a dítě
Pododdíl 1
Obecná ustanovení
§ 855
(1) Rodiče a dítě mají vůči sobě navzájem povinnosti a práva. Těchto vzájemných povinností a práv se nemohou vzdát; učiní-li tak, nepřihlíží se k tomu.
(2) Účelem povinností a práv k dítěti je zajištění morálního a hmotného prospěchu dítěte.
§ 856
Povinnosti a práva rodičů spojená s osobností dítěte a povinnosti a práva osobní povahy vznikají narozením dítěte a zanikají nabytím jeho zletilosti.
§ 857
(1) Dítě je povinno dbát svých rodičů.
(2) Dokud se dítě nestane svéprávným, mají rodiče právo usměrňovat své dítě výchovnými opatřeními, jak to odpovídá jeho rozvíjejícím se schopnostem, včetně omezení sledujících ochranu morálky, zdraví a práv dítěte, jakož i práv jiných osob a veřejného pořádku. Dítě je povinno se těmto opatřením podřídit.
§ 858
Rodičovská odpovědnost zahrnuje povinnosti a práva rodičů, která spočívají v péči o dítě, zahrnující zejména péči o jeho zdraví, jeho tělesný, citový, rozumový a mravní vývoj, v ochraně dítěte, v udržování osobního styku s dítětem, v zajišťování jeho výchovy a vzdělání, v určení místa jeho bydliště, v jeho zastupování a spravování jeho jmění; vzniká narozením dítěte a zaniká, jakmile dítě nabude plné svéprávnosti. Trvání a rozsah rodičovské odpovědnosti může změnit jen soud.
§ 859
Vyživovací povinnost a právo na výživné nejsou součástí rodičovské odpovědnosti; jejich trvání nezávisí na nabytí zletilosti ani svéprávnosti.
Pododdíl 2
Osobní jméno a příjmení dítěte
§ 860
(1) Dítě má příjmení určené při uzavření manželství svých rodičů pro společné děti manželů.
(2) Nemá-li dítě příjmení podle odstavce 1, zvolí rodiče pro dítě příjmení jednoho z nich; jinak jeho příjmení určí soud. Totéž platí o osobním jménu dítěte.
§ 861
Je-li znám jen jeden z rodičů, má dítě jeho příjmení. Tento rodič také určí osobní jméno dítěte; jinak je určí soud.
§ 862
(1) Jde-li o dítě, jehož rodiče nejsou manžely, zvolí rodiče pro dítě příjmení jednoho z nich; jinak jeho příjmení určí soud.
(2) Uzavře-li manželství matka dítěte, jehož otec není znám, mohou matka dítěte a její manžel shodně prohlásit před matričním úřadem, že příjmení určené pro jejich ostatní děti bude mít i toto dítě.
§ 863
(1) Ke změně příjmení dítěte podle § 862 je třeba vyjádření dítěte za stejných podmínek jako v jiných záležitostech týkajících se dítěte; je-li dítě starší patnácti let, je třeba, aby se změnou svého příjmení souhlasilo.
(2) Ustanovení § 862 nelze použít, dosáhlo-li dítě zletilosti.
§ 864
Není-li žádný z rodičů znám, určí soud i bez návrhu osobní jméno a příjmení dítěte.
Pododdíl 3
Rodičovská odpovědnost
§ 865
(1) Rodičovská odpovědnost náleží stejně oběma rodičům. Má ji každý rodič, ledaže jí byl zbaven.
(2) Rozhodne-li soud o omezení svéprávnosti rodiče, rozhodne zároveň o jeho rodičovské odpovědnosti.
§ 866
Pro rozhodnutí soudu, které se týká rozsahu rodičovské odpovědnosti nebo způsobu či rozsahu, v jakém ji rodiče mají vykonávat, jsou určující zájmy dítěte.
§ 867
(1) Před rozhodnutím, které se dotýká zájmu dítěte, poskytne soud dítěti potřebné informace, aby si mohlo vytvořit vlastní názor a tento sdělit.
(2) Není-li podle zjištění soudu dítě schopno informace náležitě přijmout nebo není-li schopno vytvořit si vlastní názor nebo není-li schopno tento názor sdělit, soud informuje a vyslechne toho, kdo je schopen zájmy dítěte ochránit, s tím, že se musí jednat o osobu, jejíž zájmy nejsou v rozporu se zájmy dítěte; o dítěti starším dvanácti let se má za to, že je schopno informaci přijmout, vytvořit si vlastní názor a tento sdělit. Názoru dítěte věnuje soud patřičnou pozornost.
§ 868
(1) Výkon rodičovské odpovědnosti nezletilého rodiče, který dříve přiznáním svéprávnosti nebo uzavřením manželství nenabyl plné svéprávnosti, je až do doby, kdy nabude plnou svéprávnost, pozastaven; to neplatí o výkonu povinnosti a práva péče o dítě, ledaže soud vzhledem k osobě rodiče rozhodne, že výkon také této povinnosti a tohoto práva se pozastavuje až do doby, kdy rodič nabude plnou svéprávnost.
(2) Výkon rodičovské odpovědnosti rodiče, jehož svéprávnost byla v této oblasti omezena, je po dobu omezení jeho svéprávnosti pozastaven, ledaže soud rozhodne, že se rodiči vzhledem k jeho osobě zachovává výkon povinnosti a práva péče o dítě a osobního styku s dítětem.
§ 869
(1) Brání-li rodiči ve výkonu jeho rodičovské odpovědnosti závažná okolnost a lze-li se domnívat, že je toho v souladu se zájmy dítěte třeba, může soud rozhodnout, že se výkon rodičovské odpovědnosti tohoto rodiče pozastavuje.
(2) Pozastavení výkonu rodičovské odpovědnosti nemá vliv na plnění vyživovací povinnosti k dítěti.
§ 870
Nevykonává-li rodič svoji rodičovskou odpovědnost řádně a vyžaduje-li to zájem dítěte, soud jeho rodičovskou odpovědnost omezí, nebo omezí její výkon, a zároveň stanoví rozsah tohoto omezení.
§ 871
(1) Zneužívá-li rodič svoji rodičovskou odpovědnost nebo její výkon, anebo svoji rodičovskou odpovědnost nebo její výkon závažným způsobem zanedbává, soud jej jeho rodičovské odpovědnosti zbaví.
(2) Spáchal-li rodič proti svému dítěti úmyslný trestný čin, nebo použil-li rodič své dítě, které není trestně odpovědné, ke spáchání trestného činu, nebo spáchal-li rodič trestný čin jako spolupachatel, návodce, pomocník či organizátor trestného činu spáchaného jeho dítětem, soud zvlášť posoudí, nejsou-li tu důvody pro zbavení rodiče jeho rodičovské odpovědnosti.
§ 872
Před rozhodnutím soudu o omezení rodičovské odpovědnosti soud vždy posoudí, zda je vzhledem k zájmu dítěte nezbytné omezit právo rodiče osobně se stýkat s dítětem. Dojde-li ke zbavení rodiče rodičovské odpovědnosti, zůstává rodiči právo osobně se stýkat s dítětem jen v případě, že soud rozhodne o zachování tohoto práva rodiči s přihlédnutím k zájmu dítěte.
§ 873
Zbavil-li soud rodiče rodičovské odpovědnosti, může zároveň rozhodnout, že jej zbavuje všech nebo některých povinností a práv stanovených v § 856, především práva dát souhlas k osvojení.
§ 874
Zbavení rodiče jeho rodičovské odpovědnosti ani její omezení nemá vliv na jeho vyživovací povinnost k dítěti.
Zvláštní ustanovení o výkonu rodičovské odpovědnosti
§ 875
(1) Rodičovskou odpovědnost vykonávají rodiče v souladu se zájmy dítěte.
(2) Před rozhodnutím, které se dotýká zájmu dítěte, sdělí rodiče dítěti vše potřebné, aby si mohlo vytvořit vlastní názor o dané záležitosti a rodičům jej sdělit; to neplatí, není-li dítě schopno sdělení náležitě přijmout nebo není schopno vytvořit si vlastní názor nebo není schopno tento názor rodičům sdělit. Názoru dítěte rodiče věnují patřičnou pozornost a berou názor dítěte při rozhodování v úvahu.
§ 876
(1) Rodičovskou odpovědnost vykonávají rodiče ve vzájemné shodě.
(2) Hrozí-li při rozhodování o záležitosti dítěte nebezpečí z prodlení, může jeden z rodičů rozhodnout nebo dát přivolení sám; je ale povinen neprodleně sdělit druhému rodiči, jaký je stav věcí.
(3) Jedná-li jeden z rodičů v záležitosti dítěte sám vůči třetí osobě, která je v dobré víře, má se za to, že jedná se souhlasem druhého rodiče.
§ 877
(1) Nedohodnou-li se rodiče v záležitosti, která je pro dítě významná zejména se zřetelem k jeho zájmu, rozhodne soud na návrh rodiče; to platí i tehdy, vyloučil-li jeden rodič z rozhodování o významné záležitosti dítěte druhého rodiče.
(2) Za významnou záležitost se považují zejména nikoli běžné léčebné a obdobné zákroky, určení místa bydliště a volba vzdělání nebo pracovního uplatnění dítěte.
§ 878
(1) Nežije-li některý z rodičů nebo není-li znám, nemá-li některý z rodičů rodičovskou odpovědnost, nebo je-li výkon jeho rodičovské odpovědnosti pozastaven, vykonává rodičovskou odpovědnost druhý rodič; to platí i tehdy, je-li rodičovská odpovědnost jednoho z rodičů omezena nebo je-li omezen její výkon.
(2) Nemá-li žádný z rodičů rodičovskou odpovědnost v plném rozsahu nebo je-li výkon rodičovské odpovědnosti obou rodičů pozastaven, anebo je-li rodičovská odpovědnost rodičů dotčena některým z uvedených způsobů, ale každého jinak, jmenuje soud dítěti poručníka, kterému náleží povinnosti a práva rodičů nebo jejich výkon na místě rodičů.
(3) Je-li rodičovská odpovědnost rodičů omezena nebo je-li omezen její výkon, jmenuje soud dítěti opatrovníka.
§ 879
(1) Při právním jednání vůči dítěti, které není způsobilé ve věci samostatně právně jednat, postačí jednání i jen vůči jednomu z rodičů jako zástupci dítěte.
(2) Je-li právně významné, zda dítě, které není způsobilé ve věci samostatně právně jednat, je či není v dobré víře, je třeba, aby byla posouzena dobrá víra obou rodičů; má-li však dítě v péči jen jeden z rodičů, posoudí se jen jeho dobrá víra.
(3) Je-li právně významné, zda dítě, které není způsobilé ve věci samostatně právně jednat, o věci, popřípadě skutečnosti vědělo nebo nevědělo, je třeba, aby byla posouzena vědomost obou rodičů; má-li však dítě v péči jen jeden z rodičů, posoudí se jen jeho vědomost.
Péče o dítě a jeho ochrana
§ 880
(1) Rodičovskou odpovědnost týkající se osoby dítěte vykonávají rodiče způsobem a v míře odpovídající stupni vývoje dítěte.
(2) Rozhodují-li rodiče o vzdělání nebo o pracovním uplatnění dítěte, vezmou v úvahu jeho názor, schopnosti a nadání.
§ 881
Péči o dítě a jeho ochranu, výkon jeho výchovy, popřípadě některých jejích stránek, nebo dohled nad dítětem mohou rodiče svěřit jiné osobě; dohoda rodičů s ní se nemusí dotknout trvání ani rozsahu rodičovské odpovědnosti.
§ 882
(1) Zadržuje-li jiná osoba dítě protiprávně, mají rodiče právo žádat, aby jim dítě předala; to platí i mezi rodiči navzájem. Toto právo má i ten, kdo o dítě oprávněně pečuje.
(2) Osoba, která dítě protiprávně zadržuje, má povinnost jej řádně předat tomu, kdo má dítě po právu v péči.
§ 883
Rodiče a dítě si jsou povinni pomocí, podporou a ohledem na svou důstojnost.
§ 884
(1) Rodiče mají rozhodující úlohu ve výchově dítěte. Rodiče mají být všestranně příkladem svým dětem, zejména pokud se jedná o způsob života a chování v rodině.
(2) Výchovné prostředky lze použít pouze v podobě a míře, která je přiměřená okolnostem, neohrožuje zdraví dítěte ani jeho rozvoj a nedotýká se lidské důstojnosti dítěte.
§ 885
Pečuje-li o dítě jen jeden z rodičů, podílí se na péči o dítě a jeho výchově i manžel nebo partner rodiče dítěte, žije-li s dítětem v rodinné domácnosti. To platí i pro toho, kdo s rodičem dítěte žije, aniž s ním uzavřel manželství nebo registrované partnerství, žije-li s dítětem v rodinné domácnosti.
§ 886
(1) Žije-li dítě s rodiči nebo s některým z nich v rodinné domácnosti a je-li o ně řádně pečováno, podílí se i ono na péči o chod domácnosti. Tato povinnost dítěte zaniká zároveň s poskytováním výživy rodičů dítěti.
(2) Dítě se podílí na péči o chod rodinné domácnosti vlastní prací, popřípadě peněžitými příspěvky, má-li vlastní příjem, anebo oběma způsoby. Pro určení rozsahu podílu dítěte na péči o chod rodinné domácnosti jsou rozhodné schopnosti a možnosti dítěte i odůvodněné potřeby členů rodiny.
Osobní styk rodiče s dítětem
§ 887
Výkon práva rodičů udržovat osobní styk s dítětem nemohou rodiče svěřit jiné osobě.
§ 888
Dítě, které je v péči jen jednoho rodiče, má právo stýkat se s druhým rodičem v rozsahu, který je v zájmu dítěte, stejně jako tento rodič má právo stýkat se s dítětem, ledaže soud takový styk omezí nebo zakáže; soud může také určit podmínky styku, zejména místo, kde k němu má dojít, jakož i určit osoby, které se smějí, popřípadě nesmějí styku účastnit. Rodič, který má dítě v péči, je povinen dítě na styk s druhým rodičem řádně připravit, styk dítěte s druhým rodičem řádně umožnit a při výkonu práva osobního styku s dítětem v potřebném rozsahu s druhým rodičem spolupracovat.
§ 889
Rodič, který má dítě v péči, a druhý rodič se musejí zdržet všeho, co narušuje vztah dítěte k oběma rodičům nebo co výchovu dítěte ztěžuje. Brání-li rodič, který má dítě v péči, bezdůvodně trvale či opakovaně druhému rodiči ve styku s dítětem, je takové chování důvodem pro nové rozhodnutí soudu o tom, který z rodičů má mít dítě ve své péči.
§ 890
Rodiče jsou povinni si vzájemně sdělit vše podstatné, co se týká dítěte a jeho zájmů.
§ 891
(1) Rodič, který má dítě v péči, a druhý rodič se spolu dohodnou, jak se rodič, který dítě v péči nemá, bude s dítětem stýkat. Nedohodnou-li se rodiče, nebo vyžaduje-li to zájem na výchově dítěte a poměry v rodině, soud styk rodiče s dítětem upraví. V odůvodněných případech může soud určit místo styku rodiče s dítětem.
(2) Je-li to nutné v zájmu dítěte, soud omezí právo rodiče osobně se stýkat s dítětem, anebo tento styk i zakáže.
Zastoupení dítěte
§ 892
(1) Rodiče mají povinnost a právo zastupovat dítě při právních jednáních, ke kterým není právně způsobilé.
(2) Rodiče zastupují dítě společně, jednat však může každý z nich; ustanovení § 876 odst. 3 platí obdobně.
(3) Rodič nemůže dítě zastoupit, jestliže by mohlo dojít ke střetu zájmů mezi ním a dítětem nebo mezi dětmi týchž rodičů. V takovém případě jmenuje soud dítěti opatrovníka.
§ 893
Nedohodnou-li se rodiče, který z nich dítě při právním jednání zastoupí, rozhodne soud na návrh rodiče, který z rodičů bude za dítě právně jednat a jakým způsobem.
§ 894
(1) Rodiče jako zákonní zástupci mohou pro vyřízení záležitosti dítěte, nejedná-li se o záležitost osobního stavu, uzavřít smlouvu o zastoupení osobou s odbornými znalostmi, popřípadě i jinou vhodnou osobou.
(2) Uzavře-li dítě smlouvu o zastoupení, nemá to vliv na zákonné zastoupení dítěte rodiči.
(3) Nedojde-li mezi zákonným a smluvním zástupcem k dohodě, rozhodne soud v souladu se zájmy dítěte.
§ 895
Došlo-li k popření otcovství, právní jednání učiněná otcem jako zákonným zástupcem zůstávají nedotčena.
Péče o jmění dítěte
§ 896
(1) Rodiče mají povinnost a právo pečovat o jmění dítěte, především je jako řádní hospodáři spravovat. S peněžními prostředky, o kterých lze předpokládat, že nebudou zapotřebí k úhradě výdajů souvisících s majetkem dítěte, musí bezpečně nakládat.
(2) Při právním jednání, které se týká jednotlivé součásti jmění dítěte, vystupují rodiče jako jeho zástupci; ustanovení § 892 odst. 3 platí obdobně.
(3) Poruší-li rodiče povinnost pečovat o jmění dítěte jako řádní hospodáři, nahradí dítěti škodu z toho vzniklou společně a nerozdílně.
§ 897
Nedohodnou-li se rodiče o podstatných věcech při péči o jmění dítěte, rozhodne na návrh rodiče soud.
§ 898
(1) K právnímu jednání, které se týká existujícího i budoucího jmění dítěte nebo jednotlivé součásti tohoto jmění, potřebují rodiče souhlas soudu, ledaže se jedná o běžné záležitosti, nebo o záležitosti sice výjimečné, ale týkající se zanedbatelné majetkové hodnoty.
(2) Souhlasu soudu je třeba zejména k právnímu jednání, kterým dítě
a) nabývá nemovitou věc nebo její část a kterým s ní nakládá,
b) zatěžuje majetek jako celek nebo jeho nikoli nepodstatnou část,
c) nabývá dar, dědictví nebo odkaz nikoli zanedbatelné majetkové hodnoty, nebo takový dar, dědictví nebo odkaz odmítá, nebo takový dar nebo dar představující nikoli nepodstatnou část jeho majetku poskytuje, nebo
d) uzavírá smlouvu zavazující k opětovnému dlouhodobému plnění, smlouvu úvěrovou nebo obdobnou, nebo smlouvu týkající se bydlení, zejména nájmu.
(3) K právnímu jednání rodiče, k němuž schází potřebný souhlas soudu, se nepřihlíží.
§ 899
Co rodiče získají použitím majetku dítěte, nabývá dítě.
§ 900
(1) Příjmy z majetku dítěte, které rodiče nepoužijí k řádné správě jeho majetku (zisk), použijí nejprve k výživě dítěte. Je-li toho třeba, mohou rodiče poté použít zbývající zisk z majetku dítěte jako jeho příspěvek na vlastní výživu rodičů a výživu nezletilého sourozence dítěte, pokud s dítětem žijí v rodinné domácnosti, ledaže je z důležitých důvodů nezbytné zachovat je pro dítě na dobu po nabytí svéprávnosti.
(2) Majetek dítěte mohou rodiče se souhlasem soudu použít k výživě vlastní a sourozence dítěte jen tehdy, jestliže by bez zavinění osob, které mají vyživovací povinnost k dítěti, vznikl výrazný nepoměr mezi poměry dítěte a poměry povinných osob.
§ 901
(1) Povinnost a právo rodiče pečovat o jmění dítěte zaniká prohlášením konkursu na majetek rodiče nebo zastavením insolvenčního řízení z důvodu, že pro uspokojení věřitelů je majetek rodiče zcela nepostačující. Není-li tu druhý rodič, který by mohl pečovat o jmění dítěte, soud jmenuje i bez návrhu opatrovníka pro správu jmění dítěte.
(2) Po uplynutí tří let od zrušení konkursu nebo zastavení insolvenčního řízení z důvodu, že pro uspokojení věřitelů je majetek dlužníka zcela nepostačující, může soud na návrh rodiče nebo opatrovníka pro správu jmění dítěte omezení rodičovské odpovědnosti zrušit, ledaže by obnovení povinnosti a práva rodiče pečovat o jmění dítěte bylo v rozporu se zájmy dítěte.
§ 902
(1) Jakmile dítě nabude plné svéprávnosti, odevzdají mu rodiče jmění, které spravovali, především mu předají součásti jeho majetku, popřípadě na ně převedou jejich správu a podají dítěti vyúčtování ze správy jmění bez zbytečného odkladu, nejpozději však do šesti měsíců ode dne, kdy dítě nabylo plné svéprávnosti. Vyúčtování není zapotřebí, pokud je dítě nežádá.
(2) Vznikly-li rodičům při správě jmění dítěte nebo v souvislosti s ní náklady, mohou požadovat jejich náhradu.
§ 903
(1) Byla-li správa jmění značně obtížná, zejména pro rozsáhlost či rozmanitost majetkového souboru, a rodiče správu jmění řádně vykonávali, mohou poté, co odevzdají spravované jmění svému dítěti, žádat přiměřenou odměnu, umožňuje-li to výnos jmění.
(2) Je-li již během trvání správy jmění z okolností zřejmé, že správa je značně obtížná a rodiče ji vykonávají řádně, soud jim na návrh přizná přiměřenou roční, popřípadě jinak časově určenou odměnu za správu jmění.
§ 904
Předání a převzetí jmění nemá vliv na odpovědnost rodičů za správu jmění dítěte.
§ 905
(1) Soud jmenuje i bez návrhu opatrovníka pro správu jmění dítěte, jestliže by zájmy dítěte mohly být ohroženy, zejména jsou-li tu společná majetková práva rodičů a dítěte nebo dítěte a jeho sourozence. V rozsahu povinností a práv opatrovníka pro správu jmění dítěte jsou rodiče ve výkonu povinností a práv ve vztahu ke jmění dítěte omezeni.
(2) Pro povinnosti a práva opatrovníka pro správu jmění dítěte, který byl jmenován vedle rodičů, se použijí obdobně ustanovení o poručníkovi, který spravuje jmění poručence, popřípadě o opatrovníkovi, který spravuje jmění opatrovance.
Výkon rodičovské odpovědnosti po rozvodu manželství
§ 906
(1) Má-li být rozhodnuto o rozvodu manželství rodičů dítěte, soud nejprve určí, jak bude každý z rodičů napříště o dítě pečovat, a to s uvážením zájmu dítěte; s tímto zřetelem se od souhlasného stanoviska rodičů soud odchýlí jen tehdy, vyžaduje-li to zájem dítěte. Soud vezme v úvahu nejen vztah dítěte ke každému z rodičů, ale také jeho vztah k sourozencům, popřípadě i k prarodičům.
(2) Soud může rozhodnout i tak, že schválí dohodu rodičů, ledaže je zřejmé, že dohodnutý způsob výkonu rodičovské odpovědnosti není v souladu se zájmem dítěte.
§ 907
(1) Soud může svěřit dítě do péče jednoho z rodičů, nebo do střídavé péče, nebo do společné péče; soud může dítě svěřit i do péče jiné osoby než rodiče, je-li to potřebné v zájmu dítěte. Má-li být dítě svěřeno do společné péče, je třeba, aby s tím rodiče souhlasili.
(2) Při rozhodování o svěření do péče soud rozhoduje tak, aby rozhodnutí odpovídalo zájmu dítěte. Soud přitom bere ohled na osobnost dítěte, zejména na jeho vlohy a schopnosti ve vztahu k vývojovým možnostem a životním poměrům rodičů, jakož i na citovou orientaci a zázemí dítěte, na výchovné schopnosti každého z rodičů, na stávající a očekávanou stálost výchovného prostředí, v němž má dítě napříště žít, na citové vazby dítěte k jeho sourozencům, prarodičům, popřípadě dalším příbuzným i nepříbuzným osobám. Soud vezme vždy v úvahu, který z rodičů dosud o dítě řádně pečoval a řádně dbal o jeho citovou, rozumovou a mravní výchovu, jakož i to, u kterého z rodičů má dítě lepší předpoklady zdravého a úspěšného vývoje.
(3) Soud při rozhodování o svěření dítěte do péče dbá rovněž na právo dítěte na péči obou rodičů a udržování pravidelného osobního styku s nimi, na právo druhého rodiče, jemuž dítě nebude svěřeno, na pravidelnou informaci o dítěti, dále soud bere zřetel rovněž ke schopnosti rodiče dohodnout se na výchově dítěte s druhým rodičem.
§ 908
Výkon povinností a práv rodičů, kteří žijí odděleně
Nežijí-li spolu rodiče nezletilého dítěte, které není plně svéprávné, a nedohodnou-li se o úpravě péče o takové dítě, rozhodne o ní i bez návrhu soud. V ostatním se ustanovení § 906 a 907 použijí obdobně.
§ 909
Zvláštní ustanovení
Změní-li se poměry, soud změní rozhodnutí týkající se výkonu povinností a práv vyplývajících z rodičovské odpovědnosti i bez návrhu.
Pododdíl 4
Vyživovací povinnost
§ 910
(1) Předci a potomci mají vzájemnou vyživovací povinnost.
(2) Vyživovací povinnost rodičů vůči dítěti předchází vyživovací povinnosti prarodičů a dalších předků vůči dítěti.
(3) Vzdálenější příbuzní mají vyživovací povinnost, jen nemohou-li ji plnit bližší příbuzní.
(4) Nejedná-li se o poměr rodičů a dítěte, předchází vyživovací povinnost potomků vyživovací povinnosti předků.
§ 911
Výživné lze přiznat, jestliže oprávněný není schopen sám se živit.
§ 912
Nezletilé dítě, které není plně svéprávné, má právo na výživné, i když má vlastní majetek, ale zisk z majetku spolu s příjmem z výdělečné činnosti nestačí k jeho výživě.
§ 913
(1) Pro určení rozsahu výživného jsou rozhodné odůvodněné potřeby oprávněného a jeho majetkové poměry, jakož i schopnosti, možnosti a majetkové poměry povinného.
(2) Při hodnocení schopností, možností a majetkových poměrů povinného je třeba také zkoumat, zda se povinný nevzdal bez důležitého důvodu výhodnějšího zaměstnání či výdělečné činnosti nebo majetkového prospěchu, popřípadě zda nepodstupuje nepřiměřená majetková rizika. Dále je třeba přihlédnout k tomu, že povinný o oprávněného osobně pečuje, a k míře, v jaké tak činí; přihlédne se popřípadě i k péči o rodinnou domácnost.
§ 914
Je-li více osob povinných, které mají vůči oprávněnému stejné postavení, odpovídá rozsah vyživovací povinnosti každé z nich poměru jejích majetkových poměrů, schopností a možností k majetkovým poměrům, schopnostem a možnostem ostatních.
Výživné mezi rodiči a dětmi a předky a potomky
§ 915
(1) Životní úroveň dítěte má být zásadně shodná s životní úrovní rodičů. Toto hledisko předchází hledisku odůvodněných potřeb dítěte.
(2) Dítě je povinno zajistit svým rodičům slušnou výživu.
§ 916
Neprokáže-li v řízení o vyživovací povinnosti rodiče k dítěti nebo o vyživovací povinnosti jiného předka k nezletilému dítěti, které nenabylo plné svéprávnosti, osoba výživou povinná soudu řádně své příjmy předložením všech listin a dalších podkladů pro zhodnocení majetkových poměrů a neumožní soudu zjistit ani další skutečnosti potřebné pro rozhodnutí zpřístupněním údajů chráněných podle jiného právního předpisu, platí, že průměrný měsíční příjem této osoby činí pětadvacetinásobek částky životního minima jednotlivce podle jiného právního předpisu.
§ 917
Rozhoduje-li soud o vyživovací povinnosti rodiče k dítěti nebo o vyživovací povinnosti předka k nezletilému dítěti, které nenabylo plné svéprávnosti, a majetkové poměry osoby výživou povinné to připouštějí, lze za odůvodněné potřeby dítěte považovat i tvorbu úspor, nevylučují-li to okolnosti zvláštního případu; poskytnuté výživné přechází do vlastnictví dítěte. O správě takto poskytnutých částek platí obecná pravidla o jmění dítěte.
§ 918
V řízení o vyživovací povinnosti rodiče k dítěti může v případech hodných zvláštního zřetele soud uložit osobě výživou povinné, aby složila zálohu na výživné splatné v budoucnu; poskytnuté výživné přechází do vlastnictví dítěte postupně k jednotlivým dnům splatnosti výživného. Na složenou zálohu se hledí jako na majetek povinného.
§ 919
Nežijí-li spolu rodiče nezletilého dítěte, které nenabylo plné svéprávnosti, a nedohodnou-li se o plnění vyživovací povinnosti k dítěti, nebo žijí-li rodiče takového dítěte spolu, ale jeden z nich vyživovací povinnost k dítěti neplní, postupuje soud podle § 915 až 918. To platí i v případě, že soud rozhoduje o péči o nezletilé dítě, které nenabylo plné svéprávnosti, pokud se rodiče nedohodnou o plnění vyživovací povinnosti k dítěti.
§ 920
Výživné a zajištění úhrady některých nákladů neprovdané matce
(1) Není-li matka dítěte provdána za otce dítěte, poskytne jí otec dítěte výživu po dobu dvou let od narození dítěte a přispěje jí v přiměřeném rozsahu na úhradu nákladů spojených s těhotenstvím a porodem. Povinnost k úhradě nákladů spojených s těhotenstvím a porodem vznikne muži, jehož otcovství je pravděpodobné, i v případě, že se dítě nenarodí živé.
(2) Soud může na návrh těhotné ženy uložit muži, jehož otcovství je pravděpodobné, aby částku potřebnou na výživu a příspěvek na úhradu nákladů spojených s těhotenstvím a porodem poskytl předem.
(3) Soud může rovněž na návrh těhotné ženy uložit muži, jehož otcovství je pravděpodobné, aby předem poskytl částku potřebnou k zajištění výživy dítěte po dobu, po kterou by ženě náležela jako zaměstnankyni podle jiného právního předpisu mateřská dovolená.
Společná ustanovení o výživném
§ 921
(1) Výživné se plní v pravidelných dávkách a je splatné vždy na měsíc dopředu, ledaže soud rozhodl jinak nebo se osoba výživou povinná dohodla s osobou oprávněnou jinak.
(2) Po osobě výživou povinné, která je v prodlení s placením výživného, může osoba oprávněná požadovat zaplacení úroku z prodlení.
§ 922
(1) Výživné lze přiznat jen ode dne zahájení soudního řízení; u výživného pro děti i za dobu nejdéle tří let zpět od tohoto dne.
(2) Výživné pro neprovdanou matku a úhradu nákladů spojených s těhotenstvím a porodem lze přiznat i nazpět, nejdéle však dva roky ode dne porodu.
§ 923
(1) Změní-li se poměry, může soud změnit dohodu a rozhodnutí o výživném pro nezletilé dítě, které nenabylo plné svéprávnosti.
(2) Dojde-li ke zrušení nebo snížení výživného za minulou dobu pro nezletilé dítě, které nenabylo plné svéprávnosti, spotřebované výživné se nevrací. Nevrací se ani dávka výživného, která na takové dítě byla splněna na měsíc dopředu, ale dítě před uplynutím měsíce zemřelo.
Oddíl 4
Zvláštní opatření při výchově dítěte
Preventivní, výchovná a sankční opatření
§ 924
Ocitne-li se dítě ve stavu nedostatku řádné péče bez ohledu na to, zda tu je či není osoba, která má právo o ně pečovat, anebo je-li život dítěte, jeho normální vývoj nebo jeho jiný důležitý zájem vážně ohrožen nebo byl-li narušen, soud upraví předběžně poměry dítěte na nezbytně nutnou dobu; rozhodnutí soudu nepřekáží, pokud dítě není řádně zastoupeno.
§ 925
(1) Vyžaduje-li to zájem na řádné výchově dítěte, a neučiní-li tak orgán sociálně-právní ochrany dětí, může soud
a) napomenout vhodným způsobem dítě, rodiče, osobu, do jejíž péče bylo dítě svěřeno, popřípadě toho, kdo narušuje řádnou péči o dítě,
b) stanovit nad dítětem dohled a provádět jej za součinnosti školy, orgánu sociálně-právní ochrany dětí, popřípadě dalších institucí a osob, které působí zejména v místě bydliště nebo pracoviště dítěte, nebo
c) uložit dítěti nebo rodičům omezení bránící škodlivým vlivům na jeho výchovu, zejména zákazem určitých činností.
(2) Soud sleduje, zda je dodržováno výchovné opatření, o kterém rozhodl, a hodnotí jeho účinnost zpravidla v součinnosti s orgánem sociálně-právní ochrany dětí, popřípadě dalšími osobami.
§ 926
Přísluší-li péče o dítě a jeho ochrana nebo péče o jeho jmění na základě rozhodnutí soudu jiné osobě než rodiči, a rodič a tato osoba se nemohou o výkonu péče dohodnout, rozhodne na návrh některého ze zúčastněných soud.
Oddíl 5
Vztahy mezi dítětem a jinými příbuznými a dalšími osobami
§ 927
Právo stýkat se s dítětem mají osoby příbuzné s dítětem, ať blízce či vzdáleně, jakož i osoby dítěti společensky blízké, pokud k nim dítě má citový vztah, který není jen přechodný, a pokud je zřejmé, že by nedostatek styku s těmito osobami pro dítě znamenal újmu. Také dítě má právo se stýkat s těmito osobami, pokud tyto osoby se stykem souhlasí.
HLAVA III
PORUČENSTVÍ A JINÉ FORMY PÉČE O DÍTĚ
Díl 1
Poručenství
§ 928
(1) Není-li tu žádný z rodičů, který má a vůči svému dítěti vykonává rodičovskou odpovědnost v plném rozsahu, soud jmenuje dítěti poručníka.
(2) Poručník má vůči dítěti zásadně všechny povinnosti a práva jako rodič, ale nemá k dítěti vyživovací povinnost. S ohledem na osobu poručníka nebo poměry dítěte, jakož i s ohledem na to, z jakého důvodu rodiče nemají všechny povinnosti a práva, může být výjimečně okruh povinností a práv poručníka vymezen jinak.
§ 929
Nastane-li situace uvedená v § 928 odst. 1, vykonává poručenství orgán sociálně-právní ochrany dětí jako veřejný poručník, a to až do doby, kdy soud jmenuje dítěti poručníka nebo dokud se poručník neujme funkce.
§ 930
(1) Soud jmenuje dítěti poručníka neprodleně poté, kdy zjistí, že jde o dítě, jemuž je třeba poručníka jmenovat.
(2) Zemře-li poručník, ztratí-li schopnost nebo způsobilost poručenství vykonávat, anebo je své funkce zproštěn nebo z funkce odvolán a jiná osoba dosud nebyla do funkce poručníka jmenována, platí ustanovení § 929 obdobně.
(3) Soud neprodleně poté, co nastala situace uvedená v § 928, nebo v odstavci 1, zjišťuje, zda tu je vhodný člověk, který by mohl poručenství vykonávat. Nepodaří-li se takovou osobu najít, jmenuje soud do funkce poručníka orgán sociálně-právní ochrany dětí.
§ 931
(1) Není-li to v rozporu se zájmy dítěte, jmenuje soud poručníkem toho, koho naznačili rodiče, ledaže tato osoba poručenství odmítne. Jinak soud jmenuje poručníkem některou z osob příbuzných nebo blízkých dítěti nebo jeho rodině, ledaže rodič takovou osobu výslovně vyloučil. Není-li takové osoby, jmenuje soud poručníkem jiného vhodného člověka.
(2) Fyzická osoba, kterou soud jmenoval, může své jmenování do funkce poručníka odmítnout. Soud pak jmenuje jinou osobu.
§ 932
(1) Poručníkem lze jmenovat jen plně svéprávnou osobu, která způsobem života zaručuje, že je schopna funkci poručníka řádně vykonávat. Před jejím jmenováním do funkce poručníka soud zjistí, zda její jmenování není v rozporu se zájmem dítěte.
(2) Do funkce poručníka může soud jmenovat i dvě osoby; budou jimi zpravidla manželé.
§ 933
(1) Poručník odpovídá za řádné plnění své funkce a podléhá stálému dozoru soudu.
(2) Poručník se ujímá své funkce dnem jmenování.
(3) Do devadesáti dnů po svém jmenování předloží poručník soudu soupis jmění dítěte; soud může tuto lhůtu na žádost poručníka prodloužit, nejdéle však o šedesát dnů.
§ 934
(1) Každé rozhodnutí poručníka v nikoli běžné záležitosti týkající se dítěte musí být schváleno soudem. K právnímu jednání poručníka, k němuž schází potřebný souhlas soudu, se nepřihlíží.
(2) Poručník podává soudu pravidelně zprávy o osobě dítěte a o jeho vývoji a předkládá účty ze správy jeho jmění, a to alespoň jednou za rok, neurčí-li soud období kratší. Soud může poručníka zprostit povinnosti podávat podrobné vyúčtování spravovaného jmění, nepřesahují-li výnosy majetku pravděpodobné náklady na zachování majetku a na výchovu a výživu dítěte.
§ 935
(1) Poručenství zaniká, nabude-li alespoň jeden z rodičů poručence rodičovskou odpovědnost, popřípadě nabude-li schopnost ji vykonávat. Poručenství rovněž zaniká, nabude-li dítě svéprávnosti, nebo je-li osvojeno.
(2) Poručenská funkce zaniká smrtí poručníka, nebo rozhodnutím soudu o zproštění poručníka jeho funkce, nebo o odvolání poručníka.
§ 936
Soud zprostí poručníka funkce, požádá-li o to z důležitých důvodů, nebo stane-li se osoba, která funkci poručníka vykonávala, pro výkon funkce poručníka nezpůsobilou.
§ 937
(1) Soud odvolá poručníka, který porušuje své poručnické povinnosti.
(2) Soud zváží odvolání poručníka, zjistí-li důvody, pro které není vhodné, aby poručník svou funkci nadále vykonával.
§ 938
(1) Po skončení výkonu funkce poručníka postoupí ten, kdo funkci vykonával, bez zbytečného odkladu, nejpozději však do šesti měsíců, soudu všechno, co měl z důvodu své funkce u sebe, a předloží mu závěrečnou zprávu o výkonu poručenské funkce; její součástí je závěrečný účet ze správy jmění dítěte.
(2) Zemře-li ten, kdo vykonával funkci poručníka, postoupí jeho dědic soudu všechno, co měl zemřelý u sebe z důvodu výkonu své poručenské funkce. Není-li dědiců, má tuto povinnost každý, kdo má přístup k tomu, co měl zemřelý z důvodu výkonu své poručenské funkce u sebe.
§ 939
Je-li poručníkem člověk, který o dítě osobně pečuje tak, jako by mu bylo dítě svěřeno trvale do péče, náleží mu hmotné zabezpečení jako pěstounovi.
§ 940
Pečuje-li poručník o dítě osobně spolu se svým manželem, použijí se ustanovení o poměru rodiče a jeho manžela k dítěti obdobně.
§ 941
(1) Je-li poručníkem člověk, který o dítě osobně pečuje, a péče o jmění dítěte je značně obtížná, zejména pro rozsáhlost či rozmanitost majetkového souboru, může poručník navrhnout, aby soud jmenoval pro správu jmění dítěte opatrovníka; součástí návrhu je soupis jmění dítěte ke dni podání návrhu.
(2) Jmenuje-li soud opatrovníka podle odstavce 1, vymezí zároveň vzájemné povinnosti a práva poručníka a tohoto opatrovníka.
§ 942
Nebyl-li opatrovník pro správu jmění jmenován, použijí se ustanovení týkající se opatrovníka pro správu jmění obdobně pro poručníka, který pečuje o jmění dítěte, ledaže je v ustanoveních týkajících se poručníka stanoveno jinak.
Díl 2
Opatrovnictví dítěte
Oddíl 1
Opatrovník
§ 943
Soud jmenuje dítěti opatrovníka, hrozí-li střet zájmů dítěte na straně jedné a jiné osoby na straně druhé, nehájí-li zákonný zástupce dostatečně zájmy dítěte, nebo je-li toho v zájmu dítěte zapotřebí z jiného důvodu, anebo stanoví-li tak zákon. Jmenovaný opatrovník má právo podat návrh na zahájení řízení vždy, je-li z hlediska zájmu dítěte zapotřebí, aby soud nebo jiný orgán veřejné moci v záležitosti dítěte rozhodl.
§ 944
Pro opatrovnictví, opatrovníka a opatrovance platí ustanovení o poručenství, poručníkovi a poručenci přiměřeně.
§ 945
V rozhodnutí o jmenování opatrovníkem soud uvede zejména, proč je opatrovník jmenován, zda a jak je omezena doba, po niž má funkci vykonávat, jaká jsou jeho práva a povinnosti, a to i ve vztahu k dalším osobám, zda k některému právnímu jednání potřebuje souhlas soudu, zda a jak podává zprávy soudu, zda má právo na náhradu všech nebo některých nákladů a právo na odměnu.
§ 946
Dříve než opatrovník přistoupí v zastoupení dítěte k právnímu jednání, k jehož provedení byl jmenován, zjistí stanovisko rodiče, popřípadě poručníka, je-li to možné, i stanovisko dítěte, a je-li to vhodné, rovněž stanoviska dalších osob.
§ 947
Opatrovníka, který nebyl jmenován jen k určitému právnímu jednání, zprostí soud jeho funkce i tehdy, netrvá-li již potřeba, která vedla k jeho jmenování.
Oddíl 2
Opatrovník pro správu jmění dítěte
§ 948
V rozhodnutí o jmenování opatrovníkem pro správu jmění soud vymezí rozsah jmění, které bude tento opatrovník spravovat; rovněž zpravidla určí, jakým způsobem má s jednotlivými částmi jmění nakládat, popřípadě, jaký způsob nakládání se mu zakazuje.
§ 949
Opatrovník pro správu jmění postupuje při výkonu své funkce s péčí řádného hospodáře a nesmí podstupovat nepřiměřená rizika.
§ 950
(1) Opatrovník pro správu jmění odpovídá za řádné plnění své funkce soudu a podléhá jeho stálému dozoru.
(2) Pro právní jednání opatrovníka pro správu jmění platí ustanovení o tom, jak rodiče vykonávají správu jmění dítěte obdobně; soud určí, považuje-li to za potřebné, která právní jednání opatrovníka pro správu jmění musejí být schválena soudem.
(3) Opatrovník pro správu jmění předkládá soudu pravidelně zprávy a účty ze správy jmění, a to vždy za dobu, jejíž délku soud stanoví; tato doba nesmí být delší než jeden rok.
§ 951
(1) Opatrovník pro správu jmění má právo odečíst si z výnosu jmění dítěte potřebné náklady souvisící se správou jmění dítěte. Nestačí-li výnos, může soud rozhodnout, že náklady budou uhrazeny z majetku.
(2) Opatrovník pro správu jmění má právo na přiměřenou odměnu z výnosu jmění dítěte; odstavec 1 platí obdobně. Výši odměny a dobu, za kterou má být odměna opatrovníkovi pro správu jmění stanovena, určí soud s ohledem na povahu výnosu jmění dítěte. Ustanovení § 903 odst. 2 platí obdobně.
§ 952
Zanikne-li opatrovnictví pro správu jmění, platí o povinnostech toho, kdo vykonával funkci opatrovníka, ustanovení § 938 odst. 1 obdobně. Zemřel-li opatrovník, použije se obdobně ustanovení § 938 odst. 2.
Díl 3
Svěření dítěte do péče jiné osoby a pěstounství
Oddíl 1
Svěření dítěte do péče jiné osoby
§ 953
(1) Nemůže-li o dítě osobně pečovat žádný z rodičů ani poručník, může soud svěřit dítě do osobní péče jiného člověka (dále jen „pečující osoba“). Rozhodnutí o svěření dítěte do péče musí být v souladu se zájmy dítěte.
(2) Svěření dítěte do osobní péče pečující osoby nenahrazuje pěstounskou péči, předpěstounskou péči ani péči, která musí předcházet osvojení. Má přednost před péčí o dítě v ústavní výchově.
§ 954
(1) Pečující osoba musí skýtat záruky řádné péče, mít bydliště na území České republiky a souhlasit se svěřením dítěte do osobní péče.
(2) Ujala-li se osobní péče o dítě osoba příbuzná nebo dítěti blízká, dá jí soud přednost před jinou osobou, ledaže to není v souladu se zájmy dítěte.
§ 955
Povinnosti a práva pečující osoby vymezí soud; jinak se přiměřeně použijí ustanovení o pěstounství.
§ 956
(1) Soud stanoví rodičům rozsah výživného s ohledem na jejich možnosti, schopnosti a majetkové poměry a povinnost platit výživné k rukám pečující osoby.
(2) Pečující osoba má právo vymáhat výživné stanovené rodičům na dítě, které má v péči, jakož i právo s výživným pro dítě hospodařit v zájmu dítěte podle jeho potřeb a v souladu s jeho zájmy. Soud může způsob hospodaření s výživným dítěte upravit, zejména určit, jaká část bude určena na spotřebu a jaká část bude dítěti spořena.
§ 957
Pokud není možné rodičům nebo ostatním příbuzným uložit vyživovací povinnost k dítěti, ustanovení § 953 až 956 se nepoužijí.
Oddíl 2
Pěstounství
§ 958
(1) Nemůže-li o dítě osobně pečovat žádný z rodičů ani poručník, může soud svěřit dítě do osobní péče pěstounovi.
(2) Pěstounská péče má přednost před péčí o dítě v ústavní výchově.
(3) Soud může svěřit dítě do pěstounské péče i na přechodnou dobu. Podrobnosti stanoví jiný zákon.
§ 959
(1) O pěstounské péči může soud rozhodnout na dobu, po kterou trvá překážka bránící rodičům v osobní péči o dítě.
(2) Rodič může požadovat dítě zpět do své osobní péče. Soud návrhu vyhoví, pokud je to v souladu se zájmy dítěte.
§ 960
(1) Rodiče mají vůči dítěti povinnosti a práva vyplývající z rodičovské odpovědnosti, s výjimkou práv a povinností, které zákon stanoví pěstounovi, ledaže soud z důvodů hodných zvláštního zřetele rozhodne jinak.
(2) Rodiče mají právo se s dítětem osobně a pravidelně stýkat i právo na informace o dítěti, ledaže soud z důvodů hodných zvláštního zřetele rozhodne jinak.
§ 961
(1) Svěření dítěte do pěstounské péče nemá vliv na trvání vyživovací povinnosti rodičů k dítěti. Soud stanoví rodičům rozsah výživného s ohledem na jejich možnosti, schopnosti a majetkové poměry a odůvodněné potřeby dítěte.
(2) Náleží-li dítěti příspěvek na úhradu jeho potřeb podle jiného zákona, přechází právo dítěte na stát. Je-li výživné vyšší než tento příspěvek, náleží rozdíl dítěti. Soud rozhodne o způsobu platby a o hospodaření s výživným.
§ 962
(1) Kdo se má stát pěstounem, musí skýtat záruky řádné péče, mít bydliště na území České republiky a musí souhlasit se svěřením dítěte do pěstounské péče.
(2) Ujala-li se osobní péče o dítě osoba příbuzná nebo dítěti blízká, dá jí soud přednost před jinou osobou, ledaže to není v souladu se zájmy dítěte.
§ 963
Soud může dítě svěřit zájemcům o pěstounskou péči do předpěstounské péče; její délku stanoví se zřetelem k okolnostem případu. Nad průběhem a úspěšností předpěstounské péče vykonává dohled.
§ 964
(1) Dítě může být svěřeno do společné pěstounské péče společným pěstounům, pokud jsou manželé.
(2) Soud, který rozhoduje o rozvodu manželství společných pěstounů, toto manželství nerozvede, dokud nebudou upraveny povinnosti a práva pěstounů pro dobu po rozvodu. Rozvodem manželství společná pěstounská péče manželů zaniká.
(3) Zemře-li jeden ze společných pěstounů, zůstává dítě v pěstounské péči pozůstalého manžela.
§ 965
(1) Se souhlasem druhého manžela může být dítě svěřeno do pěstounské péče jen jednoho z manželů.
(2) Souhlasu druhého manžela ke svěření dítěte do pěstounské péče není třeba, jestliže druhý z manželů není plně svéprávný nebo je-li opatření jeho souhlasu spojeno s těžko překonatelnou překážkou.
(3) Na osobní péči o dítě v pěstounské péči se podílí i manžel pěstouna, pokud žije v rodinné domácnosti.
§ 966
(1) Pěstoun je povinen a oprávněn o dítě osobně pečovat.
(2) Pěstoun při výchově dítěte vykonává přiměřeně povinnosti a práva rodičů. Je povinen a oprávněn rozhodovat jen o běžných záležitostech dítěte, v těchto záležitostech dítě zastupovat a spravovat jeho jmění. Má povinnost informovat rodiče dítěte o jeho podstatných záležitostech. Vyžadují-li to okolnosti, stanoví další povinnosti a práva pěstouna soud.
(3) Odstavce 1 a 2 platí obdobně pro zájemce o pěstounskou péči, kterému bylo dítě svěřeno do předpěstounské péče.
§ 967
Pěstoun má povinnost udržovat, rozvíjet a prohlubovat sounáležitost dítěte s jeho rodiči, dalšími příbuznými a osobami dítěti blízkými. Má povinnost umožnit styk rodičů s dítětem v pěstounské péči, ledaže soud stanoví jinak.
§ 968
Dítě svěřené do pěstounské péče pomáhá podle svých možností a schopností v pěstounově domácnosti; má-li vlastní příjem, přispívá i na úhradu společných potřeb rodiny.
§ 969
Dojde-li k podstatné změně poměrů nebo k neshodě mezi rodiči a pěstounem v podstatné záležitosti týkající se dítěte, může dítě, rodič nebo pěstoun navrhnout soudu změnu práv a povinností, zrušení pěstounské péče, nebo jiné rozhodnutí.
§ 970
Pěstounská péče zaniká nejpozději, nabude-li dítě plné svéprávnosti, jinak jeho zletilostí.
Díl 4
Ústavní výchova
§ 971
(1) Jsou-li výchova dítěte nebo jeho tělesný, rozumový či duševní stav, anebo jeho řádný vývoj vážně ohroženy nebo narušeny do té míry, že je to v rozporu se zájmem dítěte, anebo jsou-li tu vážné důvody, pro které rodiče dítěte nemohou jeho výchovu zabezpečit, může soud jako nezbytné opatření také nařídit ústavní výchovu. Učiní tak zejména tehdy, kdy dříve učiněná opatření nevedla k nápravě. Soud přitom vždy zvažuje, zda není na místě dát přednost svěření dítěte do péče fyzické osoby.
(2) V případě, že rodiče nemohou z vážných důvodů zabezpečit výchovu dětí na přechodnou dobu, svěří soud dítě do zařízení pro děti vyžadující okamžitou pomoc, a to na dobu nejdéle šest měsíců.
(3) Nedostatečné bytové poměry nebo majetkové poměry rodičů dítěte nebo osob, kterým bylo dítě svěřeno do péče, nemohou být samy o sobě důvodem pro rozhodnutí soudu o ústavní výchově, jestliže jsou jinak rodiče způsobilí zabezpečit řádnou výchovu dítěte a plnění dalších povinností vyplývajících z jejich rodičovské odpovědnosti.
(4) Soud v rozhodnutí, kterým nařizuje ústavní výchovu, označí zařízení, do kterého má být dítě umístěno. Přitom přihlédne k zájmům dítěte a k vyjádření orgánu sociálně-právní ochrany dětí. Soud dbá na umístění dítěte co nejblíže bydlišti rodičů nebo jiných osob dítěti blízkých. To platí i tehdy, rozhoduje-li soud o přemístění dítěte do jiného zařízení pro výkon ústavní nebo ochranné výchovy.
§ 972
(1) Ústavní výchovu lze nařídit nejdéle na dobu tří let. Ústavní výchovu lze před uplynutím tří let od jejího nařízení prodloužit, jestliže důvody pro nařízení ústavní výchovy stále trvají. Trvání ústavní výchovy lze prodloužit opakovaně, vždy však nejdéle na dobu tří let. Po dobu, než soud rozhodne o zrušení nebo o prodloužení ústavní výchovy, dítě zůstává v ústavní výchově, i když už uběhla doba dříve rozhodnutím soudu stanovená.
(2) Pominou-li důvody, pro které byla ústavní výchova nařízena, nebo je-li možné zajistit dítěti jinou než ústavní péči, soud neprodleně ústavní výchovu zruší a zároveň rozhodne podle okolností o tom, komu bude napříště dítě svěřeno do péče.
(3) Ústavní výchova zaniká rozhodnutím soudu o osvojení. Bylo-li rozhodnuto o svěření dítěte do péče budoucího osvojitele podle § 823 nebo 829, ústavní výchova se přerušuje.
§ 973
Bylo-li soudem rozhodnuto podle § 971, je soud povinen nejméně jednou za šest měsíců přezkoumat, zda trvají důvody pro nařízení tohoto opatření nebo zda není možné zajistit dítěti náhradní rodinnou péči. Za tím účelem zejména
a) si vyžádá zprávy příslušného orgánu sociálně-právní ochrany dětí,
b) si opatří vyjádření názoru dítěte, je-li dítě schopno si jej vytvořit a sdělit poté, co jej soud, s ohledem na jeho věk a rozumovou vyspělost, řádně poučí, a
c) vyzve rodiče dítěte k vyjádření jejich stanoviska.
§ 974
Z důležitých důvodů může soud ústavní výchovu prodloužit až o jeden rok po dosažení zletilosti.
§ 975
Rozhodne-li soud o umístění dítěte do ústavní nebo ochranné výchovy, upraví také rozsah vyživovací povinnosti rodičů.
ČÁST TŘETÍ
ABSOLUTNÍ MAJETKOVÁ PRÁVA
HLAVA I
VŠEOBECNÁ USTANOVENÍ
§ 976
Absolutní majetková práva působí vůči každému, nestanoví-li něco jiného zákon.
§ 977
Jen zákon stanoví, která práva k majetku jsou absolutní.
§ 978
Od ustanovení této části se lze odchýlit ujednáním s účinky vůči třetím osobám, jen připouští-li to zákon.
HLAVA II
VĚCNÁ PRÁVA
Díl 1
Obecná ustanovení
§ 979
Ustanovení této hlavy se použijí na věci hmotné i nehmotné, na práva však jen potud, připouští-li to jejich povaha a neplyne-li ze zákona něco jiného.
§ 980
(1) Je-li do veřejného seznamu zapsáno právo k věci, neomlouvá nikoho neznalost zapsaného údaje. Stanoví-li to právní předpis, zapíše se do veřejného seznamu kromě věcného práva i právo užívání nebo požívání, jakož i omezení rozsahu nebo způsobu užívání nebo požívání věci spoluvlastníky.
(2) Je-li právo k věci zapsáno do veřejného seznamu, má se za to, že bylo zapsáno v souladu se skutečným právním stavem. Bylo-li právo k věci z veřejného seznamu vymazáno, má se za to, že neexistuje.
§ 981
Je-li do veřejného seznamu zapsáno věcné právo k cizí věci, má přednost před věcným právem, které není z veřejného seznamu zjevné.
§ 982
(1) Pro pořadí věcných práv k cizí věci rozhoduje doba podání návrhu na zápis práva. Práva zapsaná na základě návrhů podaných v téže době mají stejné pořadí.
(2) Zřizuje-li vlastník věcné právo k vlastní věci, může před tímto právem vyhradit a do veřejného seznamu zapsat přednostní pořadí pro jiné právo; má-li být výhrada do veřejného seznamu zapsána až po zřízení věcného práva, vyžaduje se souhlas osoby, jejíž právo má být dotčeno. K zápisu práva, pro něž bylo vyhrazeno lepší pořadí, se nevyžaduje souhlas osoby, jejíž právo je výhradou omezeno, ledaže má být právo, jemuž svědčí výhrada lepšího pořadí, zapsáno do veřejného seznamu v širším rozsahu, než jak to z výhrady vyplývá.
§ 983
(1) Je-li ve veřejném seznamu zapsáno přednostní právo ke zřízení věcného práva jiné osobě a nebyl-li do jednoho roku od zápisu podán návrh na zápis práva, kterého se přednostní právo týká, může se vlastník domoci výmazu přednostního práva. Prokáže-li ten, kdo má přednostní právo, že před uplynutím lhůty podal žalobu na převod nebo jiné zřízení věcného práva, počne lhůta běžet od skončení soudního řízení; při zamítnutí žaloby však bude přednostní právo vymazáno na žádost vlastníka k okamžiku právní moci rozhodnutí.
(2) Je-li ve veřejném seznamu zapsáno přednostní právo jako podmíněné nebo s doložením času, počne lhůta podle odstavce 1 běžet dnem, kdy se přednostní právo stane vymahatelným.
§ 984
(1) Není-li stav zapsaný ve veřejném seznamu v souladu se skutečným právním stavem, svědčí zapsaný stav ve prospěch osoby, která nabyla věcné právo za úplatu v dobré víře od osoby k tomu oprávněné podle zapsaného stavu. Dobrá víra se posuzuje k době, kdy k právnímu jednání došlo; vzniká-li však věcné právo až zápisem do veřejného seznamu, pak k době podání návrhu na zápis.
(2) Pro nezbytnou cestu, výměnek a pro věcné právo vznikající ze zákona bez zřetele na stav zápisů ve veřejném seznamu se věta první odstavce 1 nepoužije.
§ 985
Není-li stav zapsaný ve veřejném seznamu v souladu se skutečným právním stavem, může se osoba, jejíž věcné právo je dotčeno, domáhat odstranění nesouladu; prokáže-li, že své právo uplatnila, zapíše se to na její žádost do veřejného seznamu. Rozhodnutí vydané o jejím věcném právu působí vůči každému, jehož právo bylo zapsáno do veřejného seznamu poté, co dotčená osoba o zápis požádala.
§ 986
(1) Kdo tvrdí, že je ve svém právu dotčen zápisem provedeným do veřejného seznamu bez právního důvodu ve prospěch jiného, může se domáhat výmazu takového zápisu a žádat, aby to bylo ve veřejném seznamu poznamenáno. Orgán, který veřejný seznam vede, vymaže poznámku spornosti zápisu, nedoloží-li žadatel ani do dvou měsíců od doručení žádosti, že své právo uplatnil u soudu.
(2) Požádal-li žadatel o poznamenání spornosti zápisu do jednoho měsíce ode dne, kdy se o zápisu dozvěděl, působí jeho právo vůči každému, komu popíraný zápis svědčí nebo kdo na jeho základě dosáhl dalšího zápisu; po uplynutí této lhůty však jen vůči tomu, kdo dosáhl zápisu, aniž byl v dobré víře.
(3) Nebyl-li žadatel o zápisu cizího práva řádně vyrozuměn, prodlužuje se lhůta podle odstavce 2 na tři roky; lhůta počne běžet ode dne, kdy byl popíraný zápis proveden.
Díl 2
Držba
§ 987
Držitelem je ten, kdo vykonává právo pro sebe.
§ 988
(1) Držet lze právo, které lze právním jednáním převést na jiného a které připouští trvalý nebo opakovaný výkon.
(2) Osobní právo není předmětem držby ani vydržení. Kdo však vykonává osobní právo poctivě, je oprávněn své domnělé právo vykonávat a hájit.
§ 989
(1) Vlastnické právo drží ten, kdo se věci ujal, aby ji měl jako vlastník.
(2) Jiné právo drží ten, kdo je počal vykonávat jako osoba, jíž takové právo podle zákona náleží, a komu jiné osoby ve shodě s ním plní.
Nabytí držby
§ 990
(1) Držbu lze nabýt bezprostředně tím, že se jí držitel ujme svou mocí. Bezprostředně se držba nabývá v rozsahu, v jakém se jí držitel skutečně ujal.
(2) Držbu lze nabýt odvozeně tím, že dosavadní držitel převede svou držbu na nového držitele, nebo tím, že se nový držitel ujme držby jako právní nástupce dosavadního držitele. Odvozeně se nabývá držba v rozsahu, v jakém ji měl dosavadní držitel a v jakém ji na nového držitele převedl.
§ 991
Řádná držba
Držba je řádná, pokud se zakládá na platném právním důvodu. Kdo se ujme držby bezprostředně, aniž ruší cizí držbu, nebo kdo se ujme držby z vůle předchozího držitele nebo na základě výroku orgánu veřejné moci, je řádným držitelem.
Poctivá držba
§ 992
(1) Kdo má z přesvědčivého důvodu za to, že mu náleží právo, které vykonává, je poctivý držitel. Nepoctivě drží ten, kdo ví nebo komu musí být z okolností zjevné, že vykonává právo, které mu nenáleží.
(2) Nepoctivost zástupce při nabytí držby nebo při jejím výkonu zástupcem činí držbu nepoctivou. To neplatí, pokud zastoupený zvláštním příkazem daným se zřetelem k této držbě zástupci nařídil, aby se držby ujal nebo aby ji vykonával.
(3) Poctivému držiteli náleží stejná práva jako držiteli řádnému.
§ 993
Pravá držba
Neprokáže-li se, že se někdo vetřel v držbu svémocně nebo že se v ni vloudil potajmu nebo lstí, anebo že někdo usiluje proměnit v trvalé právo to, co mu bylo povoleno jen výprosou, jde o pravou držbu.
§ 994
Má se za to, že držba je řádná, poctivá a pravá.
§ 995
Bylo-li vyhověno žalobě napadající držbu nebo její poctivost, považuje se poctivý držitel za nepoctivého nejpozději od okamžiku, kdy mu byla doručena žaloba. Náhoda, která by věc u vlastníka nebyla stihla, však jde k tíži držitele, jen když spor svévolně zdržel.
Držba vlastnického práva
§ 996
(1) Poctivý držitel smí v mezích právního řádu věc držet a užívat ji, ba ji i zničit nebo s ní i jinak nakládat, a není z toho nikomu odpovědný.
(2) Poctivému držiteli náležejí všechny plody věci, jakmile se oddělí. Jeho jsou také všechny již vybrané užitky, které za držby dospěly.
§ 997
(1) Poctivému držiteli se hradí nutné náklady, jichž bylo pro trvající zachování podstaty věci potřeba, jakož i náklady vynaložené účelně a zvyšující užitečnost věci nebo její hodnotu. Náhrada náleží do výše přítomné hodnoty, pokud ta nepřevyšuje náklady skutečné.
(2) Obvyklé udržovací náklady se nehradí.
§ 998
Z nákladů učiněných poctivým držitelem ze záliby nebo pro okrasu se hradí jen tolik, o kolik se zvýšila obvyklá cena věci; dřívější držitel však může k svému prospěchu odstranit vše, co lze od věci oddělit bez zhoršení její podstaty.
§ 999
Ani poctivý držitel se nemůže domáhat, aby mu byla nahrazena cena, za kterou na sebe věc převedl.
§ 1000
Nepoctivý držitel vydá veškerý užitek, kterého držbou nabyl, a nahradí ten, který by získala zkrácená osoba, jakož i všechnu škodu, která vzešla z jeho držby.
§ 1001
Vynaloží-li nepoctivý držitel nutné náklady, jichž bylo potřeba pro zachování podstaty věci, náleží mu jejich náhrada. Pokud jde o ostatní náklady, použijí se obdobně ustanovení o nepřikázaném jednateli.
§ 1002
Držba jiných práv
Pro držitele jiných práv platí § 996 až 1001 přiměřeně.
Ochrana držby
§ 1003
Držbu není nikdo oprávněn svémocně rušit. Kdo byl v držbě rušen, může se domáhat, aby se rušitel rušení zdržel a vše uvedl v předešlý stav.
§ 1004
(1) Je-li držitel prováděním stavby ohrožen v držbě nemovité věci nebo může-li se pro to důvodně obávat následků uvedených v § 1013 a nezajistí-li se proti němu stavebník cestou práva, může se ohrožený držitel domáhat zákazu provádění stavby. Zákazu se držitel domáhat nemůže, jestliže ve správním řízení, jehož byl účastníkem, neuplatnil své námitky k žádosti o povolení takové stavby, ač tak učinit mohl.
(2) Dokud není o záležitosti rozhodnuto, může soud zakázat, aby se stavba prováděla. Hrozí-li však přímé nebezpečí, nebo dá-li žalovaný přiměřenou jistotu, že věc uvede v předešlý stav a nahradí škodu, ale žalobce jistotu za následky svého zákazu nedá, soud nezakáže, aby se zatím v provádění stavby pokračovalo, ledaže zákaz odůvodňují okolnosti případu.
§ 1005
Pro případ odstraňování stavby platí § 1004 obdobně.
Uchování držby
§ 1006
Držitel se smí svémocnému rušení vzepřít a věci, jež mu byla odňata, při rušebním činu znovu zmocnit, nepřekročí-li přitom meze nutné obrany.
§ 1007
(1) Byl-li držitel z držby vypuzen, může se na vypuditeli domáhat, aby se zdržel dalšího vypuzení a obnovil původní stav. Proti žalobě na ochranu držby lze namítnout, že žalobce získal proti žalovanému nepravou držbu nebo že ho z držby vypudil.
(2) Vypuzení z držby práv nastane, když druhá strana odepře plnit, co dosud plnila, když někdo zabrání výkonu práva, nebo již nedbá povinnosti zdržet se nějakého konání.
§ 1008
Prekluzivní lhůty
(1) Soud zamítne žalobu na ochranu nebo na uchování držby, pokud bude žaloba podána po uplynutí šesti týdnů ode dne, kdy se žalobce dozvěděl o svém právu i o osobě, která držbu ohrožuje nebo ruší, nejdéle však do jednoho roku ode dne, kdy žalobce mohl své právo uplatnit poprvé.
(2) K námitce vypuzení z držby soud nepřihlédne, pokud ji žalovaný uplatní po uplynutí lhůt stanovených v odstavci 1.
§ 1009
Zánik držby
(1) Držba zaniká, vzdá-li se jí držitel, nebo ztratí-li trvale možnost vykonávat obsah práva, které dosud vykonával. Držba rovněž zaniká, je-li z ní držitel vypuzen a neuchová si ji svépomocí nebo žalobou.
(2) Nevykonává-li držitel držbu, držba tím nezaniká. Ani smrt držitele nebo jeho zánik nepůsobí zánik držby.
§ 1010
Spoludržba
Spoludržba se řídí přiměřeně ustanoveními o držbě a o společných právech.
Díl 3
Vlastnictví
Oddíl 1
Povaha vlastnického práva a jeho rozsah
Předmět a obsah vlastnického práva
§ 1011
Vše, co někomu patří, všechny jeho věci hmotné i nehmotné, je jeho vlastnictvím.
§ 1012
Vlastník má právo se svým vlastnictvím v mezích právního řádu libovolně nakládat a jiné osoby z toho vyloučit. Vlastníku se zakazuje nad míru přiměřenou poměrům závažně rušit práva jiných osob, jakož i vykonávat takové činy, jejichž hlavním účelem je jiné osoby obtěžovat nebo poškodit.
Omezení vlastnického práva
§ 1013
(1) Vlastník se zdrží všeho, co působí, že odpad, voda, kouř, prach, plyn, pach, světlo, stín, hluk, otřesy a jiné podobné účinky (imise) vnikají na pozemek jiného vlastníka (souseda) v míře nepřiměřené místním poměrům a podstatně omezují obvyklé užívání pozemku; to platí i o vnikání zvířat. Zakazuje se přímo přivádět imise na pozemek jiného vlastníka bez ohledu na míru takových vlivů a na stupeň obtěžování souseda, ledaže se to opírá o zvláštní právní důvod.
(2) Jsou-li imise důsledkem provozu závodu nebo podobného zařízení, který byl úředně schválen, má soused právo jen na náhradu újmy v penězích, i když byla újma způsobena okolnostmi, k nimž se při úředním projednávání nepřihlédlo. To neplatí, pokud se při provádění provozu překračuje rozsah, v jakém byl úředně schválen.
§ 1014
(1) Ocitne-li se na pozemku cizí movitá věc, vydá ji vlastník pozemku bez zbytečného odkladu jejímu vlastníku, popřípadě tomu, kdo ji měl u sebe; jinak mu umožní vstoupit na svůj pozemek a věc si vyhledat a odnést. Stejně tak může vlastník stíhat na cizím pozemku chované zvíře nebo roj včel; vletí-li však roj včel do cizího obsazeného úlu, nabývá vlastník úlu vlastnické právo k roji, aniž je povinen k náhradě.
(2) Způsobí-li věc, zvíře, roj včel nebo výkon práva podle odstavce 1 na pozemku škodu, má vlastník pozemku právo na její náhradu.
§ 1015
Způsobila-li movitá věc na cizím pozemku škodu, může ji vlastník pozemku zadržet, dokud neobdrží jinou jistotu nebo náhradu škody.
§ 1016
(1) Plody spadlé ze stromů a keřů na sousední pozemek náleží vlastníkovi sousedního pozemku. To neplatí, je-li sousední pozemek veřejným statkem.
(2) Neučiní-li to vlastník v přiměřené době poté, co ho o to soused požádal, smí soused šetrným způsobem a ve vhodné roční době odstranit kořeny nebo větve stromu přesahující na jeho pozemek, působí-li mu to škodu nebo jiné obtíže převyšující zájem na nedotčeném zachování stromu. Jemu také náleží, co z odstraněných kořenů a větví získá.
(3) Části jiných rostlin přesahující na sousední pozemek může soused odstranit šetrným způsobem bez dalších omezení.
§ 1017
(1) Má-li pro to vlastník pozemku rozumný důvod, může požadovat, aby se soused zdržel sázení stromů v těsné blízkosti společné hranice pozemků, a vysadil-li je nebo nechal-li je vzrůst, aby je odstranil. Nestanoví-li jiný právní předpis nebo neplyne-li z místních zvyklostí něco jiného, platí pro stromy dorůstající obvykle výšky přesahující 3 m jako přípustná vzdálenost od společné hranice pozemků 3 m a pro ostatní stromy 1,5 m.
(2) Ustanovení odstavce 1 se nepoužije, je-li na sousedním pozemku les nebo sad, tvoří-li stromy rozhradu nebo jedná-li se o strom zvlášť chráněný podle jiného právního předpisu.
§ 1018
Pozemek nesmí být upraven tak, aby sousední pozemek ztratil náležitou oporu, ledaže se provede jiné dostatečné upevnění.
§ 1019
(1) Vlastník pozemku má právo požadovat, aby soused upravil stavbu na sousedním pozemku tak, aby ze stavby nestékala voda nebo nepadal sníh nebo led na jeho pozemek. Stéká-li však na pozemek přirozeným způsobem z výše položeného pozemku voda, zejména pokud tam pramení či v důsledku deště nebo oblevy, nemůže soused požadovat, aby vlastník tohoto pozemku svůj pozemek upravil.
(2) Je-li pro níže položený pozemek nutný přítok vody, může soused na vlastníku výše položeného pozemku požadovat, aby odtoku vody nebránil v rozsahu, ve kterém vodu sám nepotřebuje.
§ 1020
Má-li pro to vlastník pozemku rozumný důvod, může požadovat, aby se soused zdržel zřizování stavby na sousedním pozemku v těsné blízkosti společné hranice pozemků.
§ 1021
Vlastník umožní sousedovi vstup na svůj pozemek v době, rozsahu a způsobem, které jsou nezbytné k údržbě sousedního pozemku nebo k hospodaření na něm, nelze-li tohoto účelu dosáhnout jinak; soused však nahradí vlastníku pozemku škodu tím způsobenou.
§ 1022
(1) Nemůže-li se stavba stavět nebo bourat, nebo nemůže-li se opravit nebo obnovit jinak než užitím sousedního pozemku, má vlastník právo po sousedovi požadovat, aby za přiměřenou náhradu snášel, co je pro tyto práce potřebné.
(2) Žádosti nelze vyhovět, převyšuje-li sousedův zájem na nerušeném užívání pozemku zájem na provedení prací.
§ 1023
(1) Vlastník pozemku musí snášet užívání prostoru nad pozemkem nebo pod pozemkem, je-li pro to důležitý důvod a děje-li se to takovým způsobem, že vlastník nemůže mít rozumný důvod tomu bránit.
(2) Z takového užívání cizího prostoru nemůže nikdo odvodit právo, jehož by se mohl někdo dovolávat po odpadnutí důvodu, který k užívání opravňoval; pokud však v důsledku tohoto užívání vzniklo úředně schválené zařízení, může vlastník žádat náhradu škody.
Rozhrady
§ 1024
(1) Má se za to, že ploty, zdi, meze, strouhy a jiné podobné přirozené nebo umělé rozhrady mezi sousedními pozemky jsou společné.
(2) Společnou zeď může každý užívat na své straně až do poloviny její tloušťky a zřídit v ní výklenky tam, kde na druhé straně nejsou. Nesmí však učinit nic, co zeď ohrozí nebo co sousedovi překáží v užívání jeho části.
§ 1025
Kde jsou rozhrady dvojité nebo kde je vlastnictví rozděleno, udržuje každý svým nákladem, co je jeho.
§ 1026
Vlastník není povinen znovu postavit rozpadlou zeď, plot nebo obnovit jinou rozhradu, musí ji však udržovat v dobrém stavu, hrozí-li následkem jejího poškození sousedovi škoda. Dojde-li však k takovému narušení rozhrady, že hrozí, že se hranice mezi pozemky stane neznatelná, má každý soused právo požadovat opravu nebo obnovení rozhrady.
§ 1027
Na návrh souseda a po zjištění stanoviska stavebního úřadu může soud uložit vlastníkovi pozemku povinnost pozemek oplotit, je-li to potřebné k zajištění nerušeného výkonu sousedova vlastnického práva a nebrání-li to účelnému užívání dalších pozemků.
§ 1028
Jsou-li hranice mezi pozemky neznatelné nebo pochybné, má každý soused právo požadovat, aby je soud určil podle poslední pokojné držby. Nelze-li ji zjistit, určí soud hranici podle slušného uvážení.
Nezbytná cesta
§ 1029
(1) Vlastník nemovité věci, na níž nelze řádně hospodařit či jinak ji řádně užívat proto, že není dostatečně spojena s veřejnou cestou, může žádat, aby mu soused za náhradu povolil nezbytnou cestu přes svůj pozemek.
(2) Nezbytnou cestu může soud povolit v rozsahu, který odpovídá potřebě vlastníka nemovité věci řádně ji užívat s náklady co nejmenšími, a to i jako služebnost. Zároveň musí být dbáno, aby soused byl zřízením nebo užíváním nezbytné cesty co nejméně obtěžován a jeho pozemek co nejméně zasažen. To musí být zvlášť zváženo, má-li se žadateli povolit zřízení nové cesty.
§ 1030
(1) Za nezbytnou cestu náleží úplata a odčinění újmy, není-li již kryto úplatou. Povolí-li se spoluužívání cizí soukromé cesty, zahrne úplata i zvýšené náklady na její údržbu.
(2) Vlastník nemovité věci, v jehož prospěch byla nezbytná cesta povolena, poskytne jistotu přiměřenou případné škodě způsobené na dotčeném pozemku; to neplatí, je-li zjevné, že patrná škoda na dotčeném pozemku nevznikne.
(3) Plnění podle odstavců 1 a 2 náleží především vlastníku pozemku dotčeného povolením nezbytné cesty, má-li však jím být dotčeno též věcné právo další osoby k dotčenému pozemku, poskytnou se tato plnění v přiměřeném rozsahu i jí. Další osobě, jíž bylo k dotčené nemovité věci zřízeno jiné právo, náleží náhrada za utrpěnou újmu proti vlastníkovi dotčeného pozemku; k tomu musí být přihlédnuto při stanovení úplaty podle odstavce 1.
§ 1031
Bylo-li povoleno zřídit na dotčeném pozemku nezbytnou cestu jako umělou, zřídí a udržuje ji ten, v jehož prospěch byla povolena.
§ 1032
(1) Soud nepovolí nezbytnou cestu,
a) převýší-li škoda na nemovité věci souseda zřejmě výhodu nezbytné cesty,
b) způsobil-li si nedostatek přístupu z hrubé nedbalosti či úmyslně ten, kdo o nezbytnou cestu žádá, nebo
c) žádá-li se nezbytná cesta jen za účelem pohodlnějšího spojení.
(2) Nelze povolit nezbytnou cestu přes prostor uzavřený za tím účelem, aby do něj cizí osoby neměly přístup, ani přes pozemek, kde veřejný zájem brání takovou cestu zřídit.
§ 1033
(1) Obklopuje-li nemovitou věc bez přístupu několik sousedních pozemků, povolí se nezbytná cesta jen přes jeden z nich. Přitom se uváží, přes který pozemek je nejpřirozenější přístup za současného zřetele k okolnostem stanoveným v § 1029 odst. 2.
(2) Ztratí-li nemovitá věc spojení s veřejnou cestou proto, že pozemek byl rozdělen, lze žádat nezbytnou cestu jen po osobě, která se na dělení podílela. V takovém případě se nezbytná cesta povolí bez úplaty.
§ 1034
Při pominutí příčiny, pro niž byla povolena nezbytná cesta, aniž je na oprávněné straně nějaká jiná příčina pro zachování nezbytné cesty, soud na návrh vlastníka dotčeného pozemku nezbytnou cestu zruší.
§ 1035
(1) Při zániku práva nezbytné cesty se úplata nevrací, složená jistota se však vypořádá.
(2) Je-li úplata za nezbytnou cestu splatná ve splátkách nebo v opakujících se dávkách, zaniká povinnost platit splátky nebo dávky, které při zániku práva nezbytné cesty nejsou splatné.
§ 1036
Při potřebě zřídit nezbytnou cestu jako umělou může vlastník dotčeného pozemku požadovat, aby žadatel do svého vlastnictví převzal pozemek potřebný pro nezbytnou cestu. Tehdy se cena stanoví nejen se zřetelem k ceně postoupeného pozemku, ale i s ohledem na znehodnocení zbývajícího nemovitého majetku dotčeného vlastníka.
Vyvlastnění a omezení vlastnického práva
§ 1037
Ve stavu nouze nebo v naléhavém veřejném zájmu lze na nezbytnou dobu a v nezbytné míře použít vlastníkovu věc, pokud účelu nelze dosáhnout jinak.
§ 1038
Ve veřejném zájmu, který nelze uspokojit jinak, a jen na základě zákona lze vlastnické právo omezit nebo věc vyvlastnit.
§ 1039
(1) Za omezení vlastnického práva nebo vyvlastnění věci náleží vlastníkovi plná náhrada odpovídající míře, v jaké byl jeho majetek těmito opatřeními dotčen.
(2) Náhrada se poskytuje v penězích. Lze ji však poskytnout i jiným způsobem, pokud si to strany ujednají.
Ochrana vlastnického práva
§ 1040
(1) Kdo věc neprávem zadržuje, může být vlastníkem žalován, aby ji vydal.
(2) Žalovat o vydání věci nemůže ten, kdo věc svým jménem nabyvateli zcizil, aniž byl jejím vlastníkem, a teprve poté k ní vlastnické právo nabyl; nabytím vlastnického práva zcizitelem se nabyvatel stává vlastníkem věci.
§ 1041
(1) Kdo se domáhá, aby mu věc byla vydána, musí ji popsat takovými znaky, kterými se rozeznává od jiných věcí téhož druhu.
(2) Vydání movité věci, kterou nelze rozeznat podle odstavce 1, zejména jedná-li se o peníze nebo o cenné papíry na doručitele smíšené s jinými věcmi téhož druhu, se lze domáhat, jen lze-li z okolností seznat vlastnické právo osoby, jež právo uplatňuje, a nedostatek dobré víry osoby, na níž je požadováno vydání věci.
§ 1042
Vlastník se může domáhat ochrany proti každému, kdo neprávem do jeho vlastnického práva zasahuje nebo je ruší jinak než tím, že mu věc zadržuje.
Ochrana domnělého vlastnického práva
§ 1043
(1) Na toho, kdo nabyl držby vlastnického práva poctivě, řádně a pravým způsobem, se hledí jako na vlastníka proti tomu, kdo mu věc zadržuje či ho jinak ruší, aniž k tomu má právní důvod, nebo pokud k tomu má právní důvod stejně silný či slabší.
(2) Nabyl-li někdo držby vlastnického práva bezúplatně a jiný za úplatu, považuje se bezúplatné nabytí za slabší právní důvod.
§ 1044
Má-li někdo věc u sebe, aniž mu svědčí domněnka podle § 1043, může uplatnit právo náležející vlastníku na ochranu svým vlastním jménem.
Oddíl 2
Nabytí vlastnického práva
Pododdíl 1
Přivlastnění a nález
Přivlastnění
§ 1045
(1) Věc, která nikomu nepatří, si každý může přivlastnit, nebrání-li tomu zákon nebo právo jiného na přivlastnění věci. Movitá věc, kterou vlastník opustil, protože ji nechce jako svou držet, nikomu nepatří.
(2) Opuštěná nemovitá věc připadá do vlastnictví státu.
§ 1046
(1) Divoké zvíře je bez pána, dokud žije na svobodě.
(2) Zajaté zvíře se stane zvířetem bez pána, jakmile získá svobodu a jeho vlastník je bez prodlení a soustavně nestíhá nebo nehledá ve snaze je znovu zajmout. Takové zvíře se však zvířetem bez pána nestane, je-li označeno takovým způsobem, že lze jeho vlastníka zjistit.
§ 1047
(1) Zkrocené zvíře, které vlastník nestíhá a které se ani samo k vlastníkovi v přiměřené době nevrátí, ač mu v tom nikdo nebrání, se stává zvířetem bez pána a smí si je přivlastnit na soukromém pozemku jeho vlastník, na veřejném statku pak kdokoli. Platí, že přiměřenou dobou pro návrat zvířete k vlastníkovi je doba šesti týdnů.
(2) Odstavec 1 se nepoužije, je-li zvíře označeno takovým způsobem, že lze jeho vlastníka zjistit.
§ 1048
Domácí zvíře se považuje za opuštěné, pokud je z okolností zřejmý vlastníkův úmysl zbavit se zvířete nebo je vyhnat. To platí i o zvířeti v zájmovém chovu.
§ 1049
Zvíře chované v zoologické zahradě a ryba v rybníku nebo podobném zařízení, které není veřejným statkem, bez pána není.
§ 1050
(1) Nevykonává-li vlastník vlastnické právo k movité věci po dobu tří let, má se za to, že ji opustil. Byla-li movitá věc, která pro vlastníka měla zřejmě jen nepatrnou hodnotu, zanechána na místě přístupném veřejnosti, považuje se za opuštěnou bez dalšího.
(2) Nevykonává-li vlastník vlastnické právo k nemovité věci po dobu deseti let, má se za to, že ji opustil.
Nález
§ 1051
Má se za to, že si každý chce podržet své vlastnictví a že nalezená věc není opuštěná. Kdo věc najde, nesmí ji bez dalšího považovat za opuštěnou a přivlastnit si ji.
§ 1052
(1) Ztracenou věc vrátí nálezce tomu, kdo ji ztratil, nebo vlastníkovi proti úhradě nutných nákladů a nálezného.
(2) Nelze-li z okolností poznat, komu má být věc vrácena, a nepovažuje-li se věc za opuštěnou, oznámí nálezce bez zbytečného odkladu nález obci, na jejímž území byla nalezena, zpravidla do tří dnů; byla-li však věc nalezena ve veřejné budově nebo ve veřejném dopravním prostředku, odevzdá nálezce nález provozovateli těchto zařízení, který se zachová podle jiných právních předpisů, a není-li jich, postupuje, jako by byl nálezcem.
§ 1053
(1) Obec vyhlásí nález obvyklým způsobem. Nepřihlásí-li se v přiměřené době ten, kdo věc ztratil a má-li věc značnou hodnotu, učiní obec vhodné opatření, aby nález vešel v širší známost.
(2) Zjistí-li obec sama vlastníka, zejména z nezaměnitelného označení věci, oznámí mu nález a vyzve ho, aby si věc převzal.
§ 1054
(1) Obec rozhodne, jak bude nalezená věc uschována. Souhlasí-li s tím nálezce či jiná osoba a je-li to vhodné, může obec rozhodnout, že věc bude uschována u této osoby. Věci značné hodnoty, zejména peníze o vyšší částce, obec odevzdá zpravidla do soudní úschovy nebo je uloží jiným vhodným způsobem.
(2) Věc, která se nedá uschovat bez patrné škody nebo kterou lze uschovat jen s nepoměrnými náklady, obec prodá ve veřejné dražbě a s výtěžkem naloží podle odstavce 1; předtím však odečte vlastní náklady s dosavadní správou věci. S neprodejnou věcí obec naloží libovolným způsobem; to neplatí, jde-li o věc, o níž nelze mít pochybnost o její výjimečnosti a hodnotě.
§ 1055
Věc nebo výtěžek za ni stržený vydá obec včetně plodů a užitků a po odečtení nákladů a nálezného tomu, kdo věc ztratil, nebo vlastníkovi, pokud se přihlásí do jednoho roku od vyhlášení nálezu.
§ 1056
(1) Nálezné náleží nálezci i tehdy, když lze vlastníka zřejmě poznat ze znamení na věci, nebo z jiných okolností.
(2) Nálezné činí desetinu ceny nálezu. Má-li však ztracená věc hodnotu jen pro toho, kdo ji ztratil, nebo pro jejího vlastníka, náleží nálezci nálezné podle slušného uvážení.
§ 1057
(1) Nepřihlásí-li se nikdo o věc do jednoho roku od vyhlášení nálezu, může nálezce, obec nebo jiná osoba, které byla věc svěřena, nakládat s věcí jako poctivý držitel. Spočívá-li však nález v penězích, mohou je tyto osoby jen užívat; to platí i o výtěžku za věc strženém.
(2) Přihlásí-li se ten, kdo věc ztratil, nebo její vlastník po uplynutí doby jednoho roku od vyhlášení nálezu a před uplynutím tří let od vyhlášení nálezu, vydá se mu věc nebo výtěžek za ni stržený po zaplacení nákladů a nálezného.
(3) Uplynou-li tři roky od vyhlášení nálezu, nabude nálezce, obec nebo jiná osoba, které byla věc svěřena, vlastnické právo k věci nebo k výtěžku za ni strženému.
§ 1058
(1) Je-li nalezeno zvíře, u něhož je zjevné, že mělo vlastníka, oznámí nálezce nález bez zbytečného odkladu obci, nelze-li z okolností poznat, komu má být vráceno.
(2) Osoba, která nalezené zvíře opatruje, o ně pečuje jako řádný hospodář, dokud se jej neujme vlastník.
§ 1059
(1) Je-li nalezeno zvíře zjevně určené k zájmovému chovu a nepřihlásí-li se o ně nikdo do dvou měsíců od vyhlášení nálezu, nabude k němu nálezce vlastnické právo.
(2) Prohlásí-li nálezce obci, že zvíře nabýt nechce, a svěří-li obec zvíře neodvolatelně osobě, která provozuje útulek pro zvířata, může tato osoba se zvířetem volně nakládat, pokud se o ně nikdo nepřihlásí do čtyř měsíců ode dne, kdy jí bylo zvíře svěřeno. Byl-li nález vyhlášen až po předání zvířete, počne lhůta běžet od vyhlášení nálezu.
§ 1060
Prohlásí-li nálezce obci, že nalezenou věc nabýt nechce, přechází jeho právo věc nebo výtěžek za ni stržený užívat a nabýt na obec, na jejímž území byla nalezena. Nabytím vlastnického práva vzniká obci povinnost zaplatit nálezci nálezné.
§ 1061
Nálezci, který nález neoznámí, přisvojí si jej nebo jinak poruší své povinnosti, nenáleží úhrada a nálezné, ani nemůže nález užívat nebo nabýt k němu vlastnické právo podle ustanovení tohoto zákona o nálezu. Tím není dotčena jeho povinnost nahradit škodu.
§ 1062
Nalezne-li nějakou věc několik osob zároveň, jsou oprávněny i zavázány společně a nerozdílně. Spolunálezcem je i ten, kdo věc spatřil a snažil se ji dosíci, třebaže se jí dříve uchopil někdo jiný.
Nález skryté věci
§ 1063
O nálezu věci zakopané, zazděné nebo jinak skryté platí totéž, co o nálezu ztracené věci. Nálezci však nenáleží nálezné, když vlastník o úkrytu věci věděl.
§ 1064
(1) Není-li zřejmé, komu skrytá věc patří, oznámí nálezce její nalezení vlastníkovi pozemku a obci, na jejímž území byla nalezena; § 1062 platí obdobně.
(2) Nepřipadne-li skrytá věc podle jiných právních předpisů do vlastnictví státu, kraje nebo obce, ujedná si nálezce s vlastníkem pozemku, kdo z nich si věc ponechá a vyplatí druhému polovinu ceny věci. Neshodnou-li se, náleží věc vlastníku pozemku a ten nálezci zaplatí polovinu její ceny.
§ 1065
Osoba zjednaná k nalezení ztracené nebo skryté věci není nálezcem a náleží jí jen odměna za hledání, byla-li ujednána.
Pododdíl 2
Přirozený přírůstek
Přírůstek nemovité věci
§ 1066
Plody, které pozemek vydává sám od sebe, aniž je obděláván, náleží vlastníkovi pozemku. Totéž obdobně platí o přirozených plodech jiných nemovitých věcí.
§ 1067
Strom náleží tomu, z jehož pozemku vyrůstá kmen. Vyrůstá-li kmen na hranici pozemků různých vlastníků, je strom společný.
Naplavenina a strž
§ 1068
Zemina naplavená poznenáhla na břeh náleží vlastníkovi pobřežního pozemku. To platí i o přírůstcích vzniklých působením větru nebo jiných přírodních sil.
§ 1069
Velká a rozeznatelná část pozemku, kterou vodní tok odplaví k jinému břehu, se stává součástí pobřežního pozemku, pokud původní vlastník k odplavenému pozemku neuplatní své právo po dobu jednoho roku.
§ 1070
(1) Oddělí-li vodní tok od pozemku jeho část jako ostrov, je vlastník původního pozemku vlastníkem ostrova.
(2) V ostatních případech náleží ostrov vlastníku vodního koryta.
§ 1071
Vodní koryto vzniklé strží nebo v důsledku vzniku ostrova se stává vlastnictvím vlastníka původního koryta.
§ 1072
Přírůstek movité věci
Přirozený přírůstek movité věci náleží jejímu vlastníkovi.
§ 1073
(1) Plody, které vydává zvíře, náleží vlastníku zvířete.
(2) Za oplodnění zvířete lze žádat odměnu, jen byla-li ujednána.
Pododdíl 3
Umělý přírůstek
Zpracování
§ 1074
(1) Nová věc vzniklá zpracováním movitých věcí několika vlastníků tak, že zpracované věci nelze uvést do předešlého stavu buď vůbec, anebo jen se značným nákladem nebo se značnou ztrátou, náleží jako vlastníkovi tomu, kdo materiálem nebo prací nejvíc přispěl hodnotě výsledku.
(2) Vlastník nové věci zaplatí tomu, kdo vlastnické právo pozbyl, hodnotu zpracované věci a tomu, kdo se na výsledku podílel prací, odměnu za práci.
§ 1075
(1) Vlastníku věci, kterou zpracovatel nezpracoval v novou věc v dobré víře, se ponechává na vůli, zda si přisvojí novou věc a nahradí druhému, co on pozbyl, nebo zda mu věc za náhradu ponechá.
(2) Právo k volbě výhodnějšího řešení zanikne, nebude-li vykonáno do jednoho měsíce ode dne, kdy se vlastník o zpracování věcí dozvěděl.
§ 1076
(1) Nelze-li určit jediného vlastníka nové věci, náleží věc do spoluvlastnictví vlastníků zpracovaných věcí. Podíly se stanoví podle hodnot zpracovaných věcí; není-li to možné, jsou jejich podíly stejné.
(2) Spoluvlastníci zaplatí společně a nerozdílně odměnu za práci tomu, kdo věc zpracoval.
§ 1077
Použije-li se cizí věc jen na opravu jiné věci, připadne vlastníkovi opravené věci, a ten nahradí vlastníkovi zpracované věci hodnotu použité cizí věci.
Smísení
§ 1078
(1) Smísí-li se movité věci několika vlastníků tak, že obnovení předešlého stavu sice není možné, ale celek lze bez porušení podstaty rozdělit na díly, ponechává se každému na vůli, zda si oddělí poměrnou část toho, co vzniklo smísením, anebo zda bude požadovat náhradu toho, co pozbyl. Nebyl-li ten, kdo věci smísil, v dobré víře, má vlastník právo přenechat mu svůj podíl na smísené věci za plnou náhradu.
(2) Ustanovení § 1075 odst. 2 platí obdobně.
§ 1079
Při smísení movitých věcí téhož druhu, zejména dojde-li k němu při jejich úschově, se § 1078 nepoužije; na vlastníky smísených věcí přechází vlastnictví poměrné části smísených věcí.
§ 1080
Kdo se podílel na smísení cizích věcí a nebyl v dobré víře, nahradí dotčeným vlastníkům také ušlý zisk; skutečnou škodu hradí však jen v tom rozsahu, v jakém vlastníci nedosáhli její náhrady podle předchozích ustanovení.
§ 1081
Kdo z těch, kteří se na spojení věci podíleli, má novou věc u sebe, ač ji má vydat, není povinen tak učinit, dokud mu vlastník nezaplatí náhradu.
§ 1082
Společné ustanovení
Kdo je povinen poskytnout při zpracování nebo smísení náhradu jiné osobě, nemá povinnost plnit více, než kolik by byl povinen plnit při bezdůvodném obohacení.
Stavba
§ 1083
(1) Užije-li někdo cizí věc pro stavbu na svém pozemku, stane se stavba součástí pozemku. Vlastník pozemku nahradí vlastníku užité věci její hodnotu.
(2) Kdo nebyl při užití cizí věci pro stavbu v dobré víře, nahradí vlastníku užité věci také ušlý zisk; skutečnou škodu hradí však jen v tom rozsahu, v jakém vlastník nedosáhl její náhrady podle odstavce 1.
§ 1084
(1) Stavba zřízená na cizím pozemku připadá vlastníkovi pozemku.
(2) Vlastník pozemku nahradí osobě, která zřídila na cizím pozemku stavbu v dobré víře, účelně vynaložené náklady. Osoba, která v dobré víře nebyla, má táž práva a povinnosti jako nepřikázaný jednatel.
§ 1085
Soud může na návrh vlastníka pozemku rozhodnout, že ten, kdo zřídil stavbu na cizím pozemku, ač na to nemá právo, musí vlastním nákladem stavbu odstranit a uvést pozemek do předešlého stavu. Soud přitom přihlédne, zda k zřízení stavby došlo v dobré víře.
§ 1086
(1) Kdo v dobré víře zřídil na cizím pozemku stavbu, má právo domáhat se po vlastníku pozemku, který o zřizování stavby věděl a bez zbytečného odkladu ji nezakázal, aby mu pozemek převedl za obvyklou cenu. Také vlastník pozemku má právo po zřizovateli stavby požadovat, aby pozemek koupil za obvyklou cenu.
(2) Soud na návrh některé ze stran přikáže pozemek do vlastnictví zřizovatele stavby a rozhodne o jeho povinnosti zaplatit vlastníku pozemku náhradu.
§ 1087
Přestavek
(1) Zasahuje-li trvalá stavba zřízená na vlastním pozemku jen malou částí na malou část cizího pozemku, stane se část pozemku zastavěného přestavkem vlastnictvím zřizovatele stavby; to neplatí, nestavěl-li zřizovatel stavby v dobré víře.
(2) Kdo stavěl v dobré víře, nahradí vlastníku pozemku, jehož část byla zastavěna přestavkem, obvyklou cenu nabytého pozemku.
Pododdíl 4
Smíšený přírůstek
§ 1088
(1) Při osetí pozemku cizím semenem nebo osázení cizími rostlinami náleží vlastníku pozemku, co takto přibude; rostliny mu však náleží až poté, co zapustí kořeny.
(2) O náhradě za osivo a rostliny platí § 1083 a 1084 obdobně.
Pododdíl 5
Vydržení
Řádné vydržení
§ 1089
(1) Drží-li poctivý držitel vlastnické právo po určenou dobu, vydrží je a nabude věc do vlastnictví.
(2) Nepoctivost předchůdce nebrání poctivému nástupci, aby počal vydržení dnem, kdy nabyl držby.
§ 1090
(1) K vydržení se vyžaduje pravost držby a aby se držba zakládala na právním důvodu, který by postačil ke vzniku vlastnického práva, pokud by náleželo převodci nebo kdyby bylo zřízeno oprávněnou osobou.
(2) Nabyl-li zůstavitel nepravou držbu, nemůže vlastnické právo vydržet ani jeho dědic, i kdyby držel poctivě. To platí obdobně i pro všeobecného právního nástupce právnické osoby.
§ 1091
(1) K vydržení vlastnického práva k movité věci je potřebná nepřerušená držba trvající tři roky.
(2) K vydržení vlastnického práva k nemovité věci je potřebná nepřerušená držba trvající deset let.
§ 1092
Do vydržecí doby se ve prospěch vydržitele započte i doba řádné a poctivé držby jeho předchůdce.
§ 1093
Držba se přeruší, nevykonával-li ji držitel v průběhu vydržecí doby déle než jeden rok.
§ 1094
Vyžaduje-li se, aby osoba měla zákonného zástupce nebo opatrovníka, počne vydržecí doba běžet ohledně práva proti ní až ode dne, kdy zákonného zástupce nebo opatrovníka získá. Již započatá doba běží dále, avšak neskončí dříve, než uplyne jeden rok po odpadnutí překážky.
§ 1095
Mimořádné vydržení
Uplyne-li doba dvojnásobně dlouhá, než jaké by bylo jinak zapotřebí, vydrží držitel vlastnické právo, i když neprokáže právní důvod, na kterém se jeho držba zakládá. To neplatí, pokud se mu prokáže nepoctivý úmysl.
§ 1096
Započtení vydržecí doby
(1) Nabyl-li někdo poctivě držbu od poctivého držitele, jehož držba se zakládá na právním důvodu, který by postačil ke vzniku vlastnického práva (§ 1090 odst. 1), započítává se mu vydržecí doba jeho předchůdce.
(2) Při mimořádném vydržení se nástupci započte vydržecí doba poctivého předchůdce bez dalšího.
§ 1097
Zákaz vydržení
Vydržet vlastnické právo nemůže zákonný zástupce proti zastoupenému, ani zastoupený proti svému zákonnému zástupci. To platí obdobně i pro opatrovníka a opatrovance a pro poručníka a poručence.
§ 1098
Zastavení vydržecí doby
Mezi manžely nepočne vydržecí doba běžet ani neběží, dokud manželství trvá. To platí obdobně i pro osoby žijící ve společné domácnosti, zákonného zástupce a zastoupeného, opatrovníka a opatrovance i pro poručníka a poručence.
Pododdíl 6
Převod vlastnického práva
§ 1099
Vlastnické právo k věci určené jednotlivě se převádí už samotnou smlouvou k okamžiku její účinnosti, ledaže je jinak ujednáno nebo stanoveno zákonem.
§ 1100
(1) Převede-li strana postupně uzavřenými smlouvami různým osobám vlastnické právo k věci nezapsané ve veřejném seznamu, nabývá vlastnické právo osoba, které převodce vydal věc nejdříve. Není-li nikdo takový, nabývá vlastnické právo osoba, s níž byla uzavřena smlouva, která nabyla účinnosti jako první.
(2) Převede-li strana vlastnické právo k věci zapsané ve veřejném seznamu postupně několika osobám, stane se vlastníkem osoba, která je v dobré víře a jejíž vlastnické právo bylo do veřejného seznamu zapsáno jako první, a to i v případě, že její právo vzniklo později.
Převod vlastnického práva k movité věci
§ 1101
Vlastnické právo k movité věci určené podle druhu se nabývá nejdříve okamžikem, kdy lze věc určit dostatečným odlišením od jiných věcí téhož druhu.
§ 1102
Převede-li se vlastnické právo k movité věci zapsané ve veřejném seznamu, nabývá se věc do vlastnictví zápisem do takového seznamu, ledaže jiný právní předpis stanoví jinak.
§ 1103
(1) Vlastnické právo k cennému papíru na doručitele se převádí smlouvou k okamžiku jeho předání.
(2) Vlastnické právo k cennému papíru na řad se převádí rubopisem a smlouvou k okamžiku jeho předání. O náležitostech rubopisu a jeho přijetí, jakož i o tom, kdo je z rubopisu oprávněn a jak toto oprávnění prokazuje, platí ustanovení právního předpisu upravujícího směnky; převodce cenného papíru však ručí za uspokojení práv z cenného papíru, jen je-li k tomu zvlášť zavázán.
(3) Vlastnické právo k cennému papíru na jméno se převádí už samotnou smlouvou k okamžiku její účinnosti.
§ 1104
(1) Vlastnické právo k zaknihovanému cennému papíru se nabývá zápisem zaknihovaného cenného papíru na účet vlastníka.
(2) Zapisuje-li se zaknihovaný cenný papír i na účet zákazníků, nabývá se vlastnické právo k němu zápisem na účet zákazníků.
(3) Na nabývání vlastnického práva k imobilizovanému cennému papíru podle § 2413 odst. 1 se použijí obdobně ustanovení o nabývání vlastnictví k zaknihovaným cenným papírům.
§ 1105
Převod vlastnického práva k nemovité věci
Převede-li se vlastnické právo k nemovité věci zapsané ve veřejném seznamu, nabývá se věc do vlastnictví zápisem do takového seznamu.
Společná ustanovení o převodu vlastnického práva
§ 1106
Kdo nabude vlastnické právo, nabude také práva a povinnosti s věcí spojená.
§ 1107
(1) Kdo nabude vlastnické právo, přejímá také závady váznoucí na věci, které jsou zapsány ve veřejném seznamu; jiné závady přejímá, měl-li a mohl-li je z okolností zjistit nebo bylo-li to ujednáno, anebo stanoví-li tak zákon.
(2) Závady, které nepřejdou, zanikají.
§ 1108
Ustanovení § 1106 a 1107 platí obdobně také při nabytí vlastnického práva jinak než převodem.
Pododdíl 7
Nabytí vlastnického práva od neoprávněného
§ 1109
Vlastníkem věci se stane ten, kdo získal věc, která není zapsána ve veřejném seznamu, a byl vzhledem ke všem okolnostem v dobré víře v oprávnění druhé strany vlastnické právo převést na základě řádného titulu, pokud k nabytí došlo
a) ve veřejné dražbě,
b) od podnikatele při jeho podnikatelské činnosti v rámci běžného obchodního styku,
c) za úplatu od někoho, komu vlastník věc svěřil,
d) od neoprávněného dědice, jemuž bylo nabytí dědictví potvrzeno,
e) při obchodu s investičním nástrojem, cenným papírem nebo listinou vystavenými na doručitele, nebo
f) při obchodu na komoditní burze.
§ 1110
Získal-li někdo v dobré víře za úplatu použitou movitou věc od podnikatele, který při své podnikatelské činnosti v rámci běžného obchodního styku obchoduje takovými věcmi, vydá ji vlastníku, který prokáže, že věc pozbyl ztrátou nebo že mu věc byla odňata svémocně a že od ztráty nebo odnětí věci uplynuly nejvýše tři roky.
§ 1111
Se qualcuno ha acquisito un oggetto mobile in circostanze diverse da quelle previste nel § 1109 o 1110, diventerà il proprietario dell’oggetto se dimostrerà buona fede nel diritto del cedente di trasferire la proprietà dell’oggetto. Ciò non si applica se il proprietario dimostra di aver perso la cosa per perdita o atto della natura di un reato intenzionale.
§ 1112
Né il proprietario né la buona fede del suo predecessore possono rivendicare il beneficio della persona che ha acquisito la cosa mobile con la consapevolezza che il diritto di proprietà è stato acquisito da non autorizzato.
§ 1113
Le disposizioni delle sezioni da 1110 a 1112 non si applicano se si tratta di uno strumento di investimento, di un titolo o di un atto emesso al portatore o di oggetti acquistati in un’asta pubblica, di un’asta nell’esecuzione di una decisione o di un’esecuzione mediante vendita di beni mobili o oggetti acquistati in uno scambio di merci mercato azionario.
Sottosezione 8
Acquisizione della proprietà mediante decisione di un’autorità pubblica
§ 1114
Con una decisione di un tribunale o altra autorità pubblica, il diritto di proprietà viene acquisito il giorno ivi specificato. Se tale giorno non viene specificato nella decisione, il diritto di proprietà viene acquisito il giorno della forza giuridica della decisione.
Parte 4
Comproprietà
Sezione 1
Condizioni generali
§ 1115
(1) Le persone a cui il diritto di proprietà su una cosa appartiene congiuntamente sono comproprietari.
(2) Le disposizioni sulla comproprietà si applicano mutatis mutandis alla comunità di altri diritti reali.
§ 1116
A causa della cosa nel suo insieme, i comproprietari si considerano come una sola persona e trattano la cosa come una sola persona.
§ 1117
Ogni comproprietario ha diritto a tutto. Questo diritto è limitato dallo stesso diritto di ogni altro comproprietario.
§ 1118
Il comproprietario ha diritto alla dichiarazione di come è stata trattata la cosa comune, nonché alla quota di frutti e benefici della cosa comune.
§ 1119
Il regolamento può essere richiesto dopo la scadenza del periodo di consuetudine dell’amministrazione della causa comune, al termine della comproprietà o al termine della partecipazione ad essa, o per altri importanti motivi.
§ 1120
(1) I frutti e i benefici della causa comune sono divisi in base al rapporto delle azioni.
(2) L’ accordo dei comproprietari determinerà come saranno gestiti i frutti e i benefici della causa comune, che non possono essere suddivisi in base alle quote. Se i comproprietari non concordano, questi frutti e benefici devono essere venduti in modo adeguato e il reddito deve essere ripartito.
Sezione 2
Quota di comproprietà
§ 1121
Ciascuno dei comproprietari è il proprietario completo della propria quota.
§ 1122
(1) L’azione esprime il grado di partecipazione di ciascun comproprietario alla creazione di una volontà comune e ai diritti e agli obblighi derivanti dalla comproprietà della cosa.
(2) La dimensione dell’azione deriva dal fatto legale su cui si basa la comproprietà o la partecipazione del comproprietario alla comproprietà. Ciò non impedisce ai comproprietari di organizzare diversamente le dimensioni delle azioni; tale accordo deve essere conforme ai requisiti previsti per il trasferimento di una partecipazione.
(3) Le azioni sono considerate uguali.
§ 1123
Il comproprietario può disporre della sua quota a piacimento. Tuttavia, tale trattamento non deve andare a scapito dei diritti degli altri comproprietari, indipendentemente dalle loro implicazioni.
§ 1124
(1) Se una comproprietà viene trasferita su un immobile, i comproprietari hanno diritto di prelazione, a meno che non si tratti di un trasferimento a una persona vicina. Se i comproprietari non concordano sull’esercizio del diritto di prelazione, hanno il diritto di riscattare la quota in proporzione alla dimensione delle azioni.
(2) Il paragrafo 1 si applica anche nel caso in cui uno dei comproprietari trasferisca la quota gratuitamente; quindi i comproprietari hanno il diritto di acquistare la quota al normale prezzo.
§ 1125
Il comproprietario può rinunciare al diritto di prelazione ai sensi del § 1124 con effetti per i suoi successori legali. Se il bene immobile è registrato nel registro pubblico, la rinuncia al diritto di prelazione deve essere inserita in esso.
Sezione 3
Gestire cose comuni
§ 1126
(1) Ciascuno dei comproprietari ha il diritto di partecipare all’amministrazione della causa comune.
(2) Nel decidere su una questione comune, i voti dei comproprietari saranno calcolati in base all’entità delle loro azioni.
§ 1127
Tutti i comproprietari hanno diritto e sono tenuti in solido, in solido, nei procedimenti giudiziari relativi alla questione comune.
§ 1128
(1) I comproprietari decidono in merito alla gestione ordinaria di una questione comune a maggioranza dei voti.
(2) Una decisione ha effetti giuridici per tutti i comproprietari solo se tutti sono stati informati della necessità di decidere, a meno che non fosse una questione che richiedeva un’azione immediata. Un comproprietario omesso in una decisione su una questione urgente può proporre al tribunale di dichiarare che la decisione sulla questione urgente non ha alcun effetto giuridico su di lui se non può essere legittimamente tenuto a sopportarla.
(3) Se la proposta di cui al paragrafo 2 non viene depositata entro trenta giorni dall’adozione della decisione, il diritto di depositarla decade. se il comproprietario non è stato informato della cessione, il periodo decorre dal giorno in cui ha appreso o avrebbe potuto essere a conoscenza della decisione.
§ 1129
(1) Una decisione su una questione significativa concernente una questione comune, in particolare il suo sostanziale miglioramento o deterioramento, il cambiamento del suo scopo o il suo trattamento, richiede almeno la maggioranza dei due terzi dei voti dei comproprietari. Se questa maggioranza non viene raggiunta, il tribunale deciderà sulla proposta del comproprietario.
(2) Un comproprietario annullato in una decisione ai sensi del paragrafo 1 può proporre che una questione sia decisa da un tribunale; in tale contesto, può anche chiedere al giudice di vietare temporaneamente di agire conformemente alla decisione impugnata. Le disposizioni di § 1128 par. 3 si applicano per analogia.
§ 1130
Un comproprietario che rischia di essere gravemente danneggiato da una decisione, in particolare da una restrizione sproporzionata sull’uso di una questione comune o da un obbligo apparentemente sproporzionato rispetto al valore della sua quota, può chiedere al tribunale di annullare la decisione. Le disposizioni di § 1128 par. 3 si applicano per analogia.
§ 1131
Se la maggioranza dei comproprietari decide in merito a una misura necessaria per mantenere o migliorare la questione comune e si impegna nei confronti dell’azionista reclamato a non obbligarlo a condividere i costi o a risarcirlo per eventuali danni causati dalla misura adottata e a fornire sufficiente certezza, annullamento del diritto di comproprietario ai sensi del § 1130.
§ 1132
Una decisione di gravare o mettere da parte un’impresa comune e una decisione di limitare i diritti dei comproprietari a un periodo superiore a dieci anni richiede il consenso di tutti i comproprietari.
§ 1133
Una decisione della maggioranza di almeno i due terzi dei comproprietari è sufficiente per stabilire un vincolo o altra garanzia analoga che serva a garantire un credito pecuniario derivante dal miglioramento di una questione comune o dal suo rinnovo.
Responsabile della causa comune
§ 1134
I comproprietari decidono in merito all’elezione e al licenziamento dell’amministratore nonché alle questioni relative all’amministrazione quotidiana.
§ 1135
L’amministratore ha lo stato legale della parte ordinante. Deve rendere conto ai comproprietari per l’amministrazione; ha diritto al rimborso dei costi sostenuti opportunamente, che può scegliere tra i ricavi della cosa gestita.
§ 1136
Un comproprietario che ha sostenuto un addebito per una causa comune nell’interesse degli altri comproprietari senza la loro notifica e il consenso può richiedere
a) una parte proporzionale della compensazione nell’ambito della valutazione della cosa, se si trattasse di un costo a beneficio dei comproprietari,
(b) rimborso delle spese necessarie, nel caso di spese che dovevano essere sostenute per il salvataggio della merce.
§ 1137
Se l’amministrazione è affidata a più persone, queste decidono a maggioranza dei voti; ognuno ha un voto.
§ 1138
A meno che i comproprietari degli immobili non concordino diversamente sulla sua amministrazione, l’accordo richiede la forma di un atto pubblico. L’accordo deve essere inserito in una raccolta di documenti con l’autorità con cui l’immobile è registrato nel registro pubblico.
§ 1139
Regolamentazione giudiziaria dei comproprietari
(1) Se uno dei comproprietari di un tribunale propone di decidere che la decisione della maggioranza dei comproprietari non ha effetti giuridici nei suoi confronti, di annullare tale decisione o di sostituirli con la sua decisione, il tribunale organizza i rapporti giuridici dei comproprietari a sua discrezione. In particolare, il tribunale può decidere se la modifica debba essere effettuata senza riserve, con riserve o contro la sicurezza, o se non dovrebbe avvenire affatto.
(2) Con le modalità di cui al paragrafo 1, il tribunale decide inoltre se uno dei comproprietari chiede la sua decisione perché la maggioranza richiesta non è stata raggiunta al momento di decidere su una questione comune.
Sezione 4
Dipartimento di comproprietà e abolizione della comproprietà
§ 1140
(1) Nessuno può essere obbligato a rimanere in comproprietà.
(2) Ciascuno dei comproprietari può in qualsiasi momento richiedere la sua separazione dalla comproprietà, se l’oggetto della comproprietà può essere diviso o la cancellazione della comproprietà. Tuttavia, non deve rivolgersi in un momento inappropriato o solo a scapito di uno dei comproprietari.
§ 1141
(1) La comproprietà è annullata previo accordo di tutti i comproprietari; l’accordo deve includere un accordo sul metodo di regolamento. In caso di comproprietà di un immobile o impianto, l’accordo richiede una forma scritta.
(2) Spoluvlastníci se vypořádají rozdělením společné věci, jejím prodejem z volné ruky nebo ve veřejné dražbě s rozdělením výtěžku, anebo převedením vlastnického práva jednomu nebo více spoluvlastníkům s vyplacením ostatních.
§ 1142
(1) Jedná-li se o společnou věc, která má jako celek sloužit k určitému účelu, není její rozdělení možné.
(2) Zemědělský pozemek může být rozdělen jen tak, aby dělením vznikly pozemky účelně obdělávatelné jak vzhledem k rozloze, tak i k možnosti stálého přístupu. To neplatí, pokud má být pozemek rozdělen za účelem zřízení stavby nebo za takovým účelem, pro který lze pozemek vyvlastnit.
§ 1143
Nedohodnou-li se spoluvlastníci o zrušení spoluvlastnictví, rozhodne o něm na návrh některého ze spoluvlastníků soud. Rozhodne-li soud o zrušení spoluvlastnictví, rozhodne zároveň o způsobu vypořádání spoluvlastníků.
§ 1144
(1) Je-li to možné, rozhodne soud o rozdělení společné věci; věc ale nemůže rozdělit, snížila-li by se tím podstatně její hodnota.
(2) Rozdělení věci však nebrání nemožnost rozdělit věc na díly odpovídající přesně podílům spoluvlastníků, vyrovná-li se rozdíl v penězích.
§ 1145
Při zrušení spoluvlastnictví rozdělením společné věci může soud zřídit služebnost nebo jiné věcné právo, vyžaduje-li to řádné užívání nově vzniklé věci bývalým spoluvlastníkem.
§ 1146
Společné listiny nelze dělit. Nedohodnou-li se spoluvlastníci, u koho se uloží společné listiny, uloží je u nejstaršího spoluvlastníka, není-li tomu jinak nic na závadu. Ostatní spoluvlastníci obdrží na společný náklad úředně ověřené opisy nebo kopie.
§ 1147
Není-li rozdělení společné věci dobře možné, přikáže ji soud za přiměřenou náhradu jednomu nebo více spoluvlastníkům. Nechce-li věc žádný ze spoluvlastníků, nařídí soud prodej věci ve veřejné dražbě; v odůvodněném případě může soud rozhodnout, že věc bude dražena jen mezi spoluvlastníky.
§ 1148
(1) Při zrušení spoluvlastnictví si spoluvlastníci vzájemně vypořádají pohledávky a dluhy, které souvisejí se spoluvlastnictvím nebo se společnou věcí.
(2) Každý ze spoluvlastníků může žádat úhradu splatné pohledávky, jakož i pohledávky, jejíž splatnost nastane do jednoho roku po účinnosti dohody o zrušení spoluvlastnictví nebo po zahájení řízení o zrušení spoluvlastnictví.
(3) Prodá-li se věc, uhradí se po stržení nákladů prodeje všechny dluhy podle předchozích odstavců ještě předtím, než se mezi spoluvlastníky rozdělí výtěžek.
§ 1149
(1) Bývalí spoluvlastníci si doručí na žádost některého z nich potvrzení, jak se vypořádali, pokud dohodu o zrušení spoluvlastnictví k movité věci neuzavřeli v písemné formě.
(2) Při vypořádání spoluvlastnictví k nemovité věci zapsané do veřejného seznamu vznikají nová vlastnická práva zápisem do tohoto veřejného seznamu.
Ochrana třetích osob při rozdělení společné věci
§ 1150
Rozdělení společné věci není na újmu osobě, která má věcné právo ke společné věci.
§ 1151
Při rozdělení panující věci trvá věcné břemeno pro všechny díly zpravidla nadále, nesmí však být rozšířeno, ani se stát obtížnějším. Prospívá-li věcné břemeno jen některým dílům, zanikne vzhledem k dílům ostatním.
§ 1152
Rozdělí-li se zatížená věc a postihuje-li věcné břemeno jen některý díl, zaniká na dílech ostatních.
§ 1153
(1) Poskytuje-li právo ze služebnosti nebo jiné zatížení právo k plodům nebo užitkům, může
a) každá z oprávněných osob, pokud se dělí věc panující, nebo
b) každá z obtížených osob, pokud se dělí věc obtížená, navrhnout, aby vykonávání upravil soud.
(2) Soud vykonávání upraví s ohledem na povahu a účel zatížení, jakož i s ohledem na hospodářské zvláštnosti jednotlivých dílů tak, aby výsledek odpovídal zásadám slušnosti a aby se zatížení nezvětšilo.
Odklad zrušení spoluvlastnictví
§ 1154
(1) Ujednají-li si spoluvlastníci, že nebudou žádat zrušení spoluvlastnictví po určitou dobu, nejvýše však po dobu deseti let, nemůže tím být vyloučeno jakékoli jiné pozdější ujednání. Byl-li odklad zrušení spoluvlastnictví ujednán na dobu delší deseti let, považuje se za ujednaný na deset let. Odklad zrušení spoluvlastnictví lze ujednat i opakovaně.
(2) Má-li ujednání odkladu zrušení spoluvlastnictví zavazovat i právní nástupce spoluvlastníků, jejichž právní nástupnictví vznikne jinak než děděním nebo přeměnou právnické osoby, musí to být výslovně ujednáno.
(3) Ujednání o odkladu zrušení spoluvlastnictví vyžaduje formu veřejné listiny; týká-li se ujednání nemovité věci zapsané do veřejného seznamu, zapíše se odklad zrušení spoluvlastnictví do veřejného seznamu.
§ 1155
(1) Na návrh spoluvlastníka může soud zrušení spoluvlastnictví odložit, má-li tím být zabráněno majetkové ztrátě nebo vážnému ohrožení oprávněného zájmu některého spoluvlastníka, a prodloužit tak trvání spoluvlastnictví, nejdéle však o dva roky.
(2) Zrušení spoluvlastnictví může být odloženo také pořízením pro případ smrti.
§ 1156
Odklad zrušení spoluvlastnictví lze později změnit dohodou spoluvlastníků, a nedojde-li k ní, rozhodnutím soudu vydaným na návrh spoluvlastníka, který prokáže, že na něm nelze spravedlivě požadovat, aby ve spoluvlastnictví setrval, anebo že se podstatně změnily okolnosti, pro něž k odkladu spoluvlastnictví došlo.
§ 1157
Odklad oddělení ze spoluvlastnictví
Pro oddělení ze spoluvlastnictví platí § 1154 až 1156 obdobně.
Oddíl 5
Bytové spoluvlastnictví
Pododdíl 1
Obecná ustanovení
§ 1158
(1) Bytové spoluvlastnictví je spoluvlastnictví nemovité věci založené vlastnictvím jednotek. Bytové spoluvlastnictví může vzniknout, pokud je součástí nemovité věci dům alespoň s dvěma byty.
(2) Co je stanoveno v tomto oddílu o bytu, platí také pro nebytový prostor, jakož i pro soubor bytů nebo nebytových prostorů.
§ 1159
Jednotka zahrnuje byt jako prostorově oddělenou část domu a podíl na společných částech nemovité věci vzájemně spojené a neoddělitelné. Jednotka je věc nemovitá.
Společné části
§ 1160
(1) Společné jsou alespoň ty části nemovité věci, které podle své povahy mají sloužit vlastníkům jednotek společně.
(2) Společnými jsou vždy pozemek, na němž byl dům zřízen, nebo věcné právo, jež vlastníkům jednotek zakládá právo mít na pozemku dům, stavební části podstatné pro zachování domu včetně jeho hlavních konstrukcí, a jeho tvaru i vzhledu, jakož i pro zachování bytu jiného vlastníka jednotky, a zařízení sloužící i jinému vlastníku jednotky k užívání bytu. To platí i v případě, že se určitá část přenechá některému vlastníku jednotky k výlučnému užívání.
§ 1161
Neurčí-li se podíly na společných částech se zřetelem k povaze, rozměrům a umístění bytu nebo jako stejné, platí, že jsou stanoveny poměrem velikosti podlahové plochy bytu k celkové podlahové ploše všech bytů v domě.
§ 1162
(1) Jsou-li podíly na společných částech určeny jinak než poměrem velikosti podlahové plochy bytu k celkové podlahové ploše všech bytů v domě nebo než jako stejné, má vlastník jednotky právo domáhat se změny tohoto určení, pokud se okolnosti změnily tak podstatně, že určení jeho podílu na společných částech je zjevně nespravedlivé.
(2) Nedojde-li na návrh vlastníka jednotky ke změně prohlášení (§ 1169), změní prohlášení soud.
Pododdíl 2
Vznik jednotky
§ 1163
Výstavba
Zavázaly-li se k tomu strany v souvislosti se stavbou domu nebo jeho změnou, vznikne jednotka výstavbou, pokud je dům alespoň v takovém stupni rozestavěnosti, že je již navenek uzavřen obvodovými stěnami a střešní konstrukcí a byt je uzavřen obvodovými stěnami.
§ 1164
Zápis do veřejného seznamu
(1) Zápisem do veřejného seznamu jednotka vznikne, pokud vlastník nebo osoba k tomu oprávněná z jiného věcného práva prohlášením rozdělí své právo k domu a pozemku na vlastnické právo k jednotkám.
(2) Zápisem do veřejného seznamu jednotka vznikne i v případě, že si to ujednají spoluvlastníci při oddělení ze spoluvlastnictví nebo při jeho zrušení a vypořádání, nebo že si to ujednají manželé při změně rozsahu nebo při vypořádání společného jmění. Ustanovení o prohlášení se na tato ujednání použijí přiměřeně.
§ 1165
Rozhodnutí soudu
Jednotka vznikne, pokud o tom rozhodne soud při oddělení ze spoluvlastnictví, při zrušení a vypořádání spoluvlastnictví, při zúžení společného jmění nebo při vypořádání společného jmění.
Prohlášení
§ 1166
(1) Při rozdělení práva k nemovité věci na vlastnické právo k jednotkám se uvedou alespoň
a) údaje o pozemku, domu, obci a katastrálním území,
b) údaje o jednotce, zejména
1. pojmenování a označení jednotlivých bytů alespoň číslem a umístěním s určením účelu užívání,
2. určení a popis společných částí se zřetelem k jejich stavební, technické nebo uživatelské povaze a s případným určením, které z nich jsou vyhrazeny k výlučnému užívání vlastníku určité jednotky,
3. velikost podílů na společných částech,
c) jaká věcná a jiná práva a jaké závady přecházejí se vznikem vlastnického práva k jednotce na všechny vlastníky jednotek nebo na některé z nich.
(2) Má-li rozdělením vzniknout alespoň pět jednotek, z nichž mají být alespoň tři ve vlastnictví tří různých vlastníků, uvedou se v prohlášení i náležitosti stanov společenství vlastníků jednotek (dále jen „společenství vlastníků“). Nevznikne-li v souvislosti s rozdělením společenství vlastníků, určí prohlášení správce pravidla pro správu domu, pravidla pro užívání společných částí a příspěvky na náklady spojené se správou domu a pozemku.
(3) K prohlášení se přiloží půdorysy všech podlaží, popřípadě jejich schémata, určující polohu bytů a společných částí domu, spolu s údaji o podlahových plochách bytů.
§ 1167
Dojde-li k zápisu vlastnického práva k jednotkám do veřejného seznamu, nelze prohlášení prohlásit za neplatné ani nelze určit, že vlastnické právo k jednotce nevzniklo, v případě, že věcné právo k jednotce nabyla další osoba.
§ 1168
Odstranění vady prohlášení
(1) Vymezuje-li prohlášení jednotku neurčitým nebo nesprávným způsobem a neodstraní-li je původce prohlášení bez zbytečného odkladu poté, co ho na vadu upozornila osoba, která na tom má právní zájem, mohou vadu odstranit vlastníci dotčených jednotek společným prohlášením. Nedojde-li k tomu, rozhodne o odstranění vady soud na návrh osoby, která na tom má právní zájem.
(2) Určí-li prohlášení neurčitě nebo nesprávně podíl vlastníka jednotky na společných částech, nepřihlíží se k tomu.
§ 1169
Změna prohlášení
(1) Vlastníci jednotek mohou prohlášení změnit. Je-li jednotka zatížena, lze prohlášení změnit s předchozím souhlasem osoby oprávněné z věcného práva.
(2) Ke změně prohlášení se vyžaduje dohoda dotčených vlastníků jednotek o změně jejich práv a povinností uzavřená v písemné formě. Účinnosti dohoda nabývá, pokud s ní v písemné formě souhlasí vlastníci jednotek s většinou hlasů, popřípadě s kvalifikovanou většinou hlasů určenou v prohlášení, a to i když nejsou stranami dohody.
Pododdíl 3
Výstavba domu s jednotkami
§ 1170
Smlouva o výstavbě
(1) Smlouvou o výstavbě se strany zavazují podílet se společně na výstavbě, dokončení nebo na změně domu za účelem zřízení nebo změny jednotek. Pro práva a povinnosti stran platí přiměřeně ustanovení tohoto zákona o společnosti.
(2) Ve smlouvě strany ujednají alespoň
a) údaje stanovené jako náležitosti prohlášení o rozdělení práva k domu a pozemku na vlastnické právo k jednotkám,
b) způsob úhrady nákladů výstavby, popřípadě ocenění svépomocně prováděných prací,
c) velikost spoluvlastnických podílů k domu, a má-li být dům součástí pozemku, velikost spoluvlastnických podílů k pozemku, na dobu, než výstavbou vznikne první jednotka; spoluvlastnické podíly se určí ve velikosti odpovídající velikosti podílu vlastníka jednotky na společných částech, a
d) má-li výstavbou vzniknout dům alespoň s pěti jednotkami, náležitosti stanov společenství vlastníků, pokud již nebylo založeno.
(3) Smlouva vyžaduje písemnou formu.
§ 1171
Je-li smlouva o výstavbě uzavřena v době, kdy je dům již rozestavěn, ale byty ještě rozestavěny nejsou, ujednají si strany velikost spoluvlastnických podílů k nemovité věci ve velikosti odpovídající velikosti spoluvlastnických podílů budoucích vlastníků jednotek na společných částech.
§ 1172
(1) Má-li jednotka vzniknout nástavbou, přístavbou nebo stavební úpravou domu a nejsou-li v domě jednotky dosud vymezeny, ujednají strany ve smlouvě i vymezení jednotek v domě a vlastník nebo osoba k tomu oprávněná z jiného věcného práva převede na zájemce o nabytí nové jednotky spoluvlastnický podíl k nemovité věci ve velikosti odpovídající velikosti jeho spoluvlastnického podílu jako vlastníka jednotky na společných částech.
(2) Má-li vzniknout nová jednotka nebo má-li být dosavadní jednotka změněna nástavbou, přístavbou nebo stavební úpravou v domě, kde jsou jednotky již vymezeny, ujednají strany ve smlouvě i změny velikosti spoluvlastnických podílů po vzniku nové jednotky nebo změně dosavadní jednotky a jejich převody tak, aby odpovídaly nově určeným velikostem spoluvlastnických podílů.
§ 1173
Neobsahuje-li smlouva o výstavbě výslovné ujednání o odchylkách od určení jednotek, považuje se výstavba za řádnou, pokud je odchylka jen nepatrná a dotčený spoluvlastník ji měl a mohl rozumně očekávat. Nedohodnou-li se strany, rozhodne soud, jak se důsledky odchylky od určení jednotek vypořádají.
§ 1174
(1) Vznikne-li výstavbou dům, zůstanou strany až do vzniku jednotky podílovými spoluvlastníky nemovité věci.
(2) Vznikem jednotky se podílové spoluvlastnictví nemovité věci mění v bytové spoluvlastnictví.
Pododdíl 4
Práva a povinnosti vlastníka jednotky
§ 1175
(1) Vlastník jednotky má právo svobodně spravovat, výlučně užívat a uvnitř stavebně upravovat svůj byt jakož i užívat společné části, nesmí však ztížit jinému vlastníku jednotky výkon stejných práv ani ohrozit, změnit nebo poškodit společné části.
(2) Vlastník jednotky udržuje svůj byt, jak to vyžaduje nezávadný stav a dobrý vzhled domu; to platí i o společných částech, které má vlastník jednotky vyhrazeny ve výlučném užívání.
§ 1176
Vznikem vlastnického práva k jednotce vzniká vlastníku jednotky povinnost řídit se pravidly pro správu domu a pro užívání společných částí, pokud byl s těmito pravidly seznámen nebo pokud je měl a mohl znát, jakož i zajistit jejich dodržování osobami, jimž umožnil přístup do domu nebo bytu.
§ 1177
(1) Kdo nabyl jednotku do vlastnictví, oznámí to včetně své adresy a počtu osob, které budou mít v bytě domácnost, vlastníkům jednotek prostřednictvím osoby odpovědné za správu domu nejpozději do jednoho měsíce ode dne, kdy se dozvěděl nebo mohl dozvědět, že je vlastníkem. To obdobně platí i v případě změny údajů uvedených v oznámení.
(2) Vlastník jednotky oznámí bez zbytečného odkladu osobě odpovědné za správu domu změny v počtu osob, které mají v bytě domácnost a bydlí v něm po dobu, která činí v souhrnu nejméně tři měsíce v jednom kalendářním roce. To platí i tehdy, přenechal-li vlastník jednotky byt k užívání jiné osobě; v takovém případě oznámí i jméno a adresu této osoby.
§ 1178
Požádá-li o to vlastník jednotky, sdělí mu osoba odpovědná za správu domu jméno a adresu kteréhokoli vlastníka jednotky nebo nájemce v domě.
§ 1179
Vlastník jednotky má právo seznámit se, jak osoba odpovědná za správu domu hospodaří a jak dům nebo pozemek spravuje. U této osoby může vlastník jednotky nahlížet do smluv uzavřených ve věcech správy, jakož i do účetních knih a dokladů.
§ 1180
(1) Nebylo-li jinak určeno, přispívá vlastník jednotky na správu domu a pozemku ve výši odpovídající jeho podílu na společných částech. Slouží-li některá ze společných částí jen některému vlastníku jednotky k výlučnému užívání, stanoví se výše příspěvku i se zřetelem k povaze, rozměrům a umístění této části a rozsahu povinnosti vlastníka jednotky spravovat tuto část na vlastní náklad.
(2) Příspěvky určené na odměňování osoby, která dům spravuje, nebo členů jejích orgánů, na vedení účetnictví a na podobné náklady vlastní správní činnosti se rozvrhnou na každou jednotku stejně.
§ 1181
(1) Vlastník jednotky platí zálohy na plnění spojená nebo související s užíváním bytu (služby) a má právo, aby mu osoba odpovědná za správu domu zálohy včas vyúčtovala, zpravidla nejpozději do čtyř měsíců od skončení zúčtovacího období.
(2) Není-li určena doba splatnosti nedoplatku nebo přeplatku záloh, jsou splatné k témuž dni do tří měsíců po uplynutí lhůty uvedené v odstavci 1.
§ 1182
Upravuje-li vlastník jednotky stavebně svůj byt, umožní do bytu přístup pro ověření, zda stavební úpravy neohrožují, nepoškozují nebo nemění společné části, pokud byl k tomu předem vyzván osobou odpovědnou za správu domu.
§ 1183
(1) Vlastník jednotky se zdrží všeho, co brání údržbě, opravě, úpravě, přestavbě či jiné změně domu nebo pozemku, o nichž bylo řádně rozhodnuto; jsou-li prováděny uvnitř bytu nebo na společné části, která slouží výlučně k užívání vlastníka jednotky, umožní do nich přístup, pokud k tomu byl předem vyzván osobou odpovědnou za správu domu. To platí i pro umístění, údržbu a kontrolu zařízení pro měření spotřeby vody, plynu, tepla a jiných energií.
(2) Při poškození jednotky prováděním prací podle odstavce 1, nahradí vlastníku jednotky škodu společenství vlastníků, a nevzniklo-li, nahradí ji poměrně spoluvlastníci domu. Prováděl-li však tyto práce ve svém zájmu jen některý vlastník jednotky, nahradí škodu sám.
§ 1184
Na návrh osoby odpovědné za správu domu nebo dotčeného vlastníka jednotky může soud nařídit prodej jednotky toho vlastníka, který porušuje povinnost uloženou mu vykonatelným rozhodnutím soudu způsobem podstatně omezujícím nebo znemožňujícím práva ostatních vlastníků jednotek.
§ 1185
Spoluvlastnictví jednotky
(1) Vlastník jednotky může své právo k jednotce rozdělit na podíly, ledaže to bylo vyloučeno.
(2) Spoluvlastníci jednotky zmocní společného zástupce, který bude vykonávat jejich práva vůči osobě odpovědné za správu domu. To platí i v případě manželů, kteří mají jednotku ve společném jmění.
Zvláštní ustanovení o převodu jednotky
§ 1186
(1) Při převodu vlastnického práva k jednotce nevzniká osobě odpovědné za správu domu povinnost příspěvky na správu domu ke dni účinnosti převodu vypořádat.
(2) Převádí-li vlastník vlastnické právo k jednotce, doloží nabyvateli potvrzením osoby odpovědné za správu domu, jaké dluhy související se správou domu a pozemku přejdou na nabyvatele jednotky, popřípadě že takové dluhy nejsou. Za dluhy, které na nabyvatele jednotky přešly, ručí převodce osobě odpovědné za správu domu.
§ 1187
(1) Vznikla-li jednotka rozdělením práva k domu nebo pozemku na vlastnické právo k jednotkám, má nájemce bytu předkupní právo k jednotce při jejím prvním převodu. To platí i v případě nájmu nebytového prostoru, pokud byl pronajat v souvislosti s bytem v tomtéž domě. Předkupní právo zanikne, nepřijme-li nájemce nabídku do šesti měsíců od její účinnosti.
(2) Je-li nájemcem právnická osoba, ustanovení odstavce 1 se nepoužije.
§ 1188
(1) Vznikne-li jednotka v domě ve vlastnictví nebo ve spoluvlastnictví právnické osoby a je-li nájemcem člen nebo společník této právnické osoby, který se podílel prací nebo majetkovou účastí na pořízení nemovité věci, lze vlastnické právo k jednotce převést jen na něho. To platí i v případě, že se na pořízení nemovité věci podílel právní předchůdce společníka nebo člena.
(2) Vyžaduje-li jiný právní předpis k platnosti převodu stanovení hodnoty převáděného majetku na základě posudku znalce jmenovaného soudem, jeho ustanovení se nepoužijí.
Pododdíl 5
Správa domu a pozemku
§ 1189
(1) Správa domu a pozemku zahrnuje vše, co nenáleží vlastníku jednotky a co je v zájmu všech spoluvlastníků nutné nebo účelné pro řádnou péči o dům a pozemek jako funkční celek a zachování nebo zlepšení společných částí. Správa domu zahrnuje i činnosti spojené s přípravou a prováděním změn společných částí domu nástavbou, přístavbou, stavební úpravou nebo změnou v užívání, jakož i se zřízením, udržováním nebo zlepšením zařízení v domě nebo na pozemku sloužících všem spoluvlastníkům domu.
(2) Má se za to, že se správa vztahuje i na společné části, které slouží výlučně k užívání jen některému spoluvlastníku.
§ 1190
Osobou odpovědnou za správu domu a pozemku je společenství vlastníků. Nevzniklo-li společenství vlastníků, je osobou odpovědnou za správu domu správce.
Správa bez vzniku společenství vlastníků
§ 1191
Nevzniklo-li společenství vlastníků, použijí se na správu pravidla určená v prohlášení a pro rozhodování ve věcech správy se přiměřeně použijí ustanovení o shromáždění; k rozhodnutí svolá vlastníky jednotek správce.
§ 1192
(1) Má-li některý vlastník jednotky na společných částech podíl větší než poloviční, stává se správcem. Není-li takový vlastník jednotky, zvolí vlastníci jednotek správce většinou hlasů. Na návrh některého vlastníka jednotky soud správce odvolá a jmenuje nového správce, pokud je pro to důležitý důvod.
(2) Správce může samostatně činit, co je nutné k zachování spravovaného majetku; pokud je určeno něco jiného, nepřihlíží se k tomu. To neplatí pro rozhodování o záležitostech, které podle tohoto zákona náleží do působnosti shromáždění.
§ 1193
Jedná-li se o dům, kde je méně než pět jednotek, nepřihlíží se při rozhodování vlastníků jednotek k hlasům správce převyšujícím součet hlasů všech ostatních vlastníků jednotek.
Společenství vlastníků
§ 1194
(1) Společenství vlastníků je právnická osoba založená za účelem zajišťování správy domu a pozemku; při naplňování svého účelu je způsobilé nabývat práva a zavazovat se k povinnostem. Společenství vlastníků nesmí podnikat ani se přímo či nepřímo podílet na podnikání nebo jiné činnosti podnikatelů nebo být jejich společníkem nebo členem.
(2) Členství ve společenství vlastníků je neoddělitelně spojeno s vlastnictvím jednotky. Za dluhy společenství vlastníků ručí jeho člen v poměru podle velikosti svého podílu na společných částech.
§ 1195
(1) Společenství vlastníků může nabývat majetek a nakládat s ním pouze pro účely správy domu a pozemku.
(2) K právnímu jednání, kterým společenství vlastníků zajistí dluh jiné osoby, se nepřihlíží.
§ 1196
(1) Společenství vlastníků právně jedná v mezích svého účelu s vlastníky jednotek i s třetími osobami.
(2) Vzniknou-li vlastníkům jednotek práva vadou jednotky, zastupuje společenství vlastníků vlastníky jednotek při uplatňování těchto práv.
§ 1197
Sdruží-li se společenství vlastníků s jiným společenstvím vlastníků ke spolupráci při naplňování svého účelu nebo stane-li se členem právnické osoby sdružující společenství vlastníků nebo vlastníky jednotek nebo jinak působící v oblasti bydlení, nesmí se zavázat k jiné majetkové účasti, než je poskytnutí členského vkladu nebo poskytování členských příspěvků. Zaváže-li se společenství vlastníků podílet se na ztrátě jiné osoby, hradit její dluhy nebo je zajistit, nepřihlíží se k tomu.
§ 1198
(1) Nebylo-li společenství vlastníků založeno již dříve, založí je vlastníci jednotek, kde je alespoň pět jednotek, z nichž alespoň tři jsou ve vlastnictví tří různých vlastníků, nejpozději po vzniku vlastnického práva k první převedené jednotce.
(2) Do veřejného seznamu se nezapíše vlastnické právo k další převedené jednotce, pokud není prokázán vznik společenství vlastníků. To neplatí při nabytí jednotky do vlastnictví prvním vlastníkem.
§ 1199
Je-li v domě méně než pět jednotek, může být společenství vlastníků založeno, pokud s tím souhlasí všichni vlastníci jednotek.
§ 1200
Založení společenství vlastníků
(1) Společenství vlastníků se založí schválením stanov. Nebylo-li společenství vlastníků založeno prohlášením o rozdělení práva k domu a pozemku na vlastnické právo k jednotkám nebo ujednáním ve smlouvě o výstavbě, vyžaduje se ke schválení stanov souhlas vlastníků všech jednotek.
(2) Stanovy obsahují alespoň
a) název obsahující slovo „společenství vlastníků“ a označení domu, pro který společenství vlastníků vzniklo,
b) sídlo určené v domě, pro který společenství vlastníků vzniklo; není-li to možné, na jiném vhodném místě,
c) členská práva a povinnosti vlastníků jednotek, jakož i způsob jejich uplatňování,
d) určení orgánů, jejich působnosti, počtu členů volených orgánů a jejich funkčního období, jakož i způsobu svolávání, jednání a usnášení,
e) určení prvních členů statutárního orgánu,
f) pravidla pro správu domu a pozemku a užívání společných částí,
g) pravidla pro tvorbu rozpočtu společenství, pro příspěvky na správu domu a úhradu cen služeb a pro způsob určení jejich výše placené jednotlivými vlastníky jednotek.
(3) Stanovy vyžadují formu veřejné listiny. To neplatí, zakládá-li se společenství prohlášením o rozdělení práva k domu a pozemku na vlastnické právo k jednotkám ujednáním ve smlouvě o výstavbě.
§ 1201
Bylo-li společenství vlastníků založeno prohlášením o rozdělení práva k domu a pozemku na vlastnické právo k jednotkám nebo ujednáním ve smlouvě o výstavbě, nepřihlíží se k změnám stanov provedeným před vznikem společenství vlastníků.
§ 1202
(1) Dokud má některý zakladatel společenství vlastníků většinu hlasů, je správcem domu a pozemku. Pro tento účel se na strany smlouvy o výstavbě hledí jako na jednu osobu.
(2) Na správu se použijí pravidla určená v prohlášení a pro rozhodování ve věcech správy se obdobně použijí ustanovení o shromáždění. K rozhodnutí svolá vlastníky jednotek správce; při rozhodování se nepřihlíží k hlasům správce převyšujícím součet hlasů všech ostatních vlastníků jednotek.
§ 1203
Ztratí-li správce většinu hlasů, podá nejpozději do šedesáti dnů jako statutární orgán společenství vlastníků návrh na zápis společenství vlastníků do veřejného rejstříku a nejpozději do devadesáti dnů svolá shromáždění. Neučiní-li to, může tak učinit kterýkoli vlastník jednotky.
§ 1204
Vznik společenství vlastníků
Společenství vlastníků vzniká dnem zápisu do veřejného rejstříku.
§ 1205
Orgány společenství vlastníků
(1) Nejvyšší orgán společenství vlastníků je shromáždění. Statutární orgán je výbor, ledaže stanovy určí, že je statutárním orgánem předseda společenství vlastníků. Zřídí-li stanovy další orgány, nelze jim založit působnost vyhrazenou shromáždění nebo statutárnímu orgánu.
(2) Způsobilý být členem voleného orgánu nebo zástupcem právnické osoby jako člena takového orgánu je ten, kdo je plně svéprávný a je bezúhonný ve smyslu jiného právního předpisu upravujícího živnostenské podnikání.
Shromáždění
§ 1206
(1) Shromáždění tvoří všichni vlastníci jednotek. Každý z nich má počet hlasů odpovídající velikosti jeho podílu na společných částech; je-li však vlastníkem jednotky společenství vlastníků, k jeho hlasu se nepřihlíží.
(2) Shromáždění je způsobilé usnášet se za přítomnosti vlastníků jednotek, kteří mají většinu všech hlasů. K přijetí rozhodnutí se vyžaduje souhlas většiny hlasů přítomných vlastníků jednotek, ledaže stanovy nebo zákon vyžadují vyšší počet hlasů.
§ 1207
(1) Statutární orgán svolá shromáždění k zasedání tak, aby se konalo nejméně jedenkrát do roka. Statutární orgán svolá shromáždění i z podnětu vlastníků jednotek, kteří mají více než čtvrtinu všech hlasů, nejméně však dvou z nich; neučiní-li to, svolají tito vlastníci shromáždění k zasedání na náklad společenství vlastníků sami.
(2) Nejsou-li k pozvánce připojeny podklady týkající se pořadu zasedání, umožní svolavatel každému vlastníku jednotky včas se s nimi seznámit.
§ 1208
Do působnosti shromáždění patří
a) změna stanov,
b) změna prohlášení o rozdělení práva k domu a pozemku na vlastnické právo k jednotkám,
c) volba a odvolávání členů volených orgánů a rozhodování o výši jejich odměn,
d) schválení účetní závěrky, vypořádání výsledku hospodaření a zprávy o hospodaření společenství vlastníků a správě domu, jakož i celkové výše příspěvků na správu domu pro příští období a rozhodnutí o vyúčtování nebo vypořádání nevyčerpaných příspěvků,
e) schválení druhu služeb a výše záloh na jejich úhradu, jakož i způsobu rozúčtování cen služeb na jednotky,
f) rozhodování
1. o členství společenství vlastníků v právnické osobě působící v oblasti bydlení,
2. o změně účelu užívání domu nebo bytu,
3. o změně podlahové plochy bytu,
4. o úplném nebo částečném sloučení nebo rozdělení jednotek,
5. o změně podílu na společných částech,
6. o změně v určení společné části sloužící k výlučnému užívání vlastníka jednotky,
7. o opravě nebo stavební úpravě společné části, převyšují-li náklady částku stanovenou prováděcím právním předpisem; to neplatí, pokud stanovy určí něco jiného,
g) udělování předchozího souhlasu
1. k nabytí, zcizení nebo zatížení nemovitých věcí nebo k jinému nakládání s nimi,
2. k nabytí, zcizení nebo zatížení movitých věcí, jejichž hodnota převyšuje částku stanovenou prováděcím právním předpisem, nebo k jinému nakládání s nimi; to neplatí, pokud stanovy určí něco jiného,
3. k uzavření smlouvy o úvěru společenstvím vlastníků včetně schválení výše a podmínek úvěru,
4. k uzavření smlouvy o zřízení zástavního práva k jednotce, pokud dotčený vlastník jednotky v písemné formě s uzavřením zástavní smlouvy souhlasil,
h) určení osoby, která má zajišťovat některé činnosti správy domu a pozemku, i rozhodnutí o její změně, jakož i schválení smlouvy s touto osobou a schválení změny smlouvy v ujednání o ceně nebo o rozsahu činnosti,
i) rozhodování v dalších záležitostech určených stanovami nebo v záležitostech, které si shromáždění k rozhodnutí vyhradí.
§ 1209
(1) Je-li pro to důležitý důvod, může přehlasovaný vlastník jednotky nebo i společenství vlastníků, pokud je vlastníkem jednotky, navrhnout soudu, aby o záležitosti rozhodl; v rámci toho může též navrhnout, aby soud dočasně zakázal jednat podle napadeného rozhodnutí. Není-li návrh podán do tří měsíců ode dne, kdy se vlastník jednotky o rozhodnutí dozvěděl nebo dozvědět mohl, jeho právo zaniká.
(2) Je-li pro to důležitý důvod, může každý vlastník jednotky navrhnout soudu, aby rozhodl o záležitosti, která byla shromáždění řádně předložena k rozhodnutí, ale o které nebylo rozhodnuto pro nezpůsobilost shromáždění usnášet se.
Rozhodnutí mimo zasedání
§ 1210
(1) Není-li svolané shromáždění způsobilé usnášet se, může osoba, která je oprávněna shromáždění svolat, navrhnout v písemné formě do jednoho měsíce ode dne, na který bylo zasedání svoláno, aby vlastníci jednotek rozhodli o týchž záležitostech mimo zasedání.
(2) V jiných případech lze mimo zasedání rozhodnout, pokud to připustí stanovy.
§ 1211
Návrh musí obsahovat alespoň návrh usnesení, podklady potřebné pro jeho posouzení nebo údaj, kde jsou uveřejněny, a údaj o lhůtě, ve které se má vlastník jednotky vyjádřit. Neurčí-li stanovy delší lhůtu, platí, že lhůta činí patnáct dní.
§ 1212
K platnosti hlasování se vyžaduje vyjádření vlastníka jednotky s uvedením dne, měsíce a roku, kdy bylo učiněno, podepsané vlastní rukou na listině obsahující plné znění návrhu rozhodnutí.
§ 1213
Statutární orgán oznámí vlastníkům jednotek v písemné formě výsledek hlasování, a pokud bylo usnesení přijato, oznámí jim i celý obsah přijatého usnesení. Neučiní-li to bez zbytečného odkladu, může oznámení učinit na náklady společenství vlastníků ten, kdo usnesení navrhl.
§ 1214
Rozhodnutí se přijímá většinou hlasů všech vlastníků jednotek, ledaže stanovy vyžadují vyšší počet hlasů. Mění-li se však všem vlastníkům jednotek velikost podílů na společných částech nebo mění-li se poměr výše příspěvků na správu domu a pozemku jinak než v důsledku změny podílů na společných částech, vyžaduje se souhlas všech vlastníků jednotek.
Zrušení společenství vlastníků
§ 1215
(1) Společenství vlastníků se zrušuje dnem zániku vlastnického práva ke všem jednotkám v domě.
(2) Rozhodnutím vlastníků jednotek lze společenství vlastníků zrušit, pokud bylo založeno dobrovolně nebo pokud počet jednotek v domě klesl na méně než pět. V takovém případě vlastníci jednotek přijmou pravidla pro správu domu a pozemku a pro příspěvky na ni.
§ 1216
Při zrušení společenství vlastníků se neprovádí likvidace. Práva a povinnosti společenství vlastníků přecházejí dnem jeho zániku na vlastníky jednotek v poměru stanoveném podle podílu každého vlastníka jednotky na společných částech.
Pododdíl 6
Zrušení bytového spoluvlastnictví
§ 1217
(1) Dohodnou-li se vlastníci jednotek o přeměně bytového vlastnictví v podílové spoluvlastnictví nemovité věci, změní se bytové vlastnictví v podílové spoluvlastnictví zápisem do veřejného seznamu. Má se za to, že se velikost spoluvlastnického podílu každého spoluvlastníka rovná velikosti podílu, jaký měl jako vlastník jednotky na společných částech.
(2) Jsou-li všechny jednotky v domě ve společném jmění a dohodnou-li se manželé o přeměně bytového vlastnictví na vlastnictví nemovité věci ve společném jmění, změní se bytové vlastnictví ve vlastnictví nemovité věci ve společném jmění zápisem do veřejného seznamu.
(3) Dohoda podle odstavců 1 a 2 vyžaduje písemnou formu.
§ 1218
(1) Má-li ke všem jednotkám v domě vlastnické právo jediný vlastník a prohlásí-li, že mění vlastnické právo k jednotkám na vlastnické právo k nemovité věci, bytové vlastnictví zanikne zápisem do veřejného seznamu.
(2) Prohlášení vyžaduje písemnou formu.
§ 1219
Je-li jednotka zatížena, vyžaduje se k platnosti dohody nebo prohlášení o zrušení bytového vlastnictví souhlas osoby oprávněné z věcného práva udělený v písemné formě.
Pododdíl 7
Společná ustanovení
§ 1220
(1) Změní-li se prohlášení, vyhotoví jeho úplné znění osoba odpovědná za správu domu a bez zbytečného odkladu je založí do sbírky listin u orgánu, u něhož je nemovitá věc zapsána ve veřejném seznamu; to platí i v případě, že jsou náležitosti prohlášení obsaženy ve smlouvě o výstavbě.
(2) Je-li osoba odpovědná za správu domu zapsána do veřejného rejstříku, založí bez zbytečného odkladu prohlášení v úplném znění i do sbírky listin u orgánu, který vede veřejný rejstřík.
§ 1221
Nevyplývá-li z ustanovení o společenství vlastníků něco jiného, použijí se přiměřeně ustanovení o spolku. Nepoužijí se však ustanovení o shromáždění delegátů, dílčích členských schůzích ani o náhradní členské schůzi.
§ 1222
Prováděcí právní předpis stanoví, jakým způsobem se vypočte podlahová plocha bytu v jednotce, o kterých částech nemovité věci se má za to, že jsou společné, a podrobnosti o činnostech týkajících se správy domu a pozemku.
Oddíl 6
Přídatné spoluvlastnictví
Obecná ustanovení
§ 1223
(1) Věc náležící společně několika vlastníkům samostatných věcí určených k takovému užívání, že tyto věci vytvářejí místně i účelem vymezený celek, a která slouží společnému účelu tak, že bez ní není užívání samostatných věcí dobře možné, je v přídatném spoluvlastnictví těchto vlastníků. Týká-li se přídatné spoluvlastnictví nemovité věci zapisované do veřejného seznamu, zapíše se do veřejného seznamu i přídatné spoluvlastnictví.
(2) Ustanovení o přídatném spoluvlastnictví se použijí přiměřeně i na zařízení pořízené nebo jinak nabyté vlastníky uvedenými v odstavci 1 společným nákladem tak, aby sloužilo jim všem.
§ 1224
(1) Věc v přídatném spoluvlastnictví nesmí být proti vůli některého ze spoluvlastníků odňata společnému účelu.
(2) Zatížit lze věc v přídatném spoluvlastnictví jen způsobem, který nebrání jejímu využití společnému účelu.
§ 1225
(1) Žádnému ze spoluvlastníků nelze bránit v účasti na využití věci v přídatném spoluvlastnictví způsobem, který společnému účelu odpovídá a nebrání jejímu využití ostatními spoluvlastníky.
(2) Vzdání se práva účasti na využití věci v přídatném spoluvlastnictví některým spoluvlastníkem nemá účinky pro jeho právní nástupce.
§ 1226
Slouží-li věc v přídatném spoluvlastnictví k společnému využití pozemků, stanoví se podíly spoluvlastníků na společné věci poměrem výměry pozemků. To spoluvlastníkům nebrání, aby si velikost podílů ujednali jinak.
§ 1227
(1) Podíl na věci v přídatném spoluvlastnictví lze převést jen za současného převodu vlastnického práva k věci, k jejímuž využití věc v přídatném spoluvlastnictví slouží. Převádí-li se vlastnické právo k takové věci, platí, že se převod vztahuje i na podíl na věci v přídatném spoluvlastnictví.
(2) To platí i pro zatížení předkupním právem, právem zpětné koupě nebo obdobným způsobem, jakož i pro zřízení zástavního práva nebo obdobné jistoty.
§ 1228
(1) Oddělit se z přídatného spoluvlastnictví lze za podmínky, že věc, k jejímuž využití věc v přídatném spoluvlastnictví až dosud sloužila, zanikla nebo změnila svůj účel tak, že věc v přídatném spoluvlastnictví už není potřebná.
(2) Ze stejného důvodu může kterýkoli z dalších spoluvlastníků navrhnout soudu, aby účast spoluvlastníka v přídatném spoluvlastnictví zrušil a přikázal jeho podíl za náhradu zbývajícím spoluvlastníkům podle poměru jejich podílů.
§ 1229
Pozbude-li věc v přídatném spoluvlastnictví svůj účel, zanikne přídatné spoluvlastnictví a spoluvlastníci se vypořádají podle obecných ustanovení o zrušení spoluvlastnictví. Dokud tento účel trvá, nelze přídatné spoluvlastnictví zrušit.
Správa věci v přídatném spoluvlastnictví
§ 1230
Nedohodnou-li se spoluvlastníci jinak, zvolí k běžné správě věci v přídatném spoluvlastnictví jednoho ze spoluvlastníků jako správce. Není-li správce spoluvlastníky zvolen ani po třech měsících, jmenuje ho na návrh kteréhokoli spoluvlastníka soud.
§ 1231
(1) Nedojde-li k jiné dohodě, volí spoluvlastníci správce většinou hlasů; každý spoluvlastník má jeden hlas.
(2) Spoluvlastník, který pro zvolení správce nehlasoval, může navrhnout soudu, aby správce odvolal, jsou-li pro to důležité důvody, a aby jmenoval správcem jiného spoluvlastníka. Není-li návrh podán do třiceti dnů od přijetí rozhodnutí, právo podat jej zaniká.
§ 1232
Ujme-li se spoluvlastník běžné správy věci v přídatném spoluvlastnictví o své vůli a žádný z ostatních spoluvlastníků tomu po dobu tří měsíců neodporuje, ani nepodá návrh podle § 1230, hledí se na něho, jako by byl správcem zvolen.
§ 1233
(1) Není-li jiného ujednání, postačí k odvolání správce většina hlasů spoluvlastníků; byl-li však správce jmenován soudem, mohou ho spoluvlastníci odvolat alespoň dvěma třetinami hlasů spoluvlastníků.
(2) Ať již byl správce povolán jakkoli, odvolá ho z důležitého důvodu soud na návrh podaný spoluvlastníky, kteří mají alespoň třetinu hlasů.
§ 1234
Z právního jednání správce v záležitostech běžné správy jsou spoluvlastníci i správce oprávněni a zavázáni společně a nerozdílně.
§ 1235
(1) Na správu věci v přídatném spoluvlastnictví přispívají spoluvlastníci poměrně podle velikosti svých podílů. Na náklady spojené se správou věci v přídatném spoluvlastnictví složí spoluvlastníci k rukám správce přiměřenou zálohu; není-li jiné dohody, je záloha splatná k 31. lednu.
(2) Kolik má činit úhrn záloh, rozhodnou spoluvlastníci většinou hlasů. Nepřijmou-li spoluvlastníci takové rozhodnutí do konce předcházejícího roku, platí, že byl úhrn záloh pro další rok stanoven částkou složenou na zálohách v posledním roce zvýšenou o desetinu. Není-li možné úhrn záloh takto stanovit, určí jej na návrh správce soud.
Oddíl 7
Zvláštní ustanovení o společenství jmění
§ 1236
Nabude-li věc do vlastnictví více osob spojených na základě smlouvy, zákona nebo jiné právní skutečnosti ve společenství, ať již se jedná o manžele, osoby spojené v rodinné společenství, společenství dědiců nebo jiná obdobná společenství, platí, že má každá z těchto osob právo k celé věci.
§ 1237
Práva a povinnosti vlastníků spojených ve společenství se řídí ustanoveními, podle kterých bylo společenství zřízeno. Ustanovení § 1238 a 1239 se použijí, není-li stanoveno něco jiného.
§ 1238
(1) Není-li ujednáno něco jiného, vyžaduje se k výkonu vlastnických práv a k nakládání se společnou věcí jednomyslné rozhodnutí všech zúčastněných.
(2) Není-li ujednáno něco jiného, nelze se domáhat rozdělení společné věci, dokud společenství trvá, ani nakládat s podílem na společné věci.
§ 1239
Vlastnické právo ke společné věci zaniká jejím zcizením, nebo zánikem společenství; pro vypořádání se použijí ustanovení o spoluvlastnictví.
Díl 5
Věcná práva k cizím věcem
Oddíl 1
Právo stavby
Pododdíl 1
Obecná ustanovení
§ 1240
(1) Pozemek může být zatížen věcným právem jiné osoby (stavebníka) mít na povrchu nebo pod povrchem pozemku stavbu. Nezáleží na tom, zda se jedná o stavbu již zřízenou či dosud nezřízenou.
(2) Právo stavby může být zřízeno tak, že se vztahuje i na pozemek, kterého sice není pro stavbu zapotřebí, ale slouží k jejímu lepšímu užívání.
§ 1241
Právo stavby nelze zřídit k pozemku, na kterém vázne právo příčící se účelu stavby. Je-li pozemek zatížen zástavním právem, lze jej zatížit právem stavby jen se souhlasem zástavního věřitele.
§ 1242
Právo stavby je věc nemovitá. Stavba vyhovující právu stavby je jeho součástí, ale také podléhá ustanovením o nemovitých věcech.
Pododdíl 2
Vznik a zánik práva stavby
§ 1243
(1) Právo stavby se nabývá smlouvou, vydržením, anebo, stanoví-li tak zákon, rozhodnutím orgánu veřejné moci.
(2) Právo stavby zřízené smlouvou vzniká zápisem do veřejného seznamu. Zápisu do veřejného seznamu podléhá i právo stavby vzniklé rozhodnutím orgánu veřejné moci.
§ 1244
(1) Právo stavby lze zřídit jen jako dočasné; nesmí být zřízeno na více než 99 let. Poslední den doby, na kterou je právo stavby zřízeno, musí být patrný z veřejného seznamu.
(2) Nabyl-li stavebník právo stavby vydržením, nabývá je na dobu 40 let. Jsou-li pro to spravedlivé důvody, může soud dobu, na kterou je právo stavby zřízeno, k návrhu dotčené strany zkrátit nebo prodloužit.
§ 1245
Trvání práva stavby lze prodloužit se souhlasem osob, pro které jsou na pozemku zapsána zatížení v pořadí za právem stavby.
§ 1246
Právo stavby nelze omezit rozvazovací podmínkou; byla-li rozvazovací podmínka ujednána, nepřihlíží se k ní.
§ 1247
Bylo-li právo stavby zřízeno za úplatu a ujednala-li se úplata v opětujících se dávkách jako stavební plat, zatěžuje právo stavby jako reálné břemeno. Nepřihlíží se k ujednání, podle kterého změny výše stavebního platu závisí na nejisté budoucí události; to neplatí, ujedná-li se závislost výše stavebního platu na míře zhodnocování a znehodnocování peněz.
§ 1248
Zřekne-li se stavebník práva stavby, může vlastník zatíženého pozemku převést na základě listin prokazujících tuto skutečnost právo stavby na dobu, která ještě neuplynula, na sebe nebo na jinou osobu.
§ 1249
Při zániku práva stavby předtím, než uplyne jeho doba, nastanou právní následky výmazu práva stavby vůči věcnému právu náležejícímu osobě, pro kterou bylo k právu stavby do veřejného seznamu zapsáno věcné právo, až zánikem tohoto věcného práva. Jestliže však tato osoba k výmazu udělí souhlas, nastanou právní následky výmazu práva stavby vůči jejímu věcnému právu již tímto výmazem.
Pododdíl 3
Právní poměry z práva stavby
§ 1250
Co do stavby vyhovující právu stavby má stavebník stejná práva jako vlastník; pokud se jedná o jiné užívání pozemku zatíženého právem stavby, má stejná práva jako poživatel, ledaže je ujednáno něco jiného.
§ 1251
(1) Smlouva může stavebníku uložit, aby stavbu provedl do určité doby.
(2) Není-li nic jiného ujednáno, má stavebník povinnost udržovat stavbu v dobrém stavu. Smlouva může stavebníku uložit povinnost stavbu pojistit.
(3) Vlastníku pozemku může být vyhrazeno schválení určitého faktického nebo právního jednání stavebníka, avšak ani je-li to vlastníku pozemku vyhrazeno, nemůže odepřít souhlas k právnímu jednání, které není k jeho újmě.
§ 1252
(1) Právo stavby lze převést i zatížit.
(2) Vyhradí-li si vlastník pozemku souhlas k zatížení práva stavby, zapíše se výhrada do veřejného seznamu. V takovém případě lze do veřejného seznamu zapsat zatížení práva stavby jen se souhlasem vlastníka pozemku.
§ 1253
Právo stavby přechází na dědice i na jiného všeobecného právního nástupce.
§ 1254
Stavebník má předkupní právo k pozemku a vlastník pozemku má předkupní právo k právu stavby. Ujednají-li si strany něco jiného, zapíše se to do veřejného seznamu.
§ 1255
Není-li nic jiného ujednáno, dá vlastník stavebního pozemku stavebníkovi při zániku práva stavby uplynutím doby, na kterou bylo zřízeno, za stavbu náhradu. Náhrada činí polovinu hodnoty stavby v době zániku práva stavby, ledaže si strany ujednají jinak.
§ 1256
Zástavní a jiná práva váznoucí na právu stavby postihují náhradu.
Oddíl 2
Věcná břemena
Pododdíl 1
Obecná ustanovení o služebnostech
§ 1257
(1) Věc může být zatížena služebností, která postihuje vlastníka věci jako věcné právo tak, že musí ve prospěch jiného něco trpět nebo něčeho se zdržet.
(2) Vlastník může zatížit svůj pozemek služebností ve prospěch jiného svého pozemku.
§ 1258
Služebnost zahrnuje vše, co je nutné k jejímu výkonu. Není-li obsah nebo rozsah služebnosti určen, posoudí se podle místní zvyklosti; není-li ani ta, má se za to, že je rozsah nebo obsah spíše menší než větší.
§ 1259
Kdo je oprávněn ze služebnosti, může se domáhat ochrany svého práva; § 1040 až 1043 se použijí obdobně.
Pododdíl 2
Nabytí služebnosti
§ 1260
(1) Služebnost se nabývá smlouvou, pořízením pro případ smrti nebo vydržením po dobu potřebnou k vydržení vlastnického práva k věci, která má být služebností zatížena. Ze zákona nebo rozhodnutím orgánu veřejné moci se služebnost nabývá v případech stanovených zákonem.
(2) Při vydržení služebnosti odpovídající veřejnému statku je vydržitelkou obec, na jejímž území se věc nalézá.
§ 1261
Pozemek určený k plnění funkcí lesa lze zatížit pozemkovou služebností, služebností pastvy nebo služebností braní lesních plodů jen smlouvou, pořízením pro případ smrti nebo rozhodnutím orgánu veřejné moci. Taková služebnost může být zřízena jen jako vykupitelná a podmínky výkupu musí být již při zřízení služebnosti předem určeny.
§ 1262
(1) Zřizuje-li se právním jednáním služebnost k věci zapsané ve veřejném seznamu, vzniká zápisem do takového seznamu. Vzniká-li služebnost k věci zapsané do veřejného seznamu na základě jiné právní skutečnosti, zapíše se do veřejného seznamu i v takovém případě.
(2) Zřizuje-li se služebnost k věci nezapsané ve veřejném seznamu, vzniká účinností smlouvy.
Pododdíl 3
Právní poměry ze služebnosti
§ 1263
Oprávněná osoba nese náklad na zachování a opravy věci, která je pro služebnost určena. Užívá-li však věci i ten, kdo je služebností obtížen, je povinen na náklad poměrně přispívat, anebo se užívání zdržet.
§ 1264
(1) Není-li míra služebnosti určena, rozhoduje potřeba panujícího pozemku.
(2) Služebnost se nemění změnou v rozsahu služebné nebo panující věci, ani změnou hospodaření na panujícím pozemku.
§ 1265
(1) Pozemkovou služebnost nelze spojit s jiným panujícím pozemkem.
(2) Osobní služebnost nelze převést na jinou osobu.
(3) K prostoru pod povrchem lze zřídit užívací věcná práva jako zcizitelná a dědičná.
§ 1266
K věci lze zřídit i několik služebností, pokud není novější právo na újmu právům starším.
Pododdíl 4
Některé pozemkové služebnosti
Služebnost inženýrské sítě
§ 1267
(1) Služebnost inženýrské sítě zakládá právo vlastním nákladem a vhodným i bezpečným způsobem zřídit na služebném pozemku nebo přes něj vést vodovodní, kanalizační, energetické nebo jiné vedení, provozovat je a udržovat. Vlastník pozemku se zdrží všeho, co vede k ohrožení inženýrské sítě, a je-li to s ním předem projednáno, umožní oprávněné osobě vstup na pozemek po nezbytnou dobu a v nutném rozsahu za účelem prohlídky nebo údržby inženýrské sítě.
(2) Je-li to výslovně ujednáno, zahrnuje služebnost právo zřídit, mít a udržovat na služebném pozemku také potřebné obslužné zařízení, jakož i právo provádět na inženýrské síti úpravy za účelem její modernizace nebo zlepšení její výkonnosti.
(3) Oprávněná osoba zpřístupní vlastníku pozemku dokumentaci inženýrské sítě v ujednaném rozsahu, a není-li ujednán, v rozsahu nutném k ochraně jeho oprávněných zájmů.
§ 1268
Nesnese-li záležitost při náhlém poškození inženýrské sítě odkladu, obstará její opravu oprávněná osoba i bez předchozího projednání; dotčeným osobám však neprodleně oznámí provádění opravy, její místo označí a zabezpečí. Po skončení prací uvede služebný pozemek na vlastní náklad do předešlého stavu a nahradí škodu způsobenou provedením prací.
§ 1269
Opora cizí stavby
Kdo je povinen nést tíži cizí stavby, přispěje také poměrně na udržování zdí nebo podpěr, není však povinen k podpěře panujícího pozemku.
§ 1270
Služebnost okapu
(1) Kdo má služebnost okapu, má právo svádět dešťovou vodu ze své střechy na cizí nemovitou věc buď volně nebo ve žlabu; svou střechu smí zvýšit jen tehdy, neztíží-li tím služebnost.
(2) Kdo má služebnost okapu, musí svodní žlab, byl-li zřízen, udržovat v dobrém stavu. Také musí, napadne-li mnoho sněhu, sníh včas odklidit.
§ 1271
Právo na svod dešťové vody
(1) Kdo má právo na svod dešťové vody ze sousední střechy na svůj pozemek, hradí sám náklady na zařízení k tomu potřebná.
(2) Je-li k svodu potřebná strouha nebo podobné zařízení, nese náklady na jejich zřízení a údržbu vlastník panujícího pozemku.
§ 1272
Právo na vodu
(1) Kdo má právo na vodu na cizím pozemku, má k ní také přístup.
(2) Kdo má právo svádět vodu z cizího pozemku na svůj nebo ze svého pozemku na cizí, může na svůj náklad zřídit a udržovat zařízení k tomu potřebná; jejich rozsah se řídí potřebou panujícího pozemku.
§ 1273
Služebnost rozlivu
(1) Služebnost rozlivu zakládá vlastníku vodního díla, které umožňuje řízený rozliv povodně, právo rozlévat na služebném pozemku vodu. Služebnost zahrnuje i právo vlastníka vodního díla mít a udržovat na služebném pozemku obslužná zařízení, a je-li to výslovně ujednáno, provádět na nich i na vodním díle úpravy za účelem jejich modernizace nebo zlepšení jejich výkonnosti.
(2) Vlastník pozemku se zdrží všeho, co vede k ohrožení vodního díla a obslužných zařízení, a je-li to s ním předem projednáno, umožní oprávněné osobě vstup na pozemek po nezbytnou dobu a v nutném rozsahu.
(3) Ustanovení § 1267 odst. 3 a § 1268 se použijí obdobně.
Služebnost stezky, průhonu a cesty
§ 1274
(1) Služebnost stezky zakládá právo chodit po ní nebo se po ní dopravovat lidskou silou a právo, aby po stezce jiní přicházeli k oprávněné osobě a odcházeli od ní nebo se lidskou silou dopravovali.
(2) Služebnost stezky neobsahuje právo vjíždět na služebný pozemek na zvířatech ani vláčet po služebném pozemku břemena.
§ 1275
(1) Služebnost průhonu zakládá právo hnát zvířata přes služebný pozemek. Se služebností průhonu je spojeno i právo jezdit jinými než motorovými vozidly.
(2) Je-li služebným pozemkem pozemek určený k plnění funkcí lesa, zakazuje se zřídit služebnost průhonu dobytka. Rozhodne-li orgán veřejné moci, že je služebný pozemek určen k plnění funkcí lesa až po zřízení takové služebnosti, služebnost zaniká.
§ 1276
(1) Služebnost cesty zakládá právo jezdit přes služebný pozemek jakýmikoli vozidly.
(2) Ve služebnosti cesty není obsaženo právo průhonu.
(3) Osoba, které přísluší služebnost cesty, přispívá poměrně k udržování cesty včetně lávek a mostů. Vlastník služebného pozemku přispívá, jen když tato zařízení užívá.
§ 1277
Plocha pro výkon služebnosti stezky, cesty nebo průhonu musí být přiměřená potřebě a místu. Stanou-li se stezka, cesta nebo průhon působením náhody neschůdnými, lze se domáhat, aby byla vykázána náhradní plocha, než budou uvedeny v předešlý stav.
Právo pastvy
§ 1278
Není-li určen druh, počet dobytka nebo rozsah a čas pastvy, když se právo pastvy zřídilo, chrání se pokojná desetiletá držba. Jsou-li pochybnosti, použijí se ustanovení § 1279 až 1282.
§ 1279
(1) Právo pastvy se vztahuje na každý druh hospodářských zvířat, nikoli však na prasata a drůbež. Zvířata nadměrně znečištěná, nemocná nebo cizí jsou z pastvy vyloučena.
(2) Je-li služebným pozemkem pozemek s lesními porosty, zakazuje se zřídit služebnost pastvy dobytka.
§ 1280
(1) Mění-li se počet paseného dobytka v posledních deseti letech, je rozhodný průměr za první tři léta pastvy. Není-li ani tento počet zřejmý, stanoví se podle zásad slušnosti přiměřeně k rozsahu a jakosti pastvy; oprávněná osoba však nemůže na služebném pozemku pást více dobytka, než kolik ho může přezimovat s pící dodanou panujícím pozemkem.
(2) Do počtu podle odstavce 1 se nevčítají sající mláďata.
§ 1281
Doba pastvy se řídí místní zvyklostí; řádné hospodaření na pozemku se však pasením nesmí omezit nebo ztížit.
§ 1282
(1) Právo pastvy nezahrnuje jiné užívání. Nevylučuje zpravidla ani vlastníka služebného pozemku z práva spolupastvy.
(2) Hrozí-li škoda, musí být dobytek hlídán.
Pododdíl 5
Užívací právo
§ 1283
Služebností užívacího práva se uživateli poskytuje právo užívat cizí věc pro jeho vlastní potřebu a potřebu jeho domácnosti. Změní-li se tyto potřeby po zřízení služebnosti, nezakládá to uživateli právo na její rozšíření.
§ 1284
Vlastníku věci náležejí všechny užitky, které může brát bez zkrácení práva uživatele. Vlastník však nese všechny její závady a musí věc udržovat v dobrém stavu. Přesahují-li náklady užitek, který vlastníkovi zbývá, musí uživatel buď tyto zvýšené náklady nést, anebo od užívání upustit.
Požívací právo
§ 1285
Služebností požívacího práva se poživateli poskytuje právo užívat cizí věc a brát z ní plody a užitky; poživatel má právo i na mimořádný výnos z věci. Při výkonu těchto práv je poživatel povinen šetřit podstatu věci.
§ 1286
Na skrytou věc nalezenou v pozemku poživatel právo nemá.
§ 1287
Poživatel přejímá všechny závady, které na věci vázly v době, kdy byla služebnost zřízena. Nese také náklady, bez nichž by se plodů a užitků nedosáhlo.
§ 1288
Poživatel udržuje věc ve stavu, v jakém ji převzal, a hradí obvyklé udržovací náklady na věc včetně její obnovy a obvyklého pojištění proti škodám. Zmenší-li se přesto řádným užíváním věci její hodnota bez viny poživatele, není za to poživatel odpovědný.
§ 1289
(1) Vlastník může po upozornění poživatele provést na svůj náklad stavební práce, jejichž nutnost vyvolaly náhoda nebo stáří stavby; v takovém případě poživatel zaplatí vlastníku úplatu stanovenou podle míry, jakým se požívání zlepšilo.
(2) Se il proprietario non può o non desidera eseguire i lavori di costruzione, l’utente ha il diritto di eseguirlo da solo e, dopo la fine dell’uso, di richiedere lo stesso compenso del titolare onesto.
§ 1290
L’utente è tenuto a sopportare i lavori di costruzione, anche se non è necessario, se ciò non danneggia il suo diritto o se compensa tutto il danno.
§ 1291
Il proprietario rimborserà all’utente il costo con il quale la cosa è stata migliorata, alle stesse condizioni come se fosse obbligato a rimborsarlo all’amministratore delegato non autorizzato. Se il beneficiario ha sostenuto i costi come hobby o per la decorazione, il beneficiario ha gli stessi diritti e gli stessi obblighi del titolare onesto.
§ 1292
Si ritiene che la cosa, una volta ricevuta dall’utente, fosse di qualità intermedia, in una condizione adatta all’uso corretto, e che contenesse tutto il necessario per tale uso.
§ 1293
Al termine del consumo, il frutto non appartiene ancora al proprietario. Tuttavia, il proprietario rimborserà ciò che l’utente ha speso per loro, in conformità con le disposizioni sul titolare onesto. Il consumatore ha diritto ad altri benefici in base alla durata del consumo.
Disposizioni comuni
§ 1294
Se viene stabilito il diritto d’uso o il godimento di cose sostituibili utilizzabili, l’utente o l’utente può disporre delle cose come desidera. Alla scadenza dei suoi diritti, restituirà la stessa quantità di cose dello stesso tipo e qualità.
§ 1295
(1) L’ utente o il beneficiario del capitale depositato per interesse ha diritto solo a tale interesse. Interessi maturano anche all’utente o al beneficiario sul capitale, che a seguito di una modifica prenderà il posto del precedente capitale.
(2) L’ utente o il beneficiario e il creditore decidono insieme se fare qualcosa con il preponente. Se non sono d’accordo, il tribunale deciderà.
(3) Il debitore deve essere liberato dal debito solo rimborsando il capitale congiuntamente al creditore e alla persona che ne è l’utente o il beneficiario. Ognuno dei due, il creditore e l’utente o il beneficiario, possono solo richiedere che il capitale sia depositato per custodia notarile o giudiziaria per entrambi.
§ 1296
Il proprietario non può chiedere all’utente o all’utente di proteggere la sostanza, a meno che non sussista un pericolo. Se non viene fornita alcuna sicurezza, il proprietario può, se necessario, richiedere il rilascio della cosa per una vendita decente.
Facilità di manutenzione dell’appartamento
§ 1297
Se viene stabilita la funzionalità dell’appartamento, si ritiene che sia stata stabilita come funzionalità d’uso.
§ 1298
Il proprietario ha il diritto di disporre liberamente di tutte le parti della casa a cui non si applica la servitù dell’appartamento e la supervisione necessaria non deve essere difficile per lui.
Sottosezione 6
Cessazione del servizio
§ 1299
(1) Una manutenzione termina con un cambiamento permanente, per il quale la cosa funzionale non può più servire la terra dominante o il diritto.
(2) In caso di una modifica permanente che provochi una sproporzione grave tra l’onere del servizio e il vantaggio del terreno o dell’avente diritto, il proprietario del servizio può richiedere una riduzione o l’annullamento del servizio per un risarcimento ragionevole.
§ 1300
(1) Se le parti concordano l’abolizione del servizio inserito nell’elenco pubblico, il servizio termina con la cancellazione dall’elenco pubblico.
(2) Il periodo per il quale è stato istituito un servizio per qualcuno può anche essere organizzato in modo tale che il servizio cessi se un’altra persona raggiunge una certa età. In tal caso, si ritiene che la morte precedente di quella persona non influisca sulla durata del servizio.
§ 1301
Combinando la proprietà delle cose dominanti e di servizio in una persona, il servizio non finisce.
§ 1302
(1) Il servizio personale termina con la morte della persona autorizzata; quando estendono il ministero agli eredi, sono considerati gli eredi legali della prima classe. Se il servizio personale è stato acquisito da una persona giuridica, il servizio dura quanto dura questa persona.
(2) Se il servizio serve il funzionamento dell’impianto, non termina con il trasferimento o il trasferimento dell’impianto o parte di esso, che sarà gestito come un impianto separato.
Sottosezione 7
Oneri reali
§ 1303
(1) Se una cosa viene inserita nell’elenco pubblico, può essere gravata da un onere reale in modo tale che il proprietario temporaneo della cosa sia obbligato come debitore alla persona autorizzata a dargli qualcosa o fare qualcosa.
(2) Diverse cose possono essere caricate per lo stesso onere reale.
§ 1304
Un onere temporale illimitato può essere stabilito come riscattabile e le condizioni di riscatto devono essere determinate in anticipo quando viene stabilito l’onere reale.
§ 1305
Se un onere reale è stabilito da un’azione legale, si pone inserendo un elenco pubblico.
§ 1306
Se l’onere reale dipende dalla prestazione ripetuta, la prestazione trattenuta o la sua compensazione possono essere richieste sia alla persona sotto la cui proprietà è maturata la prestazione sia al proprietario presente, ma solo dal caso gravato dal carico reale.
§ 1307
(1) Il proprietario della cosa gravata deve astenersi da qualsiasi cosa che possa peggiorare la cosa a detrimento della persona avente diritto all’onere reale.
(2) Se la cosa non è sufficiente per l’onere reale dovuto alla colpa del suo proprietario o per una carenza che diventa evidente solo in seguito, nella misura in cui è stata considerata al momento della sua istituzione, il proprietario deve correggere questa situazione depositando cauzione o altrimenti che la persona avente diritto all’onere reale non ha subito alcun danno.
§ 1308
Le disposizioni sulla cessazione dei servizi si applicano mutatis mutandis alla risoluzione di oneri reali.
Sezione 3
vincolo
Sottosezione 1
Condizioni generali
§ 1309
(1) Quando un debito garantito da un’autorizzazione del creditore pegno fallisce se il debitore è debitamente e puntualmente soddisfatto, soddisfa i proventi della liquidazione della garanzia fino all’importo concordato e, a meno che tali accordi, all’importo dei crediti con accessori alla data di liquidazione della garanzia.
(2) Un accordo che vieta l’istituzione di un privilegio ha effetti nei confronti di un terzo solo se tale divieto è iscritto nel registro degli impegni a norma di un’altra regolamentazione legale o in un elenco pubblico, o se era noto.
§ 1310
(1) Un impegno può essere qualsiasi cosa che può essere scambiata.
(2) Un vincolo può anche essere stabilito per una questione per la quale il debitore del privilegio acquisisce la proprietà solo in futuro. Se una cosa del genere è inserita nell’elenco pubblico o nel registro degli impegni, il vincolo deve essere inserito in essa, se il proprietario della cosa è d’accordo.
§ 1311
(1) Un vincolo può garantire un debito di un determinato importo o un debito, il cui importo può essere determinato in qualsiasi momento durante il periodo del vincolo. Un vincolo può garantire un debito monetario o non monetario, potenziale o addirittura che deve sorgere solo in futuro.
(2) Un vincolo può anche essere usato per garantire debiti di un certo tipo derivanti al debitore nei confronti di un mutuo in un determinato momento o anche vari debiti che sorgono nei confronti di un mutuo per lo stesso motivo legale.
Sottosezione 2
sosta
§ 1312
(1) Un vincolo è stabilito da un contratto di vincolo. In esso, le parti concordano su quale sia l’impegno e su quale debito sia stabilito il vincolo; se il debito è garantito come debito minore o maggiore, è sufficiente concordare l’importo massimo del capitale fornito dalla garanzia.
(2) Il pegno può essere determinato individualmente o in altro modo in modo che possa essere determinato in qualsiasi momento durante il periodo di pegno.
§ 1313
Il privilegio protegge il debito e i suoi accessori; se concordato separatamente, quindi anche la penalità contrattuale.
§ 1314
(1) Se un bene mobile come pegno non viene consegnato a un creditore o a un terzo per occuparsene del creditore, è necessario un modulo scritto per il pegno.
(2) Un accordo di pegno richiede la forma di un atto pubblico,
a) se il pegno è una pianta o altra cosa collettiva,
b) se il pegno è un bene immobile che non è soggetto all’iscrizione in un elenco pubblico, o
c) se il vincolo sul bene mobile deve derivare dall’iscrizione nel registro degli impegni.
§ 1315
Accordi proibiti
(1) Sono vietate le disposizioni in base alle quali il debitore o il creditore non possono versare il pegno.
(2) Fino al raggiungimento del debito garantito, è vietato concordare tale
a) il promesso non chiederà soddisfazione dall’impegno,
(b) il creditore può monetizzare l’impegno in qualsiasi modo o mantenerlo a uno o ad un prezzo predeterminato; o
(c) il creditore può trarre frutto o benefici dall’impegno.
(3) Se il pledgee o pledgee è un consumatore o una persona che è un imprenditore di piccole o medie dimensioni, l’accordo con il contenuto di cui al paragrafo 2, lettera a), non deve essere preso in considerazione. (b) se si è verificato prima della scadenza del debito garantito o anche dopo la scadenza del debito garantito.
§ 1316
Un vincolo su una cosa inserita nell’elenco pubblico deriva da una voce in questo elenco, se non diversamente previsto da un altro regolamento legale.
§ 1317
(1) Un privilegio su una cosa mobile sorgerà al momento della consegna ad un pledgee. Se chiede al creditore, il creditore gli emetterà un certificato di impegno in cui descrive l’impegno in modo che sia sufficientemente distinto dalle altre cose.
(2) La consegna di un oggetto mobile può essere sostituita da un cartello in modo che l’oggetto sia contrassegnato come fermo. Se il vincolo è stato creato da una designazione, può essere invocato contro una terza parte se non era in buona fede; altrimenti l’articolo è considerato non contrassegnato.
§ 1318
Se così determinato dal contratto di pegno, il privilegio sulla proprietà mobile deriva dal pledgee o dal pledgee che consegna la cosa a terzi per occuparsene del pledgee e del pledgee. Salvo diverso accordo, il pledgee paga i costi ad esso associati.
§ 1319
(1) Se l’accordo di pegno lo prevede, si crea un vincolo su un bene mobile mediante l’iscrizione nel registro degli impegni.
(2) Un privilegio su un bene immobile non iscritto nell’elenco pubblico, su un impianto e su un bene collettivo mobile sorgerà mediante l’iscrizione nel registro degli impegni.
(3) L’iscrizione nel registro degli impegni è effettuata dal notaio che ha redatto l’accordo di impegno senza indebito ritardo dopo la conclusione dell’accordo di impegno.
Sospensione di una partecipazione in una società
§ 1320
(1) Se una quota di una società può essere liberamente trasferita, può essere istituito anche un privilegio per essa; se una partecipazione può essere trasferita solo a determinate condizioni, le stesse condizioni sono richieste quando è sospesa. Ciò non si applica se la sospensione dell’azione è vietata o limitata dallo statuto.
(2) Se la quota è rappresentata da un titolo, solo questo titolo è una garanzia ammissibile.
§ 1321
Il contratto in cui la società accetta la propria quota non viene preso in considerazione.
§ 1322
(1) Un vincolo su un’azione deriva dall’iscrizione nel registro pubblico in cui la società è registrata.
(2) Il pledgee o il pledgee notificano alla società la creazione del vincolo senza indebito ritardo; tuttavia, la notifica non è richiesta se l’organismo competente della società ha dato il proprio consenso alla sospensione della partecipazione.
§ 1323
Se un diritto di voto è allegato all’azione, il mutuo può esercitarlo solo se è stato concordato.
§ 1324
(1) Se arriva un credito, il mutuo acquisisce il diritto a benefici monetari e di altro tipo derivanti dalla partecipazione nella società fino all’importo del debito garantito. Tali benefici sono inclusi nel pagamento del debito, salvo diverso accordo tra le parti.
(2) Se un debitore personale o un debitore ipotecario in un procedimento giudiziario nega l’ammontare o l’esistenza di un debito, la prestazione ai sensi del paragrafo 1 deve essere fornita senza indebito ritardo dopo che l’ammontare o l’esistenza del debito è stato deciso da un tribunale; fino a questo momento, la persona che deve fornire il servizio non è in ritardo.
§ 1325
Il promotore notifica a tutti gli azionisti l’inizio dell’esercizio del vincolo. Se questi azionisti hanno un diritto di prelazione sull’azione, il diritto di prelazione scade se gli azionisti non li esercitano durante la monetizzazione dell’impegno.
§ 1326
Se ciò è stato concordato, il creditore acquisisce la quota impegnata nel momento in cui il suo tentativo di monetizzare la quota nell’esercizio del vincolo non ha avuto esito positivo. Se non è stato concordato che il pledgee acquisisce già la quota impegnata in questo momento, il pledgee può da quel momento esercitare i diritti sociali associati alla quota.
§ 1327
(1) Se il creditore non ha avuto successo nel tentativo di monetizzare la quota, può chiedere al creditore di trasferirgli la quota impegnata in normali condizioni commerciali per estinguere il debito. Se il mutuo non esercita il suo diritto entro un mese dal giorno in cui il suo tentativo di monetizzare la quota non ha avuto successo, il suo diritto scade.
(2) Se il pledgee non trasferisce la quota al pledgee entro un mese dal giorno in cui è stato invitato a farlo, il pledgee può richiedere che il contenuto del contratto sia determinato dal tribunale.
Pegno di un titolo o di un libretto
§ 1328
(1) Un pegno su un titolo deriva dalla sua consegna a un creditore pegno. Se l’accordo di pegno lo determina, un pegno sulla sicurezza sorge dal pegno o dal pegno che consegna il pegno e una copia del pegno di garanzia a una terza parte al fine di garantire il pegno per loro.
(2) Al fine di creare un vincolo su un titolo di fila, è richiesta anche un’approvazione del vincolo contenente una clausola “pegno” o altre parole dello stesso significato e designazione del creditore del privilegio.
(3) Se le parti concordano che un vincolo su un titolo al portatore deriva dall’iscrizione di un vincolo nel registro degli impegni, la consegna dell’impegno alla persona che iscrive il vincolo nel registro degli impegni è richiesta per la durata del vincolo.
§ 1329
(1) Se la cauzione è già in custodia, viene creato un privilegio mediante notifica del pegno o del pegno consegnato al depositario insieme a una copia del patto di pegno. Dalla consegna dell’avviso, è valido che la garanzia sia mantenuta insieme per il mutuo e il mutuo. Le disposizioni del § 1328 paragrafo 2 non sono interessate da questo.
(2) Chiunque abbia mantenuto una garanzia in modo commerciale dovrà segnare il proprio impegno nei suoi registri in modo che sia chiaro da chi è il creditore; deve essere immagazzinato separatamente, a meno che non sia un deposito all’ingrosso.
§ 1330
Se la garanzia è già in pegno con un terzo sulla base di un contratto con il suo proprietario, la garanzia può essere rilasciata al pegno per la durata del pegno solo con il consenso del pegno.
§ 1331
(1) Un privilegio viene creato su un titolo dematerializzato inserendo l’account del proprietario nei relativi registri. L’iscrizione deve essere effettuata dalla persona autorizzata a conservare tali registri nell’ordine del pegno di addebitare il proprio conto. Se l’ordine è presentato da un creditore, debitore personale o creditore, il vincolo deve essere registrato se la parte ordinante prova l’istituzione del vincolo.
(2) Il vincolo deve essere cancellato dai relativi registri dalla persona autorizzata a conservare tali registri. Se l’ordine è presentato da un creditore, debitore personale o creditore, il vincolo sarà annullato se la parte che ordina dimostra che si è verificato un fatto che è altrimenti il motivo della risoluzione del vincolo.
§ 1332
(1) Per la durata del pegno sulla garanzia, il creditore può esercitare i diritti associati alla garanzia impegnata nella misura concordata dalle parti.
(2) Le disposizioni sull’esecuzione di un credito garantito si applicano ai redditi e ad altri benefici monetari di un titolo, a meno che il pledgee rinuncia a questo diritto a favore del pegno.
Sospensione del conto del proprietario di titoli dematerializzati
§ 1333
Un privilegio viene creato sul conto titoli di iscrizione contabile mediante iscrizione in questo conto nei relativi registri. La sezione 1331 si applica, mutatis mutandis, alla registrazione e alla cancellazione di un vincolo.
§ 1334
(1) Un vincolo sul conto del proprietario di titoli dematerializzati si applica a tutti i titoli che sono registrati sul conto quando sorge il vincolo, nonché ai titoli trasferiti sul conto ipotecato per la durata del vincolo. Le disposizioni che regolano il vincolo sui singoli titoli si applicano ai titoli registrati in un conto promesso in modo simile.
(2) Se una cauzione viene trasferita da un conto promesso con il consenso preventivo del creditore, il trasferimento termina anche il vincolo su tale cauzione.
Sospensione di un credito
§ 1335
(1) È possibile impegnare un credito che può essere assegnato a un altro. Se il pegno è un credito del debitore in pegno dal creditore, il credito e il debito non scadono fondendo la persona del creditore e del debitore.
(2) Un vincolo su un credito deriva dall’efficacia dell’accordo di pegno, a meno che non sia stato concordato un periodo successivo, tuttavia, il vincolo avrà effetto sul debitore del credito promesso quando il creditore lo notifica o il creditore lo dimostra. Ciò non si applica se le parti hanno concordato di iscrivere il vincolo nel registro degli impegni.
§ 1336
(1) Prima della scadenza del debito garantito, il debitore può eseguire indefinitamente sia il credito garantito sia il pegno e il pegno. Ognuno di essi ha il diritto di chiedere al debitore di depositare la prestazione a beneficio di entrambi in custodia presso terzi; se il mutuo e il mutuo non concordano con il depositario, il tribunale lo nomina su proposta di una delle parti. Se arriva il debito garantito, il depositario emette il mutuo con tutto il necessario per soddisfarlo.
(2) Se il debito garantito è dovuto, il creditore ha il diritto per il debitore di saldare i crediti garantiti solo a lui; se li esercita, informa il creditore del credito promesso. Se il credito in pegno non è ancora scaduto, il pegno ha il diritto di averlo assegnato.
§ 1337
Se i fondi sono estinti dal credito in pegno, il pegno deve emettere al pegno tutto ciò che eccede il credito garantito, compresi gli accessori e i costi a cui il pegno è concesso. Se un’altra cosa è adempiuta, il privilegio passa a questa cosa.
§ 1338
(1) Se l’azione legale del creditore è richiesta per la scadenza del credito promesso, in particolare la risoluzione o il recesso dal contratto, il consenso del creditore non è richiesto. Il mutuo può richiedere che il creditore agisca legalmente in caso di minaccia alla sicurezza.
(2) Se è richiesta l’azione legale del debitore, tale azione legale avrà effetti se è stata notificata anche al mutuo.
§ 1339
Se è stato concordato un privilegio sul credito dal conto, il creditore del privilegio ha il diritto di ordinare alla persona che mantiene il conto di pagargli il saldo sul conto fino all’importo del debito garantito, se lo notifica dell’importo e della scadenza del debito garantito.
§ 1340
Si applicano le disposizioni delle sezioni 1336 e 1338, salvo diverso accordo tra le parti. Se si concorda che il creditore ha bisogno del consenso del creditore per la risoluzione o altre azioni legali, il creditore può richiedere la concessione del consenso in caso di minaccia alla sicurezza.
§ 1341
Privilegio futuro
(1) Se un vincolo deve diventare un pegno, per il quale il creditore deve acquisire un vincolo solo in futuro, il vincolo deve essere creato dall’acquisizione del diritto di proprietà da parte del creditore stesso.
(2) Se è richiesta un’iscrizione nell’elenco pubblico o nel registro degli impegni per la creazione di un vincolo e se vi è stato inserito un vincolo futuro, il vincolo sarà creato mediante l’acquisizione del diritto di proprietà da parte del creditore.
§ 1342
Impegno da una decisione di un’autorità pubblica
Se un vincolo è stabilito da una decisione di un’autorità pubblica, il vincolo è creato dall’esecutività della decisione, a meno che non sia specificato un periodo successivo. Se per la creazione di un vincolo è richiesta un’iscrizione nel registro degli impegni o in un elenco pubblico speciale, tale vincolo deve essere inserito in tale sede.
§ 1343
Fermare le cose straniere
(1) Un pegno può dare una cosa straniera come pegno solo con il consenso del proprietario.
(2) Se un pegno dà una cosa mobile straniera come pegno senza il consenso del proprietario, sorgerà un privilegio se la cosa viene consegnata al pegno e lui accetta in buona fede che il pegno ha il diritto di impegnare la cosa.
(3) Se qualcuno ha un diritto materiale alla cosa promessa incompatibile con il vincolo, si applicano, mutatis mutandis, i paragrafi 1 e 2.
§ 1344
Se il creditore promette la cosa mobile di un’altra persona nel banco dei pegni e se non è una cosa affidata dal proprietario al creditore, il proprietario ha il diritto di estradare la cosa all’operatore del banco dei pegni se dimostra che ha perso la cosa per perdita o atto di reato intenzionale. L’operatore dell’impianto di Monte di Pietà non ha il diritto di richiedere al proprietario di pagare l’importo pagato al pledgee o interessi maturati prima di emettere la cosa.
§ 1345
Privilegio congiunto
Diverse cose possono essere fermate insieme per lo stesso debito. Se lo stesso debito è garantito da più impegni separati, il pegno può essere soddisfatto con uno o tutti i pegni.
Sottosezione 3
Ambito del vincolo
§ 1346
(1) Il vincolo si applica al pegno, alla sua aggiunta e agli accessori, a meno che il patto non specifichi qualcos’altro. Dei frutti e benefici, il privilegio si applica solo a quelli che non sono separati.
(2) Se un credito è costituito in pegno, il creditore deve anche possedere qualsiasi diritto che garantisca il credito.
§ 1347
Quando una cosa collettiva è impegnata, il privilegio si applica alle singole cose del creditore che appartengono al pegno e che lo servono, ovunque si trovino. Il vincolo si applica a ogni singola cosa che viene aggiunta a una cosa collettiva e scade a ogni singola cosa che è separata dalla cosa collettiva.
§ 1348
Se, durante la durata del vincolo su una cosa collettiva, viene concordato un vincolo separato su una cosa individuale che appartiene al vincolo, il vincolo non deve sorgere. Se un vincolo è sorto su un singolo caso prima che fosse aggiunto al caso collettivo o prima che il caso collettivo fosse promesso, si applicano le disposizioni sull’ordine del vincolo.
§ 1349
La durata e la portata del vincolo sulla garanzia non sono influenzate dallo scambio della garanzia promessa da parte dell’emittente con il pegno di un’altra garanzia, né dalla conversione della garanzia in una garanzia con iscrizione a libro o dalla conversione di una garanzia con iscrizione a un titolo. Se un titolo deriva da uno scambio o una trasformazione, l’emittente deve fornire un avallo di impegno prima che il titolo sia emesso a una persona autorizzata ad avere il titolo con sé.
§ 1350
(1) Se un impegno viene trasformato in una cosa nuova, sia il vincolo che la cosa nuova devono essere gravati.
(2) Se l’impegno è combinato con un’altra cosa, il pledgee ha il diritto di ripristinare la situazione precedente a spese del pledgee. Se ciò non è possibile, il vincolo addebiterà l’intero importo, ma solo fino al valore del vincolo al momento della fusione. Se l’impegno è stato valutato, si ritiene che il prezzo dell’impegno sia determinato dall’ammontare della valutazione.
§ 1351
Quando si divide una cosa impegnata, il vincolo grava su tutte le cose create dalla divisione.
§ 1352
Se due impegni vengono uniti, vengono trattati ai fini del vincolo come se la fusione non fosse avvenuta; ciò non si applica se gli impegni collegati assicurano l’adempimento dello stesso debito.
Sottosezione 4
Diritti e doveri previsti dal vincolo
§ 1353
Il promesso si astiene da tutto ciò che aggrava l’impegno a spese del promotore. Se l’atto del pledgee diventa insufficiente sicurezza del pledgee o se la sicurezza insufficiente diminuisce, il pledgee lo integra di conseguenza.
§ 1354
(1) Se il pegno è assicurato e se si verifica un evento assicurato, la compagnia di assicurazione paga il pegno dal contratto assicurativo se il pegno dimostra alla compagnia assicurativa in tempo che il suo pegno è attaccato alla cosa, o se il pegno o pegno lo avvisa in tempo. .
(2) Il pledgee ha il diritto di trattenere l’esecuzione dal contratto assicurativo e di essere soddisfatto con esso, se la sua richiesta non è soddisfatta correttamente e tempestivamente, se non diversamente concordato. Ciò che supera il credito, inclusi accessori e costi, al rimborso di cui ha diritto il pledgee, il pledgee emette il pledgee.
§ 1355
Se il pegno viene lasciato ad un altro senza il consenso del pegno, non ha effetti legali contro il pegno. Ciò non si applica se le parti concordano che non è richiesto il consenso.
§ 1356
(1) Il creditore a cui è stato consegnato il pegno ha diritto di averlo con sé per l’intera durata del vincolo. È obbligato a prendersi cura di esso come un vero manager e ha il diritto al rimborso dei costi ad esso associati in quanto titolare equo nei confronti del pegno.
(2) Un creditore può usare l’impegno solo con il consenso del creditore e in un modo innocuo per il creditore stesso; se il pledgee è in buona fede che il pledgee è il pledgee, sarà sufficiente il consenso del pledgee. Salvo diverso accordo, il beneficio dell’impegno è compensato dai costi di cui al paragrafo 1.
§ 1357
Se la cosa impegnata è stata consegnata a terzi per la custodia, questa persona non può utilizzare il pegno o consentire che venga utilizzato da un’altra persona o consegnarlo a un’altra persona; se lo fa, è anche responsabile di un incidente che non pregiudicherebbe il suo impegno.
§ 1358
Se un fatto sostanziale registrato in merito al vincolo nel registro degli impegni o nell’elenco pubblico cambia e se un altro regolamento giuridico non impone l’obbligo di richiedere una modifica della registrazione a un’altra persona, l’interessato deve richiedere la modifica della registrazione senza indebito ritardo; se non è possibile determinarlo, il mutuo richiede una modifica della registrazione. Se più di una persona ha questo obbligo, è sufficiente che almeno una di esse lo adempia.
Sottosezione 5
Esercizio del privilegio
§ 1359
(1) Non appena il debito garantito è dovuto, il pledgee può essere soddisfatto nel modo concordato con il pledgee o il debitore pledgee, per iscritto, altrimenti dai proventi della monetizzazione del pegno all’asta pubblica o dalla vendita del pegno ai sensi di un’altra legge. Se la garanzia è un titolo ammesso alla negoziazione in un mercato regolamentato europeo, deve essere venduto su quel mercato o al di fuori di quel mercato almeno ad un prezzo determinato dal mercato regolamentato europeo.
(2) Il pledgee ha il diritto al rimborso dei costi necessari sostenuti nell’esercizio del privilegio contro il pledgee.
§ 1360
Se è stato concordato che il pledgee può vendere il pegno in un modo diverso da quello in un’asta pubblica, ciò obbliga anche il successore legale del pledgee. Quando un pegno viene trasferito, il pegno deve notificare al cessionario il diritto del creditore di vendere il pegno in tale modo.
§ 1361
Se sono necessarie azioni speciali nei confronti del debitore per far maturare il credito, tali azioni devono, se vi è una differenza nella persona del debitore personale e del mutuo, essere indirizzate anche al debitore del mutuo, in modo che il mutuo possa essere soddisfatto dal mutuo.
§ 1362
(1) Il pledgee notifica per iscritto al pledgee l’inizio dell’esercizio del vincolo; nella notifica deve indicare in che modo sarà soddisfatto dell’impegno.
(2) Se il vincolo è registrato nell’elenco pubblico o nel registro degli impegni, l’assicurato assicura l’iscrizione dell’inizio dell’esercizio del vincolo anche in questo registro.
§ 1363
Se l’inizio dell’esercizio del privilegio è stato notificato al pegno, egli non può alienare il pegno senza il consenso del pegno. La violazione del divieto non pregiudica i diritti del cessionario, a cui il creditore ha trasferito la proprietà della cosa nel normale svolgimento dell’attività nel corso della sua attività, a meno che il cessionario non sapesse o avrebbe dovuto sapere da circostanze che era iniziata l’esecuzione del privilegio.
§ 1364
(1) Il pledgee può monetizzare il pegno al più presto dopo la scadenza di trenta giorni dopo aver notificato il pledgee dell’inizio dell’esercizio del vincolo.
(2) Se l’inizio dell’esercizio del privilegio è stato inserito nell’elenco pubblico o nel registro delle promesse solo dopo che il creditore ha notificato al creditore l’inizio dell’esercizio del vincolo, il periodo decorre da trenta giorni dalla data di iscrizione nell’elenco pubblico o nel registro degli impegni.
(3) Se è stato concordato un periodo più breve prima della notifica, questo non deve essere preso in considerazione.
§ 1365
(1) Se si concorda che il creditore può vendere il pegno diverso da quello in un’asta pubblica, è obbligato a procedere con la vendita con cura professionale nel proprio interesse e nell’interesse del creditore in modo da vendere il pegno a un prezzo al quale un oggetto comparabile può essere di solito vendono in circostanze simili in un determinato luogo e momento. Se il mutuo viola tale obbligo, ciò non pregiudica i diritti di terzi acquisiti in buona fede.
(2) Se viene concordato il modo in cui il creditore monetizzerà il pegno, il creditore può in qualsiasi momento durante l’esercizio del vincolo cambiare il suo metodo in modo da vendere il pegno in un’asta pubblica o che lo monetizza secondo un’altra legge. Il creditore deve notificare per iscritto alla modifica il modo di esercitare il vincolo in modo tempestivo per iscritto.
§ 1366
Se la persona interessata all’acquisizione della cosa promessa o il banditore lo richiede, il creditore deve dimostrargli di aver notificato il pegno dell’inizio dell’esercizio del vincolo.
§ 1367
(1) Il creditore deve tollerare l’esercizio del privilegio, rilasciare l’impegno al creditore con i documenti necessari per la presa in consegna, la vendita e l’uso e gli fornisce tutta la cooperazione necessaria. Se un terzo ha un privilegio o un atto, ha lo stesso obbligo.
(2) Chiunque abbia un impegno con lui si asterrà da qualsiasi cosa che riduca il valore dell’impegno; la normale usura non viene presa in considerazione.
§ 1368
(1) Un credito è pagato dai proventi della monetizzazione del pegno, inclusi accessori e costi, al risarcimento di cui ha diritto il pegno. Se è stato garantito un debito non monetario, si ritiene che il creditore abbia diritto a prestazioni monetarie fino all’importo del normale prezzo del credito nel momento in cui sorge il vincolo; ciò vale anche se l’accessorio di debito garantito non è monetario.
(2) Con il pagamento di un credito da un impegno promesso, il creditore acquisisce gli stessi diritti di se avesse adempiuto il debito da solo.
§ 1369
Il promotore deve presentare una relazione scritta al creditore senza indebito ritardo dopo che il pegno è stato monetizzato, indicando i dettagli della vendita del pegno e i costi ad esso associati, nonché altri costi a cui ha diritto il pegno, i proventi della vendita e il suo utilizzo.
§ 1370
Il debitore personale paga ciò che non ottiene se non paga quanto fa il credito quando il pegno è monetizzato. Il mutuo deve ciò che più si guadagna.
Sottosezione 6
Esecuzione di un privilegio su più creditori ipotecari
§ 1371
(1) Se più di un vincolo è allegato al pegno, il loro ordine sarà determinato in base al momento della creazione del vincolo. Se la creazione di un privilegio deve essere registrata nell’elenco pubblico, il momento della presentazione della domanda di registrazione è decisivo per l’ordine.
(2) Se un pegno è una cosa per la quale il pegno deve acquisire la proprietà solo in futuro, l’ordine dei diritti di pegno è determinato in base al momento della conclusione del patto di pegno; se il vincolo futuro è iscritto nel registro degli impegni o nell’elenco pubblico, decide l’ordine in cui sono state presentate le proposte di registrazione.
(3) Se ai diritti mobili sono associati diversi diritti di pegno, il diritto del creditore pegno iscritto nel registro degli impegni o nell’elenco pubblico secondo l’ordine di registrazione deve essere soddisfatto in preferenza di un diritto derivante in altro modo. Il diritto derivante dalla consegna del pegno al mutuo o a un terzo deve essere soddisfatto in preferenza al diritto derivante dalla marcatura della cosa con un segno.
§ 1372
(1) Se su un pegno sorgono diversi privilegi, il pledgee può organizzare il loro ordine per iscritto. L’accordo è efficace contro terzi dall’iscrizione nel registro degli impegni, o nell’elenco pubblico, se l’iscrizione di un vincolo richiede l’iscrizione in tale elenco. L’esecuzione della registrazione è proposta congiuntamente da tutti i creditori ipotecari che hanno concordato l’ordine dei diritti ipotecari.
(2) Se l’accordo è di abbreviare i diritti di un creditore che non ha aderito all’accordo, non ha effetti legali nei suoi confronti.
§ 1373
(1) Il pledgee deve anche notificare l’inizio dell’esercizio del privilegio anche a quei pledgee che hanno diritto al soddisfacimento nell’ordine che precede il suo ordine. Le disposizioni del § 1362 si applicano per analogia.
(2) Un creditore può monetizzare l’impegno non prima di trenta giorni dopo la notifica a tutti gli impegni di cui al paragrafo 1. Ciò non si applica se il creditore che ha diritto alla soddisfazione nell’ordine che precede il suo ordine gli notifica entro questo periodo che lui stesso inizia con esercitando il suo privilegio; se tale creditore non inizia l’esercizio del proprio privilegio senza indebito ritardo, la sua notifica non è presa in considerazione.
§ 1374
(1) Se il promotore esercita un privilegio che è il primo nell’ordine decisivo per il soddisfacimento dei diritti di pegno (di seguito denominato “pegno preferenziale”), il pegno passa al cessionario non gravato da altri vincoli.
(2) Se i proventi della vendita del pegno superano il credito, compresi gli accessori e i costi a cui ha diritto, il pegno prioritario deposita l’eccedenza in custodia giudiziaria a favore dei creditori di altri crediti evidenziati dal vincolo e dal pegno, a meno che non sia d’accordo con loro altrimenti.
(3) Dall’eccedenza, i creditori degli altri crediti evidenziati dal vincolo devono essere soddisfatti nell’ordine decisivo per la soddisfazione dei vincoli. Ciò che resta è dato al mutuo.
§ 1375
(1) Se un privilegio è esercitato da un creditore diverso dal creditore prioritario, l’impegno gravato dai vincoli di quei creditori in pegno il cui diritto al soddisfacimento precede il suo ordine passerà al cessionario. Il presente pegno informa tempestivamente il cessionario del pegno in merito al trasferimento del pegno, incluso il vincolo.
(2) Un creditore che esercita il proprio privilegio e il creditore assicurano l’iscrizione della modifica della persona del creditore nel registro degli impegni o nell’elenco pubblico, se tale registrazione è richiesta per la creazione del privilegio, altrimenti compensa il danno causato.
(3) La sezione 1374 si applica mutatis mutandis ai diritti dei creditori ipotecari il cui diritto al soddisfacimento segue l’ordine del creditore che esercita il privilegio ai sensi del paragrafo 1.
Sottosezione 7
Risoluzione del vincolo
§ 1376
Se il debito garantito scade, anche il privilegio scade.
§ 1377
(1) Il vincolo scade, ma il reclamo continua,
a) se l’impegno scade,
b) se il pledgee rinuncia al privilegio,
c) se il promesso restituisce il pegno al pegno o al pegno,
d) se il pledgee o il pledgee paga il pledgee il prezzo della cosa impegnata, oppure
e) se scade il periodo per il quale è stato stabilito il vincolo.
(2) Gli effetti di cui al paragrafo 1 si verificano anche nel caso in cui un’altra persona abbia acquisito la proprietà della cosa promessa in buona fede che la cosa non è gravata da un vincolo. Ciò non si applica se il vincolo è registrato nel registro degli impegni o in un elenco pubblico.
(3) Se l’oggetto e il privilegio non sono registrati nell’elenco pubblico, gli effetti di cui al paragrafo 1 si verificano anche se l’impegno, o parte di esso, è stato trasferito
a) e il contratto di pegno prevede che il pegno o parte di esso possa essere trasferito senza vincolo da un vincolo; o
b) nell’ambito delle normali attività commerciali del cedente.
§ 1378
Se il vincolo è iscritto nel registro degli impegni o nell’elenco pubblico anche dopo la sua risoluzione, si tratta di un difetto relativo all’impegno.
§ 1379
(1) Se un privilegio iscritto nel registro delle promesse è scaduto, il creditore deve chiederne la cancellazione senza indebito ritardo e il vincolo deve essere cancellato. Ciò vale anche se il vincolo è stato inserito nell’elenco pubblico, a meno che le parti non abbiano concordato che il creditore del vincolo non chiederà la cancellazione del vincolo o il proprietario abbia richiesto la registrazione del vincolo rilasciato.
(2) Il pledgee ha il diritto di presentare una richiesta di annullamento del diritto di pegno; se il vincolo non è scaduto dopo la scadenza del periodo, è cancellato dal registro degli impegni o dall’elenco pubblico, se il creditore dimostra la cessazione del vincolo con un documento confermato dal creditore o da una decisione del tribunale o altro documento pubblico. Se il pledgee non conferma al pledgee su sua richiesta la risoluzione del vincolo, dovrà risarcire il danno che ne deriva.
Sottosezione 8
Diritti del proprietario al momento del rilascio dell’impegno
§ 1380
Se il pegno viene rilasciato al termine del vincolo e la voce sul vincolo non è stata ancora eliminata nell’elenco pubblico, il vincolo viene considerato rilasciato e il proprietario della cosa può combinare il vincolo rilasciato con un altro debito che non superi il debito originario.
§ 1381
Se il proprietario lo richiede, deve essere inserito nell’elenco pubblico che il vincolo è stato rilasciato e che la sicurezza del debito originale è decaduta se prova la risoluzione del vincolo con un documento confermato dall’ipoteca o da una decisione del tribunale o altra azione pubblica. Se il proprietario non si assicura un altro debito con il vincolo rilasciato entro dieci anni dalla registrazione del rilascio del privilegio, il suo diritto scade.
§ 1382
Se il rilascio di un vincolo è stato inserito nell’elenco pubblico, può essere eliminato solo insieme al vincolo prima che siano trascorsi dieci anni.
§ 1383
Se il proprietario non ha garantito un nuovo debito con il vincolo rilasciato, il privilegio rilasciato non sarà preso in considerazione dopo la monetizzazione dell’impegno al momento della distribuzione dei proventi.
§ 1384
Se, al momento della creazione del privilegio o successivo, il proprietario si impegna a non garantire un nuovo debito con un privilegio registrato in un ordine più favorevole, e se è inserito nell’elenco pubblico, il vincolo rilasciato non può garantire un nuovo debito fino a quando il privilegio dura per il creditore beneficio del proprietario intrapreso.
Sottosezione 9
Sostituzione del privilegio
§ 1385
Se il vincolo è stato inserito nell’elenco pubblico, il proprietario della cosa può richiedere che il vincolo sia registrato nell’ordine del vincolo allegato alla cosa e per garantire un debito non superiore al debito originale, a condizione che il vincolo vecchio sia cancellato a destra.
§ 1386
Il proprietario delle cose o il creditore a favore del quale deve essere stabilito il nuovo vincolo può richiedere la cancellazione del vincolo vecchio. Se non lo fa con successo entro un anno, il nuovo privilegio scadrà alla fine di questo periodo. L’autorità pubblica competente annulla il nuovo vincolo anche senza movimento, unitamente a tutte le voci ad esso relative.
§ 1387
Se il vecchio vincolo è vincolato da un altro diritto o restrizione inseriti nell’elenco pubblico, il nuovo vincolo può essere inserito in questo elenco purché il difetto venga cancellato o trasferito a un nuovo vincolo con il consenso delle parti.
§ 1388
Se il proprietario si impegna, al momento dell’istituzione del vincolo o successivo, a non consentire la registrazione di un nuovo vincolo invece di quello vecchio, e se è inserito nell’elenco pubblico, il vincolo vecchio non può essere convertito in uno nuovo.
§ 1389
Se un nuovo vincolo deve essere registrato al posto di più vincoli in successione diretta, si applicano mutatis mutandis le disposizioni della presente sottosezione.
Sottosezione 10
Legge sub-pegno
§ 1390
Un vincolo deriva dall’impegno di un credito, che attesta il vincolo.
§ 1391
(1) Il consenso del creditore non è tenuto a impegnare il reclamo. Un privilegio avrà effetto contro di lui,
a) se è stato informato della sua creazione o
b) se il pegno è una cosa per la quale sorge un privilegio mediante l’iscrizione nel registro degli impegni o un elenco pubblico speciale, iscrizione in questo elenco; questa registrazione crea un sub-privilegio.
(2) La notifica ai sensi del paragrafo 1 può essere effettuata dal sub-pledgee o dal sub-pledgee; tuttavia, deve dimostrare l’origine del sub-privilegio al debitore del sub-vincolo.
§ 1392
Il sub-promesso non sarà esonerato dall’obbligo di cui alla Sezione 1353 consegnando la cosa al sub-promesso.
§ 1393
Un sub-impegno può cercare soddisfazione da un impegno di impegno anziché da un impegno di impegno non appena il debito garantito dall’impegno di impegno è dovuto.
§ 1394
Le disposizioni sul vincolo si applicano mutatis mutandis al vincolo.
Sezione 4
Diritto di ritenzione
§ 1395
(1) Chiunque sia obbligato a consegnare un bene mobile straniero che ha con sé può, di sua spontanea volontà, trattenerlo al fine di garantire il debito debito della persona alla quale dovrebbe altrimenti consegnare la cosa.
(2) Un debito in essere può anche essere garantito da un vincolo,
a) se il debitore non garantisce altrimenti il debito, sebbene avrebbe dovuto garantirlo in base al contratto o ai sensi della legge,
(b) se il debitore dichiara di non essere inadempiente, oppure
(c) se risulta altrimenti che il debitore non sarà inadempiente sul debito a causa di circostanze che si sono verificate a lui che non erano o non potevano essere note al creditore nel momento in cui il debito è stato contratto.
§ 1396
(1) Una persona che ha sbagliato con lui non può trattenere una cosa estranea, specialmente se l’ha sequestrata con la forza o l’inganno.
(2) Anche una persona cui è stato ordinato di disporre di un oggetto estraneo non può trattenerlo in modo incompatibile con l’esercizio del diritto di detenzione; ciò non si applica se il caso era con lui al momento dell’inizio della procedura di insolvenza, in cui viene risolto il fallimento o l’imminente fallimento del debitore.
§ 1397
(1) Chi ha trattenuto una persona straniera notifica al debitore la sua detenzione e la sua ragione. Se il creditore ha la cosa con sé sulla base di un contratto concluso per iscritto, richiede anche una notifica scritta.
(2) Il creditore è tenuto a prendersi cura della persona trattenuta in qualità di gestore adeguato e ha il diritto al rimborso dei costi nei confronti del debitore in quanto titolare effettivo. Il creditore può utilizzare l’elemento trattenuto solo con il consenso del debitore e in modo innocuo per il debitore. Salvo diverso accordo, il beneficio è compensato con i costi di cui al paragrafo 1.
§ 1398
Il creditore che ha assicurato la sua pretesa con il diritto di trattenimento ha diritto alla soddisfazione preferenziale su un altro creditore, incluso il mutuo, dai proventi della monetizzazione della cosa detenuta. § 1359 si applica in modo simile alla monetizzazione di un oggetto sequestrato da un creditore.
§ 1399
Il diritto di conservazione scade
a) risoluzione del debito garantito o oggetto sequestrato,
b) se il creditore rinuncia al diritto di ritenzione unilateralmente o previo accordo con il proprietario della cosa detenuta,
(c) se la cosa è definitivamente recuperata dal creditore, o
(d) se al creditore è garantita una sicurezza sufficiente.
Parte 6
Gestione della proprietà altrui
Sezione 1
Disposizioni generali sulla gestione di proprietà di terzi
Sottosezione 1
Condizioni generali
§ 1400
(1) Chiunque è incaricato dell’amministrazione di beni che non gli appartengono, a beneficio di qualcun altro (di seguito denominato “beneficiario”), è l’amministratore di proprietà straniera.
(2) Si ritiene che l’ amministratore agisca legalmente in qualità di rappresentante del proprietario.
§ 1401
(1) L’amministratore svolge i suoi compiti di persona. Può delegare i suoi poteri a un’altra persona o essere rappresentato solo in singoli procedimenti giudiziari; nel fare ciò, è obbligato a selezionare con cura tale persona e dargli sufficienti istruzioni.
(2) Se l’amministratore può rappresentare ingiustificatamente un’altra persona o se affida illegalmente un’altra persona all’esercizio dei suoi poteri, è responsabile nei confronti del beneficiario in solido con tutto ciò che ha fatto.
§ 1402
(1) L’ amministratore si considera autorizzato alla normale remunerazione in base alla natura dei suoi servizi.
(2) Chi gestisce la proprietà di un altro senza un motivo legale non ha diritto alla remunerazione.
§ 1403
L’amministratore distribuisce i profitti e i costi tra i beneficiari conformemente allo statuto o ad un altro contratto, altrimenti il più equamente possibile per quanto riguarda la natura e l’oggetto dell’amministrazione e le circostanze della sua origine in relazione alle dogane generali. A meno che non sia possibile stabilire un rapporto diverso per la distribuzione degli utili e dei costi tra i beneficiari, queste quote sono le stesse.
§ 1404
Se il consenso del beneficiario è richiesto per un determinato comportamento, può essere sostituito da una decisione del tribunale se il beneficiario è sconosciuto o se il parere del beneficiario non può essere verificato in tempo. Ciò vale anche se il beneficiario rifiuta di dare il consenso senza un motivo valido.
Sottosezione 2
Semplice gestione della proprietà altrui
§ 1405
Chiunque esegua la semplice amministrazione della proprietà di qualcun altro fa tutto il necessario per preservarla.
§ 1406
Con una semplice amministrazione, l’amministratore esercita tutti i diritti relativi alla proprietà gestita e la gestisce correttamente. L’amministratore non può modificare lo scopo della proprietà gestita senza il consenso del beneficiario.
§ 1407
Se l’amministratore gestisce i fondi, deve spenderli con prudenza. Se qualcosa delle risorse gestite è stato speso in un certo modo in precedenza, l’amministratore può modificare il metodo scelto in un secondo momento.
§ 1408
(1) L’amministratore può alienare qualcosa dalle attività gestite se è nell’interesse di preservare il valore, la natura e lo scopo delle attività gestite o se è necessario pagare i debiti associati a tali attività; altrimenti solo a titolo oneroso. Per lo stesso scopo, l’amministratore può impegnare o utilizzare in altro modo le risorse gestite come garanzia. L’amministratore deve dare il consenso del beneficiario a questi procedimenti legali.
(2) L’ amministratore non ha bisogno del consenso all’alienazione di proprietà se è in pericolo di rapida distruzione o se è probabile che perda rapidamente valore.
Sottosezione 3
Gestione completa di proprietà di terzi
§ 1409
A chi è affidata la piena amministrazione di proprietà di terzi, si occupa della sua riproduzione e applicazione nell’interesse del beneficiario.
§ 1410
Il trustee può fare tutto il necessario e utile con le risorse gestite.
Sezione 2
Regole di gestione
Sottosezione 1
Obblighi dell’amministratore nei confronti del beneficiario
§ 1411
L’amministratore di proprietà di terzi esercita i suoi poteri e svolge le funzioni con la cura di un responsabile adeguato.
§ 1412
(1) Se vi sono diversi beneficiari, contemporaneamente o in sequenza, l’amministratore deve agire in modo imparziale nei confronti di tutti loro e tener conto dei rispettivi diritti.
(2) Se l’amministratore è egli stesso un beneficiario, deve tener conto dei suoi interessi allo stesso modo degli interessi di altri beneficiari ed esercitare i suoi poteri nell’interesse comune.
§ 1413
Se non vi sono interessi o diritti derivanti dall’azione legale da cui è nata l’amministrazione, l’amministratore deve informare il beneficiario e la persona che controlla l’amministrazione della proprietà o l’interesse del beneficiario senza indebito ritardo.
a) qualsiasi interesse nell’attività o attività che persegue un’attività che può essere in conflitto con gli interessi del beneficiario; e
(b) qualsiasi diritto che egli possa esercitare sul beneficiario o in relazione alle attività gestite.
§ 1414
Il fiduciario tiene registri affidabili delle attività gestite e non può mescolare le proprie attività con quelle gestite.
§ 1415
(1) L’amministratore può diventare parte del contratto relativo alla proprietà gestita, acquisire contrattualmente il diritto a questa proprietà o acquisire il diritto nei confronti del beneficiario solo con il consenso del beneficiario.
(2) L’amministratore può utilizzare la proprietà gestita o le informazioni ottenute durante l’amministrazione a proprio vantaggio solo con il consenso del beneficiario, a meno che la possibilità di tale uso sia determinata dallo statuto o da un altro contratto o se così previsto dalla legge.
§ 1416
L’amministratore può trasferire gratuitamente la proprietà affidata solo se è direttamente nella natura dell’amministrazione o se si tratta di un’attività di valore trascurabile, che l’amministratore cede nell’interesse del beneficiario o in conformità con lo scopo dell’amministrazione.
§ 1417
L’amministratore non deve risarcire i danni alle cose causati da forza maggiore, invecchiamento o altri sviluppi naturali e normale usura con l’uso corretto.
§ 1418
Nel determinare il risarcimento del fiduciario, il tribunale può ridurre la portata del risarcimento solo in relazione alle circostanze in cui è stata accettata l’amministrazione, o se il trustee svolge l’amministrazione gratuitamente, o se il fiduciario è un minore o se la sua giurisdizione è limitata.
Sottosezione 2
Obblighi dell’amministratore e del beneficiario nei confronti di terzi
§ 1419
(1) L’ amministratore non incorre in un obbligo personale da un obbligo che ha concordato con un’altra persona per conto del beneficiario. Ciò vale anche se è chiaro che l’amministratore agisce per conto del fondo fiduciario.
(2) Se l’amministratore agisce per conto del beneficiario a proprio nome nell’esercizio dei suoi poteri, è obbligato insieme al beneficiario; tuttavia, al beneficiario può essere richiesta la prestazione solo dalle attività gestite. Ciò è vero anche se il fiduciario ha agito per conto del trust, sebbene non fosse ovvio.
§ 1420
Se l’amministratore supera la sua competenza, è personalmente obbligato ad agire. Tuttavia, se un terzo fa affidamento in buona fede sull’adeguato adempimento dei poteri del fiduciario o se il beneficiario ha confermato, anche tacitamente, la condotta legale del fiduciario, del fiduciario e del beneficiario sono responsabili in solido,
§ 1421
L’amministratore supera i suoi poteri se lo esercita da solo, anche se avrebbe dovuto farlo insieme a un’altra persona; ciò non si applica se questa procedura ha beneficiato maggiormente delle risorse gestite rispetto a quanto deve essere speso per esse.
§ 1422
Se una persona indipendente finge a una terza parte che un’altra persona sia l’amministratore della sua proprietà, il contratto concluso in buona fede con questa altra persona conferisce alle parti gli stessi obblighi di se la proprietà del precursore fosse gestita.
Sottosezione 3
Inventario, sicurezza e assicurazione
§ 1423
(1) L’amministratore deve compilare l’inventario, fornire sicurezza per la corretta esecuzione dell’amministrazione o assicurare la proprietà affidata, se così previsto dallo statuto o da un altro contratto o se così previsto dalla legge.
(2) Su proposta del beneficiario o di un’altra persona che ha un interesse legale in esso, il tribunale può imporre un obbligo all’amministratore ai sensi del paragrafo 1, tenendo conto del valore della proprietà gestita, della posizione delle parti e di altre circostanze del caso. La proposta non può essere accolta se contraddice il contratto di costituzione dell’amministrazione concluso tra l’amministratore e il beneficiario.
§ 1424
(1) Se l’amministratore è tenuto a compilare l’inventario, deve indicare in esso un elenco fedele e accurato delle attività incluse nell’amministrazione, compreso un elenco di documenti significativi.
(2) Gli articoli di uso personale inclusi nell’inventario possono essere descritti solo in termini generali, a meno che tra questi gli articoli di valore non siano insignificanti.
§ 1425
Le attività descritte nell’inventario sono considerate in buone condizioni alla data dell’inventario.
§ 1426
L’amministratore consegna l’inventario alla persona che lo ha affidato all’amministrazione, al beneficiario e alla persona concordata o stabilita dalla legge. Il Beneficiario o un’altra persona con un interesse legale a farlo ha il diritto di opporsi all’erroneità dell’inventario in uno qualsiasi dei suoi articoli o di richiedere la compilazione di nuovo inventario.
§ 1427
(1) L’amministratore ha il diritto di assicurare le attività gestite a spese del beneficiario a fronte di rischi comuni.
(2) L’amministratore ha il diritto di assicurare la sua responsabilità patrimoniale dall’amministrazione a spese del beneficiario, se esegue l’amministrazione gratuitamente.
Sottosezione 4
Gestione congiunta
§ 1428
Diversi fiduciari incaricati della gestione congiunta decidono e agiscono con la maggioranza dei voti, a meno che il contratto non preveda o la legge disponga diversamente. Si ritiene che ciascuno degli amministratori congiunti disponga di un voto.
§ 1429
(1) Se i trustee comuni non sono in grado di agire ai sensi della Sezione 1411 per un ostacolo causato da un evento legale, per inattività sistematica o resistenza sistematica di un trustee o per un altro motivo simile, altri trustee possono decidere e agire in modo indipendente nelle materie necessarie per mantenere lo status quo. In altre questioni, possono farlo con il consenso del tribunale.
(2) Se la situazione di cui al paragrafo 1 persiste, il tribunale può decidere, su richiesta di una persona con un interesse legale, che gli amministratori fiduciari possano decidere e agire in un modo diverso da § 1428 che uno degli amministratori avrà un voto decisivo, o decidere sull’ulteriore svolgimento dell’amministrazione in un altro modo adeguato alle circostanze del caso.
§ 1430
I fiduciari sono responsabili in solido per l’amministrazione congiunta, se non diversamente previsto dalla legge.
§ 1431
(1) Se uno dei trustee comuni non comunica senza indugio agli altri trustee che non è d’accordo con la decisione e se non lo comunica senza indebito ritardo al beneficiario, si considera che abbia approvato la decisione.
(2) Se i trustee congiunti hanno preso una decisione in assenza di uno di essi, si ritiene che l’assente abbia approvato la decisione, a meno che non abbia comunicato il proprio disaccordo agli altri trustee e al beneficiario senza indebito ritardo dopo aver appreso la decisione.
Sottosezione 5
Investimenti prudenti
§ 1432
Il trustee decide in merito agli investimenti in termini di rendimento e profitto atteso; ove possibile, diffonde il rischio di investimento in modo da raggiungere un rapporto tra reddito fisso e reddito variabile che sia ragionevolmente commisurato alle condizioni economiche.
§ 1433
All’amministratore è vietato acquisire più del 5% delle azioni dello stesso emittente per il beneficiario. Al trustee è inoltre vietato acquisire per il beneficiario un titolo azionario, obbligazionario o di altro tipo per un debitore di una persona che abbia violato l’obbligo di pagare i proventi del titolo; l’amministratore non può nemmeno fornire un prestito a tale persona.
§ 1434
L’amministratore può depositare i fondi gestiti su un conto presso una banca, una banca straniera o un’associazione di risparmio e prestito, con la possibilità di prelevarli su richiesta o entro trenta giorni.
§ 1435
L’investimento potrebbe essere stato effettuato dall’amministratore prima di assumere l’amministrazione, anche se non era prudente.
Sottosezione 6
Fatturazione
§ 1436
(1) L’amministratore presenta al beneficiario una dichiarazione di amministrazione almeno una volta all’anno. Se vi sono più amministratori, devono presentare una dichiarazione congiunta, a meno che il contratto non preveda o la legge disponga diversamente in vista della divisione delle loro responsabilità.
(2) La dichiarazione deve essere così dettagliata che è possibile verificarne l’accuratezza.
§ 1437
Il fiduciario deve consentire al beneficiario di rivedere i libri e i registri relativi all’amministrazione in qualsiasi momento e gli fornisce, su richiesta, le informazioni necessarie su come viene gestita l’amministrazione.
Sezione 3
Fine dell’amministrazione
§ 1438
L’attività dell’amministratore termina con le dimissioni, il licenziamento, la limitazione dell’autosufficienza di una persona ancora indipendente o un certificato di insolvenza dell’amministratore.
§ 1439
L’amministrazione scade alla fine del periodo per il quale è stata stabilita, il raggiungimento dello scopo o la cessazione del diritto del beneficiario alla proprietà gestita.
§ 1440
(1) Se l’amministratore dichiara di dimettersi dall’incarico, le sue funzioni si concludono con la consegna di una dichiarazione di dimissioni alla persona autorizzata a chiamare un nuovo amministratore, a meno che tale dichiarazione non si applichi alle dimissioni in un secondo momento. L’amministratore consegna inoltre la dichiarazione di dimissioni agli altri amministratori, al beneficiario e alla persona che controlla l’amministrazione.
(2) L’amministratore non può recedere dall’amministrazione in un momento inappropriato, o altrimenti revocare i suoi obblighi alla corretta amministrazione con le dimissioni, altrimenti risarcirà il danno ai sensi della parte quarta della presente legge.
§ 1441
Chiunque abbia nominato un amministratore può revocarlo mediante una dichiarazione scritta.
§ 1442
L’azione legale della persona che ha agito in buona fede come amministratore che l’amministrazione non è ancora terminata è vincolante per il beneficiario. Il Beneficiario è inoltre vincolato dall’azione legale della persona che ha cessato di essere il fiduciario, se l’altra parte ha agito in buona fede per la durata dell’amministrazione.
§ 1443
Al termine dell’amministrazione, l’amministratore deve, con effetti vincolanti per il beneficiario, fare tutto il necessario o necessario per prevenire la perdita.
§ 1444
(1) Se l’amministratore muore o cessa di esistere, la persona che è obbligata a organizzare gli affari dell’amministratore deve, senza indebito ritardo dopo aver appreso della morte o della risoluzione dell’amministratore, notificare la cessazione dell’amministrazione alla persona che ha affidato l’amministrazione, nonché al beneficiario e ad altri. a una persona concordata o prevista dalla legge. Ciò vale anche se l’amministrazione ha smesso di esistere perché l’amministratore è stato limitato a pieno titolo.
(2) Chiunque è tenuto a notificare a norma del paragrafo 1 deve fare tutto ciò che gli è altrimenti autorizzato o obbligato a fare al termine dell’amministrazione dell’amministratore.
§ 1445
L’amministratore presenta una dichiarazione al beneficiario al termine dell’amministrazione. Il conto sarà inoltre presentato all’amministratore che prende il suo posto. Le disposizioni delle sezioni 1426 e 1427 si applicano mutatis mutandis.
§ 1446
(1) Al termine dell’amministrazione, l’amministratore deve consegnare la proprietà gestita al beneficiario o all’amministratore di nuova immissione nel luogo in cui si trova la proprietà, se non diversamente concordato.
(2) L’obbligo di consegnare la proprietà gestita include il rilascio di tutto ciò che il trustee ha ottenuto per il beneficiario durante l’amministrazione, incluso il risarcimento al quale il trustee è obbligato ai sensi delle precedenti disposizioni.
§ 1447
L’amministratore ha il diritto di trattenere la proprietà che è tenuto a rilasciare per garantire i suoi crediti all’amministrazione. Tuttavia, se l’amministratore deve emettere fondi, deve compensare la sua eventuale pretesa contro la richiesta reciproca del beneficiario.
Sezione 4
Fondo fiduciario
Sottosezione 1
Il concetto di fondo fiduciario e la sua origine
§ 1448
(1) Un fondo fiduciario viene creato separando la proprietà dalla proprietà del fondatore affidando al trustee la proprietà per uno scopo specifico mediante contratto o acquisizione in caso di morte, e il trustee si impegna a detenere e gestire questa proprietà.
(2) La costituzione di un fondo fiduciario crea una proprietà separata e indipendente della proprietà assegnata e l’amministratore fiduciario è tenuto a rilevare tale proprietà e la sua amministrazione.
(3) I diritti di proprietà sugli immobili di un fondo fiduciario devono essere esercitati a nome proprio per conto del fondo dall’amministratore fiduciario; tuttavia, le attività nel trust non sono né di proprietà del trustee, né di proprietà del fondatore, né di proprietà della persona da trasferire dal trust.
§ 1449
(1) Lo scopo di un fondo fiduciario può essere di pubblica utilità o privato.
(2) Un fondo fiduciario istituito per scopi privati serve il beneficio di una determinata persona o nella sua memoria. Questo fondo può anche essere istituito allo scopo di investire a scopo di lucro da distribuire tra i fondatori, i dipendenti, i partner o altre persone.
(3) Lo scopo principale di un fondo fiduciario di pubblica utilità potrebbe non essere quello di realizzare un profitto o di gestire un impianto.
§ 1450
(1) Il fondo fiduciario deve avere una propria designazione.
(2) La designazione di un fondo fiduciario deve esprimere il suo scopo e contenere le parole “fondo fiduciario”.
§ 1451
(1) Un fondo fiduciario è istituito quando l’amministratore fiduciario accetta l’autorizzazione a gestirlo; se vi sono più fiduciari, è sufficiente che il mandato sia accettato da almeno uno di essi.
(2) Un fondo fiduciario è istituito il giorno della registrazione nel registro dei fondi fiduciari.
(3) Tuttavia, se il fondo fiduciario è stato istituito mediante acquisizione in caso di decesso, deve essere creato dalla morte del testatore. È iscritto nel registro dei fondi fiduciari dopo la sua istituzione.
§ 1452
(1) Ogni fondo fiduciario deve avere uno statuto. Lo statuto del fondo fiduciario è emesso dal fondatore. Se viene istituito un fondo fiduciario mediante acquisizione in caso di decesso, si applica mutatis mutandis il § 311.
(2) Lo statuto deve contenere almeno
a) la designazione del fondo fiduciario,
b) identificazione delle attività che formano il fondo fiduciario all’inizio,
c) definizione della finalità del fondo fiduciario,
d) condizioni di performance del fondo fiduciario,
(e) un’indicazione della durata del fondo fiduciario; se non indicato, il fondo è stato istituito a tempo indeterminato,
(f) se la fiducia deve essere utilizzata da una persona da designare, la designazione di quella persona o il modo in cui la persona designata deve essere designata, e
(g) il numero di amministratori fiduciari e il modo in cui agiscono.
(3) Lo statuto richiede la forma di un atto pubblico.
Sottosezione 2
Gestione dei fondi fiduciari
§ 1453
(1) Il trustee può essere una persona indipendente.
(2) Una persona giuridica può essere un fiduciario, se così previsto dalla legge.
§ 1454
Alle condizioni specificate nel § 1453, il fiduciario può anche essere il fondatore del fondo fiduciario o la persona che deve essere adempiuta dal fondo fiduciario. In tal caso, tuttavia, il trust deve avere un altro trustee di terze parti e i trustee devono agire legalmente congiuntamente.
§ 1455
(1) Il fiduciario è nominato e rimosso dal fondatore. Il fondatore può specificare nell’atto costitutivo un altro metodo di nomina o revoca del fiduciario.
(2) Su proposta di una persona che ha un interesse legale in esso, il tribunale nomina un fiduciario se la persona autorizzata a farlo non è nominata entro un termine ragionevole o se non può essere stabilita ai sensi del paragrafo 1.
§ 1456
Il fiduciario ha diritto alla piena gestione delle attività nel fondo fiduciario. Il fiduciario deve essere inserito nell’elenco pubblico o altro registro come proprietario dei beni nel fondo fiduciario con la nota “fiduciario”.
Sottosezione 3
riflessivo
§ 1457
(1) Il fondatore ha il diritto di nominare la parte prevista e di determinare la performance del fondo fiduciario, a meno che lo statuto del fondo fiduciario non determini qualcos’altro.
(2) Se il fondatore non esercita il diritto ai sensi del paragrafo 1, l’amministratore fiduciario nomina la persona in questione e determina la performance del fondo fiduciario. Nel caso di un fondo fiduciario istituito per scopi privati, il fiduciario può esercitare questo diritto se lo statuto determina la cerchia di persone dalle quali la persona designata può essere nominata.
(3) La nomina o altra designazione di un fondo fiduciario previsto istituito a fini privati ha effetto dal giorno in cui il fondo fiduciario previsto è stato iscritto nel registro dei fondi fiduciari.
(4) Alla persona designata può essere concesso il diritto a frutti o benefici dal fondo fiduciario o il diritto di proprietà dal fondo fiduciario, o alle azioni in essi.
§ 1458
(1) Chiunque abbia il diritto di nominare la persona designata o di determinare la sua performance dal fondo fiduciario deve procedere in conformità con lo statuto e la propria discrezione. Può modificare o revocare la sua decisione alle condizioni stabilite nello statuto.
(2) Nessuno ha il diritto di nominare una persona fittizia o di determinare la sua performance dal fondo fiduciario per il proprio profitto.
§ 1459
Il diritto della persona interessata alla prestazione del fondo fiduciario sorge alle condizioni stabilite dallo statuto.
§ 1460
(1) Se il fondo fiduciario è stato istituito per scopi privati, il diritto della persona interessata all’esecuzione deve sorgere entro e non oltre cento anni dopo la costituzione del fondo fiduciario, anche se lo statuto specifica un periodo successivo. Tuttavia, anche dopo cento anni, può sorgere il diritto alla prestazione per la persona prevista, che secondo lo statuto deve ricevere una quota della proprietà al più tardi alla scadenza dell’ultimo diritto a frutti o benefici, nonché per la persona designata che era il fondatore del fondatore o del figlio o suo contemporaneo, se, secondo lo statuto, deve entrare in carica al più tardi al momento della morte o dell’estinzione della persona designata nell’ordine precedente, al fine di ricevere i frutti o i benefici successivi nell’ordine; durante la sua vita, altre persone possono ricevere frutti o benefici con lui.
(2) Se il fondo fiduciario è stato istituito per scopi privati, il diritto della persona designata ai frutti o ai benefici scade non oltre cento anni dopo la costituzione del fondo fiduciario; nell’uomo, tuttavia, tale diritto può durare fino alla sua morte.
§ 1461
(1) Per la durata del fondo fiduciario, la parte interessata ha il diritto di richiedere la prestazione pertinente conformemente allo statuto.
(2) Un fondo fiduciario previsto istituito a fini privati può rinunciare ai diritti di cui al paragrafo 1 mediante una dichiarazione fatta sotto forma di atto pubblico.
§ 1462
Se si trattava di un diritto a frutti o benefici e se non esiste un’altra persona designata a cui tale diritto potrebbe passare, passa alle persone designate a cui appartiene il diritto alla proprietà del fondo fiduciario.
Sottosezione 4
Supervisione della gestione del fondo fiduciario
§ 1463
(1) La vigilanza sull’amministrazione del fondo fiduciario deve essere effettuata dal fondatore e dalla persona identificata come persona designata, o altre persone, se così stabilito dallo statuto.
(2) Nei casi previsti dalla legge, l’amministrazione del fondo fiduciario è controllata da un’altra persona o gruppo di persone o da un’autorità pubblica.
§ 1464
Se un fondo fiduciario è istituito a beneficio di un fiduciario che non è ancora nel giorno in cui è stato istituito il fondo o che non può essere determinato nel giorno in cui è istituito il fondo, il fondatore nominerà una persona autorizzata a sovrintendere alla gestione del trust nell’interesse del fiduciario. Se ciò non è possibile, o se il fondatore è inattivo, il tribunale nomina tale persona su proposta del fiduciario o della persona interessata.
§ 1465
(1) Il fiduciario deve consegnare senza indebito ritardo a una persona che ha il diritto di controllare l’amministrazione del fondo fiduciario per legge, indicando almeno la designazione, lo scopo e la durata del fondo fiduciario e il suo nome e indirizzo. La notifica non è richiesta se questi fatti sono già noti al supervisore.
(2) Su richiesta della persona che ha il diritto di sovrintendere alla gestione del fondo fiduciario, l’amministratore fiduciario deve consentire il controllo dei documenti sul fondo fiduciario e presentargli la dichiarazione, la relazione o altre informazioni richieste.
§ 1466
(1) Il fondatore, la persona designata o un’altra persona che ha un interesse legale in essa può proporre al tribunale di imporre o vietare un determinato comportamento sul fiduciario, o di licenziare o nominare un nuovo fiduciario. Tali persone possono anche invocare l’invalidità di procedimenti legali con cui l’amministratore danneggia la fiducia o il diritto della persona designata; tuttavia, se il terzo ha acquisito il diritto in buona fede, non deve causare danni.
(2) Il tribunale autorizza la persona di cui al paragrafo 1, su sua richiesta, ad avviare o condurre procedimenti nell’interesse del fondo fiduciario invece del fiduciario e per suo conto, se il fiduciario è inattivo senza motivo sufficiente.
§ 1467
Se l’amministratore fiduciario, il fondatore o il partecipante deliberato agiscono al fine di violare intenzionalmente i diritti del creditore del fondatore o danneggiare la fiducia, sono responsabili in solido.
Sottosezione 5
Cambiamenti del fondo fiduciario
§ 1468
Chiunque aumenti le attività di un fondo fiduciario mediante contratto o acquisizione in caso di morte non è il suo fondatore. La proprietà così acquistata è soggetta ad amministrazione in conformità con lo statuto e la legge.
§ 1469
(1) Il tribunale può, su proposta di una persona che ha un interesse legale nel farlo, decidere di cancellare il fondo fiduciario se lo scopo del fondo fiduciario è impossibile o difficile da raggiungere, in particolare a causa di circostanze sconosciute al fondatore o imprevedibili per il fondatore. Nel caso di un trust istituito a scopo di pubblica utilità, il tribunale può decidere di sostituire il suo scopo originale con uno simile.
(2) Se, conformemente all’intenzione originale del fondatore, lo scopo del fondo fiduciario può essere raggiunto o meglio beneficiato da lui modificando lo statuto del fondo, il tribunale modifica lo statuto.
§ 1470
Prima della decisione ai sensi della Sezione 1469, il tribunale richiede il parere del fondatore o del suo successore legale, del fiduciario, dell’intenzione e della persona che supervisiona l’amministrazione del fondo fiduciario, a meno che non siano i firmatari.
Sottosezione 6
Scioglimento del fondo fiduciario
§ 1471
Se il periodo per il quale è stato stabilito il trust scade, se viene raggiunto lo scopo per il quale è stato stabilito il trust o se il tribunale lo decide, l’amministrazione del trust termina. Se il fondo fiduciario è stato istituito per scopi privati, la sua amministrazione termina anche se tutte le considerazioni rinunciano al diritto alla performance del fondo fiduciario.
§ 1472
Al termine della gestione del fondo fiduciario, l’amministratore fiduciario deve rilasciare la proprietà alla persona avente diritto. L’inteso e, in caso contrario, il fondatore del trust sono considerati avere il diritto alla proprietà; se nessuno di essi, la proprietà rientra nella proprietà statale.
§ 1473
(1) Se l’amministrazione di un trust stabilito per uno scopo di pubblica utilità cessa di esistere perché tale scopo non può essere raggiunto, il tribunale decide sulla proposta dell’amministratore fiduciario che la proprietà sarà trasferita a un altro trust o di proprietà di un’entità legale che persegue il raggiungimento dello scopo. il più vicino allo scopo originale del fondo fiduciario. Prima di emettere una decisione, il tribunale chiede il parere della persona responsabile della gestione del trust.
(2) Una decisione ai sensi del paragrafo 1 non può essere emessa se lo statuto del fondo fiduciario determina il modo in cui la proprietà deve essere ceduta allo scioglimento del fondo fiduciario.
§ 1474
Se il trustee cede la proprietà in conformità con lo statuto al termine dell’amministrazione, o se emette la proprietà in conformità con § 1472 o la trasferisce in conformità con § 1473, il fondo fiduciario cesserà di esistere. Il trustee deve presentare una proposta per la cancellazione del fondo fiduciario dal registro dei fondi fiduciari entro trenta giorni dalla risoluzione del fondo fiduciario.
TITOLO III
DIRITTO DI Eredità
Parte 1
Diritto all’eredità
§ 1475
(1) Il diritto di eredità è il diritto alla proprietà o ad una sua proporzione.
(2) Il patrimonio deve comprendere l’intera proprietà del testatore, ad eccezione dei diritti e degli obblighi connessi esclusivamente alla sua persona, a meno che non siano stati riconosciuti come debito o asseriti davanti a un’autorità pubblica.
(3) A chi appartiene il diritto di eredità, è l’erede, e la proprietà in relazione all’erede è l’eredità.
§ 1476
Sono ereditati sulla base di un contratto di eredità, da una volontà o dalla legge. Questi motivi possono anche lavorare fianco a fianco.
§ 1477
(1) Un riferimento stabilisce un richiedente di un riferimento alla questione di una determinata cosa, o una o più cose di un certo tipo, o alla determinazione di un certo diritto.
(2) Il messaggero non è un erede.
§ 1478
Un’entità legale che deve ancora essere stabilita può anche essere definita erede o legatario. Questa persona giuridica è un erede o legatario idoneo se stabilito entro un anno dalla morte del testatore.
Idea del patrimonio
§ 1479
La legge sulle successioni nasce dalla morte del testatore. Chi muore davanti al testatore, o allo stesso tempo con lui, non eredita.
§ 1480
Il diritto di eredità che deve ancora sorgere non può che essere revocato; non possono essere trasferiti o altrimenti smaltiti.
Incapacità ereditaria
§ 1481
Chiunque abbia commesso un atto della natura di un reato intenzionale contro il testatore, il suo antenato, discendente o coniuge o un atto riprovevole contro l’ultima volontà del testatore, è escluso dalla legge sull’eredità, in particolare forzando o decidendo di testimoniare o nascosto, falsificato, falsificato o distrutto deliberatamente la sua ultima acquisizione, a meno che il testatore lo abbia perdonato espressamente.
§ 1482
(1) Se, il giorno della morte del testatore, viene avviato un procedimento di divorzio su mozione del testatore presentata a seguito del fatto che il coniuge commette un atto contro il testatore che compie i segni di violenza domestica, il coniuge del testatore viene escluso dalla legge sull’eredità come erede legale.
(2) Se un genitore è stato privato della responsabilità genitoriale perché l’ha abusata o perché ha seriamente trascurato l’esercizio della responsabilità genitoriale per colpa sua, è escluso dal diritto di ereditare il figlio in base alla successione legale.
§ 1483
Il discendente di colui che è escluso dalla legge dell’eredità prende il suo posto nella successione legale, anche se gli esclusi sopravvivono al testatore. Ciò non si applica nel caso specificato al § 1482 par.1.
§ 1484
Rinuncia alla legge sulle successioni
(1) Il diritto di eredità può essere revocato in anticipo da un contratto con il testatore; se non diversamente concordato, la rinuncia lavora anche contro la prole. Chi rinuncia al diritto di eredità rinuncia in tal modo al diritto a una quota obbligatoria; tuttavia, chi rinuncia solo al diritto a una parte obbligatoria non rinuncia al diritto di successione.
(2) Se una persona rinuncia al diritto di eredità a favore di un’altra persona, la rinuncia si considera applicabile solo se quella persona diventa l’erede.
(3) Il contratto richiede la forma di un atto pubblico; tuttavia, i suoi diritti e doveri possono essere revocati se le parti rispettano la forma scritta.
Rifiuto dell’eredità
§ 1485
(1) L’ erede ha il diritto di rifiutare l’eredità dopo la morte del testatore; tuttavia, l’erede contrattuale solo se ciò non è escluso dal contratto di eredità. Se l’eredità viene rifiutata dall’erede indispensabile, può rifiutare l’eredità subordinata al lavoro obbligatorio.
(2) L’ agente può dichiarare l’erede che rifiuta o non rifiuta l’eredità o che accetta l’eredità solo se è espressamente autorizzato a farlo in base alla procura.
§ 1486
Se l’erede rifiuta l’eredità, la considera come se non avesse mai acquisito l’eredità.
§ 1487
(1) Il rifiuto dell’eredità richiede una dichiarazione esplicita al tribunale. L’eredità può essere rifiutata entro un mese dalla data in cui il tribunale ha notificato all’erede il suo diritto di rifiutare l’eredità e le conseguenze del rifiuto; se l’erede ha una sola residenza all’estero, il termine per rifiutare l’eredità è di tre mesi. Se ci sono ragioni importanti per questo, la corte estenderà il limite di tempo per l’erede di rifiutare l’eredità.
(2) Alla scadenza del termine per il rifiuto dell’eredità, il diritto di rifiutare l’eredità decade.
§ 1488
Se l’erede muore prima della scadenza del periodo per il rifiuto dell’eredità, il suo diritto di rifiutare l’eredità passa ai suoi eredi e non scade prima che il periodo per il rifiuto dell’eredità scada dopo l’erede precedente.
§ 1489
(1) Se l’erede rifiuta l’eredità a condizione, con riserva o solo in parte, il rifiuto dell’eredità non è valido.
(2) Il rifiuto dell’eredità non deve essere preso in considerazione se l’erede ha già indicato dalle sue azioni che desidera accettare l’eredità. Né dovrà tener conto dell’espressione della volontà con cui l’erede ritira la sua dichiarazione di rifiuto o di non rifiuto dell’eredità o di accettazione dell’eredità.
§ 1490
Resa dell’eredità
(1) Un erede che non ha rifiutato l’eredità può consegnarla dinanzi al tribunale nei procedimenti ereditari a favore dell’altro erede; se l’erede indispensabile lo fa, rinuncia anche al diritto alla quota obbligatoria con effetto per i suoi discendenti. Se anche il secondo erede è d’accordo, si applicano mutatis mutandis le disposizioni delle sezioni da 1714 a 1720; tuttavia, se non concordano, la rinuncia all’eredità non deve essere presa in considerazione.
(2) Se l’erede che ha ceduto l’eredità è stato gravato da un ordine, un ordine di eredità o altra misura che, secondo la volontà del testatore, può e deve adempiere solo di persona, ciò non gli esonera dall’obbligo di adempiere a tale misura.
Parte 2
Acquisizione in caso di morte
Sezione 1
disposizioni generali
§ 1491
Le acquisizioni in caso di morte sono una volontà, un contratto di eredità o un suffisso.
§ 1492
L’acquisizione in caso di morte non può accorciare la parte obbligatoria dell’erede indispensabile, che non ha rinunciato al diritto alla parte obbligatoria e se l’eredità non ha avuto luogo. Se l’acquisizione in caso di morte lo contraddice, l’erede indispensabile appartiene alla parte obbligatoria.
§ 1493
(1) Se, in caso di morte, il testatore ha acquisito durante il periodo in cui si trovava nelle cure di una struttura in cui sono forniti servizi medici o sociali, o quando ha altrimenti ricevuto i suoi servizi, e se ha chiamato come erede o legatoe impiegata o altrimenti impiegata in essa, la professione di tali persone come eredi o legatari non è valida, a meno che non sia una volontà fatta sotto forma di strumento autentico.
(2) Se il testatore è stato in grado di ottenere tale documento sotto forma di un atto pubblico senza difficoltà dopo la fine delle cure di tale struttura o dopo la scadenza del periodo in cui ha altrimenti ricevuto i suoi servizi, il paragrafo 1 non si applica per quanto riguarda l’invalidità di una volontà o di un suffisso.
Sezione 2
Volere
Sottosezione 1
Condizioni generali
§ 1494
(1) Un testamento è un’espressione revocabile della volontà mediante la quale il testatore lascia personalmente almeno una parte della proprietà, o anche un lascito, a una o più persone in caso di sua morte. Se non è chiaro in quale giorno, mese e anno è stata fatta la volontà e se il testatore ha fatto più di una volontà che si contraddicono a vicenda o se gli effetti legali della volontà dipenderanno altrimenti dalla determinazione del tempo della sua acquisizione, la volontà non è valida.
(2) Una volontà deve essere interpretata in modo tale da soddisfare il più possibile la volontà del testatore. Le parole usate in un testamento devono essere interpretate secondo il loro significato abituale, a meno che non venga stabilito che il testatore si è abituato ad associare a certe espressioni uno speciale significato personale.
§ 1495
Se il testatore indica il contenuto di un altro documento nel testamento, questo altro documento ha gli stessi effetti legali se soddisfa i requisiti del testamento. Se non li soddisfa, il suo contenuto può essere utilizzato solo per spiegare la volontà del testatore.
§ 1496
Il diritto di convocare un erede è un diritto personale del testatore. Il testatore non può affidare la professione di erede a un’altra persona o acquisirla insieme a un’altra persona.
§ 1497
Il testatore deve mostrare la sua volontà così sicuramente che non è sufficiente approvare solo la proposta fatta a lui.
§ 1498
poscritto
Inoltre, il testatore può ordinare un riferimento, imporre una condizione al legatore o all’erede, o documentare l’ora, o imporre un ordine al legatore o all’erede. Ciò che viene affermato su una volontà si applica in modo simile a una frase aggiuntiva.
Passando la proprietà agli eredi
§ 1499
L’erede avrà l’intera proprietà se viene chiamato come unico erede. Se solo la parte viene lasciata all’erede chiamato, la parte restante della proprietà andrà agli eredi legali.
§ 1500
(1) Se vengono chiamati più eredi e le azioni non sono determinate, hanno diritto alla proprietà in parti uguali.
(2) Se vengono chiamati più eredi in modo tale da determinare le quote per tutti, ma la proprietà non è esaurita, gli eredi legali hanno diritto alla parte restante della proprietà. Gli eredi legali non hanno questo diritto se il testatore ha apparentemente lasciato l’intera proprietà agli eredi chiamati, anche se ha trascurato qualcosa quando ha elencato le azioni o le cose.
§ 1501
(1) Se il testatore valuta alcuni degli eredi convocati e altri no, la parte restante della proprietà appartiene agli eredi convocati senza una quota in parti uguali.
(2) Se non è rimasto nulla, per l’erede che è stato chiamato senza azione, una parte di tutte le azioni valutate viene detratta in modo da ottenere una quota pari all’erede a cui è stata valutata la minima. Se le quote degli altri eredi sono uguali, viene dedotto così tanto da loro che l’erede, che è stato stabilito senza una quota, ottiene la stessa quota con loro.
§ 1502
In tutti i casi in cui il testatore sembra essere stato ricalcolato, la divisione sarà fatta in modo tale che la sua volontà sia adempiuta nel miglior modo possibile.
§ 1503
(1) Se ci sono persone tra gli eredi chiamati considerati nella successione legale in relazione agli altri come una persona, devono essere considerati come una persona anche nella divisione secondo la volontà; questo non si applica se la volontà del testatore è apparentemente l’opposto.
(2) Se il testatore convoca un gruppo di persone come eredi senza ulteriori specificazioni, gli eredi saranno considerati quelli che appartenevano al gruppo designato al momento della morte del testatore.
(3) Se il testatore convoca un gruppo povero o similmente determinato di persone come eredi senza ulteriori specificazioni, si ritiene che il comune nel cui territorio il testatore aveva l’ultima residenza, che utilizzerà l’eredità a beneficio del gruppo designato, fosse chiamato erede.
Quota rilasciata
§ 1504
La quota dell’erede che non eredita e non ha sostituti deve essere liberata e aumentata in proporzione alle quote degli altri eredi chiamati solo se tutti gli eredi sono chiamati in eredità allo stesso modo o con un termine generale che significa divisione uguale.
§ 1505
(1) La persona a cui è stata lasciata una determinata quota di eredità non ha diritto all’aumento.
(2) Se alcuni eredi vengono chiamati con una quota e altri senza tale determinazione, la quota liberata aumenterà per coloro che sono chiamati senza una quota.
§ 1506
Con la quota liberata dell’eredità, le restrizioni ad essa associate vengono trasferite alla persona a cui cresce, a meno che il testatore non abbia espresso la volontà che tali restrizioni si applichino solo alla persona dell’erede chiamato, o se discenda dalla natura della questione.
Sostituzione
§ 1507
Nel caso in cui l’eredità non sia acquisita da una persona che ha convocato come erede, il testatore può convocare un sostituto a quella persona; può anche convocare supplenti. Se il testatore chiama più sostituti in questo modo, quello nella lista viene ereditato dalla persona più vicina che non ha acquisito l’eredità.
§ 1508
Se il testatore stabilisce un sostituto nel caso in cui la persona chiamata non desideri ereditare, o nel caso in cui non sia in grado di ereditare, si considera che il sostituto sia stato istituito in entrambi i casi.
§ 1509
Le restrizioni imposte all’erede influiscono anche sul sostituto, a meno che il testatore non abbia indicato che tali restrizioni si applicano solo alla persona dell’erede o se derivano dalla natura della questione.
§ 1510
Se i coeredi stessi vengono chiamati come sostituti, si ritiene che il testatore abbia voluto dividere i supplenti nella proporzione in cui ha diviso gli eredi. Tuttavia, se qualcuno diverso dal co-erede viene chiamato come sostituto, quindi se il testatore non mostra alcun’altra volontà, la quota liberata si accumulerà in modo uguale per tutti.
§ 1511
(1) Se l’erede chiamato eredita, il sostituto cesserà.
(2) Se il testatore non mostra nessun’altra volontà, la sostituzione stabilita dal testatore per suo figlio in un momento in cui non aveva figli cesserà di esistere, se questo bambino lascia i figli idonei ad ereditare. Ciò vale anche se il testatore stabilisce un sostituto per un altro dei suoi discendenti in un momento in cui non ha discendenti.
Successione di fiducia
§ 1512
(1) Il testatore può ordinare che l’eredità venga trasferita dopo la morte dell’erede o in alcuni altri casi al successore del trustee come erede successore. La professione di successore fiduciario è anche considerata una professione sostitutiva.
(2) Se l’ordine del testatore è talmente vago da non poter accertare se abbia chiamato un sostituto o il successore di un trustee, il suo ordine sarà considerato come professione di supplente.
§ 1513
Se il testatore chiama un erede al suo erede, se vieta all’erede di acquisire la proprietà abbandonata, se chiama come erede qualcuno che non è ancora al momento della morte del testatore, o se convoca l’erede con una condizione o per un certo periodo, viene considerato istituzione di successione fiduciaria.
§ 1514
Se tutti i successori fiduciari sono contemporanei del testatore, non vi è alcun limite al numero in cui i successori fiduciari devono seguire.
§ 1515
(1) Se vengono chiamati diversi successori fiduciari, alcuni dei quali non esistono ancora come persone al momento della morte del testatore, la successione fiduciaria cesserà non appena la proprietà viene acquisita dal primo successore fiduciario di coloro che non erano contemporanei del testatore.
(2) La successione fiduciaria scade al più tardi cento anni dopo la morte del testatore, anche se ha ordinato un periodo più lungo. Tuttavia, se il successore del trustee deve acquisire l’eredità al più tardi alla morte dell’erede che viveva al momento della morte del testatore, la successione del trustee cesserà solo quando il primo dei successori del trustee acquisisce l’eredità dopo quell’erede.
§ 1516
La successione fiduciaria scade anche se non esiste nessuno dei successori fiduciari o se non si verifica il caso per il quale è stata istituita.
§ 1517
Se il testatore ha chiamato il fiduciario del fiduciario al figlio minore che non è idoneo ad acquisire, e se il minore acquisisce successivamente la capacità di acquisizione, la successione del fiduciario scade nella misura del lavoro obbligatorio.
§ 1518
A meno che non sia evidente l’altra volontà del testatore, la successione fiduciaria stabilita dal testatore verso suo figlio in un momento in cui non aveva discendenti cesserà se il figlio lascia un discendente idoneo a ereditare. Ciò vale anche se il testatore stabilisce una successione di fiducia per un altro dei suoi discendenti in un momento in cui non ha discendenti.
§ 1519
Se il testatore ha convocato il successore di un trustee a una persona che non è qualificata per acquisire al fine di limitare la sua autodeterminazione, l’amministrazione fiduciaria cesserà di esistere per sempre se questa persona acquisisce la capacità di acquisizione, a meno che il defunto non abbia mostrato un’altra volontà.
§ 1520
(1) Se il successore del trustee lo richiede, l’erede deve, senza indebito ritardo e in sua presenza, compilare per iscritto un inventario di tutto ciò che è stato acquisito dall’eredità, indicare la data di compilazione e consegnarlo al successore del trustee. Su richiesta del successore fiduciario, la firma dell’erede sull’inventario deve essere verificata ufficialmente.
(2) Il successore del trustee ha il diritto di richiedere la compilazione dell’inventario sotto forma di un atto pubblico.
(3) I costi di compilazione dell’inventario sono a carico dell’eredità.
§ 1521
Se il defunto non ha affidato all’erede il diritto di disporre liberamente dell’eredità al momento dell’ordine della fiducia, il diritto di proprietà dell’erede a ciò che ha acquisito per eredità, nonché a ciò che ha acquisito come risarcimento per distruzione, danno o privazione della proprietà, è limitato ai diritti e agli obblighi del beneficiario. Ciò non si applica se l’elemento ereditario viene rubato o gravato per pagare i debiti del testatore.
§ 1522
(1) Se il defunto non ha affidato all’erede il diritto di disporre liberamente dell’eredità quando ordina la fiducia, l’erede può alienare o gravare la cosa da ciò che ha acquisito per eredità solo con il consenso del successore della fiducia; il consenso richiede la forma di un atto pubblico.
(2) Se, in considerazione della cura di un responsabile adeguato, è necessario gravare o alienare una cosa, il tribunale può, su richiesta dell’erede, sostituire il consenso del successore del trustee. Se il tribunale decide che il caso sarà gravato o sottratto a un canone, determinerà il modo in cui i proventi verranno liquidati; nel far ciò, tiene conto degli interessi legittimi del successore in questione.
§ 1523
Se l’eredità include qualcosa che porta frutti o benefici, il successore del trustee può richiedere al tribunale di determinare all’erede le modalità e la portata della gestione o del godimento della cosa.
§ 1524
(1) Se una cosa e il suo proprietario sono registrati nell’elenco pubblico, anche la successione fiduciaria deve essere inserita nell’elenco pubblico. Se la cosa e la successione fiduciaria sono inserite nell’elenco pubblico e se l’erede dispone la cosa acquisita dall’eredità in un modo che ostruisce o restringe i diritti del successore fiduciario senza il consenso del successore fiduciario, ciò non ha alcun effetto legale sul successore fiduciario.
(2) Se la cosa o la successione fiduciaria non è iscritta nell’elenco pubblico e se l’erede dispone della cosa acquisita dall’eredità in un modo che ostruisce o limita i diritti del successore fiduciario, senza il consenso del successore fiduciario, il successore fiduciario ha il diritto di rivendicare in base alle disposizioni sulla relativa inefficacia del tribunale che decide che l’azione legale dell’erede non è giuridicamente efficace contro di lui.
Incapacità di acquisizione
§ 1525
L’inconveniente non è idoneo ad acquisire, a meno che non sia un caso elencato in § 1526-1528.
§ 1526
Chiunque abbia compiuto i quindici anni e non abbia ancora acquisito la piena autonomia può acquisirlo senza il consenso del legale rappresentante sotto forma di atto pubblico.
§ 1527
Chiunque sia stato limitato nella propria capacità nella misura in cui non è qualificato per acquisire, può tuttavia validamente acquisire in qualsiasi forma, a condizione che si sia ripreso nella misura in cui è in grado di esprimere la propria volontà.
§ 1528
(1) Chiunque sia stato limitato a pieno titolo può acquisire solo sotto forma di documento pubblico nell’ambito della restrizione.
(2) Chiunque sia stato limitato per proprio conto a causa della morbilità dal consumo di alcol, dall’uso di sostanze psicotrope o da preparazioni simili o da veleni o morbilità dalla passione per il gioco d’azzardo che costituisce un grave disturbo mentale può acquisire in qualsiasi forma prescritta nell’ambito della restrizione, ma non più della metà della proprietà. La parte restante della proprietà andrà agli eredi legali; tuttavia, se, come erede legale, solo lo stato dovesse ereditare, il testatore può acquisire l’intera proprietà.
Gli effetti dell’errore
§ 1529
Un errore materiale sul testatore rende non valida la disposizione della volontà a cui si riferisce.
§ 1530
(1) Un errore è sostanziale se riguarda la persona che sta lasciando qualcosa, o la condivisione o cosa che rimane, o le proprietà essenziali della cosa. Le qualità sono essenziali se è chiaro che il testatore non avrebbe determinato tale volontà se non si fosse sbagliato in esse.
(2) La disposizione di un testamento è valida se si scopre che la persona o la cosa è stata descritta solo in modo errato.
§ 1531
Se la volontà del testatore si basa solo su un falso motivo, la fornitura della volontà a cui si riferisce non è valida.
Sottosezione 2
Forma di volontà
§ 1532
Forma scritta di una volontà
Un testamento richiede una forma scritta, a meno che non sia stata fatta con sollievo.
Volontà fatta da un atto privato
§ 1533
Se vuoi fare una forma scritta senza testimoni, scriverai l’intera volontà con la tua mano e firmerai con la tua mano.
§ 1534
Una volontà che non è stata scritta dal testatore deve essere firmata di sua mano e deve dichiarare espressamente di fronte a due testimoni presenti contemporaneamente che il documento contiene la sua ultima volontà.
§ 1535
(1) Se il testatore è cieco, deve esprimere la sua ultima volontà davanti ai tre testimoni presenti contemporaneamente in un documento che deve essere letto ad alta voce da un testimone che non ha scritto la volontà. Il testatore deve confermare davanti ai testimoni che il documento contiene la sua ultima volontà e testamento.
(2) Se il testatore è una persona con una menomazione sensoriale e non può leggere o scrivere, deve esprimere la sua ultima volontà davanti ai tre testimoni presenti contemporaneamente nel documento, il cui contenuto deve essere interpretato da uno speciale mezzo di comunicazione scelto dal testatore. tutti i testimoni devono avere familiarità con il modo in cui i contenuti del documento vengono interpretati. Il testatore deve confermare con i mezzi di comunicazione scelti davanti ai testimoni che il documento contiene la sua ultima volontà.
§ 1536
(1) Nel testamento di una persona con disabilità sensoriale che non è in grado di leggere o scrivere, si dovrebbe affermare che il testatore non può leggere o scrivere, chi ha scritto il testamento, chi l’ha letto o interpretato e come il testatore ha confermato che il documento conteneva la sua ultima volontà. Se il contenuto è stato interpretato in un modo speciale di comunicazione, questo deve essere indicato nel documento, compresa un’indicazione del metodo di comunicazione scelto dal testatore.
(2) L’ atto deve essere firmato anche dal testatore; se non riesce a scrivere, si applica, mutatis mutandis, il § 563.
Volontà di atto pubblico
§ 1537
Il testatore può mostrare l’ultimo testamento nell’atto pubblico.
§ 1538
Chiunque stipuli un atto pubblico di volontà farà in modo che l’espressione dell’ultima volontà sia fatta con prudenza, seriamente e senza coercizione.
Testimonianza
§ 1539
(1) I testimoni devono partecipare all’elaborazione di un testamento in modo tale da poter confermare che il testatore e l’acquirente sono la stessa persona. Il testimone deve firmare sul documento contenente la volontà; egli allega normalmente alla firma una clausola che indica il suo carattere di testimone e le informazioni con le quali può essere accertato.
(2) Un testimone non può essere una persona che non è retta, o una persona che non ha familiarità con la lingua o il metodo di comunicazione in cui viene espressa l’espressione della volontà.
§ 1540
(1) L’ erede o legatario non è qualificato per testimoniare su ciò che gli rimane. Allo stesso modo, una persona vicina all’erede o al legatario, o un dipendente dell’erede o legatario, non ha diritto a testimoniare.
(2) La validità di una disposizione di un testamento fatto a favore di una delle persone di cui al paragrafo 1 richiede che il testatore lo scriva di sua mano o che sia confermato da tre testimoni.
§ 1541
Le disposizioni del § 1540 si applicano in modo analogo a quelle che il testatore ha chiesto all’esecutore della volontà o che agisce come scrittore, lettore, interprete o persona ufficiale quando fa una volontà.
Sollievo nel fare testamento
§ 1542
(1) Chiunque sia in evidente e immediato pericolo di vita a causa di un evento imprevisto, ha il diritto di fare testamento verbalmente di fronte a tre testimoni presenti contemporaneamente. Lo stesso diritto ha il diritto a chi si trova in un luogo in cui il contatto sociale ordinario è paralizzato a seguito di un evento straordinario e se non può ragionevolmente essere richiesto di acquisirlo in un’altra forma.
(2) Se il testimone non ottiene una registrazione dell’ultima volontà del testatore, il motivo della successione sarà il protocollo giudiziario sull’esame dei testimoni.
§ 1543
Se c’è una ragionevole paura che il testatore muoia prima di poter fare testamento sotto forma di un atto pubblico, la sua ultima volontà può essere registrata dal sindaco del comune nel cui territorio si trova il testatore, alla presenza di due testimoni. Alle stesse condizioni, l’ultima volontà del testatore può anche essere registrata da una persona che ha il diritto di esercitare i poteri del sindaco ai sensi di un’altra normativa legale.
§ 1544
(1) Se il testatore ha una ragione seria per questo, il comandante della nave o dell’aeromobile marittimo, o il suo rappresentante, può registrare l’ultima volontà del testatore in presenza di due testimoni a bordo di una nave marittima battente bandiera nazionale della Repubblica ceca o di un aeromobile immatricolato nella Repubblica ceca, a meno che non sia impedito dal farlo prestando attenzione alla sicurezza della navigazione o del volo. La validità di un testamento non può essere negata perché il testatore non aveva seri motivi per ottenere un testamento.
(2) Se è stato emesso un testamento conformemente al paragrafo 1 a bordo
a) una nave marittima, il comandante deve registrarlo nel giornale di bordo e consegnare la volontà senza indebito ritardo all’ambasciata della Repubblica ceca più vicina al porto in cui arriva la nave marittima o all’autorità pubblica con cui è registrata la nave marittima, oppure
b) aeromobile, il comandante deve registrarlo nel diario di bordo e consegnare la volontà senza indebito ritardo all’ambasciata della Repubblica ceca, che è più vicina al luogo in cui l’aeromobile è atterrato all’estero o all’autorità pubblica con la quale è registrato l’aeromobile.
§ 1545
(1) Quando partecipa a un conflitto armato e ad operazioni militari, il comandante di un’unità militare della Repubblica ceca, o un altro soldato nel grado di ufficiale o superiore, in presenza di due testimoni, può registrare l’ultima volontà di un soldato o di un’altra persona appartenente alle forze armate. Se una volontà è stata fatta in questo modo, la sua validità non può essere negata.
(2) Un testamento rilasciato ai sensi del paragrafo 1 sarà consegnato dal comandante senza indebito ritardo al comandante della sede superiore, da dove sarà consegnato al Ministero della difesa della Repubblica ceca senza indebito ritardo.
§ 1546
Se il testamento è stato emesso conformemente al § 1543, il comune provvede al suo deposito con un notaio senza indebito ritardo. Se il testamento è stato preso in conformità con § 1544 o 1545, dovrà organizzare lo stesso ufficio a cui è stato consegnato il testamento.
§ 1547
(1) Se il testatore lo ha redatto ai sensi del § 1543, 1544 o 1545, la persona che ha effettuato il verbale è tenuta a firmarlo con entrambi i testimoni e a leggerlo al testatore in presenza di entrambi i testimoni e affinché il testatore confermi che si tratta di una manifestazione della sua ultima volontà . Una volontà fatta in questo modo è considerata uno strumento autentico.
(2) Se le formalità prescritte sono state violate durante l’esecuzione di un testamento ai sensi del § 1543, 1544 o 1545, specialmente se le firme dei testimoni presenti mancano dal documento, sebbene siano richieste, ma se è comunque certo che il documento registra in modo affidabile l’ultima volontà del testatore, non invalida la volontà; tuttavia, tale documento non deve essere considerato uno strumento autentico.
§ 1548
(1) Nel fare testamento con sollievo, anche le persone che hanno compiuto i quindici anni e le persone a cui è stata limitata la propria capacità possono essere testimoni, a condizione che siano in grado di descrivere in modo credibile i fatti relativi alla validità della volontà.
(2) Se un testamento viene fatto con concessioni, la sua validità non va a scapito del fatto che il testatore o il testimone non l’abbia firmato perché non è stato in grado di scrivere, o per un altro grave ostacolo, se è esplicitamente indicato nel documento.
§ 1549
Se il testatore è vivo, un testamento ai sensi del § 1542 scade dopo due settimane e ai sensi del § 1543, 1544 o 1545 dopo tre mesi dalla data di acquisizione. Tuttavia, questi periodi non inizieranno o dureranno finché il testatore non può ottenere un testamento sotto forma di strumento autentico.
§ 1550
Segretezza
Chiunque abbia agito nel fare testamento o altra azione legale per la quale questa legge richiede i requisiti come testamento, come scrittore, testimone, lettore, interprete, custode o funzionario, deve mantenere la riservatezza della volontà del testatore, a meno che non sia evidente l’altra volontà del testatore; se viola questo obbligo, risarcirà il testatore per il danno che gli ha causato.
Sottosezione 3
Clausole accessorie nel testamento
§ 1551
(1) Il testatore può indicare nella volontà una condizione, una prova del tempo o un ordine.
(2) Se la clausola accessoria è diretta solo all’evidente molestia dell’erede o del legatario dall’arbitrarietà del testatore ovvio, non deve essere presa in considerazione. Né tiene conto di una clausola accessoria manifestamente contraria all’ordine pubblico o incomprensibile.
§ 1552
Non tiene conto della clausola secondaria che il testatore impone all’erede o al legatario di concludere o non concludere un matrimonio, o di rimanere in matrimonio, o di annullare il matrimonio. Tuttavia, il testatore può stabilire un diritto per qualcuno fino a quando non è sposato.
Esecutore di testamenti
§ 1553
(1) Il testatore può convocare l’esecutore della volontà e, se necessario, determinare quali sono i suoi obblighi e se e come sarà remunerato.
(2) Se il tribunale rileva durante l’udienza dell’eredità che è stato chiamato l’esecutore del testamento, lo notifica. L’esecutore può dimettersi in qualsiasi momento; il ritiro è efficace se si verifica un tribunale.
§ 1554
(1) L’esecutore di un testamento si occupa del corretto adempimento dell’ultimo testamento del testatore con la cura di un manager adeguato. Avrà tutti i diritti necessari per esercitare le sue funzioni, incluso il diritto di difendere la validità di un testamento davanti a un tribunale, di opporsi all’incompetenza dell’erede o del legatario e di garantire che le istruzioni del testatore siano rispettate in generale.
(2) Se il testatore non ha chiamato l’amministratore del patrimonio, anche l’esecutore del testamento appartiene all’amministrazione del patrimonio fino a quando il tribunale non decide su un’altra misura. Le disposizioni sull’amministratore del patrimonio si applicano mutatis mutandis all’esecutore del testamento qualora sia stato convocato da un atto pubblico; altrimenti devono essere usati mutatis mutandis.
§ 1555
In caso di opposizione alla nullità della professione, l’esecutore può esercitare i suoi diritti e adempiere ai suoi obblighi fino a quando la decisione che la volontà del testatore non è valida è valida, a meno che il tribunale non adotti altre misure.
Sopravvissuto della tenuta
§ 1556
(1) Il testatore può chiamare l’amministratore della proprietà o di alcune sue parti (di seguito denominato “amministratore della proprietà”) e, se necessario, determinare quali sono i suoi doveri e se e come verrà remunerato. La professione di trustee richiede la forma di un atto pubblico.
(2) L’espressione della volontà con cui è stato chiamato l’amministratore della tenuta può essere revocata allo stesso modo della revoca della volontà.
§ 1557
L’amministratore della tenuta prenderà in carico l’amministrazione se sa di essere stato chiamato non appena viene a conoscenza della morte del testatore. Se il tribunale constata che è stato chiamato l’amministratore del patrimonio, lo notifica di conseguenza.
§ 1558
Se l’esecutore è stato chiamato, l’amministratore della tenuta deve seguire le sue istruzioni; i loro diritti e doveri reciproci saranno valutati conformemente alle disposizioni dell’ordine.
§ 1559
L’amministratore della tenuta può dimettersi in qualsiasi momento; il ritiro è efficace se si verifica un tribunale.
§ 1560
Se l’esecutore testamentario o l’amministratore del patrimonio violano gravemente i propri obblighi, se non è in grado di adempiere ai propri doveri in modo adeguato o se esiste un altro motivo serio, il tribunale lo revoca anche senza movimento.
condizioni
§ 1561
Se la condizione porta all’atto dell’erede o del legatario, che può essere ripetuto da lui, deve essere eseguita di nuovo dopo la morte del testatore, anche se ciò è già avvenuto durante la vita del testatore, a meno che l’altra volontà del testatore non sia chiara.
§ 1562
Per acquisire ciò che è stato lasciato con una condizione precedente, è necessario per la persona a cui è stato lasciato qualcosa in questo modo per sopravvivere al defunto ed essere idoneo a ereditare.
§ 1563
(1) Se un diritto è concesso a qualcuno con una condizione di scioglimento impossibile, non deve essere preso in considerazione.
(2) Una disposizione di una volontà che garantisce a qualcuno un diritto con una condizione sospensiva impossibile non è valida.
Prova del tempo
§ 1564
Se il testatore limita il diritto a qualcuno documentando l’ora e se non è sicuro se verrà l’ora, la destra lasciata sarà soggetta a condizioni.
§ 1565
Se il tempo è determinato in modo tale che deve avvenire il momento decisivo, il diritto rimanente, come altri diritti incondizionati, passa anche agli eredi della persona a cui è stato quindi lasciato.
§ 1566
Se è certo che il tempo imposto nella volontà non può mai verificarsi, questa prova del tempo sarà considerata una condizione impossibile. Tuttavia, se non c’è dubbio che il testatore ha sbagliato solo a determinare il tempo, il momento decisivo sarà determinato in base alla sua probabile volontà.
Disposizioni speciali
§ 1567
(1) Fintanto che il diritto dell’erede successivo rimane rinviato fino al soddisfacimento della condizione o allo scadere del tempo documentato, il diritto dell’erede principale a cui è caduta l’eredità è limitato come diritto del beneficiario; le disposizioni delle sezioni da 1520 a 1524 si applicano mutatis mutandis.
(2) L’ erede, il cui diritto è stato rinviato ordinando una condizione o dimostrando il tempo, acquisirà ciò che gli è stato lasciato con l’obbligo di contribuire all’erede relativamente principale a ciò che ha pagato ai debiti del testatore o all’erede indispensabile alla quota obbligatoria.
§ 1568
Se sono stati chiamati il fronte e i successivi amministratori, si applica mutatis mutandis il § 1567.
Comando
§ 1569
(1) Se il testatore lascia qualcosa a qualcuno con l’attaccamento dell’ordine, l’ordine è considerato come una condizione di scioglimento, in modo che il trasferimento della legge sia ostacolato se l’ordine non viene eseguito, a meno che il testatore non mostri una volontà diversa.
(2) Il divieto di alienazione o ingombro vincola la persona lesa solo se viene ordinata per un certo periodo di tempo ragionevole e giustificata da un interesse serio degno di protezione legale, altrimenti il tribunale può decidere sulla mozione della difficoltà di non tener conto del divieto. Se un divieto è stato inserito in un elenco pubblico, potrebbe essere difficile per un tribunale chiedere la revoca del divieto; l’autorità giudiziaria non concede la petizione a meno che non sia accertato che l’interesse a revocare il divieto sembra superare l’interesse a mantenere.
§ 1570
Se l’ordine non può essere eseguito esattamente, almeno dovrebbe essere eseguito in modo tale da essere approssimativamente rispettato il più possibile. Se anche ciò non è possibile, appartiene alla persona gravata dall’ordine che gli è stato lasciato, a meno che il testatore non abbia mostrato un’altra volontà. Ma chiunque non sia in grado di eseguire il comando, sapendo che lo ostacolerà, perderà ciò che gli rimane.
§ 1571
Oltre alla persona a cui l’ordine è favorevole, l’esecutore della volontà o un’altra persona chiamata a farlo ha il diritto di far rispettare l’ordine.
§ 1572
(1) Se un ordine è diretto a beneficio di più di una persona senza ulteriori specificazioni, la persona lesa deve eseguire l’ordine contro una persona giuridica autorizzata a proteggere gli interessi di tali persone. Se ci sono più di queste persone giuridiche e se nessun’altra volontà del testatore è evidente, la persona gravata dall’ordine ha una scelta; se non lo fa senza indebito ritardo, la persona abilitata è nominata dal tribunale su proposta di chi ha un interesse legale in esso.
(2) Se l’ordine è di pubblica utilità, l’esecuzione dell’ordine può essere eseguita anche dall’autorità pubblica competente.
§ 1573
Se il testatore parla dello scopo per il quale lascia qualcosa a qualcuno, ma se non impone l’obbligo di usare le cose abbandonate per questo scopo, la sua espressione di volontà viene vista come un desiderio senza obbligo legale.
§ 1574
Una disposizione in base alla quale il testatore ordina all’erede o al legatario con una minaccia di perdita di non opporsi alla volontà non ha effetto legale se si tratta solo di una difesa contro l’autenticità della volontà o l’interpretazione del suo significato.
Sottosezione 4
Annullamento di un testamento
§ 1575
(1) Il testatore ha il diritto di annullare la volontà o le sue disposizioni individuali in qualsiasi momento.
(2) Un testamento sarà revocato dalla revoca o dall’acquisizione di un testamento successivo.
§ 1576
Fare una nuova volontà
Effettuando una volontà successiva, la volontà precedente viene annullata nella misura in cui non può avere successo accanto alla volontà successiva.
Revoca di una volontà
§ 1577
Una revoca espressa di un testamento richiede una dichiarazione di intenti fatta nella forma prescritta per la preparazione del testamento.
§ 1578
(1) Per revocare un testamento, è richiesta la distruzione del documento su cui è stato scritto il testamento. Se il testatore distrugge solo una delle diverse copie del testamento, non si può ancora dedurre che verrà revocato.
(2) Se il testatore ha violato l’atto in un altro modo, o se non ha rinnovato la volontà, anche se sa che l’atto è stato distrutto o perso, la volontà sarà revocata se le circostanze indubbiamente determinano l’intenzione di annullamento del testatore.
§ 1579
(1) Se un testamento è stato emesso sotto forma di uno strumento autentico, il testatore ha il diritto di richiedere in qualsiasi momento che il testamento gli sia rilasciato; un testamento può essere rilasciato solo al testatore di persona. Se al testatore viene dato un testamento, si considera che sia stato revocato; il testatore deve essere istruito dalla persona che ha emesso il testamento e deve annotare la revoca del testamento e le istruzioni sul documento rilasciato e nel suo fascicolo.
(2) Se un testamento è stato depositato in custodia ufficiale, il testatore ha il diritto di chiedere la sua emissione; l’emissione di un testamento non ha conseguenze legali ai sensi della seconda frase del paragrafo 1.
§ 1580
Se il testatore annulla una nuova volontà ma mantiene quella precedente, la volontà precedente si considera non scaduta e deve essere trattata come se non fosse stata cancellata.
§ 1581
Clausola di annullamento inefficace
Se il testatore dichiara che tutte le sue successive acquisizioni non saranno valide in caso di decesso o che tali acquisizioni che non sono state stabilite in una determinata forma non saranno valide, ciò non sarà preso in considerazione.
Sezione 3
Contratto di successione
§ 1582
(1) Con un contratto di eredità, il testatore convoca l’altra parte contraente o una terza parte come erede o legatario e l’altra parte lo accetta.
(2) Il contratto di successione richiede la forma di un atto pubblico.
§ 1583
Ciò che viene dichiarato in questa sezione sull’erede contrattuale si applica in modo simile al legatario contrattuale.
§ 1584
(1) Un contratto di successione può essere concluso da un testatore adulto completamente indipendente; se il testatore è limitato nel suo diritto all’autorità, può stipulare un contratto di successione e modificarne l’obbligo con il consenso del tutore.
(2) Le parti possono stipulare un contratto di eredità e modificarne l’obbligo solo mediante trattative personali.
§ 1585
(1) Non è possibile acquisire l’intera proprietà mediante contratto di successione. Un quarto della proprietà deve rimanere libero in modo che il testatore possa ottenerlo secondo la sua volontà espressamente espressa. Se il testatore desidera lasciare questo trimestre all’erede contrattuale, può farlo.
(2) Chiunque sia stato limitato a se stesso a causa della morbilità dal consumo di alcol, dall’uso di sostanze psicotrope o da preparazioni simili o da veleni o morbilità dalla passione per il gioco d’azzardo che costituisce un grave disturbo mentale può acquisire mediante contratto di successione solo sulla proprietà per la quale è idoneo ad acquisire una volontà. Di questa proprietà, un quarto delle acquisizioni acquisite viene calcolato in base alla sua volontà espressamente espressa.
§ 1586
Se il contratto di eredità è stato concluso con gli altri eredi che rinunciano al loro diritto di eredità, la rinuncia dell’eredità cesserà di avere effetto se l’erede evocato nel contratto di eredità non eredita.
§ 1587
Le sezioni 548 e 549 si applicano alle condizioni del contratto di successione.
§ 1588
(1) Il contratto di eredità non impedisce al testatore di disporre della sua proprietà a volontà durante la sua vita a volontà. Salvo diverso accordo, la parte convocata in quanto erede non può trasferire il proprio diritto a un’altra persona.
(2) Tuttavia, se il testatore procura in caso di morte o stipula un contratto di donazione in modo tale da non essere compatibile con il contratto di successione, l’erede contrattuale può invocare l’inefficacia di questi atti giuridici.
§ 1589
(1) Se le parti concordano che il testatore trasferirà la proprietà all’erede contrattuale durante la sua vita, questa proprietà può essere scritta sotto forma di un documento pubblico. In tal caso, se il testatore non trasferisce tutta la sua proprietà o se acquista proprietà aggiuntiva dopo il trasferimento, il contratto di successione si applica solo alla proprietà così scritta, salvo diverso accordo.
(2) Se la consegna ha avuto luogo durante la sua vita, i diritti e gli obblighi derivanti dal contratto di eredità passano agli eredi dell’erede contrattuale, salvo diverso accordo.
§ 1590
Il testatore può anche annullare i suoi obblighi ai sensi del contratto di successione facendo testamento. È necessario il consenso dell’erede contrattuale sotto forma di strumento autentico affinché la cancellazione abbia effetto.
§ 1591
Un contratto di eredità non valido per mancanza di forma o non valido per mancato rispetto delle condizioni di cui ai § 1584 e 1585 o perché non conforme alle disposizioni sui contratti di cui alla parte quarta della presente legge può tuttavia essere valido, se altrimenti ha tutti i requisiti di una volontà.
Disposizioni speciali sul contratto di successione concluso tra i coniugi
§ 1592
(1) I coniugi possono stipulare un contratto di successione, in base al quale una parte chiama l’altra come erede o legatario e l’altra parte accetta questa professione, oppure si chiamano reciprocamente come eredi o legatari.
(2) Un simile contratto può anche essere concluso dai coniugi in caso di matrimonio, ma il contratto non avrà efficacia fino a quando il matrimonio non avrà avuto luogo.
§ 1593
(1) Il divorzio non annulla i diritti e gli obblighi previsti dal contratto di eredità, a meno che il contratto di eredità non specifichi qualcos’altro. A seguito di un divorzio, ciascuna parte può chiedere che il contratto di successione venga annullato dal tribunale. Il tribunale non concederà la mozione se è diretta contro la persona che non ha causato il divorzio e non ha accettato il divorzio.
(2) La dichiarazione di matrimonio invalida i diritti e gli obblighi previsti dal contratto di successione, a meno che tale matrimonio non sia precedentemente terminato con la morte di uno dei coniugi.
Parte 3
collegamento
Sezione 1
Condizioni generali
Stabilire un collegamento
§ 1594
(1) Il testatore deve stabilire l’eredità ordinando ad una determinata persona nell’acquisizione in caso di morte di rilasciare il soggetto dell’eredità al legatario. Solo una persona qualificata per ereditare può essere un ospite. Se il testatore chiama l’erede affermando che non dovrebbe ereditare una certa cosa, è considerato come l’istituzione di un’eredità per gli eredi legali.
(2) Una donazione in base alla condizione in cui il donatore sopravvive al donatore sarà considerata un riferimento, a meno che il donatore non abbia rinunciato al diritto di ritirare il dono.
§ 1595
Il riferimento può essere stabilito da una persona abilitata a fare testamento. Un deceduto che non è idoneo ad acquisire può trasmettere alla sua proprietà solo oggetti di scarso valore.
§ 1596
Il testatore può anche lasciare un riferimento preferenziale all’erede o ai coeredi; a causa di questo riferimento saranno considerati referrer.
Collegamento di difficoltà
§ 1597
I riferimenti sono a carico di tutti gli eredi in base alla proporzione delle loro quote, anche se è stato fatto riferimento alla cosa appartenente a uno dei coeredi. Ciò non si applica se il testatore ordina separatamente l’adempimento del collegamento a un singolo erede o legatario.
§ 1598
Ciascuno degli eredi deve rimanere almeno un quarto del valore dell’eredità libero. Se il testatore appesantisce maggiormente l’erede, l’erede ha diritto a un accorciamento proporzionato dell’eredità.
§ 1599
collegamento
(1) Se il testatore ordina la realizzazione di un altro collegamento, il linker non libera il linker dall’obbligo di soddisfare un altro link o dal fatto che il valore del link successivo supera il valore del link.
(2) Se il referente non acquisisce un collegamento, il collegamento successivo deve essere realizzato dalla persona a cui è caduto il collegamento. È esonerato da questo obbligo se lascia il messaggio che gli è caduto alla persona a cui è stato lasciato il collegamento successivo.
§ 1600
Un testatore che fa riferimento a un determinato gruppo di persone, come parenti o poveri, o a un beneficio pubblico, a un ente di beneficenza o a scopi simili, può lasciare l’erede o qualcun altro per determinare come e quale di tali persone o scopi devono essere condivisi. Se il testatore non parla, l’erede ha la scelta. Se l’erede non è in grado di effettuare la scelta, il tribunale designerà i legatari.
§ 1601
Sostituzione per collegamenti
Il testatore può ordinare la sostituzione o la successione fiduciaria su riferimento. Per tali casi, si applicano mutatis mutandis le disposizioni delle sezioni da 1507 a 1524.
Revocare un collegamento
§ 1602
Il riferimento si considera ritirato se il testatore
a) distrugge la cosa in eredità o la allontana e non la riguadagna,
(b) modifica la questione in modo tale che sia già un’altra questione;
c) recupera e riscuote il credito promesso.
§ 1603
Il riferimento si considera non revocato se il lascito è stato acquisito da un’altra persona o se il lascito è stato alterato o distrutto al di fuori della volontà del testatore. Ciò vale anche se il debitore ha saldato il testamento al testatore di propria iniziativa.
Sezione 2
Regole speciali per singoli tipi di collegamenti
Sottosezione 1
Un riferimento a cose di un certo tipo
§ 1604
(1) Quando si fa riferimento a una cosa di un certo tipo, se ci sono più cose del genere nella proprietà, la persona gravata dal riferimento deciderà quale cosa verrà emessa al corriere. Tuttavia, deve scegliere qualcosa che il messenger sarà in grado di utilizzare.
(2) Se lascia all’impiegato di scegliere tra diverse cose, può anche scegliere la cosa migliore.
§ 1605
(1) Nel caso di un riferimento a qualcosa di un certo tipo, che tuttavia non si trova nella proprietà, il riferimento non è valido. Se il testatore richiede diverse cose di un certo tipo e non vi è alcuna quantità specificata nella proprietà, il corriere deve essere soddisfatto con quelli presenti nella proprietà.
(2) non è in grado Ma se il defunto aveva un certo tipo di cosa in particolare dalla sua proprietà e se non è una cosa del genere, fornita dalla persona degli oneri riferimento legatario di ragionevole situazione personale di qualità e il bisogno legatoe.
§ 1606
(1) Il testatore può anche autorizzare un’altra persona a scegliere quale delle varie cose ricevere il messaggero. Se questa persona non effettua una scelta, il tribunale determinerà il riferimento, tenendo conto delle circostanze personali e della necessità del referente.
(2) Il tribunale determina anche il riferimento se la segreteria telefonica non esercita la scelta che gli è stata lasciata entro il termine stabilito su richiesta della persona che è in difficoltà con il riferimento.
§ 1607
Il riferimento al denaro obbliga la persona a cui è difficile fare riferimento per pagarlo, indipendentemente dal fatto che sia il denaro nella proprietà.
Sottosezione 2
Collega alcune cose
§ 1608
Quando si ripete un riferimento a una determinata cosa in una o più disposizioni, il referente non ha contemporaneamente diritto alla cosa dipendente e al suo prezzo. Altri riferimenti, anche se contengono un oggetto dello stesso tipo o della stessa quantità di denaro, appartengono al messaggero, quante volte vengono ripetuti.
§ 1609
L’eredità della cosa che apparteneva al messaggero al momento della volontà non viene presa in considerazione. Se lo acquisisce in seguito, gli verrà rimborsato il normale prezzo della cosa; tuttavia, se lo ha ricevuto gratuitamente dal testatore stesso, il collegamento è stato revocato.
§ 1610
(1) Il riferimento di una cosa estranea che non appartiene né al testatore né all’erede o al legatario che deve fornirla a qualcun altro non deve essere preso in considerazione. Se le suddette persone hanno una quota o un diritto nelle cose dipendenti, il riferimento si applica solo a questa quota o diritto.
(2) Se il testatore ha ordinato che un oggetto estraneo debba essere acquistato e fornito al corriere, ma il suo proprietario non vuole venderlo al prezzo normale, tale prezzo deve essere pagato al corriere.
§ 1611
La cessazione o altro ingombro della cosa dipendente influisce sul destinatario come difetti del collegamento.
Sottosezione 3
Collegamento crediti
§ 1612
Quando si fa riferimento a un reclamo che appartiene al testatore dopo qualcun altro, la persona gravata dal rinvio trasferisce il reclamo con gli accessori e l’eventuale messa in sicurezza della segreteria telefonica, gli rilascia i documenti necessari sul reclamo e gli dice tutto il necessario per far valere il credito nei confronti del debitore.
§ 1613
Il riferimento a tutti i crediti comprende tutti i crediti che durano dopo l’istituzione del riferimento, ma non i crediti derivanti da valori mobiliari e libretti di risparmio, né i crediti relativi a beni immobili e crediti derivanti da diritti reali.
§ 1614
L’eredità dell’affermazione che il testatore ha dietro il contribuente obbliga la persona in difficoltà a emettere una ricevuta per il contribuente o restituire la nota di debito.
§ 1615
Il perdono del debito non si applica ai debiti subiti dopo l’istituzione del collegamento. Se il riferimento alla sicurezza del debito è perdonato, non ne consegue che anche il debito è stato perdonato. Se viene prorogato solo il termine per il pagamento, ciò non comporta una rinuncia agli interessi.
§ 1616
(1) Un riferimento a un debito che il testatore è tenuto a pagare al legatario ha l’effetto giuridico di obbligare una persona che ha difficoltà nel riconoscimento a riconoscere il debito difficile da negoziare con il testatore.
(2) Se il testatore ordina che il credito del debitore sia garantito, deve essere fornita una sicurezza sufficiente.
§ 1617
Se il testatore indica a qualcuno lo stesso importo dovuto, si ritiene che non abbia rimborsato il debito per riferimento. Il messaggero riceve sia il debito che il collegamento.
Sottosezione 4
Altri link
§ 1618
Un collegamento a bambini e parenti
I bambini intendono significare solo figli e figlie se il testatore ricordava i figli di qualcun altro. Tuttavia, se sono i figli del testatore, questo include anche i discendenti che entrano al loro posto.
§ 1619
Anche con riferimenti diversi da quelli previsti dal § 1594 al 1618, il § 1503 si applica mutatis mutandis.
Sezione 3
Acquisizione di un collegamento
§ 1620
(1) Il legatore acquisisce il diritto di lasciare in eredità a se stesso e ai suoi successori la morte del testatore.
(2) La sezione 1480 si applica, mutatis mutandis, al diritto di riferimento, che deve ancora sorgere.
§ 1621
(1) La cosa referenziata viene acquisita dal corriere nel modo in cui viene acquisito il diritto di proprietà.
(2) Se il diritto al riferimento matura, il referente può richiedere il rilascio della cosa lasciata in eredità. Se la cosa dipendente viene inserita in un elenco pubblico, il rilascio della cosa sostituirà la dichiarazione dell’esecutore della volontà, altrimenti di una persona difficile, con una firma ufficialmente certificata; se la data di scadenza del riferimento non è stata rinviata, il riferimento viene inserito nell’elenco pubblico direttamente dopo il testatore.
§ 1622
Prima della morte del testatore, il legatario non può trasferire o acquisire il diritto all’eredità.
§ 1623
Se il legatario dichiara nella maniera prescritta per il rifiuto della successione di non volere l’eredità, viene trattato come se non avesse acquisito il diritto all’eredità.
§ 1624
(1) Un riferimento a singole cose dalla proprietà e un riferimento ai diritti relativi a tali cose possono essere richiesti immediatamente. Ciò vale anche per il riferimento a una retribuzione inferiore per i dipendenti e per i collegamenti di pubblica utilità, di beneficenza e simili. Altri riferimenti sono dovuti un anno dopo la morte del testatore.
(2) Si applicano le disposizioni del paragrafo 1 a meno che la volontà del testatore sia evidente.
§ 1625
Quando si riferisce a un singolo articolo, il referrer appartiene alla data di maturità del collegamento tra i frutti e i benefici, nonché tutto ciò che è stato aggiunto all’elemento, inclusi i diritti associati all’elemento. Dallo stesso giorno, il messaggero è anche colpito da difetti nelle cose dipendenti, nonché dal suo deterioramento o distruzione causati da fatti di cui nessuno è responsabile.
§ 1626
(1) Quando si riferisce a prestazioni pagabili annualmente, mensilmente o in altro modo, il legatario acquisisce il diritto all’importo che cade sull’intero periodo, se raggiunge il suo inizio; tuttavia, la rata non scadrà fino alla data di scadenza specificata.
(2) In riferimento alla manutenzione, si applica, mutatis mutandis, il § 922.
§ 1627
Il diritto del cedente alla garanzia
(1) Nel riferimento riempito o riferimento, la cui prestazione non è ancora possibile rivendicare in relazione al periodo legale o a causa del tempo o delle condizioni per il defunto, un legatario nei confronti di una persona gravata in riferimento al diritto di fornire un’adeguata sicurezza. Ciò non si applica se è chiaro che la sicurezza non è richiesta.
(2) In caso contrario, il debitore deve avere gli stessi diritti nei confronti della persona in difficoltà del riferimento di qualsiasi altro creditore.
Collegamento allentato
§ 1628
(1) Se il referrer non può accettare il riferimento o rifiutarlo, il riferimento ricade sull’alternato. Se non vi sono alternative e se si fa riferimento all’intero riferimento per ricordare diverse persone o senza specificare le azioni o con un termine generale che significa distribuzione equa, l’azione liberata verrà aggiunta proporzionalmente agli altri azionisti.
(2) Se un azionista è lasciato con una determinata azione, non ha diritto ad un aumento ai sensi del paragrafo 1, a meno che l’intenzione del testatore non sia quella di lasciare l’intero riferimento agli amministratori nominati e che specificando le azioni non desiderasse altro che restringere gli amministratori.
(3) In altri casi, l’obbligo di rispettare il riferimento decade.
§ 1629
Coloro che beneficiano del rilascio del collegamento o del fatto che scada l’obbligo di rispettare il collegamento sono influenzati dagli oneri associati al collegamento. Ciò non si applica se si tratta solo delle azioni personali della persona originariamente gravata dal collegamento.
I diritti dell’erede che riservano l’inventario
§ 1630
(1) Se il patrimonio netto dei riferimenti è gravato in modo da essere quasi esaurito e l’erede non esercita il diritto di cui al § 1598, l’erede ha diritto solo al rimborso dei costi sostenuti per l’adempimento dei riferimenti e ad una ragionevole remunerazione per i suoi sforzi. Se la proprietà non è sufficiente a coprirli, i costi e la remunerazione sono pagati dal legatario in proporzione al valore dei riferimenti e l’erede ha il diritto di ritenzione per garantire il suo diritto agli oggetti lasciati in eredità; senza una sicurezza sufficiente, l’erede non è tenuto a gestire i riferimenti.
(2) Tuttavia, se il riferimento ha già ricevuto il riferimento, la detrazione deve essere effettuata in base al valore del riferimento al momento del ricevimento e in base ai benefici già ottenuti da esso. Il legatario si libera dall’obbligo di contribuire dando all’erede un’eredità con i benefici o il loro prezzo. In altri, il messaggero è visto come un titolare onesto.
§ 1631
(1) Se il patrimonio netto non è sufficiente a coprire tutti i debiti e le altre spese obbligatorie, i riferimenti devono essere ridotti proporzionalmente.
(2) Se la proprietà pura non è sufficiente per il regolamento di tutti i riferimenti, l’eredità di fornitura, educazione e nutrizione deve essere soddisfatta prima di tutti gli altri; altri collegamenti verranno ridotti in modo proporzionale.
§ 1632
Adempimento dell’ultimo testamento da parte dell’amministratore della tenuta
Se l’esecutore del testamento non è stato nominato e se l’erede non desidera dedicare il proprio tempo e gli sforzi all’adempimento dell’ultimo testamento, il tribunale, su sua richiesta, nominerà un fiduciario a tale scopo o imporrà l’adempimento dell’ultimo testamento al fiduciario già chiamato.
Parte 4
Sequenza legale
§ 1633
(1) In assenza di successioni in base al contratto di successione o secondo una volontà, si verificherà la successione legale della successione alla proprietà o ad una sua parte. Se non è l’erede legale, o se non acquisisce un’eredità, gli eredi diventano legatari in base al rapporto tra il valore dei loro lasciti.
(2) Chiunque abbia acquisito l’eredità perché né l’erede né il supplente richiesto dal contratto di eredità o non ha voluto o non ha potuto ereditare, devono conformarsi agli altri ordini del testatore.
§ 1634
Morire
(1) Se nessun erede eredita anche secondo la successione legale, l’eredità dello stato cade e lo stato viene trattato come se fosse l’erede legale; tuttavia, lo stato non ha il diritto di rifiutare l’eredità, né il diritto a un riferimento ai sensi del § 1594 paragrafo 1 frase tre.
(2) In relazione ad altre persone, lo stato deve avere lo stesso status dell’erede, come evidenziato dalla prenotazione dell’inventario.
§ 1635
Eredi di prima classe
(1) Nella prima classe di eredi, i figli del testatore e suo marito ereditano, ciascuno in parti uguali.
(2) Se un figlio non eredita, i suoi figli erediteranno la sua quota nella stessa parte; lo stesso vale per discendenti più distanti dello stesso antenato.
§ 1636
La seconda classe di eredi
(1) Se il testatore non eredita i discendenti, la seconda classe è ereditata dal coniuge, dai genitori del testatore e da coloro che vivevano con il testatore per almeno un anno prima della sua morte nella stessa famiglia e che per questo motivo si prendevano cura della famiglia congiunta o dipendevano da testatore.
(2) Gli eredi della seconda classe erediteranno in parti uguali, ma il marito erediterà sempre almeno la metà del patrimonio.
§ 1637
La terza classe di eredi
(1) Se né il marito né alcuno dei genitori eredita, i fratelli del testatore e coloro che hanno vissuto con il testatore per almeno un anno prima della sua morte nella stessa famiglia e che per questo motivo si sono presi cura della famiglia unita o erano dipendenti erediteranno in parti uguali. nutrizione per il testatore.
(2) Se uno dei fratelli del testatore non eredita, i suoi figli erediteranno la sua parte della quota.
§ 1638
La quarta classe di eredi
Se nessun erede eredita nella terza classe, eredita la quarta parte del nonno del testatore nella quarta classe.
§ 1639
Quinta classe di eredi
(1) Se nessuno degli eredi della quarta classe eredita, nella quinta classe ereditano solo i nonni dei genitori del testatore. I nonni del padre del testatore rappresentano metà dell’eredità, i nonni della madre del testatore l’altra metà. Entrambe le coppie di nonni condividono equamente la metà che cade su di loro.
(2) Se un singolo membro di una coppia non eredita, l’ottavo rilasciato deve appartenere all’altro membro. Se la coppia non eredita, questo trimestre ricade sull’altra coppia della stessa parte. Se nessuna coppia eredita dalla stessa parte, l’eredità ricade sulle coppie dell’altra parte nella stessa proporzione in cui condividono la metà dell’eredità che appartiene direttamente a loro.
§ 1640
Sesta classe di eredi
(1) Se nessuno degli eredi della quinta classe eredita, nella sesta classe i figli dei figli dei fratelli del testatore e i figli dei nonni del testatore ereditano, ciascuno in parti uguali.
(2) Se alcuni dei figli dei nonni del testatore non ereditano, i suoi figli erediteranno.
§ 1641
Diverse parentele
Se qualcuno con un testatore è un parente di più di una parte, ha il diritto di eredità da ciascuna parte, che appartiene a lui come parente di quella parte.
Parte 5
Parte obbligatoria
Compensazione della quota obbligatoria e della quota di eredità
Sezione 1
Un erede indispensabile
§ 1642
L’erede indispensabile ha diritto a una parte obbligatoria della proprietà.
§ 1643
(1) Gli eredi indispensabili sono i figli del testatore e se non ereditano, allora sono i loro discendenti.
(2) Se l’erede indispensabile è minorenne, deve ricevere almeno i tre quarti della sua quota di successione legale. Se l’erede indispensabile è un adulto, deve ricevere almeno un quarto della sua eredità legale.
§ 1644
(1) La parte obbligatoria può essere lasciata sotto forma di una quota di eredità o di un lascito, ma deve rimanere completamente libera dall’erede indispensabile.
(2) I decreti del testatore che limitano la quota obbligatoria non devono essere presi in considerazione. Se l’erede indispensabile è lasciato con più della parte obbligatoria, tale regolamento si applica, se il lascito li ha fatti nell’acquisizione in caso di morte, solo alla parte che supera il valore della parte obbligatoria. Questo non si applica se l’erede indispensabile muore prima del testatore o se non eredita per nessun altro motivo.
(3) Il testatore può anche ordinare all’erede indispensabile di decidere per ciò che ha lasciato con una restrizione o per una parte obbligatoria.
§ 1645
Chi ha rinunciato all’eredità o all’opera obbligatoria, chi non è idoneo ad ereditare o chi è stato ereditato dal testatore, non ha diritto all’opera obbligatoria, ma quando calcola le opere obbligatorie di altri eredi, viene trattato come se non fosse escluso dalla legge sull’eredità.
Sezione 2
diseredamento
§ 1646
(1) Per motivi legali, un erede indispensabile può essere escluso dalla sua eredità dal suo diritto a una parte obbligatoria, oppure può essere abbreviato nel suo diritto. Il testatore può ereditare un erede indispensabile che
a) non gli ha fornito l’assistenza necessaria in caso di emergenza,
b) non mostra alcun reale interesse per il testatore, che dovrebbe mostrare,
(c) è stato condannato per un reato relativo alla sua natura criminale da una sentenza che ha la forza di giudicare;
d) conduce una vita permanentemente non stabilita.
(2) Il testatore può anche ereditare un erede indispensabile che non è idoneo a ereditare ed è quindi escluso dal diritto di eredità.
(3) Se il discendente ereditato del testatore sopravvive, i discendenti del discendente ereditato non erediteranno, a meno che il testatore non mostri una volontà diversa. Se il discendente diseredato non sopravvive alla morte del testatore, i suoi discendenti ereditano, ad eccezione di quelli che sono indipendentemente esclusi dal diritto di eredità.
§ 1647
Il testatore può anche ereditare un erede indispensabile che è così in debito o è così stravagante che c’è il timore che una quota obbligatoria non venga preservata per i suoi discendenti. Tuttavia, può farlo solo lasciando questa parte obbligatoria di lui ai figli di questo indispensabile erede o, se non c’è nessuno, ai loro discendenti.
§ 1648
Se il testatore non indica il motivo della diseredità, l’erede indispensabile ha diritto alla parte obbligatoria, a meno che non sia dimostrato contro di lui un motivo legale per la diseredazione.
§ 1649
(1) Una dichiarazione di diseredazione può essere fatta o può essere modificata o revocata nello stesso modo in cui viene fatta o revocata una volontà.
(2) Allo stesso modo, il testatore può dichiarare uno degli eredi non trascurabili, come dimostrato dalla successione legale, che non acquisirà la proprietà.
Sezione 3
Protezione dell’erede indispensabile
§ 1650
Un erede indispensabile ereditato invalido ha diritto a una quota obbligatoria; se è stato ridotto al valore netto della parte obbligatoria, ha il diritto di integrarla.
§ 1651
(1) Il diritto alla parte obbligatoria appartiene anche all’erede indispensabile, che era noto al testatore di essere vivo, eppure l’ha trascurato nella sua volontà.
(2) Se una persona che è stata omessa, non per errore, ha commesso qualcosa che soddisfa il motivo legale della diseredità, tale omissione deve essere considerata come un’eredità fatta tacitamente e per diritto.
§ 1652
Se l’erede indispensabile dimostra che la sua omissione deriva solo dal fatto che il testatore non ne era a conoscenza al momento dell’acquisizione in caso di morte, tale erede ha diritto alla quota obbligatoria che gli appartiene secondo la legge.
§ 1653
Se l’erede indispensabile è stato abbreviato o omesso, sia gli eredi che i legatari contribuiranno in modo proporzionale alla risoluzione dei suoi diritti.
Sezione 4
Calcolo della parte obbligatoria
§ 1654
(1) Un erede indispensabile non ha diritto a una quota nella proprietà, ma solo a una somma di denaro pari al valore della sua quota obbligatoria. Se vi sono ragioni particolarmente convincenti da parte degli eredi e se ciò può ragionevolmente essere richiesto all’erede indispensabile, il tribunale può autorizzare rimborsi da parte obbligatoria o differimento della sua scadenza; tuttavia, il credito produce interessi a partire dalla data in cui era originariamente dovuto.
(2) Le disposizioni del paragrafo 1 non impediscono all’erede indispensabile di concordare altrimenti con gli eredi di una volontà o di un contratto di eredità; tuttavia, se ciò accorcia i diritti di altri creditori, l’accordo è inefficace nei loro confronti. Se, durante la procedura di successione, si concorda che la cosa iscritta nell’elenco pubblico sarà rilasciata dalla proprietà all’erede indispensabile invece del pagamento, l’erede indispensabile sarà inserito nell’elenco pubblico direttamente dopo il testatore.
§ 1655
(1) Per la determinazione della parte obbligatoria, la proprietà nella tenuta deve essere svalutata e stimata; i debiti del testatore e i difetti che erano già attaccati alla proprietà al momento della morte del testatore saranno detratti dal valore della proprietà. Nel calcolo della parte obbligatoria, ciò che è incluso nella parte obbligatoria secondo § 1660 e 1661 viene aggiunto alla proprietà.
(2) L’ erede indispensabile ha il diritto di essere nella stima, di sollevare domande e fare commenti.
§ 1656
La parte obbligatoria è determinata indipendentemente da riferimenti e altri difetti derivanti dall’acquisizione in caso di decesso. Fino a quando non viene determinata la parte obbligatoria, l’erede indispensabile partecipa proporzionalmente al conto economico. Chiunque abbia diritto alla parte obbligatoria ha anche il diritto a un conto proporzionato della quota degli utili e delle perdite del patrimonio dalla morte del testatore fino alla determinazione della parte obbligatoria.
§ 1657
Se l’erede indispensabile concorda con gli eredi della vendita e se l’accordo è approvato dal tribunale, le disposizioni delle sezioni 1655 e 1656 non si applicano.
Sezione 5
Compensazione della quota obbligatoria e della quota di eredità
§ 1658
La compensazione su una quota obbligatoria o su una quota di successione non stabilisce l’obbligo di emettere qualcosa, a meno che non sia un caso di cui al § 2072.
§ 1659
Quando impostato, il valore di ciò che è stato fornito e ciò che è soggetto a compensazione viene calcolato in base al momento della presentazione. In casi eccezionali, il tribunale può decidere diversamente.
Offset alla parte obbligatoria
§ 1660
(1) La parte obbligatoria comprende tutto ciò che l’erede indispensabile del patrimonio ha effettivamente acquisito mediante riferimento o altra misura del testatore.
(2) La parte obbligatoria deve includere anche ciò che l’erede indispensabile ha ricevuto gratuitamente dal testatore negli ultimi tre anni prima della sua morte, a meno che il testatore non ordini che la compensazione venga effettuata per un periodo più lungo; la prole deve anche essere accreditata con ciò che l’erede dell’erede ha ricevuto gratuitamente dal testatore. Tuttavia, le normali donazioni non vengono prese in considerazione durante il conteggio.
§ 1661
(1) La parte obbligatoria della prole deve essere accreditata con ciò che il testatore gli ha dato durante la sua vita per alleviare i costi associati all’avvio di una famiglia separata, all’avvio di una convivenza coniugale o simile, all’avvio di una professione o all’avvio di un’attività; il debitore include anche ciò che il testatore ha usato per pagare i debiti del bambino adulto. Se ciò è avvenuto prima che negli ultimi tre anni prima della morte del testatore, la compensazione deve essere effettuata, a meno che il testatore non esprima la volontà contraria.
(2) Un discendente che entra nel posto del suo antenato deve essere accreditato per la quota obbligatoria e per ciò che ha ricevuto dal testatore dal genitore, nel luogo in cui entra.
compensazione
§ 1662
Le azioni ereditarie sono calcolate allo stesso modo della quota obbligatoria.
§ 1663
Nel caso di una successione di eredi in base all’acquisizione in caso di decesso o in caso di successione legale, la compensazione con la quota di successione deve essere effettuata solo se il testatore l’ha ordinata mediante una manifestazione di volontà fatta nella forma prescritta per l’acquisizione di una volontà.
§ 1664
Il tribunale può compensare l’eredità, anche se il testatore non l’ha ordinato, se l’erede altrimenti indispensabile sarebbe ingiustificatamente svantaggiato; tuttavia, le normali donazioni non vengono prese in considerazione.
Parte 6
Il diritto di alcune persone a fornire
§ 1665
Chi altrimenti sarebbe un erede indispensabile ma non ha diritto a una quota obbligatoria, ha il diritto alla necessaria manutenzione se non lo riceve e se non è in grado di sostenersi; tuttavia, non può quindi ottenere dalla proprietà più della sua quota obbligatoria. Tuttavia, il diritto alla necessaria manutenzione non appartiene alla persona nel cui posto eredita il suo discendente, o se il suo discendente è chiamato a un’opera obbligatoria al suo posto.
§ 1666
(1) Il coniuge superstite ha diritto a un mantenimento dignitoso dalla proprietà per un periodo di sei settimane dopo la morte del coniuge. Se la vedova è incinta, ha diritto a una dieta decente fino alla fine della sesta settimana dopo il parto; la madre del figlio del testatore, che non era sposata con il testatore, ha lo stesso diritto.
(2) Se il coniuge superstite è stato negato o ridotto la quota di successione legale, il coniuge superstite ha diritto alla disposizione necessaria fino alla conclusione di un nuovo matrimonio, a meno che non riceva altrimenti tale disposizione e non sia in grado di sostenersi; tuttavia, non può quindi ottenere dalla proprietà più della metà della sua eredità lecita. Tuttavia, il diritto alla disposizione necessaria non appartiene al coniuge che non ha condiviso la famiglia con il testatore senza gravi motivi, il coniuge non ammissibile come erede o il coniuge che ha rinunciato o rifiutato l’eredità.
(3) Se il diritto a una manutenzione dignitosa ai sensi del paragrafo 1 accorcerebbe il diritto alla manutenzione necessaria ai sensi del § 1665, tutti questi diritti saranno ridotti in modo tale che tutti gli aventi diritto ricevano lo stesso. Le disposizioni necessarie ai sensi del paragrafo 2 non possono essere fornite se ciò accorcerebbe il diritto alla manutenzione necessaria ai sensi della Sezione 1665.
§ 1667
Il coniuge superstite acquisisce la proprietà dei beni mobili che compongono l’equipaggiamento di base della famiglia, anche se non è l’erede. Ciò non si applica se il coniuge superstite non ha condiviso la famiglia con il testatore senza una buona ragione.
§ 1668
(1) Se il genitore sopravvissuto è stato negato o ridotto la quota di successione legale, il genitore sopravvissuto ha diritto alla disposizione necessaria, a meno che non riceva altrimenti tale disposizione e non sia in grado di sostenere se stesso; tuttavia, non può quindi ottenere dalla proprietà più di un terzo della sua quota di successione legale. Il diritto alla disposizione necessaria non appartiene al genitore incapace di essere l’erede, al genitore che ha rinunciato o rifiutato l’eredità, o al genitore che ha commesso l’atto dando origine alla diseredità.
(2) Le disposizioni necessarie non possono essere fornite alla controllante se ciò accorcerebbe il diritto alla manutenzione necessaria ai sensi della Sezione 1665.
§ 1669
Le persone che hanno goduto della prestazione gratuita nella sua famiglia fino alla morte del testatore hanno diritto alla stessa disposizione tre settimane dopo la morte del testatore.
Parte 7
Trasferimento della proprietà agli eredi
Sezione 1
Acquisizione dell’eredità
§ 1670
L’acquisizione dell’eredità è confermata dal tribunale. Il tribunale confermerà l’acquisizione dell’eredità alla persona il cui diritto ereditario è stato dimostrato.
§ 1671
(1) Se l’erede non ha esercitato il diritto di eredità davanti al tribunale entro il termine stabilito dal tribunale, il diritto di eredità dell’erede non scade, ma non deve essere preso in considerazione quando si discute della proprietà. Ciò vale anche per il diritto ereditario di un erede sconosciuto o erede di una residenza sconosciuta, che è stato informato del suo diritto da un decreto del tribunale e non si è manifestato entro un periodo specificato.
(2) Se l’erede sconosciuto o l’erede di una residenza sconosciuta ha un tutore, il tutore non può fare una dichiarazione che questo erede rifiuta l’eredità, o che non la rifiuta o la accetta.
§ 1672
Se più di una persona esercita il diritto all’eredità e se si contraddicono a vicenda, il tribunale farà riferimento a uno degli eredi la cui ragione legale è più debole per esercitare il suo diritto con l’azione. Se questo erede non presenta un’azione entro il termine stabilito dal tribunale, il suo diritto di eredità non scade, ma non viene preso in considerazione quando viene ascoltata la proprietà.
§ 1673
(1) Ogni erede per testamento o erede legale farà riferimento al deposito di un’azione contro l’erede che fa affidamento su un contratto di eredità non negato in termini di autenticità. Ogni erede legale ha il diritto di intentare un’azione contro l’erede, il quale fa affidamento su una volontà non negata quanto alla sua autenticità.
(2) Se il testatore indica la ragione della diseredazione, un discendente che afferma di essere stato illegalmente disintegrato deve fare riferimento al deposito dell’azione. Se non viene indicato il motivo della diseredazione, la persona che deve ereditare al suo posto deve fare riferimento all’azione.
Prenotazione inventario
§ 1674
(1) Il testatore non può privare l’erede del diritto a una prenotazione dell’inventario della proprietà. Se le parti del contratto di successione rinunciano a questo diritto, ciò non deve essere preso in considerazione.
(2) Il diritto a una prenotazione dell’inventario può essere esercitato da una dichiarazione resa oralmente dinanzi al tribunale o da una dichiarazione inviata al tribunale per iscritto. Se l’erede si riserva un inventario di riserve o condizioni, queste non devono essere prese in considerazione. Ciò vale anche per la dichiarazione dell’erede che non applica la prenotazione dell’inventario.
§ 1675
L’erede ha il diritto di riservare l’inventario del patrimonio se lo esercita entro un mese dal giorno in cui il tribunale lo ha notificato. Se ci sono ragioni importanti per questo, la corte estenderà il limite di tempo per l’erede.
§ 1676
(1) Un erede indipendente, noto e presente che non sia il coniuge, il discendente o l’antenato del testatore e che non esprima la propria opinione entro il termine di cui alla Sezione 1675 non sarà soggetto alla prenotazione dell’inventario. Il tribunale richiede una dichiarazione esplicita agli altri eredi dopo la loro convocazione e istruzione, a meno che non si sia verificato l’effetto ai sensi della Sezione 1681 contro il coniuge, il discendente o l’antenato dell’erede.
(2) Chi non ha prenotato l’inventario della proprietà o ha dichiarato di non esercitare il diritto di prenotare l’inventario, non può riservare l’inventario successivamente.
Sezione 2
Amministrazione della tenuta e suo inventario
Gestione immobiliare
§ 1677
(1) Se il testatore ha convocato l’amministratore del patrimonio o l’esecutore del testamento, amministra il patrimonio fino alla conferma dell’acquisizione dell’eredità dell’amministratore del patrimonio, altrimenti l’esecutore del testamento. Se il testatore non ha chiamato nessuno di essi, l’erede amministrerà la proprietà; se ci sono più eredi e non concordano diversamente, tutti gli eredi amministrano la proprietà.
(2) Se esiste una ragione seria per questo, il tribunale ordina un’altra misura.
§ 1678
(1) Chi gestisce la tenuta deve eseguire la sua semplice amministrazione.
(2) Chi amministra il patrimonio deve provvedere a rate da esso per la fornitura di persone che ne hanno diritto e consegnare ai legatari un rapporto sui riferimenti che sono caduti a loro. Stabilirà riferimenti per adulti se approvato dal tribunale.
§ 1679
(1) Durante l’amministrazione, qualcosa può essere alienato dalla proprietà o utilizzato come sicurezza, se richiesto dall’interesse a preservare il valore o l’essenza della proprietà gestita, altrimenti a titolo oneroso. Ciò vale anche se lo scopo delle attività gestite deve essere modificato.
(2) L’amministratore dell’eredità o l’esecutore del testamento possono compiere un atto che supera l’ambito della semplice amministrazione, se gli eredi concordano. Se gli eredi non sono d’accordo o se l’erede è una persona sotto una protezione speciale, è richiesto il consenso del tribunale.
§ 1680
(1) Un erede il cui diritto di eredità è già chiaramente dimostrato può essere autorizzato dal tribunale anche prima della fine della procedura di eredità a disporre liberamente di determinati oggetti ereditari se viene adempiuto il testamento del testatore o con altri coeredi, eredi e legatari indispensabili.
(2) Se il diritto all’eredità è esercitato da più persone che si contraddicono a vicenda, la misura di cui al paragrafo 1 non può essere adottata. Tuttavia, se l’erede ha già ricevuto un vantaggio, non può essere rimosso da lui.
§ 1681
(1) Se l’erede, senza avere il diritto di farlo, assume la piena amministrazione della proprietà, gli effetti della prenotazione dell’inventario saranno annullati dall’inizio, se lo ha fatto. Ciò vale anche se è accertato che l’erede ha nascosto intenzionalmente la proprietà, se l’erede mescola parti della proprietà con parti della sua proprietà, senza distinguere a chi appartiene, a meno che ciò non fosse già avvenuto prima della morte del testatore. Lo stesso effetto, a causa della prenotazione del censimento, si verificherà anche contro gli eredi nella cui rappresentazione diretta o indiretta qualcun altro ha gestito la proprietà in questo modo. Se una persona vicina all’erede amministra la proprietà in questo modo, si ritiene che agisca anche come suo rappresentante.
(2) L’effetto di cui al paragrafo 1 non si verifica se gli eredi dividono solo documenti, effigi o registri e altre cose di natura familiare o commemorativa prima di confermare l’acquisizione dell’eredità.
Conclusione della proprietà
§ 1682
(1) Il tribunale adotterà senza indugio le misure per assicurare la proprietà (conclusione), se
a) uno degli eredi non è indipendente,
b) uno degli eredi ha una residenza sconosciuta,
c) esiste il timore che l’immobile sia indebitato eccessivamente,
d) il creditore ha proposto la separazione della proprietà o
(e) se esiste un altro importante motivo di particolare attenzione.
(2) Se solo un erede è inabile, assente o sconosciuto, è possibile essere soddisfatti della conclusione di tale parte del patrimonio che è sufficiente a soddisfare il suo diritto di eredità. Ciò vale anche se esiste una persona che ha diritto alla parte obbligatoria.
§ 1683
Non sono necessarie conclusioni se la proprietà ha un immobile che fornisce una sicurezza sufficiente.
Inventario della tenuta
§ 1684
(1) Lo scopo dell’inventario della proprietà è determinare la proprietà e determinare il valore patrimoniale netto al momento della morte del testatore.
(2) Se ciò non compromette seriamente l’esecuzione tempestiva dell’inventario, l’inventario potrebbe essere presente e sollevare domande e fare commenti.
a) l’ esecutore della volontà,
b) l’ amministratore dell’eredità,
c) chiunque affermi e certifichi il suo diritto di eredità o il diritto a una quota obbligatoria, o che sia noto per avere tale diritto,
d) il creditore che ha richiesto la separazione della proprietà,
e) se il tribunale concorda, un’altra persona che dimostri di avere un interesse legale a farlo; tuttavia, il messaggero solo se sussiste il rischio che sarà obbligato a contribuire proporzionalmente alla quota obbligatoria.
§ 1685
(1) Il tribunale ordina un inventario della proprietà se l’erede esercita il diritto di prenotazione dell’inventario o se è necessario per il calcolo del lavoro obbligatorio.
(2) Il tribunale ordinerà anche un inventario della proprietà,
a) se gli eredi includono una persona che non è completamente indipendente, o che è sconosciuta o assente, o una persona giuridica di pubblica utilità o stabilita nell’interesse pubblico (di seguito denominata “una persona sotto una protezione speciale”),
b) in caso di incertezza sul fatto che qualcuno sia l’erede o chi sia l’erede,
c) se il creditore lo richiede ai sensi dell’articolo 1709, oppure
(d) se il creditore del testatore dimostra che esiste un altro serio motivo per eseguire l’inventario.
§ 1686
(1) I costi per l’ottenimento di un inventario sono rimborsati dalla proprietà e sono sostenuti in proporzione alle quote di eredità di quegli eredi a cui l’inventario è a beneficio. Se non è possibile pagare le spese per ottenere l’inventario dalla proprietà, il tribunale ordina a questi eredi di fornire un contributo proporzionato alle spese.
(2) Se il tribunale ha ordinato un inventario ai fini del calcolo della parte obbligatoria, i costi della proprietà devono essere rimborsati e devono essere sostenuti in proporzione a tutti gli eredi e alla persona avente diritto alla parte obbligatoria. Se non è possibile coprire i costi per l’ottenimento di un inventario del patrimonio, il tribunale ordina a queste persone di fornire un contributo proporzionato ai costi.
(3) Se qualcuno richiede un inventario senza una ragione seria per esso, il tribunale lo ordina a sopportare i costi dell’inventario dal proprio.
§ 1687
(1) Se le circostanze del caso lo giustificano, il tribunale può decidere di sostituire l’inventario della proprietà con un elenco della proprietà preparato dall’amministratore della proprietà e confermato da tutti gli eredi. Se l’amministratore del patrimonio non è stato ancora nominato, può essere nominato a tale scopo dal tribunale.
(2) In casi semplici, il tribunale può decidere, se gli eredi non si oppongono, di sostituire l’inventario della proprietà con una dichiarazione congiunta degli eredi nella proprietà.
§ 1688
(1) Se è dimostrato che la dichiarazione o l’elenco ai sensi della sezione 1687 non corrisponde ai fatti nella misura non trascurabile,
a) gli effetti della prenotazione sono revocati dagli eredi fin dall’inizio, se l’hanno effettuata,
b) la persona di cui al § 1685 capoverso 2 ha il diritto di chiedere al tribunale di ordinare un nuovo inventario della proprietà se dimostra un interesse legale a farlo.
(2) L’effetto di cui al paragrafo 1 lettera. (a) non si presenta a una persona sotto una protezione speciale, a meno che non sia accertato che ha nascosto intenzionalmente la proprietà. Né questo effetto si verificherà contro l’erede che dimostra di non essere stato in colpa per l’incompletezza della dichiarazione o dell’elenco.
(3) Se l’amministratore ha reso incompleto l’elenco ai sensi della Sezione 1687, dovrà compensare il danno che ne deriva.
§ 1689
Se il creditore è noto, il tribunale lo informa che è stato realizzato un inventario della proprietà e gli consente di commentare l’inventario.
Sezione 3
Conferma dell’eredità
§ 1690
(1) Il tribunale deve confermare l’eredità alla persona che non ha respinto l’eredità e ha il diritto di eredità migliore secondo il corso della procedura di eredità, dopo aver verificato che la volontà del testatore sarà debitamente adempiuta.
(2) Se l’esecutore del testamento è stato chiamato, deve confermare al tribunale l’adempimento degli ordini del testatore; se non è stato chiamato, gli eredi devono dimostrarlo alla corte. Se gli eredi non concordano o non contraddicono quanto confermato dall’esecutore, il tribunale deciderà come ottenere le prove.
§ 1691
(1) Se i riferimenti sono stati ordinati, il tribunale deve confermare l’eredità solo dopo che gli è stato dimostrato che
a) i messaggeri sono stati informati del riferimento,
(b) i collegamenti dovuti a persone che non sono completamente indipendenti, le persone giuridiche di pubblica utilità o stabilite nell’interesse pubblico, o i collegamenti realizzati a fini di beneficenza e di pubblica utilità sono stati rispettati e il rispetto di collegamenti non validi è stato assicurato,
c) è stato inoltre garantito il rispetto di riferimenti a persone sconosciute o assenti.
(2) Il tribunale può rinunciare alla sicurezza se apparentemente non è necessario.
§ 1692
(1) Il tribunale deve confermare all’erede unico che ha ereditato. Deve dichiarare chi è l’erede, la cui proprietà acquisisce, per quale motivo e se ciò viene fatto con o senza il censimento.
(2) Il tribunale deve anche confermare le quote di eredità a diversi eredi nell’importo dopo l’eventuale compensazione rispetto alla quota di eredità e dopo aver compensato eventuali riferimenti. Quando si divide la proprietà, il tribunale confermerà anche quale eredità ha acquisito ciascun erede e per quale motivo ha luogo la divisione dell’eredità.
(3) Se una successione è ordinata dalla costituzione di una successione fiduciaria, prova del tempo o altro, il tribunale deve confermare che è stata ordinata, che subentra come erede successivo e a quali condizioni. Se il testatore ha stabilito che l’erede principale è libero di disporre dell’eredità, anche il tribunale lo confermerà.
§ 1693
(1) Gli eredi possono concordare dinanzi al tribunale in procedimenti di successione l’importo delle loro quote di successione. Il tribunale deve approvare l’accordo se non è in conflitto con gli interessi della persona sotto una protezione speciale.
(2) Se ereditano in base all’acquisizione in caso di decesso, gli eredi possono concordare una quantità diversa di azioni ereditarie rispetto a quella valutata dal testatore, se il testatore lo ha espressamente ammesso.
(3) Se eredita in base alla successione legale, l’erede ha il diritto di chiedere il regolamento da altri eredi se si è preso cura del testatore per un periodo di tempo più lungo o ha contribuito in modo significativo a mantenere o aumentare la proprietà del testatore mediante lavoro, supporto finanziario o mezzi simili ricompensato. Il regolamento deve essere fornito per una durata e un’estensione ragionevoli di ciò che ha eseguito e del valore della proprietà; la sua quota di eredità aumenterà di questo importo. Ciò vale anche se l’erede, che non è il coniuge superstite, ha eseguito un obbligo di manutenzione o simile nei confronti del testatore.
Sezione 4
Divisione della tenuta
§ 1694
(1) Se il testatore si è procurato in caso di morte, la proprietà sarà divisa secondo la sua volontà. Gli eredi possono concordare dinanzi al tribunale di dividere la proprietà in tutto o in parte altrimenti, se il testatore l’ha ammessa espressamente.
(2) Se il testatore ha assegnato agli eredi cose individuali dalla sua proprietà senza ordinare espressamente che la proprietà deve essere divisa come ordinato, o che l’erede convocato può accettare solo ciò che gli è stato assegnato, o che una certa cosa deve rimanere in comproprietà dagli eredi , considera la sua espressione di volontà come un desiderio senza vincolo legale.
§ 1695
(1) Se il testatore non è stato ordinato in caso di morte, gli eredi possono concordare in tribunale in qualsiasi modo sulla divisione della proprietà.
(2) Se il testatore non ha acquistato una parte della proprietà o se non ha ordinato come dividere la proprietà o la sua parte, o se la divisione della proprietà secondo la volontà del testatore non è affatto possibile, si applicano mutatis mutandis le disposizioni del paragrafo 1.
§ 1696
(1) Il tribunale deve approvare l’accordo degli eredi sulla divisione, se non contraddice la volontà del testatore e nei suoi limiti o gli interessi della persona sotto una protezione speciale. Se il tribunale non approva l’accordo, confermerà agli eredi l’acquisizione dell’eredità in base all’importo delle loro quote di eredità.
(2) La validità dell’accordo sulla divisione della proprietà richiede che, a seguito della sua conclusione, l’intera proprietà nota sia divisa. Un accordo può anche stabilire un privilegio o un privilegio o altro diritto reale, anche se il testatore non lo ha acquisito.
§ 1697
(1) Il tribunale deve dividere il patrimonio secondo l’ordine del defunto. Se il testatore ha affidato a terzi la determinazione di come distribuire la proprietà, il tribunale fissa un termine ragionevole per quella persona, almeno due mesi; tuttavia, il tribunale non terrà conto della decisione se è manifestamente ingiusta o si verifica dopo il termine.
(2) A meno che l’ordine del deceduto lo impedisca, il tribunale deve dividere la proprietà approvando l’accordo degli eredi; se non viene raggiunto un accordo, il tribunale divide la proprietà se tutti gli eredi lo richiedono e se non vi è alcuna disputa tra loro su ciò che appartiene alla proprietà. Il tribunale si occupa degli interessi della persona sotto una protezione speciale.
(3) In altri casi, il tribunale non deve dividere la proprietà e confermare agli eredi l’acquisizione dell’eredità secondo le quote di eredità.
§ 1698
Quando si divide la proprietà, è possibile liquidare il diritto al risarcimento dalle relazioni tra i coeredi, compensare la quota ereditaria e compensare i riferimenti.
§ 1699
(1) A seconda delle circostanze, un credito o un debito può anche essere assegnato a un singolo erede. Se un debito è assegnato a un erede, ciò non pregiudica i diritti del creditore.
(2) Un erede abbreviato nella sua parte assegnando una cosa difettosa ha il diritto al risarcimento ai suoi coeredi per ciò che è stato abbreviato dal difetto.
§ 1700
(1) Se il tribunale divide la proprietà su richiesta degli eredi, deve stabilire una dichiarazione basata sull’elenco della proprietà o sull’elenco confermato da tutti gli eredi. Se una parte della proprietà è stata venduta per volontà dell’erede per legge, il prezzo di acquisto raggiunto sarà incluso nella proprietà, nel caso di un’altra alienazione per volontà dell’erede, il prezzo normale nel giorno del diritto ereditario. La quota di ciascuno degli eredi espressa in denaro sarà assegnata ai singoli elementi in base al prezzo indicato nell’estratto conto.
(2) Se il prezzo di un oggetto non è chiaro, il tribunale lo determina mediante stima, a meno che l’oggetto non sia assegnato a tutti gli eredi in base alle loro quote.
Sezione 5
Debiti che riguardano gli eredi
§ 1701
(1) I debiti del testatore devono essere trasferiti agli eredi, a meno che la legge non disponga diversamente.
(2) L’ erede è tenuto a pagare i costi della sepoltura del testatore e le misure del sito grave del testatore, a meno che tali costi non siano stati rimborsati dalla proprietà ai sensi del § 114 paragrafo 2.
§ 1702
L’erede non può essere liberato dall’obbligo che gli è stato imposto dall’acquisizione in caso di morte rifiutando l’eredità da tale acquisizione, a condizione che eserciti il suo diritto di erede per legge. Può diventare erede dell’acquisizione in caso di morte o rifiutare l’eredità.
§ 1703
Diritti dei creditori prima della conferma dell’eredità
Fino a quando il tribunale non conferma gli eredi all’acquisizione dell’eredità, i creditori possono far valere la prestazione solo nei confronti della persona che gestisce la proprietà e chiedere soddisfazione solo alla proprietà appartenente alla proprietà.
Effetti legali della mancata applicazione della prenotazione di inventario
§ 1704
Se l’erede non è entrato nella prenotazione dell’inventario, dovrà pagare per intero i debiti del testatore. Se diversi eredi non sono entrati nella prenotazione dell’inventario, devono pagare i debiti del testatore in solido.
§ 1705
L’esecuzione dell’inventario non ha alcun effetto legale sulla portata dell’obbligo di pagare i debiti all’erede che non ha inserito la prenotazione dell’inventario.
Effetti legali della prenotazione dell’inventario
§ 1706
Se l’erede ha effettuato una prenotazione dell’inventario, dovrà pagare i debiti del testatore fino all’importo del prezzo dell’eredità acquisita. Ciò vale anche se l’inventario della proprietà è stato ordinato da un tribunale nell’interesse di una persona sotto una protezione speciale.
§ 1707
Ciascuno degli eredi che sono entrati nella prenotazione dell’inventario paga i debiti del testatore in solido con gli altri eredi, ma il creditore può chiedere a ciascun erede che riserva la prestazione dell’inventario solo fino all’importo corrispondente alla sua quota di eredità.
§ 1708
Le sanzioni tra i coeredi sono regolate dalle disposizioni generali sui debiti congiunti.
Separazione del patrimonio
§ 1709
(1) Un creditore che certifica il timore di un indebitamento eccessivo dell’erede può, prima che il tribunale confermi l’acquisizione dell’eredità, proporre che la proprietà rimanga separata dalla proprietà dell’erede e sia gestita come proprietà separata. Il tribunale non concederà la mozione se è chiaro che non c’è motivo di preoccuparsi.
(2) La proposta di separazione della proprietà non impedisce al tribunale di confermare l’acquisizione dell’eredità.
§ 1710
Il creditore che ha richiesto la separazione deve essere soddisfatto del patrimonio separato. Tuttavia, questo creditore perde il diritto di essere soddisfatto della proprietà dell’altro erede, anche se l’erede non è entrato nella prenotazione dell’inventario.
Trovare i debiti del testatore
§ 1711
L’erede che ha prenotato l’inventario o la persona che amministra la proprietà può, prima che il tribunale decida di confermare l’eredità, richiedere che il tribunale, al fine di recuperare i debiti del testatore, inviti il creditore a denunciare e comprovare le proprie pretese entro un termine ragionevole. Fino al completamento del procedimento avviato, né l’erede né la persona che gestisce il patrimonio sono tenuti a soddisfare i creditori.
§ 1712
(1) Un creditore che non si applica entro il termine non ha diritto al rimborso dall’erede se il patrimonio è esaurito dal pagamento dei crediti dichiarati.
(2) Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano,
a) se il creditore dimostra che l’erede era a conoscenza del credito, oppure
b) se il credito del creditore garantisce un privilegio o altro diritto reale sulla cosa appartenente alla proprietà.
§ 1713
Se non è stata richiesta alcuna richiesta di creditori, o se l’erede di uno dei creditori segnalanti soddisfa senza riguardo ai diritti di altri e se un creditore non ottiene il pagamento completo del credito dalla proprietà, l’erede è obbligato nei confronti del creditore oltre l’ambito del § 1692, nella misura in cui il creditore sarebbe stato soddisfatto della liquidazione del patrimonio ai sensi di un’altra legge.
Parte 8
Furto di eredità
§ 1714
(1) L’eredità può essere alienata dopo la morte del testatore; se il contratto è concluso in precedenza, non deve essere preso in considerazione. Alienando l’eredità, il cessionario entra in diritti e obbligazioni appartenenti alla proprietà.
(2) L’ ereditarietà deve essere alienata da un contratto in grassetto, a meno che un elenco di diritti e obbligazioni non sia stato preso come base del contratto durante l’alienazione dell’eredità. Se tale elenco è stato preso come base, dipende dal contenuto del contratto, dipende dall’accordo delle parti, in quale misura si applicano anche i § 1716 e 1717.
(3) Il contratto richiede la forma di un atto pubblico.
§ 1715
Le parti notificano senza indebito ritardo all’autorità giudiziaria che conduce le procedure di successione che l’eredità è stata alienata.
§ 1716
(1) Il cessionario non ha diritto a una cosa appartenente all’alienatore non come erede, ma per un’altra ragione legale, né a documenti, effigi e registri di natura familiare.
(2) D’altra parte, il cessionario ha diritto a tutto ciò che viene aggiunto all’eredità dalla perdita del legatario o del co-erede o in qualsiasi altro modo, se l’alienatore ha il diritto di farlo.
§ 1717
L’acquirente possiede anche tutto ciò che l’alienatore ha già ricevuto dalla legge sull’eredità. Tuttavia, il cessionario rimborserà all’alienatore ciò che ha speso per la sua eredità o eredità e, a meno che le parti non abbiano concordato diversamente, i costi del funerale e del luogo di sepoltura del testatore.
§ 1718
Se l’alienatore ha amministrato il patrimonio prima che fosse trasferito al cessionario, è obbligato a cedere il cessionario.
§ 1719
L’alienatore dell’eredità è responsabile nei confronti del cessionario dell’autenticità del suo diritto di eredità, come ha affermato. Se il cessionario subisce un danno, l’alienatore lo compenserà in conformità con la parte quarta della presente legge.
§ 1720
Il cessionario e l’alienatore dell’eredità sono responsabili in solido con i creditori per i debiti del testatore.
PARTE QUARTA
DIRITTI DI PROPRIETÀ RELATIVI
TITOLO I
DISPOSIZIONI GENERALI SUGLI IMPEGNI
Parte 1
Origine delle responsabilità e loro contenuto
§ 1721
Dall’obbligo, il creditore ha diritto a una determinata prestazione nei confronti del debitore come credito e il debitore è tenuto a soddisfare tale diritto soddisfacendo il debito.
§ 1722
La prestazione oggetto dell’obbligazione deve essere di natura pecuniaria e corrispondere agli interessi del creditore, anche se tale interesse non è meramente patrimoniale.
§ 1723
(1) Un obbligo deriva da un contratto, da un atto illegale o da un altro fatto legale che è qualificato a farlo in base al sistema legale.
(2) Le disposizioni in materia di obbligazioni derivanti da contratti si applicano mutatis mutandis alle obbligazioni derivanti da altri fatti giuridici.
Parte 2
Contrarre
Sezione 1
Condizioni generali
§ 1724
(1) In base al contratto, le parti esprimono la volontà di stabilire un obbligo tra loro e di seguire il contenuto del contratto.
(2) Le disposizioni sui contratti si applicano mutatis mutandis all’espressione della volontà con cui una persona si rivolge ad altre persone, a meno che ciò non sia precluso dalla natura dell’espressione della volontà o dalla legge.
§ 1725
Il contratto è concluso non appena le parti hanno concordato il suo contenuto. Entro i limiti dell’ordine legale, le parti sono lasciate libere di negoziare il contratto e determinarne il contenuto.
§ 1726
Se le parti ritengono che il contratto sia concluso, sebbene in realtà non abbiano concordato il materiale che avrebbero dovuto concordare nel contratto, l’espressione della loro volontà è considerata un contratto concluso se, soprattutto alla luce del loro comportamento successivo, si può ragionevolmente presumere che il contratto concluso senza disporre questo requisito. Tuttavia, se una delle parti ha già indicato, al momento della conclusione del contratto, che il raggiungimento di un accordo su determinate indicazioni è un prerequisito per la conclusione del contratto, si considera che il contratto non sia stato concluso; quindi l’accordo su altri requisiti della parte non è vincolante, anche se è stata fatta una registrazione su di essi.
§ 1727
Ciascuno dei vari contratti conclusi nella stessa trattativa o inclusi nella stessa carta è considerato separatamente. Se risulta dalla natura di più contratti o dal loro scopo noto alle parti al momento della conclusione del contratto di essere interdipendenti, la creazione di ciascuno di essi è una condizione per la creazione di altri contratti. La risoluzione dell’obbligo di uno di essi senza il soddisfacimento del creditore annulla altri contratti dipendenti, con effetti giuridici simili.
§ 1728
(1) Ognuno può negoziare liberamente un contratto e non è responsabile per non averlo concluso, a meno che non inizi o continui a negoziare il contratto senza avere intenzione di concludere il contratto.
(2) Nel negoziare la conclusione di un contratto, le parti contraenti si comunicano reciprocamente tutte le circostanze di fatto e di diritto di cui sono a conoscenza o che devono conoscere, in modo che ciascuna parte possa essere convinta della possibilità di concludere un contratto valido e che ciascuna parte abbia un interesse nel contratto concludere.
§ 1729
(1) Se le parti raggiungono così lontano nella negoziazione del contratto che la conclusione del contratto sembra essere altamente probabile, la parte che, nonostante le ragionevoli aspettative dell’altra parte nel concludere il contratto, termina la conclusione del contratto senza ragionamento.
(2) Una parte che agisce disonestamente deve risarcire l’altra parte per il danno, ma al massimo nella misura che corrisponde alla perdita derivante dal contratto non concluso in casi simili.
§ 1730
(1) Se le parti forniscono dati e comunicazioni durante la negoziazione del contratto, ciascuna delle parti ha il diritto di conservarne la documentazione, anche se il contratto non è concluso.
(2) Se una parte ottiene informazioni o comunicazioni riservate durante la negoziazione di un contratto con l’altra parte, deve assicurarsi che non venga utilizzato in modo improprio o che non venga divulgato senza motivo legale. Se viola questo obbligo e se ne arricchisce, darà all’altra parte ciò di cui si è arricchita.
Sezione 2
Una conclusione del contratto
Proposta di conclusione di un contratto
§ 1731
Deve essere chiaro dalla proposta di conclusione del contratto (in seguito denominata “offerta”) che la persona che lo intende intende concludere un determinato contratto con la persona contro la quale fa un’offerta.
§ 1732
(1) L’azione legale che porta alla conclusione di un contratto è un’offerta se contiene gli elementi essenziali del contratto in modo che il contratto possa essere concluso con la sua accettazione semplice e incondizionata e se implica la volontà del proponente di essere vincolato dal contratto se l’offerta è accettata.
(2) Una proposta di consegna di beni o di prestazione di un servizio a un prezzo specifico formulata nel corso dell’attività commerciale mediante la pubblicità, un catalogo o la visualizzazione di beni è considerata un’offerta soggetta a esaurimento delle scorte o perdita della capacità di esecuzione dell’imprenditore.
§ 1733
Un’espressione di volontà che non è conforme al § 1732 non è un’offerta e non può quindi essere accettata. Se l’espressione della volontà contiene una promessa di prestazione per una determinata prestazione o risultato, è una promessa pubblica, altrimenti un semplice invito a presentare un’offerta. Lo stesso vale per un’espressione che è diretta a un circolo indefinito di persone o che è nella natura della pubblicità, a meno che non sia chiaro diversamente.
§ 1734
Un’offerta fatta per via orale deve essere accettata senza indugio, a meno che qualcos’altro derivi dal suo contenuto o dalle circostanze in cui è stata fatta. Ciò vale anche se un’offerta presentata per iscritto è stata presentata alla persona presente.
§ 1735
Un’offerta fatta per iscritto a una persona assente deve essere accettata entro il termine indicato nell’offerta. Se non viene specificato alcun termine, l’offerta può essere accettata entro un termine adeguato alla natura del contratto proposto e alla velocità con cui l’offerente utilizzava per inviare l’offerta.
§ 1736
Un’offerta è irrevocabile se espressamente dichiarata in essa o se le parti lo concordano. Un’offerta è anche irrevocabile se risulta dalle negoziazioni delle parti relative alla conclusione del contratto, dai loro precedenti rapporti commerciali o dalla dogana.
§ 1737
Annullamento dell’offerta
Sebbene l’offerta sia irrevocabile, può essere annullata se la cancellazione avviene all’altra parte prima della consegna dell’offerta o almeno contemporaneamente ad essa.
§ 1738
Annulla l’offerta
(1) Anche se un’offerta è revocabile, non può essere revocata entro il termine fissato per la sua accettazione, a meno che non sia riservata nell’offerta. Un’offerta revocabile può essere revocata solo se la revoca si verifica all’altra parte prima che l’altra parte abbia inviato l’accettazione dell’offerta.
(2) Un’offerta non può essere revocata se esprime irrevocabilità.
§ 1739
(1) Se l’offerta viene respinta, il rifiuto scade con effetto.
(2) Se una delle parti muore o perde il diritto di concludere un contratto, l’offerta scade se risulta evidente dall’offerta stessa o dalla natura e dallo scopo del contratto proposto.
Accettazione dell’offerta
§ 1740
(1) La persona a cui è indirizzata l’offerta accetta l’offerta se dà il suo consenso in tempo nei confronti del proponente. Il silenzio o l’inazione non sono di per sé un’accettazione.
(2) L’espressione della volontà, che contiene aggiunte, riserve, restrizioni o altre modifiche, è un rifiuto dell’offerta ed è considerata una nuova offerta. Tuttavia, l’accettazione dell’offerta è una risposta che definisce il contenuto del contratto proposto in altre parole.
(3) Una risposta con una modifica o una deviazione, che non modifica significativamente le condizioni dell’offerta, è l’accettazione dell’offerta, a meno che il proponente non rifiuti tale accettazione senza indebito ritardo. Il proponente può escludere l’accettazione di un’offerta con una modifica o una deviazione anticipata già nell’offerta o in altro modo che non sollevi dubbi.
§ 1741
Nel caso di un’offerta rivolta a più persone, il contratto è concluso se tutte queste persone accettano l’offerta, se il suo contenuto implica l’intenzione del proponente che tutte le persone a cui è indirizzata l’offerta diventano parti del contratto o se tale circostanza può ragionevolmente essere prevista dalle circostanze, che l’offerta è stata fatta. Lo stesso vale, mutatis mutandis, se l’intenzione del firmatario di diventare parte del contratto è un certo numero di tali persone.
§ 1742
L’accettazione dell’offerta può essere annullata se la cancellazione avviene al proponente entro e non oltre l’accettazione.
§ 1743
(1) L’accettazione tardiva di un’offerta ha anche gli effetti dell’accettazione anticipata se il proponente notifica alla persona che ha effettuato l’offerta almeno oralmente senza indebito ritardo di ritenere che l’accettazione sia tempestiva o inizi a comportarsi conformemente all’offerta.
(2) Se dal documento che esprime l’accettazione dell’offerta risulta che esso è stato inviato in tali circostanze che avrebbe raggiunto il firmatario in tempo se fosse stato trasportato nel modo consueto, l’accettazione tardiva ha gli effetti dell’accettazione tempestiva, a meno che il proponente non lo informi almeno oralmente senza indugio, che l’offerta doveva essere considerata obsoleta.
§ 1744
Tenendo conto del contenuto dell’offerta o della prassi stabilita tra le parti o laddove ciò sia consuetudinario, la persona a cui è indirizzata l’offerta può accettare l’offerta in modo tale da conformarla, in particolare fornendo o accettando la prestazione. L’accettazione dell’offerta è effettiva al momento dell’incontro, se si è svolto in tempo.
§ 1745
Il contratto è concluso quando entra in vigore l’accettazione dell’offerta.
Sezione 3
Contenuto del contratto
§ 1746
(1) Le disposizioni di legge che disciplinano i singoli tipi di contratti si applicano ai contratti il cui contenuto comprende gli elementi essenziali del contratto stabiliti nella disposizione di base per ciascuno di tali contratti.
(2) Le parti possono anche stipulare un contratto di questo tipo, che non è specificamente regolato come un tipo di contratto.
§ 1747
Se il contratto è gratuito, si ritiene che il debitore abbia voluto impegnarsi meno di più.
§ 1748
Si ritiene che l’accordo secondo cui una determinata parte del contenuto del contratto verrà successivamente concordato tra le parti costituisce una condizione per l’efficacia del contratto concluso.
§ 1749
(1) Se le parti concordano che un determinato requisito del contratto deve essere determinato da una terza parte o da un tribunale, tale determinazione deve essere una condizione per l’efficacia del contratto. Se la terza parte non specifica il requisito del contratto entro un termine ragionevole o rifiuta di determinarlo, entrambe le parti possono proporre che il requisito sia determinato da un tribunale.
(2) Nel determinare il requisito, si deve tener conto dello scopo che il contratto sembra perseguire, delle circostanze in cui è stato concluso il contratto, nonché dell’equità dei diritti e degli obblighi delle parti.
§ 1750
Se la parte autorizzata non propone di integrare il contenuto del contratto entro il termine concordato, altrimenti entro un anno dalla conclusione del contratto, si ritiene che il contratto venga risolto dall’inizio.
§ 1751
(1) Parte del contenuto del contratto può essere determinata facendo riferimento alle condizioni commerciali che il proponente allega all’offerta o che sono note alle parti. Le disposizioni divergenti nel contratto hanno la precedenza sulla formulazione dei termini e delle condizioni.
(2) Se le parti nell’offerta e nell’accettazione dell’offerta fanno riferimento a condizioni commerciali contrastanti, il contratto è comunque concluso con il contenuto specificato nella misura in cui le condizioni commerciali non sono in conflitto; questo vale anche se le condizioni commerciali lo impediscono. Se una delle parti lo esclude al più tardi senza indebito ritardo dopo lo scambio di espressioni di volontà, il contratto non viene concluso.
(3) Nel concludere un contratto tra imprenditori, parte del contenuto del contratto può essere determinata da un semplice riferimento alle condizioni commerciali predisposte da organizzazioni professionali o di interesse.
§ 1752
(1) Se una parte in normali relazioni commerciali con un numero maggiore di persone stipula contratti vincolanti a lungo termine per la riqualificazione dello stesso tipo con riferimento alle condizioni commerciali e se la natura dell’obbligazione indica già una ragionevole necessità di modificarli che la parte possa modificare i termini e le condizioni in misura ragionevole. L’accordo è valido se è stato almeno concordato in anticipo in che modo la modifica verrà notificata all’altra parte e se questa parte ha il diritto di rifiutare la modifica e l’obbligo di terminare per questo motivo sufficiente per ottenere servizi simili da un altro fornitore; tuttavia, non si terrà conto di un accordo che annette a tale denuncia un obbligo speciale per la parte che denuncia.
(2) Se l’ambito delle variazioni delle condizioni commerciali non è stato concordato, le variazioni causate da un tale cambiamento di circostanze, che la parte che si riferisce alle condizioni commerciali ha dovuto prevedere al momento della conclusione del contratto, o le variazioni causate da cambiamenti nei suoi rapporti personali o di proprietà non saranno prese in considerazione.
§ 1753
Le disposizioni dei Termini e Condizioni che l’altra Parte non poteva ragionevolmente aspettarsi saranno inefficaci se non espressamente accettate da quella Parte; la disposizione opposta non viene presa in considerazione. L’eventuale coinvolgimento di tale disposizione sarà valutato non solo alla luce del suo contenuto, ma anche nel modo in cui è espresso.
§ 1754
(1) Se le parti del contratto utilizzano una clausola prevista dalle regole di interpretazione utilizzate, si ritiene che questa clausola intendesse produrre gli effetti giuridici previsti dalle regole di interpretazione invocate nel contratto o da quelle regole di interpretazione che, tenendo conto della natura di i contratti vengono generalmente utilizzati.
(2) Se una delle parti del contratto non è un imprenditore, il significato della clausola può essere invocato contro quella parte solo se è dimostrato che il suo significato deve essere stato conosciuto a quella parte.
§ 1755
Se una parte generalmente ritira un’obiezione sulla validità del contratto, ciò non deve essere preso in considerazione.
Sezione 4
Forma del contratto
§ 1756
Se il contratto non è concluso a parole, la volontà delle parti di concordare i termini deve essere chiara dalle circostanze; nel fare ciò, saranno presi in considerazione non solo il comportamento delle parti, ma anche i listini prezzi, le offerte pubbliche e altri documenti emessi.
§ 1757
(1) Dopo aver concluso un contratto tra le parti in una forma diversa da quella scritta, spetta alle parti decidere se confermare il contenuto del contratto per iscritto.
(2) Se uno di loro lo fa nel corso dell’attività delle parti nella convinzione che la sua conferma catturi fedelmente il contenuto del contratto, il contratto si considera concluso con il contenuto specificato nella conferma, anche se mostra deviazioni dal contenuto effettivamente concordato del contratto. Ciò si applica solo se le deviazioni dichiarate nella conferma cambiano il contenuto effettivo concordato del contratto in modo non sostanziale e sono di natura tale che un imprenditore ragionevole li approverebbe ancora e purché l’altra parte non respinga tali deviazioni.
(3) Il paragrafo 2 si applica anche se il contratto è stato concluso nel corso dell’attività di una delle parti e il suo contenuto è confermato dall’altra parte.
§ 1758
Se le parti decidono di utilizzare un particolare modulo per la conclusione, si riterranno non vincolate se tale modulo non viene rispettato. Ciò vale anche se una delle parti esprime la volontà di concludere il contratto per iscritto.
Sezione 5
Effetti del contratto
Condizioni generali
§ 1759
Il contratto della parte è vincolante. Può essere modificato o annullato solo con il consenso di tutte le parti o per altri motivi legali. Il contratto funziona con altre persone solo nei casi previsti dalla legge.
§ 1760
Il fatto che una parte non abbia il diritto di disporre di ciò che deve essere eseguito ai sensi del contratto al momento della conclusione del contratto non comporta di per sé l’invalidità del contratto.
§ 1761
Il divieto di gravamento o alienazione della proprietà è efficace solo tra le parti, a meno che non sia stato stabilito come un diritto reale. Tale divieto si applica se è stato stabilito per la durata del fondo fiduciario, la successione fiduciaria, la rappresentanza o per un altro periodo di tempo definito e ragionevole nell’interesse di una parte degna di protezione legale.
§ 1762
(1) Se la legge stabilisce che una decisione di un determinato organo è necessaria per l’efficacia del contratto, il contratto è efficace con questa decisione.
(2) Se la proposta di decisione non è stata presentata entro un anno dalla conclusione del contratto, il contratto si considera risolto dall’inizio. Ciò vale anche se la proposta è stata respinta.
§ 1763
Se una parte concede a persone diverse, mediante contratti successivamente stipulati, il diritto di utilizzare o godere della stessa cosa allo stesso tempo, tale diritto deve essere acquisito dalla persona a cui il cedente ha inizialmente fornito la cosa per l’uso o il godimento. Se non esiste tale persona, il diritto appartiene alla persona con la quale è stato concluso il contratto, che è entrato in vigore per primo.
Cambio di circostanze
§ 1764
Se, dopo la conclusione del contratto, le circostanze cambiano a tal punto che l’esecuzione di un contratto diventa più difficile per una delle parti, ciò non modifica il suo obbligo di pagamento del debito. Ciò non si applica nei casi previsti ai § 1765 e 1766.
§ 1765
(1) Se si verifica un cambiamento delle circostanze così sostanziale che il cambiamento crea una sproporzione particolarmente grave nei diritti e negli obblighi delle parti svantaggiando una di esse o aumentando in modo sproporzionato il costo della prestazione o riducendo sproporzionatamente il valore dell’oggetto della prestazione, l’interessato ha il diritto di chiedere il ripristino negoziazione del contratto, se dimostra che non poteva ragionevolmente prevedere o influenzare il cambiamento e che il fatto si verificava solo dopo la conclusione del contratto, o era noto all’interessato solo dopo la conclusione del contratto. L’esercizio di questo diritto non dà diritto all’interessato di differire le prestazioni.
(2) Il diritto di cui al paragrafo 1 non sorge per l’interessato se ha assunto il rischio di un cambiamento di circostanze.
§ 1766
(1) Se le parti non concordano entro un termine ragionevole, il tribunale può decidere in merito alla mozione di una delle parti di modificare l’obbligo previsto dal contratto ripristinando l’equilibrio dei diritti e degli obblighi delle parti o di annullarlo alla data e alle condizioni specificate nella decisione. Il tribunale non è vincolato dalla proposta delle parti.
(2) Il tribunale respinge la proposta di modifica dell’impegno se l’interessato non ha esercitato il diritto di riprendere i negoziati sul contratto entro un termine ragionevole, che deve aver identificato il cambiamento delle circostanze; questo periodo è considerato di due mesi.
Contratto a beneficio di terzi
§ 1767
(1) Se, in base al contratto, il debitore deve eseguire a terzi, il creditore può chiedere al debitore di adempierlo.
(2) A seconda del contenuto, della natura e dello scopo del contratto, si deve valutare se e quando una terza parte ha anche acquisito un diritto diretto a richiedere l’esecuzione. Si ritiene che una terza parte abbia acquisito tale diritto se la prestazione è principalmente a beneficio di lui.
(3) Il debitore ha anche obiezioni al contratto nei confronti di terzi.
§ 1768
Se una terza parte rifiuta il diritto acquisito ai sensi del contratto, viene trattato come se non avesse acquisito i diritti di esecuzione. Se ciò non contraddice il contenuto e lo scopo del contratto, il creditore può richiedere l’esecuzione per se stesso.
§ 1769
Contratto di prestazione di terzi
Se qualcuno si impegna a garantire all’altra parte che la terza parte la soddisfi, si impegna a intercedere con la terza parte per fornire le prestazioni concordate. Tuttavia, se qualcuno si impegna a che la terza parte adempia a quanto concordato, risarcirà il danno subito dal creditore se l’adempimento non ha luogo.
Sezione 6
Metodi speciali per la conclusione di un contratto
§ 1770
Le disposizioni sull’offerta e sull’accettazione dell’offerta si applicano mutatis mutandis ai casi in cui le parti concordano una procedura diversa per la conclusione del contratto.
§ 1771
vendita all’asta
(1) Durante l’asta, il contratto è concluso da un martello.
(2) Un’offerta già fatta deve essere annullata se viene presentata un’offerta più alta o se l’asta viene chiusa se non per bussare.
Gara pubblica per l’offerta più adatta
§ 1772
Chiunque indichi una gara per l’offerta più adatta a persone non specificate fa quindi una gara d’appalto.
§ 1773
L’offerente definisce per iscritto, almeno in termini generali, l’oggetto dell’esecuzione e i principi dell’altro contenuto del contratto previsto, su cui insiste, e determina il metodo di presentazione delle offerte e il termine entro il quale possono essere presentate le offerte. Pubblica il contenuto delle condizioni del concorso in modo adeguato.
§ 1774
L’annunciatore non può modificare le condizioni pubblicate della competizione o annullare la competizione, a meno che non abbia prenotato le condizioni della competizione. Pubblicherà la modifica o la cancellazione nello stesso modo in cui ha pubblicato le condizioni del concorso.
§ 1775
(1) L’ annunciatore deve includere l’offerta nella competizione se il suo contenuto corrisponde alle condizioni pubblicate della competizione. L’offerta può discostarsi da essi solo nella misura consentita dalle condizioni della competizione.
(2) Un’offerta presentata dopo il termine indicato nelle condizioni della competizione non può essere inclusa nella competizione.
(3) Il proponente ha il diritto al rimborso dei costi associati alla partecipazione al concorso, se le condizioni del concorso lo consentono.
§ 1776
(1) Salvo disposizione contraria delle condizioni del concorso, l’offerta non può essere revocata dopo la scadenza del termine indicato nelle condizioni del concorso per la presentazione delle offerte.
(2) Le condizioni del concorso possono prevedere che l’offerta possa essere modificata o integrata; tuttavia, nessuna modifica deve essere presa in considerazione o qualsiasi modifica apportata dopo la scadenza del termine specificato nel capitolato d’oneri. La correzione degli errori commessi durante la preparazione dell’offerta può essere effettuata in qualsiasi momento, a meno che le condizioni del concorso non lo impediscano.
§ 1777
(1) Il presentatore deve selezionare il più adatto delle offerte e annunciare la sua accettazione nel modo e nei termini indicati nelle condizioni della competizione.
(2) Se le condizioni della selezione dell’offerta non sono stabilite nelle condizioni della competizione, l’annunciatore ha il diritto di selezionare l’offerta più adatta a lui.
§ 1778
(1) Il presentatore accetterà l’offerta selezionata conformemente al § 1777. Se notifica alla parte proponente l’accettazione dell’offerta dopo il termine specificato nelle condizioni di concorrenza, il contratto non sarà concluso se il proponente selezionato informa senza indugio il presentatore che rifiuta di accettare l’offerta.
(2) Il presentatore può respingere tutte le offerte presentate se le ha riservate le condizioni della competizione.
§ 1779
L’annunciatore, senza indebito ritardo dopo la fine della competizione, comunica ai proponenti che non hanno avuto successo nella competizione di aver respinto le loro offerte.
Offerta pubblica
§ 1780
(1) Un’offerta pubblica è una manifestazione della volontà del proponente con cui si rivolge alle persone indefinite con una proposta di stipulare un contratto.
(2) Un’iniziativa per concludere un contratto, dalla quale non vi è alcuna intenzione di concludere un determinato contratto o che non ha i requisiti di cui alla Sezione 1732 capoverso 1, è considerata un invito a presentare offerte.
§ 1781
Un’offerta pubblica può essere revocata se la ricorrente ha pubblicato l’appello prima di accettare l’offerta pubblica nel modo in cui è stata pubblicata l’offerta pubblica.
§ 1782
(1) Sulla base di un’offerta pubblica, il contratto è concluso con la persona che per prima notifica al proponente per tempo e in conformità con esso che accetta l’offerta pubblica. Se più persone accettano contemporaneamente un’offerta pubblica, il contratto viene concluso con quello scelto dal proponente.
(2) Se l’offerta pubblica non specifica un termine per l’accettazione, si applicherà il termine adeguato alla natura dell’offerta pubblica.
§ 1783
(1) Il proponente notifica al beneficiario la conclusione del contratto senza indebito ritardo dopo l’accettazione dell’offerta pubblica. Informa gli altri che hanno fallito.
(2) Se il proponente conferma la conclusione del contratto al beneficiario più tardi di quanto previsto al paragrafo 1, il contratto non sarà creato se il beneficiario rifiuta di concludere il contratto senza indebito ritardo dopo aver ricevuto la conferma del firmatario della conclusione del contratto.
§ 1784
(1) Se l’offerta pubblica lo stipula esplicitamente, il contratto viene concluso con un certo numero di persone o con tutti coloro che hanno accettato l’offerta pubblica entro il termine previsto dalla Sezione 1782.
(2) Se il proponente non adempie all’obbligo di notifica, è vincolato da tutte le accettazioni dell’offerta pubblica, i cui autori non hanno notificato il risultato.
Sezione 7
Accordo futuro
§ 1785
Disposizione di base
Con un contratto su un contratto futuro, almeno una parte si impegna a concludere, su richiesta, entro il termine concordato, altrimenti entro un anno, un contratto futuro, il cui contenuto è concordato almeno in modo generale.
§ 1786
La parte obbligata è tenuta a concludere il contratto senza indebito ritardo dopo essere stata invitata a farlo dalla parte autorizzata in conformità con il contratto futuro.
§ 1787
(1) Se la parte obbligata non adempie all’obbligo di concludere il contratto, la parte autorizzata può richiedere che il contenuto del contratto futuro sia determinato da un tribunale o da una persona specificata nel contratto. Se questa persona non specifica il contenuto del contratto futuro entro un termine ragionevole o rifiuta di determinarlo, la parte autorizzata può proporre che venga determinato da un tribunale.
(2) Il contenuto del contratto futuro sarà determinato in base allo scopo che la conclusione del contratto futuro è suscettibile di monitoraggio. Nel fare ciò, si baserà sulle proposte delle parti e terrà conto delle circostanze in cui è stato concluso il contratto futuro, nonché dell’equità dei diritti e degli obblighi delle parti.
§ 1788
(1) Se la parte autorizzata non invita la parte obbligata a concludere il contratto in tempo, scade l’obbligo di concludere il contratto futuro.
(2) Se le circostanze sulle quali apparentemente le parti si sono affidate al contratto futuro quando è sorta l’obbligazione, a tal punto che la parte obbligata non può ragionevolmente essere obbligata a concludere il contratto, cessa l’obbligo di concludere il contratto futuro. Se la parte obbligata non notifica senza indebito ritardo alla parte autorizzata il cambiamento delle circostanze, dovrà risarcire la parte autorizzata per i danni da essa causati.
Parte 3
Contenuto degli impegni
Condizioni generali
§ 1789
Dall’obbligo, il debitore è obbligato a dare qualcosa, fare qualcosa, astenersi da qualcosa o tollerare qualcosa, e il creditore ha il diritto di richiederlo da lui.
§ 1790
L’obbligo non può essere modificato senza l’accordo del creditore e del debitore, salvo diversamente disposto dalla legge.
§ 1791
(1) L’origine e la durata di un’obbligazione non devono essere prevenute, a meno che non sia indicato il motivo sulla base del quale il debitore è tenuto a eseguire; tuttavia, il creditore è tenuto a dimostrare il motivo dell’obbligazione.
(2) Nel caso di una passività derivante da una cauzione, il creditore non deve provare il motivo della passività, se non diversamente previsto dalla legge.
§ 1792
Pagamento per prestazione
(1) Se il contratto impone alle parti l’obbligo di fornire e accettare l’esecuzione a titolo oneroso senza concordare il suo importo, o il modo in cui tale importo sarà determinato, si applica che il corrispettivo è stato concordato nell’importo normale al momento e nel luogo della conclusione del contratto. Se non è possibile determinare l’importo della remunerazione in questo modo, il tribunale lo determinerà tenendo conto del contenuto del contratto, della natura dell’esecuzione e delle dogane.
(2) Se la remunerazione è stata concordata in conflitto con le disposizioni legali in materia di prezzi, si considera concordata quella consentita ai sensi di tali disposizioni.
Accorciamento sproporzionato
§ 1793
(1) Se le parti si impegnano a eseguire reciprocamente e se l’esecuzione di una delle parti è gravemente sproporzionata rispetto a quanto fornito dall’altra parte, la parte abbreviata può chiedere la risoluzione del contratto e il ripristino di tutto, a meno che l’altra parte non aggiunga è stato abbreviato, tenendo conto del prezzo abituale al momento e nel luogo di conclusione del contratto. Ciò non si applica se la disparità delle reciproche prestazioni si basa su fatti di cui l’altra parte non era a conoscenza o non doveva saperlo.
(2) Il paragrafo 1 non si applica in caso di acquisizione in borsa, nel commercio di uno strumento di investimento ai sensi di un’altra legge, in un’asta o in modo equivalente a un’asta pubblica, o nel caso di scommesse o giochi, o in insediamento o novazione se sono stati effettuati in modo equo.
§ 1794
(1) Il diritto di cui al § 1793 non sorge se il motivo della sproporzione di prestazioni reciproche deriva da una relazione speciale tra le parti, in particolare se la parte abbreviata intendeva esibirsi in parte a pagamento e in parte gratuitamente, o se l’ammontare dell’abbreviazione non può più essere determinato.
(2) Il diritto di cui al § 1793 non sorge anche se la parte abbreviata lo ha espressamente rinunciato e ha dichiarato di accettare la performance a un prezzo straordinario per popolarità speciale, o se ha accettato un prezzo sproporzionato, anche se il prezzo effettivo della performance era o doveva essere essere conosciuto.
§ 1795
Il diritto di cui al § 1793 scade se non viene esercitato entro un anno dalla conclusione del contratto.
§ 1796
Usura
Viene concluso un contratto in cui, al momento della conclusione, qualcuno abusa dell’angoscia, dell’inesperienza, della debolezza mentale, dell’agitazione o dell’incoscienza dell’altra parte e dà se stesso o un’altra promessa o fornisce prestazioni, il cui valore della proprietà è grossolanamente sproporzionato l’uno rispetto all’altro.
§ 1797
Un imprenditore che ha concluso un contratto nel corso della sua attività non ha il diritto di chiedere la cancellazione del contratto ai sensi della Sezione 1793 (1), né può invocare l’invalidità del contratto ai sensi della Sezione 1796.
Contratti conclusi in modo adesivo
§ 1798
(1) Le disposizioni sui contratti conclusi in modo adesivo si applicano a tutti i contratti i cui termini di base sono stati determinati da una delle parti contraenti o secondo le sue istruzioni, senza che la parte più debole abbia una reale opportunità di influenzare il contenuto di questi termini di base.
(2) Se per concludere un contratto con una parte più debole si utilizza una forma contrattuale utilizzata nei rapporti commerciali o un altro mezzo analogo, si considera che il contratto sia stato concluso in maniera adesiva.
§ 1799
Una clausola in un contratto concluso in maniera adesiva, che si riferisce a condizioni stabilite al di fuori del testo effettivo del contratto, è valida se la parte più debole era a conoscenza della clausola e del suo significato o se è dimostrato che deve aver conosciuto il significato della clausola.
§ 1800
(1) Se un contratto concluso in modo adesivo contiene una clausola che può essere letta solo con particolari difficoltà, o una clausola incomprensibile per una persona di buon senso, questa clausola è valida se non causa danni alla parte più debole o se l’altra parte dimostra che: sul lato più debole, il significato della clausola è stato sufficientemente spiegato.
(2) Se un contratto concluso in modo adesivo contiene una clausola che è particolarmente svantaggiosa per la parte più debole senza una ragione ragionevole, specialmente se il contratto si discosta seriamente e senza motivo speciale dalle normali condizioni negoziate in casi simili, la clausola non è valida. Se richiesto da un accordo equo dei diritti e degli obblighi delle parti, il tribunale decide allo stesso modo in conformità con § 577.
§ 1801
Se le parti si discostano dal § 1799 o 1800 o se escludono una qualsiasi di queste disposizioni, ciò non sarà preso in considerazione. Ciò non si applica ai contratti conclusi tra imprenditori, a meno che una parte non provi che una clausola al di fuori del testo effettivo del contratto e proposta dall’altra parte è gravemente contraria alle pratiche commerciali e al principio del commercio equo.
Interesse
§ 1802
Se gli interessi devono essere pagati e l’importo non è concordato, il debitore paga gli interessi per l’importo previsto dalla legge. Se non viene determinato alcun interesse, il debitore deve pagare gli interessi usuali richiesti per i prestiti concessi dalle banche nel luogo di residenza o sede legale del debitore al momento della conclusione del contratto.
§ 1803
L’importo concordato degli interessi è considerato relativo al periodo annuale.
§ 1804
Gli interessi sono pagati nella stessa valuta del debito principale (capitale).
§ 1805
(1) Se il periodo di pagamento degli interessi non è concordato, gli interessi sono pagati con il preponente e se il capitale è dovuto oltre un anno, gli interessi sono pagati annualmente in via posticipata.
(2) Un creditore che, senza una ragione ragionevole, ritardi nell’esercizio del diritto al pagamento del debito in modo tale che l’interesse sia tanto quanto il capitale, perde il diritto di chiedere ulteriori interessi. Tuttavia, dal giorno in cui ha esercitato il suo diritto in tribunale, ha diritto a ulteriori interessi.
§ 1806
Gli interessi sugli interessi possono essere richiesti se concordati. Nel caso di un reclamo per un atto illegale, gli interessi sugli interessi possono essere richiesti a partire dalla data in cui il reclamo è stato presentato dinanzi a un tribunale.
§ 1807
Depositare
Si ritiene che ciò che una parte ha dato all’altra prima di concludere il contratto sia un anticipo.
Impegno
§ 1808
(1) Se è stato concordato un obbligo, è necessario che sia presentato al più tardi alla conclusione del contratto. L’impegno conferma la conclusione del contratto e la parte che lo ha dato garantisce che il debito sarà adempiuto.
(2) Se il debito non viene adempiuto a causa del motivo da parte della persona che ha presentato il reclamo, l’altra parte può mantenere il reclamo. Se la parte ha presentato un reclamo, ha il diritto di chiedere che venga pagato il doppio, o che il debitore ripaghi il debito o, se non è più possibile rimborsare il debito, un risarcimento.
§ 1809
Se una parte ha presentato un reclamo e se allo stesso tempo è stato concordato un diritto di recesso dal contratto senza un trattamento di fine rapporto separato, il credito è considerato un trattamento di fine rapporto. Se la parte che ha presentato il reclamo si ritira dal contratto, perde il diritto di restituirlo; se la parte che ha accettato il reclamo si ritira, deve emettere il doppio dell’altro.
Parte 4
Disposizioni relative agli obblighi derivanti da contratti conclusi con il consumatore
Sezione 1
Condizioni generali
§ 1810
Le disposizioni della presente parte si applicano ai contratti conclusi con il consumatore dall’imprenditore (di seguito “contratti di consumo”) e alle obbligazioni che ne derivano.
§ 1811
(1) Tutte le comunicazioni al consumatore devono essere effettuate dall’operatore in modo chiaro e intelligibile nella lingua in cui è concluso il contratto.
(2) Se il comportamento delle parti è diretto alla conclusione di un contratto e questi fatti non sono chiari dal contesto, l’imprenditore deve informare il consumatore in tempo utile prima della conclusione del contratto o prima che il consumatore faccia un’offerta vincolante.
a) la loro identità, o numero di telefono o indirizzo per la consegna di posta elettronica o altre informazioni di contatto,
b) la designazione dei prodotti o servizi e una descrizione delle loro principali caratteristiche,
c) il prezzo dei beni o servizi o il metodo di calcolo, comprese tutte le tasse, commissioni e altri benefici pecuniari simili,
d) il metodo di pagamento e il metodo di consegna o esecuzione,
e) le spese di consegna e, se tali costi non possono essere determinati in anticipo, un’indicazione che possono essere addebitati in aggiunta,
f) informazioni sui diritti derivanti da prestazioni difettose, nonché sui diritti previsti dalla garanzia e da altre condizioni per l’esercizio di tali diritti,
g) informazioni sulla durata dell’obbligazione e le condizioni per la risoluzione dell’obbligazione, se il contratto deve essere concluso a tempo indeterminato,
h) dati sulla funzionalità dei contenuti digitali, comprese le misure di protezione tecnica e
(i) informazioni sull’interazione di contenuti digitali con hardware e software noti alle imprese o che si può ragionevolmente prevedere che siano noti alle imprese.
(3) Le disposizioni del paragrafo 2 non si applicano a un contratto
a) concluso allo scopo di trattare questioni di vita quotidiana, qualora si svolgano prestazioni reciproche immediatamente dopo la sua conclusione,
b) la fornitura di contenuti digitali, se forniti su un supporto materiale e
c) sui servizi finanziari.
§ 1812
(1) Se il contenuto del contratto può essere interpretato in diversi modi, deve essere utilizzata l’interpretazione più favorevole per il consumatore.
(2) Le disposizioni che si discostano dalle disposizioni di legge previste per la tutela dei consumatori non devono essere prese in considerazione. Ciò vale anche se il consumatore rinuncia a un diritto speciale concesso dalla legge.
§ 1813
Le disposizioni che, contrariamente al requisito della proporzionalità, creano uno squilibrio significativo nei diritti o negli obblighi delle parti a danno del consumatore sono considerate vietate. Ciò non si applica alle disposizioni relative all’oggetto o al prezzo, a condizione che siano fornite al consumatore in modo chiaro e comprensibile.
§ 1814
In particolare, accordi che:
a) escludere o limitare i diritti del consumatore da prestazioni difettose o risarcimento per danni,
b) obbligare il consumatore a esibirsi, mentre l’imprenditore è tenuto a soddisfare soddisfacendo una condizione dipendente dalla sua volontà,
c) consentire al professionista di non dare al consumatore ciò che il consumatore gli ha dato, anche se il consumatore non stipula il contratto o non si ritira da esso,
d) stabilire il diritto del professionista di recedere dal contratto senza motivo, senza dare al consumatore,
e) stabilire il diritto dell’imprenditore di risolvere l’obbligo senza un motivo degno di speciale considerazione senza un ragionevole periodo di preavviso,
f) obbligare il consumatore a svolgere irrevocabilmente condizioni che non ha avuto la possibilità di conoscere prima di concludere il contratto,
g) consentire all’imprenditore di modificare i diritti o gli obblighi delle parti di sua spontanea volontà,
h) rinviare la determinazione del prezzo fino al periodo di esecuzione,
(i) consentire al professionista di aumentare il prezzo senza che il consumatore abbia il diritto di recedere dal contratto in caso di un aumento sostanziale del prezzo,
j) privare il consumatore del diritto di intentare un’azione o utilizzare altri mezzi di ricorso o impedirgli di esercitare tale diritto, o obbligare il consumatore a esercitare il proprio diritto esclusivamente dinanzi a un tribunale arbitrale o un arbitro che non è vincolato dalla legge sulla tutela dei consumatori;
(k) delegare al consumatore l’obbligo di dimostrare la conformità con l’obbligo del professionista ai sensi delle disposizioni del contratto di servizio finanziario; o
(l) privare il consumatore del suo diritto di determinare quale obbligo debba essere regolato in via prioritaria dal servizio fornito.
§ 1815
Un accordo sproporzionato non deve essere preso in considerazione se non invocato dal consumatore.
§ 1816
(1) Se il prezzo è pagato almeno in parte mediante un prestito o un prestito fornito dall’imprenditore e il consumatore esercita il diritto di recedere dal contratto, gli effetti del recesso si applicano anche al contratto di credito o di prestito; ciò vale anche se il prestito o il prestito è stato fornito da una terza parte in conformità con un contratto concluso con l’imprenditore. In tal caso, al fornitore di credito o di prestito o a qualsiasi altra persona è vietato imporre sanzioni al consumatore.
(2) Le disposizioni del paragrafo 1 si applicano nel caso in cui il contratto del consumatore sia stato concluso con un metodo a distanza o che si tratti di un contratto del consumatore per l’uso temporaneo di alloggi e altri servizi ricreativi. In altri casi, si applicano le disposizioni del paragrafo 1, a meno che le parti del contratto di credito o di prestito non dispongano o lo escludano.
§ 1817
Il professionista non può chiedere al consumatore un pagamento ulteriore di quello che il consumatore è tenuto a effettuare sulla base del principale obbligo contrattuale, a meno che il consumatore non abbia dato il suo esplicito consenso a tale ulteriore pagamento.
§ 1818
Se il consumatore ha il diritto di recedere dal contratto ai sensi delle disposizioni di questa parte, non è tenuto a indicarne il motivo e il diritto di recedere dal contratto non può essere accompagnato da una sanzione. Se il consumatore esercita il diritto di recedere dal contratto conformemente alle disposizioni della presente parte, il periodo di recesso si considera rispettato se il consumatore invia un avviso al professionista durante il recesso.
§ 1819
Il testo viene conservato se i dati vengono forniti in modo tale da poter essere memorizzati e visualizzati ripetutamente.
Sezione 2
Concludere contratti a distanza e obbligazioni da contratti conclusi al di fuori dei locali commerciali
Sottosezione 1
Condizioni generali
§ 1820
Avviso precontrattuale
(1) Se il comportamento delle parti è finalizzato alla conclusione di un contratto e se l’imprenditore utilizza esclusivamente almeno un mezzo di comunicazione che consenta di concludere il contratto senza la presenza fisica simultanea delle parti (di seguito “mezzi di comunicazione a distanza”) o se tale condotta è volta a conclusione del contratto al di fuori della normale sede di attività dell’imprenditore, l’imprenditore deve informare il consumatore in tempo utile prima della conclusione del contratto o prima che il consumatore faccia anche un’offerta vincolante
a) il costo dei mezzi di comunicazione a distanza, se diverso dalla tariffa di base,
b) un’indicazione dell’obbligo di pagare un anticipo o un pagamento analogo, se necessario,
c) nel caso di un contratto il cui oggetto è l’esecuzione ripetuta, il periodo più breve per il quale il contratto sarà vincolante per le parti,
d) nel caso di un contratto concluso per un periodo indeterminato o il cui oggetto è l’esecuzione ripetuta, un’indicazione del prezzo o del metodo per la sua determinazione per un periodo di fatturazione, che è sempre un mese, se tale prezzo è invariato,
e) nel caso di contratti conclusi per un periodo indeterminato o il cui soggetto è una prestazione ripetuta, dettagli di eventuali imposte, commissioni, altre prestazioni pecuniarie simili e costi di fornitura di beni o servizi determinati conformemente alla lettera b);
f) se il diritto di recesso può essere esercitato, le condizioni, il termine e le procedure per l’esercizio di tale diritto, nonché il modulo per il recesso dal contratto, i cui dettagli sono stabiliti nella legislazione di attuazione,
g) una dichiarazione secondo cui in caso di recesso il consumatore si farà carico delle spese di restituzione della merce e, in caso di contratto a distanza, delle spese di restituzione della merce se la merce non può, per sua natura, essere restituita per posta ordinaria;
h) informazioni sull’obbligo di pagare una parte proporzionata del prezzo in caso di recesso dal contratto, il cui oggetto è la prestazione di servizi e la cui esecuzione è già iniziata,
i) se si tratta di un contratto ai sensi della lettera § 1837 (l) un’indicazione che il consumatore non può recedere dal contratto o, a quali condizioni, se il suo diritto di recesso scade, e
j) un’indicazione dell’esistenza, delle modalità e delle condizioni per la risoluzione stragiudiziale dei reclami dei consumatori, compreso se il reclamo può essere presentato a un’autorità di controllo o all’autorità nazionale di controllo.
(2) Dati secondo il paragrafo 1 lettera. f), g) e h) l’imprenditore può anche informare il consumatore mediante un modello di istruzione sulla possibilità di recedere dal contratto, i cui dettagli sono stabiliti nella legislazione di attuazione.
(3) Se l’imprenditore ha fornito al consumatore un’istruzione di esempio completa sulla possibilità di recedere dal contratto, si considera che abbia comunicato al consumatore i dati di cui al paragrafo 1 lettera. f), g) eh).
§ 1821
Se l’imprenditore non ha comunicato al consumatore i dati relativi ad altre imposte, tasse e altri benefici monetari simili che il consumatore porterà a norma del § 1811 cpv. c) o sui costi secondo § 1811 comma 2 lett. e) o secondo § 1820 par.1 lett. g), il consumatore non è tenuto a pagare tali tasse, commissioni, altri benefici o costi monetari simili all’imprenditore.
§ 1822
Contenuto del contratto
(1) Il contratto deve contenere anche i dati comunicati al consumatore prima della sua conclusione. Queste informazioni possono essere modificate se le parti concordano espressamente. Il contratto concluso deve essere conforme alle informazioni comunicate al consumatore prima della conclusione del contratto. Questi dati possono essere modificati se le parti concordano espressamente, altrimenti il contenuto del contratto è più favorevole per i consumatori.
(2) L’ imprenditore deve rilasciarne almeno una copia al consumatore immediatamente dopo la conclusione del contratto.
§ 1823
Responsabilità da contratti di servizio
Se l’oggetto del contratto è la prestazione di servizi, l’imprenditore inizierà ad adempiere al proprio obbligo entro il termine di recesso dal contratto solo sulla base di una richiesta esplicita del consumatore presentata in forma testuale.
Disposizioni speciali in materia di obbligazioni nell’ambito di contratti a distanza
§ 1824
(1) Se il contratto è negoziato mediante comunicazione a distanza, l’imprenditore deve comunicare al consumatore i dati specificati in § 1811 para 2 e § 1820 para 1.
(2) Se i mezzi di comunicazione a distanza non consentono al consumatore di fornire tutti i dati, il consumatore deve ricevere almeno i dati ai sensi del § 1811 cpv. a), b), c) eg) e dati secondo § 1820 par.1 lett. b), c) eh). L’imprenditore comunica gli altri dati al consumatore in forma testuale entro e non oltre il momento dell’esecuzione.
§ 1825
Se il contratto è negoziato per telefono, l’imprenditore deve comunicare al consumatore all’inizio della chiamata le informazioni di base su di sé e lo scopo della chiamata.
§ 1826
(1) Quando si utilizzano mezzi elettronici, l’imprenditore deve anche indicare i dati
a) se il contratto concluso sarà depositato presso di lui e se consentirà al consumatore di accedervi,
b) le lingue in cui è possibile concludere il contratto,
c) su singole fasi tecniche che portano alla conclusione del contratto,
d) la possibilità di rilevare e correggere errori nell’inserimento dei dati prima della presentazione dell’ordine;
e) codici di condotta vincolanti o volontariamente osservati dagli imprenditori e la loro accessibilità per via elettronica.
(2) Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano se il contratto è concluso solo con l’uso della posta elettronica o in un modo simile che consenta una connessione separata e l’archiviazione dei dati.
(3) Prima di effettuare un ordine, il consumatore deve essere in grado di controllare e modificare i dati di input che ha inserito nell’ordine quando utilizza mezzi elettronici.
§ 1827
(1) Se il consumatore effettua un ordine con qualsiasi mezzo di comunicazione a distanza, l’imprenditore è tenuto a confermare immediatamente la sua ricezione con qualsiasi mezzo di comunicazione a distanza; ciò non si applica quando si stipula un contratto esclusivamente mediante lo scambio di posta elettronica o comunicazioni individuali simili.
(2) Se il contratto è concluso con mezzi elettronici, l’imprenditore deve fornire al consumatore in forma di testo, oltre alla formulazione del contratto, anche la formulazione delle condizioni generali.
§ 1828
Disposizioni speciali per obblighi fuori sede
(1) Se il contratto è negoziato al di fuori dell’area abituale per l’attività dell’imprenditore, l’imprenditore deve comunicare al consumatore per iscritto i dati specificati in § 1811 para 2 e § 1820 para 1; in un altro testo solo se il consumatore ha accettato.
(2) Un contratto concluso al di fuori dei locali abituali per l’attività dell’imprenditore è anche considerato un contratto concluso
a) nella normale sede di attività del professionista, se è chiuso immediatamente dopo che il professionista si è rivolto al consumatore al di fuori di tali locali e
b) durante un viaggio organizzato dall’imprenditore allo scopo di promuovere e vendere beni o fornire servizi.
Recesso dal contratto
§ 1829
(1) Il consumatore ha il diritto di recedere dal contratto entro quattordici giorni. Il periodo di cui alla prima frase decorre dalla data di conclusione del contratto e, se applicabile
a) il contratto di acquisto, dal giorno della presa in consegna della merce,
(b) un contratto avente per oggetto diversi tipi di merci o la fornitura di più parti, a partire dalla data di acquisizione dell’ultima fornitura di beni; o
(c) un contratto avente per oggetto la fornitura regolare ripetuta di beni, a partire dalla data di ricevimento della prima fornitura di beni.
(2) Se il consumatore non è stato informato del diritto di recedere dal contratto in conformità con § 1820 par. (f) il consumatore può recedere dal contratto entro un anno e quattordici giorni dalla data di inizio del periodo di recesso di cui al paragrafo 1. Tuttavia, se il consumatore è stato informato del diritto di recedere dal presente contratto, il periodo di recesso di 14 giorni ricevuto.
§ 1830
Se il professionista consente al consumatore di recedere compilando e inviando un modello di modulo di prelievo sul sito Web, deve confermare senza indugio l’accettazione da parte del consumatore in forma testuale.
§ 1831
(1) Se il consumatore recede dal contratto, deve inviare o consegnare all’imprenditore senza indebito ritardo, entro e non oltre quattordici giorni dopo il recesso dal contratto, i beni che ha ricevuto da lui. Se il servizio è già stato fornito al consumatore, l’imprenditore non è obbligato a fare nulla al riguardo, ad eccezione delle disposizioni del § 1834.
(2) L’ imprenditore può richiedere al consumatore solo il rimborso dei costi previsti dalla presente legge.
§ 1832
(1) Se il consumatore recede dal contratto, l’imprenditore deve restituirgli senza indebito ritardo, entro e non oltre quattordici giorni dopo il recesso dal contratto, tutti i fondi, compresi i costi di consegna, che ha ricevuto da lui in base al contratto, allo stesso modo. L’imprenditore restituirà il denaro ricevuto al consumatore in un altro modo solo se il consumatore ha accettato e se non ha costi aggiuntivi.
(2) Se il consumatore ha scelto un metodo diverso dal metodo di consegna dei beni più economico offerto dall’imprenditore, l’imprenditore rimborserà al consumatore i costi di consegna dei beni nella misura corrispondente al metodo di consegna dei beni offerto più economico.
(3) L’ imprenditore rimborserà al consumatore i costi associati alla restituzione dei beni, se non ha notificato al consumatore l’obbligo di sostenere tali costi in conformità con le disposizioni di cui al § 1820 cpv. G).
(4) Se il consumatore recede dal contratto di acquisto, l’imprenditore non è tenuto a restituire al consumatore i fondi ricevuti prima che il consumatore consegni i beni o provi di aver inviato i beni all’imprenditore.
§ 1833
Il consumatore è responsabile solo nei confronti del commerciante per la riduzione del valore dei beni, che è sorto a seguito della manipolazione di tali beni in modo diverso da quanto è necessario per gestirli in relazione alla loro natura e proprietà. Ciò non si applica se l’imprenditore non ha comunicato al consumatore informazioni ai sensi di quanto disposto dal § 1820 par. F).
§ 1834
Se il consumatore recede dal contratto, il cui oggetto è la prestazione di servizi e l’imprenditore ha iniziato l’esecuzione sulla base della richiesta esplicita del consumatore prima della scadenza del periodo di recesso, dovrà rimborsare all’imprenditore un prezzo proporzionato per l’esecuzione fornita fino al recesso. Se il prezzo concordato è sproporzionatamente elevato, il consumatore paga all’imprenditore una parte proporzionata del prezzo corrispondente al valore di mercato del servizio fornito.
§ 1835
L’imprenditore acquisterà le merci dal consumatore nella sua famiglia a proprie spese se il consumatore si ritira dal contratto concluso al di fuori dei normali locali commerciali, i beni sono stati consegnati alla famiglia del consumatore al momento della conclusione del contratto e la natura dei beni non gli consente di essere spediti per posta ordinaria.
§ 1836
Se il consumatore recede dal contratto, non dovrà sostenere alcun costo in relazione al contratto
a) il cui oggetto è la prestazione di servizi e l’imprenditore non ha fornito al consumatore i dati di cui al § 1820 par. 1 lett. (d) e (f), o se il professionista ha iniziato a esibirsi prima della scadenza del periodo di recesso, anche se il consumatore non lo ha espressamente richiesto, oppure
b) la consegna di contenuti digitali, se non sono stati consegnati su un supporto tangibile e l’imprenditore lo ha consegnato prima della scadenza del periodo di recesso, sebbene il consumatore non lo abbia esplicitamente richiesto o non abbia riconosciuto esplicitamente che il diritto di recedere dal contratto scade o l’imprenditore non si è trasferito al consumatore una copia del contratto.
§ 1837
Il consumatore non può recedere dal contratto
a) sulla prestazione di servizi, se sono stati rispettati con il suo consenso espresso preventivo prima della scadenza del periodo di recesso e l’imprenditore ha informato il consumatore prima di concludere il contratto che in tal caso non ha il diritto di recedere dal contratto,
b) la fornitura di beni o servizi, il cui prezzo dipende dalle fluttuazioni del mercato finanziario indipendentemente dalla volontà dell’imprenditore e che possono verificarsi durante il periodo di recesso dal contratto,
c) la fornitura di bevande alcoliche, che può essere consegnata solo dopo trenta giorni e il cui prezzo dipende dalle fluttuazioni del mercato finanziario indipendentemente dalla volontà dell’imprenditore,
d) alla consegna di beni che sono stati adeguati secondo i desideri del consumatore o per la sua persona,
e) la fornitura di merci deperibili e di merci che sono state irrimediabilmente mescolate con altre merci dopo la consegna,
(f) riparazione o manutenzione effettuata in un luogo designato dal consumatore su sua richiesta; tuttavia, ciò non si applica nel caso di riparazioni successive diverse da quelle richieste o della fornitura di pezzi di ricambio diversi da quelli richiesti,
g) alla consegna della merce in un pacco chiuso, che il consumatore ha rimosso dal pacco e per motivi igienici non è possibile restituire,
h) alla consegna di una registrazione audio o video o di un programma per computer, se ha rotto la confezione originale,
i) la fornitura di giornali, periodici o riviste,
j) su alloggio, trasporto, pasti o uso del tempo libero, se l’imprenditore fornisce questi servizi entro il periodo specificato,
k) concluso sulla base di un’asta pubblica conformemente alla legge che regola le aste pubbliche, o
l) alla consegna di contenuti digitali, se non sono stati consegnati su un supporto materiale e sono stati consegnati con il consenso espresso del consumatore prima della scadenza del periodo di recesso e l’imprenditore ha informato il consumatore prima di concludere il contratto che in tal caso non ha il diritto di recedere dal contratto.
§ 1838
Prestazioni non ordinate
Se l’imprenditore ha fornito al consumatore qualcosa senza un ordine e il consumatore ha preso possesso, il consumatore è considerato un titolare onesto. Il consumatore non è tenuto a restituire o informare il professionista a proprie spese.
Disposizioni comuni
§ 1839
In caso di dubbio, il professionista deve dimostrare di aver comunicato al consumatore le informazioni che è tenuto a comunicare ai sensi della presente sottosezione.
§ 1840
(1) Le disposizioni della presente sottosezione non si applicano ai contratti
a) il cui argomento sono la prestazione di servizi sociali, l’edilizia popolare, l’assistenza all’infanzia e il sostegno di persone che si trovano permanentemente o temporaneamente in una situazione di emergenza,
b) il cui argomento è la prestazione di assistenza sanitaria,
c) il cui soggetto è una scommessa, un gioco o un pareggio,
d) il cui oggetto è la creazione, il trasferimento o la cessazione del diritto a beni immobili e la locazione di un appartamento,
e) il cui argomento è la costruzione di un nuovo edificio e la sostanziale ricostruzione dell’edificio,
f) sui servizi finanziari,
g) la fornitura di alimenti, bevande o altri beni di consumo consegnati alla famiglia del consumatore o in un altro luogo designato dal consumatore,
h) sul trasporto di una persona,
(i) chiuso mediante distributori automatici o locali commerciali automatizzati o
(j) concluso con un fornitore di un servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico mediante un telefono pubblico ai fini del suo utilizzo o concluso al solo scopo di collegare il consumatore per telefono, fax o Internet.
(2) Le disposizioni della presente sottosezione non si applicano neppure a un contratto di viaggio. Tuttavia, se il presente contratto deve essere concluso con mezzi elettronici, si applicano le disposizioni delle sezioni 1824 e 1827.
Sottosezione 2
Servizi finanziari
§ 1841
Ai fini della regolamentazione dei contratti con i consumatori nella presente legge, per contratto di servizi finanziari si intende qualsiasi contratto di consumo relativo a servizi bancari, di credito, di pagamento o assicurativi, un contratto relativo all’assicurazione pensionistica complementare, cambio di valuta, emissione di moneta elettronica e un contratto relativo alla prestazione di servizi di investimento o mercato degli strumenti di investimento.
§ 1842
(1) Le disposizioni della presente sottosezione si applicano a un contratto per un servizio finanziario e ai diritti e agli obblighi che ne derivano, se per concludere il contratto è stato utilizzato solo un mezzo di comunicazione a distanza.
(2) Tuttavia, se, sulla base del contratto di cui al paragrafo 1, vengono conclusi altri contratti di natura uguale o simile, che si susseguono nel tempo, le disposizioni della presente sottosezione si applicano solo al primo contratto; ciò non si applica se è trascorso più di un anno dalla conclusione dell’ultimo contratto. Se, ai sensi del contratto di cui al paragrafo 1, esiste un’altra espressione di volontà della stessa natura o simile, la procedura deve essere simile.
§ 1843
Avviso precontrattuale
(1) L’ imprenditore deve, in tempo utile prima della conclusione del contratto o prima che il consumatore faccia un’offerta vincolante, comunicare al consumatore almeno in forma testuale
a) i dati specificati nel § 1811 par. 2 lett. a), b), d) e § 1820 par.1 lett. a) ec),
b) l’ oggetto principale della sua attività,
c) il nome e la sede legale dell’organismo responsabile dell’esecuzione della vigilanza o della supervisione statale sulle attività dell’imprenditore, se l’attività è basata su un’autorizzazione,
(d) il prezzo totale del servizio fornito, comprese tutte le tasse, commissioni e altri benefici pecuniari simili pagati attraverso l’imprenditore e altri costi connessi; se il prezzo totale esatto non può essere determinato in anticipo, tutti i dettagli del metodo di calcolo del prezzo finale che consente al consumatore di verificare tale prezzo,
e) informazioni su altre imposte o spese che non sono rimborsate attraverso l’imprenditore o che l’imprenditore non riscuote,
f) possibili rischi al di fuori del controllo dell’imprenditore associato al servizio finanziario fornito, compreso un possibile avvertimento che i ricavi passati non garantiscono ricavi futuri,
g) istruzioni sulla possibilità o impossibilità di recedere dal contratto ai sensi della Sezione 1846, comprese le istruzioni sui termini per l’esercizio del diritto di recesso dal contratto, sulle condizioni alle quali può essere esercitato, sull’importo il cui pagamento può essere richiesto al consumatore ai sensi della Sezione 1849, e istruzioni sulle conseguenze della mancata esercitazione del diritto di recesso,
h) istruzioni pratiche per l’esercizio del diritto di recesso dal contratto, compreso l’indirizzo del luogo in cui deve essere inviato l’avviso di recesso,
i) istruzioni sul diritto di ciascuna parte di risolvere anticipatamente o unilateralmente l’obbligo previsto dal contratto sulla base delle condizioni contrattuali, comprese le istruzioni su eventuali sanzioni,
j) un’indicazione dello Stato membro o degli Stati membri dell’Unione europea la cui legislazione è adottata dall’operatore commerciale come base per stabilire relazioni con il consumatore prima della conclusione del contratto,
k) informazioni sulla clausola contrattuale sulla legge applicabile e sulla giurisdizione del tribunale in caso di controversia ai sensi del contratto,
l) informazioni sulla lingua o le lingue in cui il professionista tratterà il consumatore per la durata dell’obbligo e in cui fornirà al consumatore le condizioni contrattuali e altre informazioni,
m) informazioni sull’esistenza, le modalità e le condizioni di risoluzione extragiudiziale dei reclami dei consumatori, comprese le informazioni sulla possibilità di presentare un reclamo a un organo di vigilanza o di vigilanza statale,
(n) un’indicazione dell’esistenza del fondo di garanzia, e
(o) il periodo durante il quale le informazioni fornite, comprese le informazioni sui prezzi, rimangono valide.
(2) Se l’imprenditore agisce attraverso un rappresentante o se il consumatore tratta un intermediario, i dati di cui al § 1811 cpv. a) l’agente o l’intermediario, nonché la base giuridica sulla base della quale l’intermediario agisce legalmente.
(3) Dai dati forniti ai consumatori, il loro scopo commerciale deve essere riconoscibile.
§ 1844
(1) Il contratto concluso deve essere conforme ai dati comunicati al consumatore prima della conclusione del contratto. Se il contenuto del contratto deve comunque differire da queste informazioni, questo deve essere comunicato al consumatore prima della conclusione del contratto e le modifiche devono essere esplicitamente indicate nel contratto; in caso contrario si applicano le informazioni più favorevoli per i consumatori come contenuto del contratto.
(2) I dati che sono stati comunicati al consumatore prima della conclusione del contratto devono essere conformi ai dati che devono essere comunicati al consumatore conformemente all’ordinamento giuridico decisivo per la conclusione del contratto.
§ 1844a
(1) Se l’imprenditore contatta telefonicamente il consumatore, all’inizio di ogni chiamata il consumatore deve essere informato dello scopo commerciale della chiamata e dei dati utilizzati per determinare l’identità dell’imprenditore.
(2) Se, nel caso di cui al paragrafo 1, il consumatore è d’accordo, è possibile informarlo invece dei dati specificati nel § 1843 paragrafo 1 solo l’identità della persona in contatto con il consumatore e il suo rapporto con l’imprenditore, le principali caratteristiche del servizio finanziario e dati specificati nel § 1843 par.1 lett. d), e) e g).
(3) Nel caso di cui al paragrafo 1, l’imprenditore informa anche il consumatore che ulteriori dati sono disponibili su richiesta e la natura di tali dati. La presente disposizione non incide sull’obbligo dell’imprenditore di fornire dati successivamente alle condizioni e nella misura specificate al § 1845.
§ 1845
(1) Se il contratto è stato concluso su richiesta del consumatore utilizzando tali mezzi di comunicazione a distanza che non consentono di comunicare i termini e le condizioni e altre informazioni in conformità con § 1843, l’imprenditore deve adempiere a tale obbligo immediatamente dopo la conclusione del contratto.
(2) Se il consumatore lo richiede in qualsiasi momento durante la durata dell’obbligo previsto dal contratto, ha il diritto di ricevere le condizioni contrattuali in forma stampata, nonché il diritto di modificare il metodo di comunicazione a distanza, a meno che ciò non contraddica la natura dei servizi forniti o del contratto.
Recesso dal contratto
§ 1846
(1) Il consumatore ha il diritto di recedere dal contratto entro quattordici giorni dalla conclusione del contratto; tuttavia, se i dati di cui alle sezioni da 1843 a 1845 gli erano stati comunicati solo dopo la conclusione del contratto, entro quattordici giorni dal giorno in cui gli erano stati comunicati. Il consumatore ha il diritto di recedere dall’assicurazione sulla vita o dal contratto di assicurazione pensionistica integrativa entro trenta giorni dal giorno in cui l’imprenditore è stato informato della conclusione di un contratto a distanza.
(2) Se l’imprenditore ha fornito al consumatore informazioni fuorvianti, il consumatore ha il diritto di recedere dal contratto entro tre mesi dal giorno in cui ha appreso o avrebbe dovuto venirne a conoscenza.
§ 1847
Le disposizioni del § 1846 non si applicano se
a) il prezzo dei servizi finanziari dipende dall’andamento dei prezzi nei mercati finanziari al di fuori del controllo del professionista, quali servizi di cambio e strumenti di investimento; o
(b) si tratta di un contratto di assicurazione viaggio o bagaglio o simile assicurazione a breve termine con un periodo assicurativo inferiore a un mese.
§ 1848
Se un altro contratto è anche collegato al contratto di servizio finanziario, anch’esso concluso a distanza e relativo ai servizi forniti dall’imprenditore, la revoca del contratto di servizio finanziario dall’inizio annulla anche l’obbligo derivante dal contratto combinato. Ciò vale anche se la prestazione è stata fornita da una terza parte in conformità con un contratto concluso con l’imprenditore.
§ 1849
Se il consumatore recede dal contratto, l’imprenditore può richiedere da lui il pagamento immediato del prezzo solo per il servizio già prestato da quel momento; il prezzo non deve essere sproporzionato rispetto alla portata del servizio fornito. Tuttavia, il diritto al pagamento del prezzo non deve sorgere per il commerciante se ha iniziato a esibirsi prima della scadenza del periodo di recesso ai sensi del § 1846 senza il consenso del consumatore o se il commerciante non dimostra di aver informato il consumatore del suo diritto di chiedere il prezzo o una parte ragionevole del recesso del consumatore. § 1843 paragrafo 1 let. G).
§ 1850
Se il consumatore si ritira dal contratto, l’imprenditore deve restituirgli tutti i fondi che ha ricevuto da lui in virtù del contratto, senza indugio, e comunque entro trenta giorni dalla data di recesso dal contratto. Il consumatore dovrà inoltre restituire al commerciante qualsiasi fondo o altra proprietà da lui ricevuta ai sensi del contratto, entro e non oltre 30 giorni dalla data in cui ha inviato la comunicazione di recesso.
§ 1851
Prestazioni non ordinate
Se l’imprenditore ha prestato un servizio finanziario al consumatore senza un ordine esplicito, il consumatore non è tenuto a pagare per l’esecuzione o qualsiasi altro obbligo derivante da esso.
Sezione 3
Uso temporaneo di alloggi e altri servizi ricreativi
§ 1852
(1) Le disposizioni della presente sezione si applicano a un contratto di consumo che il consumatore acquisisce a titolo oneroso
a) il diritto di utilizzare l’alloggio con alloggio per più di un periodo di tempo o il diritto a un vantaggio associato all’alloggio, incluso eventualmente il trasporto o altri servizi, se tale contratto è concluso per un periodo superiore a un anno,
(b) partecipazione a un sistema di scambio collegato al diritto alla prestazione di cui alla lettera a) in cambio della possibilità per un’altra persona di esercitare i suoi diritti simili ai sensi del contratto di cui alla lettera a); oppure
(c) il diritto di assistere l’imprenditore nell’acquisizione o nel trasferimento di un diritto in esame di cui alla lettera a) per esame.
(2) Le disposizioni della presente sezione si applicano mutatis mutandis a un contratto futuro ai sensi del paragrafo 1.
§ 1853
Laddove la durata dell’impegno sia decisiva per l’applicazione delle disposizioni della presente sezione, si tiene conto di tutti gli accordi che consentono di rinnovare o prorogare il contratto senza l’espressa espressione della volontà della parte contraente.
§ 1854
Avviso precontrattuale
(1) Nell’ambito di un evento di offerta o vendita, l’imprenditore deve indicare chiaramente sull’invito lo scopo commerciale e la natura dell’evento. Per tutta la sua durata, il consumatore deve avere accesso ai dati di cui al paragrafo 2.
(2) Prima che il consumatore concluda il contratto o si impegni a stipularlo, l’imprenditore deve comunicare al consumatore gratuitamente in forma di testo nella forma in tempo utile i dati, che insieme ai requisiti del modulo sono determinati dall’attuazione della legislazione in modo che il consumatore abbia un facile accesso ad essi. L’imprenditore avverte inoltre espressamente il consumatore del suo diritto di recedere dal contratto, della durata del periodo di recesso e del divieto di pagamento di anticipi e altri benefici o della loro sicurezza durante il periodo di recesso.
(3) L’ imprenditore comunica i dati al consumatore di sua scelta nella lingua ufficiale dello Stato membro dell’Unione europea in cui risiede il consumatore o di cui il consumatore è cittadino.
§ 1855
Forma del contratto
Il contratto richiede una forma scritta; tuttavia, il professionista non ha il diritto di opporsi al consumatore per l’invalidità del contratto per mancanza di forma.
Contenuto del contratto
§ 1856
(1) Il contratto deve indicare i nomi delle parti contraenti e la loro residenza o sede legale, le informazioni comunicate al consumatore prima della conclusione del contratto, nonché la data di conclusione del contratto e il luogo in cui il contratto è stato concluso.
(2) Il contratto include un modulo per il recesso dal contratto; i dati nel modulo sono compilati dall’imprenditore. I dettagli del modulo e l’elenco dei dati sono determinati da una normativa di attuazione.
§ 1857
(1) Il contratto deve contenere anche i dati comunicati al consumatore prima della sua conclusione. Questi dati possono essere modificati se le parti concordano espressamente o se la loro discrepanza con i dati specificati nel contratto è stata causata da una causa imprevedibile e insormontabile indipendente dalla volontà dell’imprenditore.
(2) Se l’imprenditore non comunica al consumatore tali modifiche in forma testuale prima di concludere il contratto in modo da consentire un facile accesso e se non le indica esplicitamente nel contratto, il contenuto del contratto deve essere più favorevole per il consumatore.
§ 1858
L’accordo sul diritto di recedere dal contratto, sul periodo di recesso e l’accordo sul divieto di pagamento di anticipi e altri benefici o la loro garanzia durante tale periodo devono essere firmati separatamente dal consumatore.
§ 1859
Il professionista rilascia almeno una copia del contratto al consumatore immediatamente dopo la conclusione del contratto.
§ 1860
La lingua del contratto
Il professionista stipula un contratto con il consumatore di sua scelta nella lingua ufficiale dello Stato membro dell’Unione europea in cui risiede il consumatore o di cui il consumatore è cittadino. Se questa lingua differisce dalla lingua dello Stato membro dell’Unione Europea nel cui territorio si trova l’immobile o la sua parte, a cui si applica il contratto, con il quale il consumatore acquisisce il diritto di utilizzare l’alloggio ai sensi del § 1852 par. a) l’imprenditore deve inoltre fornire al consumatore una traduzione ufficiale del testo del contratto in questa lingua.
Recesso dal contratto
§ 1861
(1) Il consumatore può recedere dal contratto per iscritto entro quattordici giorni dalla conclusione del contratto.
(2) Se al consumatore è stata offerta la conclusione di un contratto che, a pagamento, stabilisce il diritto di utilizzare l’alloggio con alloggio per più di un periodo di tempo, per un periodo superiore a un anno e allo stesso tempo la conclusione di un contratto che stabilisce la sua partecipazione al sistema di scambio secondo § 1852 par.1 let. b) esiste un solo periodo per il recesso da entrambi i contratti. Il contratto che stabilisce il diritto del consumatore di utilizzare l’alloggio è decisivo per lo svolgimento di questo periodo.
§ 1862
(1) Se una copia del contratto non è stata emessa al consumatore dopo la conclusione del contratto, la fine del periodo di recesso dal contratto è determinata a seconda del giorno in cui il consumatore ha ricevuto la copia del contratto.
(2) Se il modulo di recesso compilato non è stato rilasciato al consumatore, il consumatore può recedere dal contratto entro un anno e quattordici giorni. Tuttavia, se questo modulo è stato rilasciato al consumatore entro un anno dalla data in cui il contratto è stato concluso o dalla data in cui il consumatore ha ricevuto la copia, a seconda di quale data successiva, il periodo di recesso termina il quattordicesimo giorno successivo alla ricezione del modulo.
(3) Se il contratto non specifica le informazioni che devono essere comunicate al consumatore prima della conclusione del contratto, il consumatore può recedere dal contratto entro tre mesi e quattordici giorni. Tuttavia, se tali informazioni sono state comunicate al consumatore entro tre mesi dalla data in cui il contratto è stato concluso, o dalla data in cui il consumatore ha ricevuto la copia, a seconda di quale data successiva, il periodo di recesso termina il quattordicesimo giorno successivo alla comunicazione.
§ 1863
Se il consumatore recede dal contratto, non deve restituire nulla all’imprenditore a proprie spese. Se gli è già stato fornito un servizio, non è obbligato a farlo con l’imprenditore.
§ 1864
(1) Se il consumatore ha concluso il contratto di cui al § 1852 par. (a) o (b), nessuna persona può richiedere un anticipo o qualsiasi altra prestazione o sicurezza ai sensi del presente contratto mentre il consumatore è in un periodo di recesso da tale contratto. Se il consumatore riconosce il debito ai sensi del presente contratto in questo momento, il riconoscimento del debito non è valido.
(2) Se il consumatore ha concluso il contratto di cui al § 1852 par. 1 lett. c), nessuno può pretendere da lui ai sensi del presente contratto un anticipo o altra prestazione o la loro garanzia fino a quando il diritto di acquisire o trasferire il diritto a corrispettivo o fino a quando l’obbligo dell’imprenditore ai sensi del presente contratto scade per un altro motivo legale. Se il consumatore riconosce il debito ai sensi del presente contratto in questo momento, il riconoscimento del debito non è valido.
§ 1865
Se il consumatore si ritira dal contratto di cui al § 1852 par. a), gli effetti del recesso dal presente contratto si applicano anche al contratto con il quale il consumatore ha acquisito una partecipazione al sistema di scambio di cui al § 1852 par. (b) nonché a qualsiasi altro contratto o accordo accessorio in base al quale il consumatore abbia acquisito il diritto a un servizio connesso al contratto principale, indipendentemente dal fatto che tale servizio debba essere fornito dall’altra parte del contratto principale o da un’altra persona ai sensi di un accordo con tale parte. È vietato collegare gli effetti di questo recesso all’obbligo del consumatore di rimborsare eventuali costi o altre prestazioni.
Disposizioni speciali
§ 1866
(1) Se il consumatore ha stipulato un contratto per un periodo superiore a un anno, che ha acquisito a pagamento il diritto a un vantaggio associato all’alloggio, al trasporto o ad altri servizi, l’accordo che lo obbliga a pagare i pagamenti ai sensi del presente contratto, compreso il pagamento per l’adesione, ad eccezione de